tag:blogger.com,1999:blog-19898800946452559172024-03-16T10:25:44.733+01:00PosidoniaAssociazione Culturale di Promozione Sociale - Porto VenereAssociazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.comBlogger133125tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-64371878275398058172024-03-16T10:25:00.000+01:002024-03-16T10:25:12.606+01:00Osservazioni all'aggiornamento PEE 2020-2022<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg1NFmTOdQfDsb56M_mwtO4flPRwxlqzSeIJDQBTS1PYgpd7VvHo9IFMM3AlgNaKk8zr-YraZFfITKu4Ehh8N-rErsouVIfmGLwGeknsbzQ6AP3Ws6142ka3Q9li1bFoA7l1UT-9ZJVVIRTe0wFGarNUT2doDIY9RPLq-uTm7yUaOlGNPzM1DpsuuIHVPt_" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="982" data-original-width="1335" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEg1NFmTOdQfDsb56M_mwtO4flPRwxlqzSeIJDQBTS1PYgpd7VvHo9IFMM3AlgNaKk8zr-YraZFfITKu4Ehh8N-rErsouVIfmGLwGeknsbzQ6AP3Ws6142ka3Q9li1bFoA7l1UT-9ZJVVIRTe0wFGarNUT2doDIY9RPLq-uTm7yUaOlGNPzM1DpsuuIHVPt_=w400-h294" width="400" /></a></div> <span style="font-size: xx-small;"> Emissioni dal vent di Panigaglia registrate con termocamera</span><p></p><p><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: xx-small;"><i> </i></span></span></p><p><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i>Pubblichiamo
le Osservazioni alle proposte di modifica al Piano di Emergenza
Esterna del rigassificatore di Panigaglia pubblicate nel sito della
Prefettura QUI e in quello del Comune di Porto Venere. Ringraziamo l’ing. Vittorio Gasparini per i puntuali
e preziosi suggerimenti tecnici e il giurista ambientale Marco
Grondacci i cui scritti ci guidano nei meandri delle normative</i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Queste
Osservazioni sono state inviate tramite pec alla Prefettura della
Spezia</i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Premessa</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">La
popolazione è chiamata a presentare Osservazioni alle modifiche al
P.E.E. edizione 2020-2022, che saranno apportate sulla base dei dati
forniti dal gestore dello stabilimento della GNL Italia e pubblicati
nella nota Informativa alla popolazione. Questo Piano e le modifiche
che si vanno ad approvare sono redatti sulla base del D.Lgs.105/2015
e delle conseguenti Linee Guida predisposte dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri (ultimo aggiornamento delle Linee Guida nel
2021). Il Piano prende in considerazione eventi che possano avere
ricadute su aree esterne allo stabilimento. Da queste premesse
partono le Osservazioni dell’Associazione Posidonia che riprendono
anche le Osservazioni presentate alla Prefettura nell’ottobre 2019
e quelle presentate all’AdSP nel novembre 2022 e nell’aprile 2023</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cosa
si intende per stabilimento, impianto e infrastrutture connesse.
</b></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L’articolo
3 del D.Lgs. 105/2015 fornisce le seguenti definizioni: </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">«stabilimento»:
tutta l’area sottoposta al controllo di un gestore, nella quale
sono presenti sostanze pericolose all’interno di uno o più
impianti, comprese le infrastrutture o le attività comuni o
connesse; gli stabilimenti sono stabilimenti di soglia inferiore o di
soglia superiore;</span></i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">«impianto»:
un’unità tecnica all’interno di uno stabilimento e che si trovi
fuori terra o a livello sotterraneo, nel quale sono prodotte,
utilizzate, maneggiate o immagazzinate le sostanze pericolose; esso
comprende tutte le apparecchiature, le strutture, le condotte, i
macchinari, gli utensili, le diramazioni ferroviarie private, le
banchine, i pontili che servono l’impianto, i moli, i magazzini e
le strutture analoghe, galleggianti o meno, necessari per il
funzionamento di tale impianto;</span></i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Appare
evidente che non solo le apparecchiature presenti nella baia di
Panigaglia fanno parte dello stabilimento ma anche le condotte,
quindi il gasdotto, e quanto è necessario per il funzionamento
dell’impianto, comprese le navi gasiere, le bettoline per il
trasporto di GNL in Sardegna e per il bunkeraggio di navi alimentate
a GNL all’interno del Golfo e il Ro-Ro che trasporterà le
autocisterne attraverso il Golfo</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Il
gasdotto e le navi gasiere</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Il
gasdotto che, partendo da Panigaglia, alimentato con gas naturale
compresso da 50 a 75 barg, percorre le colline intorno a Spezia,
quindi, passando per la Lunigiana, si dirige verso la Pianura Padana,</span></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
è un elemento non esente da incidenti, come ha dimostrato la rottura
con conseguente esplosione a Barbarasco in Lunigiana, che nel gennaio
2012 provocò un morto e la distruzione di abitazioni. Altro fattore
da tenere presente è la vetustà del gasdotto.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
navi che trasportano il gas metano liquefatto (nel seguito </span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>gasiere</i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">)</span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">,
dopo aver costeggiato le isole Palmaria, Tino e Tinetto, siti SIC
riconosciuti dalla Comunità Europea, Parco Naturale Regionale e Sito
Unesco, entrano in Golfo dal varco di ponente della diga foranea e
trainate da rimorchiatori, almeno 4 prescrive la Capitaneria di Porto
e sempre che il vento sia inferiore a 25 nodi, giungono al pontile
di attracco. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Per
evitare incidenti, in molte parti del mondo sono state emanate delle
norme di sicurezza che riguardano anche le gasiere, sia in
navigazione che in porto (comprese tutte le manovre di carico e
scarico). Le norme dettate dalla Guardia Costiera USA stabiliscono
che tutte le navi che navigano nelle adiacenze di una gasiera in
movimento devono tenersi, rispetto alla stessa, 2 miglia vanti
rispetto alla prua, 1 miglio indietro rispetto alla poppa e a 500
yard (circa 460 metri) dai lati.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Alla
Spezia non risulta nessun provvedimento da parte degli Organi
preposti.</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Riportiamo
quanto scritto dalla stessa GNL Italia nell’Annesso 7,
Documentazione per istanza presentata al Ministero Ambiente ai sensi
del D.Lgs 42/04:</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Gli
interventi sopra riportati interferiscono con aree ed ambiti tutelati
dal D. Lgs 42/04, ed in particolare:</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>·
Art. 136 Aree di notevole interesse pubblico: si tratta della zona
costiera che comprende diversi comuni della provincia di La Spezia.
L’area è stata istituita con D.M. 3 Agosto 1959; e tutela uno dei
tratti di costa alta e boscata di grande rilevanza paesaggistica e
visiva.</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>·
Art. 142, comma 1, lett. C Area di rispetto della costa: si tratta
di una fascia di 300 m che tutela a livello nazionale tutto il
perimetro delle coste italiane.</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Inoltre,
come già evidenziato, sul territorio insistono altri regimi di
tutela come la Zona Speciale di Conservazione IT1345005 "Portovenere
- Riomaggiore - S. Benedetto", il Parco Naturale di Porto
Venere, compresa l’area marina protetta, e più distanti il Parco
Nazionale delle Cinque Terre e il sito UNESCO.</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Pertanto,
su area vasta il contesto in cui si inseriscono le opere è
certamente di grande pregio, sotto il profilo naturalistico, oltre
che paesaggistico e culturale.</i></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_7xU4hYoPJyk1wcd_jTF9sVdy5ySIgpMCDfmLpywZxTTfktkP9RmU21PL9wZlH1NabHkmwP4zMJ_ClHZtXrTbN7nd0SBfwAVp1v_YZi_1rlXuB3XMjOPY6GedDD7SqUe6NaGxRouXUKJDnKWKBSX4su4gZCToIT8CcrKQxYsw3M3oAZ3pj_ql3E8iF_we/s590/sito%20unesco%20e%20buffer%20zone.jpeg" imageanchor="1" style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="443" data-original-width="590" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_7xU4hYoPJyk1wcd_jTF9sVdy5ySIgpMCDfmLpywZxTTfktkP9RmU21PL9wZlH1NabHkmwP4zMJ_ClHZtXrTbN7nd0SBfwAVp1v_YZi_1rlXuB3XMjOPY6GedDD7SqUe6NaGxRouXUKJDnKWKBSX4su4gZCToIT8CcrKQxYsw3M3oAZ3pj_ql3E8iF_we/w200-h150/sito%20unesco%20e%20buffer%20zone.jpeg" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvUaOO2KMpIBtAfMDzswtWk2Rjtol7Hq-z3pedsi6CRUdhARTgsnRGRYeNoTpDWht1gjPHhjs44TrA1d0s9ODD8H_5VH3r-_-8dg5nUXdZpfqk7v2o8P11fN0BSiSPDQWI4fEUinw9dcmytbVIAidUIoffQMc-OaZFcsM957cTTwg1TDsv9eOiqvea7kqk/s3487/SIC%20IT1345005.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3487" data-original-width="2887" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvUaOO2KMpIBtAfMDzswtWk2Rjtol7Hq-z3pedsi6CRUdhARTgsnRGRYeNoTpDWht1gjPHhjs44TrA1d0s9ODD8H_5VH3r-_-8dg5nUXdZpfqk7v2o8P11fN0BSiSPDQWI4fEUinw9dcmytbVIAidUIoffQMc-OaZFcsM957cTTwg1TDsv9eOiqvea7kqk/w166-h200/SIC%20IT1345005.jpg" width="166" /></a> </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"> <span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 10pt;"> Sito
Unesco e Buffer Zone </span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">
</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 10pt;">S.I.C.
IT1345005</span></span></span></div><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">In
un articolo pubblicato nel 2012 su Procedia Engineering dal titolo
“Fire and Explosion Risk Analysis and Evaluation for LNG Ships”,
gli autori, del Department of Fire Command della città di Langfang,
Cina, fanno una accurata valutazione del rischio incendio e
esplosione cui sono soggette le navi che trasportano, immagazzinano o
rigassificano GNL. Questo studio è diventato un punto di riferimento
importante per analisi successive. Leggiamo:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">“</span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
gas naturale liquefatto è immagazzinato nelle navi a bassa
temperatura (-162°C ) e pressione atmosferica. Il liquido trovandosi
a temperatura ultra bassa, nel momento in cui si trovasse a contatto
con lo scafo generale, poiché il raffreddamento locale produce uno
stress termico eccessivo, avrebbe il potere di infragilire lo scafo
sino alla fratturazione spontanea con perdita di duttilità e
conseguente messa in pericolo dell'intera struttura della nave. </span></i></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">La
vaporizzazione del GNL, a temperatura ambiente, avviene con facilità.
I vapori che si formano fanno salire facilmente la pressione e la
temperatura all'interno della stiva, rischiando così il
danneggiamento della struttura. La rottura combinata della condotta e
del sistema di carico e scarico, la rottura nella stiva di
contenimento del liquido, collisioni e altri fattori possono portare
alla fuoriuscita di gas liquefatto, in grado di provocare incidenti
in caso di incendio”.</span></i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">E
ancora:</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: #404040;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">“se
esposto alla radiazione della palla di fuoco dopo 15 secondi ed entro
1400 m dalla nave GNL, oltre il 50% delle persone morirebbe; entro
1600 m oltre il 50% subirebbe ustioni di secondo grado; entro 2300 m
più del 50% sarebbero di primo grado. Vale a dire che le conseguenze
dell’esplosione di vapore in espansione di liquido bollente (BLEVE)
sono molto gravi, il che può causare enormi danni materiali e
vittime</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>“.</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Evento
poco probabile ma non impossibile e del quale è necessario tenere
conto anche nel rispetto del Principio di precauzione</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Nelle
conclusioni gli autori dello studio citato scrivono:</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #404040;"><span style="letter-spacing: normal;">“<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Nella
pianificazione urbana, le rotte marittime del GNL non dovrebbero
trovarsi in luoghi o unità ad alta densità di persone o cose;
quando si verifica l’incidente della nave GNL, le persone e i
materiali di valore dovrebbero essere evacuati in tempo in aree
sicure, per evitare danni alle proprietà e alle persone”</span></i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Sia
la nave gasiera che il gasdotto sono definiti dal D.Lgs 61/2011
“infrastrutture critiche” ed è previsto nell’allegato B di
questo Decreto che il PSO (Piano di Sicurezza Operativa) di queste
infrastrutture sia coordinato con il PEI (Piano di Emergenza Interna)
e con il PEE (Piano di Emergenza Esterna) previsti dalle Direttive
Seveso recepite in Italia.</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Descrizione
tipologia dell’impianto</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Nell’informativa
alla popolazione al paragrafo Attività svolta nello stabilimento,
leggiamo:</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">L’attività
svolta nello Stabilimento GNL di Panigaglia consiste nella
rigassificazione del gas naturale liquefatto. Lo stabilimento si
trova ad operare in due configurazioni di marcia:</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">-
Standard, in cui tutte le sezioni dell’impianto sono operative e</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">-
Ridotta, in cui è attiva soltanto la sezione di stoccaggio del GNL.</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Da
quanto scritto nel PEE si deduce che, senza presenza di navi gasiere
che scaricano, il gas stoccato non verrà mai inviato alle unità di
vaporizzazione. Di questo vorremmo avere conferma.</span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">A
breve le attività non saranno solo queste. Sono stati autorizzati
due progetti che comporteranno aggravio del pericolo nella baia e
nella rada portuale, il progetto di Vessel Reloading e quello di
Truck Loading. Il primo consentirà l’approdo di piccole gasiere
che trasporteranno il GNL in altri porti mentre il secondo trasferirà
il GNL su autocisterne che, caricate su un Ro-Ro, attraverseranno la
rada portuale per dirigersi poi all’autostrada.</span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsVCrAMVc-6oFxRiNIf2uE_78t9f6tVdXWpWOq_nSy7DyBwBNOnJTbZoMRd1ONF20LZAQMA2ou0smTpqZFclcGi6Ftrej_SSSv8f4g77OOpZV5x66BzK6qU9e4HNk01Twqft0ykX7zW3svaAMJCb3dx_12hXckzjoVfA90A34J1IEXcjeyow1zvdeurmuc/s742/percorso%20RoRo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="632" data-original-width="742" height="341" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsVCrAMVc-6oFxRiNIf2uE_78t9f6tVdXWpWOq_nSy7DyBwBNOnJTbZoMRd1ONF20LZAQMA2ou0smTpqZFclcGi6Ftrej_SSSv8f4g77OOpZV5x66BzK6qU9e4HNk01Twqft0ykX7zW3svaAMJCb3dx_12hXckzjoVfA90A34J1IEXcjeyow1zvdeurmuc/w400-h341/percorso%20RoRo.jpg" width="400" /></a></div><br />
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> Percorso
del Ro-Ro nella rada portuale</span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Lo
stabilimento all’interno della baia e le sue connessioni subiranno
profonde modificazioni per la realizzazione del Truck Loading. Gli
interventi previsti sono:</span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #111111;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">realizzazione
di 4 baie di carico per la caricazione delle
autocisterne/isocontainer;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
il rifacimento dell’esistente pontile secondario per l’approdo
del Ro-Ro Ferry elettrico che </span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; text-align: left;">trasporta
le autocisterne/isocontainer da e per il porto della Spezia ;</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’installazione di 3 pompe di rilancio per consentire il
trasferimento del GNL</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"> <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">stoccato
nei serbatoi esistenti del terminale verso le baie;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’adeguamento della strada interna al terminale per rendere
possibile il transito</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"> <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">delle
autocisterne/isocontainer;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’installazione delle tubazioni necessarie ad alimentare il
sistema;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
altre opere accessorie all’interno della baia;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’attraversamento della rada portuale delle autocisterne caricate
quattro alla volta</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"> <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">su
un Ro.Ro Ferry, lo sbarco in area portuale </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;">“</span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Per
quanto riguarda il numero di autocisterne/isocontainer in arrivo al
Terminale, considerando la possibilità del Ro-Ro Ferry elettrico di
imbarcare 4 truck alla volta e di operare nell’arco di 24 ore, con
13 roundtrip (n. 26 attraversamenti del golfo tra andata e ritorno)
per 6 giorni alla settimana, il Terminale di Panigaglia potrebbe
arrivare a servire fino a 52 truck/giorno”.</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
(Dal progetto GNL Italia Annesso 6)</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimnHwtokDGPqqW7ATvUmvINa4ohsyVcrvyVOnMaVU03Jqmv7qkmyBoCE-qzqBNAAxYF8mFZRzsLlUPtNGQpOgwMTVOBc_lHShK9X-X5VF11U5ntfx8jrgGed54PLTFGAX6d6QAPDIxNS4afhOC3bIF0TXb7RynUaQ4N7jD7gn8uERFOCZswVm8RNi8EXrt/s1260/lavori%20nella%20baia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1007" data-original-width="1260" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimnHwtokDGPqqW7ATvUmvINa4ohsyVcrvyVOnMaVU03Jqmv7qkmyBoCE-qzqBNAAxYF8mFZRzsLlUPtNGQpOgwMTVOBc_lHShK9X-X5VF11U5ntfx8jrgGed54PLTFGAX6d6QAPDIxNS4afhOC3bIF0TXb7RynUaQ4N7jD7gn8uERFOCZswVm8RNi8EXrt/w400-h320/lavori%20nella%20baia.jpg" width="400" /></a></span></span></div><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Questo
progetto è stato approvato, il Ministero ha ritenuto che non fosse
necessaria la procedura di VIA, </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>ma
questo non significa che il PEE non debba tenerne conto.</b></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #111111;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Alle
modifiche descritte si aggiunge </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">un
potenziamento dell’impianto autorizzato nella primavera 2022 che
prevede l’arrivo di circa 90 gasiere l’anno per aumentare la
capacità di rigassificazione del terminale. Per questo potenziamento
non è stato ritenuto necessario applicare la procedure di VIA
ordinaria, </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>ma
questo non significa che il PEE non debba tenerne conto.</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Un
ulteriore progetto, Vessel Reloading, è stato presentato nell’estate
2022 e prevede lavori al pontile principale per dotarlo di nuove
briccole per bettoline di taglia diversa da quella delle gasiere che
attualmente attraccano. Queste bettoline dovranno essere caricate con
gnl prelevato dai serbatoi, con un processo inverso a quello attuale,
che rimarrà in funzione, per potere in futuro rifornire navi da
crociera, portacontainers e fare la spola con la Sardegna. Si tratta
quindi di un nuovo processo che </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">si
aggiungerà a quelli presenti oggi nella baia.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Per
questo progetto, che indubbiamente, come per quelli citati sopra,
aggrava il rischio che si verifichi un incidente rilevante sia
all’interno della baia che in tutta l’area portuale, non è stato
ritenuto necessario applicare la procedure di VIA ordinaria, </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>ma
questo non significa che il PEE non debba tenerne conto.</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Sono
modifiche che rientrano in quanto contemplato nell’art. 18 del
D.Lgs 105/2015 e nell’allegato D dello stesso Decreto, informazioni
che devono essere inserite nel Piano Emergenza Esterna per la
popolazione civile, derivandole dal Rapporto di Sicurezza e dal Piano
Emergenza Interna</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Si
fa inoltre presente che in caso di incidente la presenza
contemporanea di quattro autocisterne contenenti GNL, ubicate a
distanza ravvicinata, aumenterà gli effetti di una eventuale
esplosione (effetto domino). </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Si
fa altresì presente che non è vero che le autobotti cariche di GNL
non possano esplodere. In letteratura si possono trovare diversi
esempi di esplosioni di autocisterne di GNL. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Di
seguito il link a un articolo della BBC che descrive l’esplosione
più recente, avvenuta in Mongolia il 24 gennaio 2024 e che ha
causato numerosi morti, tra cui tre pompieri, e svariati danni.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><u><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">https://www.bbc.com/news/world-asia-68079262</span></span></span></span></span></u></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><a name="__DdeLink__300_1419968606"></a>
<span style="color: navy;"><span lang="zxx"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">e
in allegato il video </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">in
cui, nella parte iniziale, si può vedere il GNL che a contatto con
l’aria si riscalda e raggiunge una densità tale da fluttuare
insieme all’aria stessa, senza salire velocemente verso l’alto,
raggiungendo una percentuale di miscelazione con l’aria tale da
renderlo infiammabile</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Il
rischio terrorismo</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
rischio terrorismo è presente sia per la gasiera in navigazione o
all’ormeggio che per lo stabilimento a terra. Il PEE non prende in
considerazione tale rischio anche se da tempo è noto che i
rigassificatori, le navi gasiere e i gasdotti sono obiettivi molto
sensibili. Abbiamo avuto notizie in questi ultimi anni e ultimi mesi
di numerosi attentati a gasdotti, terrestri e sottomarini, e stiamo
assistendo ad attacchi con armi sempre più sofisticate condotti
contro navi in alto mare. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Già
nel 1982 un rapporto del Pentagono affermava che, se solo uscisse il
9% del carico di gnl da una nave gasiera, questo si trasformerebbe in
una nube che, espandendosi velocemente lungo la superficie
dell’acqua, potrebbe arrivare fino a 22 Km di distanza. Se questa
si dovesse accendere per varie concause, diventerebbe una palla di
fuoco che potrebbe bruciare qualsiasi cosa nel suo raggio di azione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
gasiere che entrano dal varco di ponente della diga foranea,
l’impianto a terra con i serbatoi e il gasdotto, insistono su un
Golfo che ha al suo interno molti altri obiettivi sensibili, dal
Comsubin all’Arsenale Militare, dal porto alle aziende che
producono armamenti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Nei
due serbatoi di Panigaglia sono stoccati 100.000 m</span></span><sup><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">3
</span></span></sup><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">di
GNL che, in caso di attentato terroristico o di caduta di aeromobile,
diventerebbero 60.000.000 (60 milioni) di m</span></span><sup><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">3
</span></span></sup><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">di
gas che potrebbero facilmente avvolgere l’intera Spezia e bruciare
come nel filmato al link più sopra inserito (per rendersi conto
dell’effetto basta immaginare quanto mostrato nel filmato
moltiplicato per 2000 volte).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
nuovi processi previsti e il potenziamento già realizzato
aggraveranno non solo il rischio di incidente ma anche il rischio
terrorismo, quando il Golfo sarà attraversato da 7 a 13 volte al
giorno da un Ro-Ro la cui rotta intersecherà quasi tutto il traffico
che insiste su di esso, quando un numero sempre maggiore di navi
gasiere entrerà nella rada portuale e grandi navi da crociera
abitate da migliaia di turisti da tutto il mondo transiteranno
davanti al rigassificatore e saranno ormeggiate a poco più di 2 Km
(circa 3,5 per l’esattezza) da esso; questo creerà un indubbio e
considerevole incremento dei rischi e dei pericoli all’interno del
Golfo.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Scenari
incidentali</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Gli
scenari incidentali così come i top event sono passati senza
modifiche dal Piano del 2008 a quello del 2017 fino a questo del
2022. Unica modifica nel nuovo Piano, si distingue tra top event con
impianto in marcia standard e top event con impianto in marcia
ridotta. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i>Nel
caso di </i></span></span></span><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i>“marcia
standard”, il gas naturale liquefatto, ricevuto da navi metaniere,
che attraccano ad un pontile lungo 500 m, è trasferito, a mezzo di
una tubazione, dai serbatoi delle navi ai serbatoi a terra, dove il
prodotto è immagazzinato alla temperatura di circa -160°C ed a
pressione atmosferica. </i></span></span></span><span style="text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i>I
serbatoi a terra sono due, di tipo cilindrico verticale a doppio
contenimento ed hanno una capacità di 50.000 m³ ciascuno. Il gas
naturale liquefatto viene quindi prelevato dai serbatoi ed inviato, a
mezzo di tubazioni, alle unità di vaporizzazione. Tali unità,
utilizzando il calore sviluppato dalla combustione di parte del gas
prodotto, riscaldano il gas naturale liquefatto ad una temperatura
prossima a quella ambiente, riportandolo allo stato gassoso. Nel caso
di “marcia ridotta”, il gas rigassificato naturalmente
all’interno dei serbatoi e delle linee viene inviato alla rete di
trasporto nazionale utilizzando i soli compressori di recupero
vapori. Dopo una misura di portata, il gas naturale viene immesso
nella rete di trasporto nazionale.</i></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Come
già descritto a breve verranno aggiunti nuovi processi che
aumenteranno il rischio di incidente rilevante con ripercussioni
anche all’esterno della baia e non si potrà più parlare
unicamente di marcia standard o marcia ridotta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Gli
scenari incidentali presi in esame nel PEE sono i seguenti:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
incendio (pool fire, jet-fire, flash-fire);</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
esplosione non confinata;</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">mentre
non sono state considerate</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la Rapida Transizione di Fase (RPT) che si ha quando il GNL viene
rapidamente convertito in vapore di metano a seguito di rilascio in
acqua e crea onde di pressione paragonabili a un’esplosione (anche
senza innesco di fiamma) onde di pressione che, in caso di guasto
“TOP 1” investirebbero il porticciolo di Fezzano e alcune sue
abitazioni;</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’esplosione confinata, in quanto a breve è previsto il carico
continuo di GNL su autobotti e, come </span></span><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; text-align: left;">dettagliato
più sopra, le suddette autobotti sono a rischio di esplosione.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Nell’Informativa
alla popolazione al paragrafo 4.1 vengono presi in considerazione
solo 4 scenari tipo, quelli che nel PEE 2020/2022 sono individuati
come: TOP1 (rottura del braccio di carico), TOP2 (rottura tetto
serbatoio per over filling), TOP3 (rottura tetto serbatoio per roll
over), TOP7 (rilascio di GNL dalle pompe ad alta pressione). Questi
TOP Event e i loro possibili effetti sono in questo documento
descritti in modo più ampio di quanto leggiamo nel PEE 2020/2022.
Secondo la GNL Italia, nessuno di questi Top Event avrebbe effetti
sull’ambiente, nessuno interessa aree in cui ha accesso la
popolazione, non vi sono abitazioni o attività che implicano
presenza continuativa della popolazione. Per i primi 3 scenari sono
incluse, tra le zone esterne allo stabilimento interessate
dall’evento incidentale “alcuni tratti della SP530 che costeggia
lo stabilimento”, tratti in cui non si può certo affermare non vi
sia presenza di persone.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;">A
pag. 29 del PEE troviamo: “</span></span><span style="font-family: Calibri, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;"><i>La
valutazione degli effetti degli eventi incidentali è stata
effettuata attraverso programmi di calcolo automatici per ciascuno
dei quali è stata fornita una scheda che descrive tra le altre cose
il campo di applicazione del modello (cioè individua le situazioni
limite di applicabilità) ed il modo con cui il modello è stato
sottoposto a procedure di validazione. Il risultato della
modellazione ha portato a definire le conseguenze attese in termini
di distanze massime a cui vengono raggiunti i valori pericolosi di
sovrappressione (scenario esplosione) e di irraggiamento termico
(scenario pool fire, jet-fire, flash-fire) stimati con riferimento
alle diverse condizioni meteo. Inoltre, è stata presa in
considerazione l’evaporazione da pozza, che porta alla formazione
di nube infiammabile.”</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Osservando
la prima parte del video dell’incidente in Mongolia più sopra
citato, si può vedere una nube di gas infiammabile, formatasi
velocemente da una fuoriuscita di GNL, che può facilmente spostarsi
e sicuramente potrebbe oltrepassare i due piccoli dossi che separano
i centri abitati di Fezzano e di Le Grazie dallo stabilimento; le
ipotesi, i modelli utilizzati e le relative distanze calcolate per le
zone a rischio considerate non sono coerenti con quanto avvenuto in
Mongolia e questo invalida l’intero PEE.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">A
pag. 39 del PEE, nella descrizione delle tre zone (di sicuro impatto,
di danno e di attenzione) che potrebbero essere interessate da
effetti conseguenti all’accadimento di incidenti, è scritto: </span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>“In
forma cautelativa, tutto il tratto della SP 530 che costeggia lo
stabilimento è da considerare facente parte della zona 2”, </i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">zona
di danno ove sono possibili effetti gravi alle persone sane. Quindi
non solo non si considerano presenze nelle poche decine di metri che
rientrano nei cosiddetti</span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
cerchi di sicurezza, cosa già inaccettabile, ma non si considerano
neppure tutti quelli che potrebbero trovarsi all’interno del tratto
che costeggia la baia e rientra nella zona di danno, un tratto dove
potrebbero trovarsi contemporaneamente decine di auto con il motore
acceso.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;">Nella
descrizione di tutti questi scenari compare l’indicazione:
</span></span><span style="font-family: Calibri, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;"><i>“Comunicazioni
dal Sindaco di Porto Venere alla popolazione residente nelle aree a
rischio per informare dell’evento incidentale in corso ed
eventualmente per diramare l’ordine di “rifugio al chiuso”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
PEE viene più volte ripetuto che </span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">non
è presente popolazione in modo continuativo nelle zone di</span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">pianificazione</span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
</i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">intendendo
quelle zone definite “zona di sicuro impatto”, “zona di danno”
e “zona di attenzione” che sono teoricamente le zone interessate
dagli eventi incidentali previsti nel Piano.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Sottolineiamo
ancora una volta l’incongruenza tra questa affermazione e il fatto
che tratti della strada provinciale e addirittura, seppure in via
cautelativa, tutto il tratto che costeggia la baia, sia compreso
nella zona di danno.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nel
PEE 2020/2022 viene anche aggiunto nel top 7 nella tabella
Evaporazione da pozza, “che porta alla formazione di nube
infiammabile”, la localizzazione dei possibili danni, nel raggio di
158 metri nella zona 2. Queste misurazioni sono calcolate
nell’ipotesi che il top event si verifichi nelle più favorevoli
condizioni anche meteorologiche e che tutte le le misure di sicurezza
predisposte funzionino. Uguale considerazione si può fare per tutte
le misurazioni che compaiono nelle tabelle.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Rigettiamo
l’affermazione che nessuno dei Top Event esaminati avrebbe effetti
sull’ambiente, affermazione che è in contrasto persino con le
stesse limitate misurazioni fissate dall’azienda.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
territorio circostante lo stabilimento GNL è infatti prevalentemente
boschivo, ed è classificato ad alto rischio di incendio dal </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Piano
Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli
incendi boschivi </span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">della
Regione Liguria. Di altri effetti sull’ambiente tratteremo nel
paragrafo successivo.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nel
PEE 2020-2022 leggiamo al paragrafo C.1.: </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
Rapporto di Sicurezza indaga anche le possibili interazioni dirette
tra gli effetti di incendio o di esplosione con altre parti di
impianto ove vengono processate o depositate sostanze pericolose
(effetto domino). </span></i></span></span></span><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
risultanze dell’analisi condotta sono tali da escludere danni a
causa degli effetti connessi a questi fenomeni e ciò grazie alle
misure di protezione attiva e passiva predisposte (es. sistema di
raffreddamento superfici, barriere d’acqua, secondo contenimento in
cemento armato precompresso per i due serbatoi).</i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Anche
in questo capitolo non si prendono in considerazione i lavori in
corso, in particolare i nuovi processi che verranno creati proprio in
prossimità della SP 530, tra i serbatoi e la scarpata sotto la
strada: le 4 baie di carico, le nuove 3 pompe di rilancio dai
serbatoi alle baie nonché le autocisterne che transiteranno
all’interno dello stabilimento.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Non
si prende in nessuna considerazione quanto avverrà nella rada per il
maggior numero di gasiere in arrivo e per l’attraversamento del
Ro-Ro. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>La
crisi climatica e i rischi idrogeologici e idraulici nella baia</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Alla
pag. 24 dell’Informativa alla popolazione, nell’elenco degli
eventi che non possono essere considerati incidenti troviamo anche
“limitati rilasci di sostanze Seveso” e “trafilamenti
controllati di gas naturale connessi al normale esercizio
dell’impianto”, cioè emissioni di metano da valvole o dal vent,
fuggitive o controllate.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Leggiamo
nel sito della Società Snam, alla pagina Ambiente – Le emissioni a
effetto serra, che le emissioni GHG Scope1, cioè emissioni in
atmosfera di metano generate dall’esercizio di impianto (trasporto,
stoccaggio e rigassificazione), nel 2022 sono </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>aumentate
del 3%</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
rispetto al 2021. Le emissioni GHG Scope3, cioè le emissioni
derivanti dall’estrazione e dalle perdite di rete del gas naturale,
di altri combustibili e di energia elettrica sono </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>aumentate
del 43%</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
rispetto al 2021.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Non
si può affermare che tali eventi, siano o no considerati
incidentali, non abbiano nessun effetto sull’ambiente. E’ ormai
conclamato che le emissioni di CO</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><sub><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">2</span></span></sub></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">
</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">e
ancor più le emissioni di CH</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><sub><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">4</span></span></sub></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">
hanno un forte effetto climalterante, sono responsabili
dell’emergenza climatica in atto</span></span></span><span style="color: red; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">
</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: 14pt;">e
quindi dei fenomeni estremi quali inondazioni e fulminazioni sempre
più frequenti</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nell’edizione
del PEE del 2008, in quella del 2017 e in quella 2020-2022, ai
paragrafi “Caratteristiche geomorfologiche e idrogeologiche del
sito” e “Rischi naturali del territorio” sono riportati
esattamente gli stessi dati, le stesse classificazioni e le stesse
previsioni di fulminazioni. Non è stato fatto nessun aggiornamento
alla luce della maggiore intensità dei fenomeni dovuta all’emergenza
climatica. Non è stata tenuta in nessun conto l’evoluzione delle
conoscenze e degli studi di questi ultimi anni che hanno visto una
violenta accelerazione della crisi climatica. Non è stata tenuta in
nessun conto la maggiore intensità e quantità di precipitazioni che
provocano improvvise e violente inondazioni. Ogni valutazione è
ferma a inizio secolo.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
tre canali e fossi presenti nella baia, che nelle edizioni 2008 e
2017 del PEE erano correttamente citati, nell’edizione 2022
diventano due, è scritto che il canale di Cassà “include” il
Fosso Panigaglia sud (è scritto Panigaglia nord, sicuramente
attribuibile a un errore)</span></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAH1WBG6hbJLxTuzmhzO71MnYMpfcklzuaX0JI6kQzeFaEhQIEycv3rEMnr5Yi_OAT-J74AstSZZf6CFqePjdFnpzWc2YTpr9hV83PaqjaMRooYeCi90-Xnm3fXVcFgZVAXGou-rAcFI5r3eBuRlTCEzaSv35MdSSi51z-ZqJS9xdSpOWQ-PH_2bLUAdNJ" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="669" data-original-width="892" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgAH1WBG6hbJLxTuzmhzO71MnYMpfcklzuaX0JI6kQzeFaEhQIEycv3rEMnr5Yi_OAT-J74AstSZZf6CFqePjdFnpzWc2YTpr9hV83PaqjaMRooYeCi90-Xnm3fXVcFgZVAXGou-rAcFI5r3eBuRlTCEzaSv35MdSSi51z-ZqJS9xdSpOWQ-PH_2bLUAdNJ" width="320" /></a></div><br /> <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHstgv3yZdrgdCFPufGYZLwRWxOGMxLSqMaAIxXKSIdoa6CaVs8knLy8NDgIYNTWCAIEKLMu14IqK9Q4KgQzX-10-_jNNC9TSPyW3CxpTVwLv3WoquhxpVlPLtOsyNMhoe1uYF_2-XTRc1fpRxK6O8cmzHeYjblTOV7sKeQvlh9silLNjnf6bUQB4nyuno" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="" data-original-height="856" data-original-width="642" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgHstgv3yZdrgdCFPufGYZLwRWxOGMxLSqMaAIxXKSIdoa6CaVs8knLy8NDgIYNTWCAIEKLMu14IqK9Q4KgQzX-10-_jNNC9TSPyW3CxpTVwLv3WoquhxpVlPLtOsyNMhoe1uYF_2-XTRc1fpRxK6O8cmzHeYjblTOV7sKeQvlh9silLNjnf6bUQB4nyuno=w240-h320" width="240" /></a></div><br /> <span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 10pt; text-align: left;">I
canali nella baia: il percorso originale e la nuova canalizzazione</span></div><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Come
ben rappresentato dalle carte, nella baia sono presenti da sempre tre
canali che scendono dalle propaggini del monte Castellana: il fosso
Panigaglia nord, il Canale di Cassà e il Fosso Panigaglia sud. Non
solo, come è scritto, questi canali sono soggetti al regime delle
precipitazioni che, ripetiamo, si prevedono sempre più </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">concentrate
e con maggiori danni, ma hanno un problema in più, che i PEE 2008 e
2017 hanno sempre taciuto: gli sbocchi a mare, canalizzati al momento
della costruzione dello stabilimento, non sono tre ma due poiché il
Fosso Panigaglia sud è stato deviato dal suo corso naturale e, con
due curve ad </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">angolo
retto, confluisce nel Canale di Cassà che, a sua volta è stato
deviato verso nord nel tratto terminale. Queste deviazioni dal letto
originale producono un aggravamento del rischio idrogeologico e
idraulico che non è pensabile superare scrivendo semplicemente che
due canali si sono fusi in uno. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Anche
le fulminazioni a causa dell’emergenza climatica in atto sono molto
più frequenti rispetto al passato, più intense e concentrate. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">A
pag. 26 del PEE 2020/2022, nelle Indicazioni di pericolo come
indicate nel Rapporto di Sicurezza presentato al Comitato Tecnico
Regionale nel maggio 2016, il GNL viene definito altamente
infiammabile e si precisa che deve essere tenuto lontano da fonti di
calore/scintille/fiamme libere/ superfici riscaldate. </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Altre
indicazioni sono rimandate agli allegati che non sono però
accessibili. </b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(Quest’ultima
considerazione vale per tutti i punti di queste Osservazioni)</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Un
esempio dei rischi che si corrono in caso di fulminazioni si è avuto
avuto nella notte tra il 27 e il 28 agosto 2023 ed è solo uno degli
ultimi eventi in ordine di tempo, già nel 2019 c’era stato nel
bosco che circonda la baia un principio di incendio per fortuna
subito controllato.</span></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2Q5QtX_HKLU3ZK3eL3jziuvFUEG9huBYTYLoaZH_zq-pVK_gCOph5p6oMTCnYZCiVWlyp9ekD0qJvoTV96TUnYjHheQ5SuHeF-gNijajxLBCPL8mMmgZgsJkqrBUUGaZExljKBFZCosUpnHRVb_krty7ydGXzbU20sweZF6w89RFSmYucyDVSiELt0RCy/s872/Fulmini%2028%20agosto%202023.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="604" data-original-width="872" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2Q5QtX_HKLU3ZK3eL3jziuvFUEG9huBYTYLoaZH_zq-pVK_gCOph5p6oMTCnYZCiVWlyp9ekD0qJvoTV96TUnYjHheQ5SuHeF-gNijajxLBCPL8mMmgZgsJkqrBUUGaZExljKBFZCosUpnHRVb_krty7ydGXzbU20sweZF6w89RFSmYucyDVSiELt0RCy/w200-h139/Fulmini%2028%20agosto%202023.jpg" width="200" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg5w0pJG-kZeLS_SXR9A2yySnYayYdzUJanQ8kTsu3U4yTkubO61h4DrW5RpzgLyr2JELYX30C1xK5SBVjwZQVqyVHG7eCYABohJKjKYKa8qEM1m0LFps8KJW8MZveRxeL1l4zyxmS2gJB2is9ZfOGd5uJzqiwYnKagWbaVEGmlsKfgRAiMqz3RiFANV4o/s725/Fulmini%2019%20ottobre%202023.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="608" data-original-width="725" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjg5w0pJG-kZeLS_SXR9A2yySnYayYdzUJanQ8kTsu3U4yTkubO61h4DrW5RpzgLyr2JELYX30C1xK5SBVjwZQVqyVHG7eCYABohJKjKYKa8qEM1m0LFps8KJW8MZveRxeL1l4zyxmS2gJB2is9ZfOGd5uJzqiwYnKagWbaVEGmlsKfgRAiMqz3RiFANV4o/w200-h168/Fulmini%2019%20ottobre%202023.jpg" width="200" /></a></div> <p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 10pt; text-align: left;"> Fulmini
28/29 agosto 2023 Fulmini 19 ottobre 2023</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Questo
aggravarsi delle condizioni meteorologiche non è preso in
considerazione contrariamente a quanto prescritto dalle Linee Guida,
emanate con D.P.C.M. del 25 febbraio 2005 e successivi aggiornamenti,
che stabiliscono che nella predisposizione del PEE si debba tener
conto di “condizioni ambientali e meteorologiche particolarmente
avverse”.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>La
zona di prossimità, la popolazione stabile o fluttuante</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nell’allegato
5 sezione F del Dlgs 105/2015 viene definita zona di “prossimità”
una zona fino a 2 Km dall’impianto o dall’elemento che può
generare un incidente.</span></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoru2tgqls3TFBtXXoBOE3OQgZBiO-rLjgllfTXKa9YaAk4jt3idZxqpz6M4m_IXEEbKI9u2udP5w8C0_yz_tfMJ89A9bIi_QEKRFjvuLTz0_blXEZOYZK1TR2baJEad16sBj8USUUhJUGXvGF9SUxE9Jqhxfn2ydLNC2dUIpWafZdetSr10BIr_NY8Cip/s1600/raggio%202%20Km.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1294" data-original-width="1600" height="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoru2tgqls3TFBtXXoBOE3OQgZBiO-rLjgllfTXKa9YaAk4jt3idZxqpz6M4m_IXEEbKI9u2udP5w8C0_yz_tfMJ89A9bIi_QEKRFjvuLTz0_blXEZOYZK1TR2baJEad16sBj8USUUhJUGXvGF9SUxE9Jqhxfn2ydLNC2dUIpWafZdetSr10BIr_NY8Cip/w400-h324/raggio%202%20Km.jpg" width="400" /></a></span></span></span></div><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><br /></span></p>Nel
raggio di 2 Km dall’impianto, cioè nelle aree di prossimità, si
trovano verso nord i paesi di Fezzano, Cadimare e Marola e verso sud
Le Grazie e fino all’Olivo di Porto Venere, luoghi che vengono
solo citati nel PEE ma senza farne nessun esame più approfondito.
Nelle Informazioni alla popolazione c’è invece un elenco degli
elementi territoriali/ambientali vulnerabili entro un raggio di 2 Km
dove sono elencate le località abitate, le attività
industriali/produttive, i luoghi con elevata intensità di
affollamento, la rete stradale, le aree portuali, riportando per ogni
elemento la distanza in metri e la direzione rispetto allo
stabilimento e nulla più.</span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">A
nostro avviso è profondamente scorretta l</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">’impostazione</span></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
generale con cui nel Piano viene affrontata la questione della
popolazione presente nella zona. Alla popolazione residente va
infatti sommata la popolazione fluttuante, trattandosi di zona
altamente turistica e quindi con presenza di alberghi, B&B, Case
vacanza, seconde case e barche nei porticcioli turistici. Il
complesso delle persone interessate da situazioni di panico create
sia da incidenti reali che da falsi allarmi potrebbe costituire un
rischio anche per l’ordine pubblico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">La
popolazione residente o fluttuante nella zona di prossimità ammonta
a diverse migliaia di persone che non sanno nulla né dei segnali di
allerta né dei comportamenti di autoprotezione da mettere in atto in
caso di accadimento di incidente rilevante.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Le
informazioni alla popolazione. I segnali di allerta</b></span></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
paragrafo 8 dell’Informativa alla popolazione è dedicato alla
descrizione dei sistemi di allarme e dei livelli di allerta. I
</span></span></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">sistemi
di allarme sono definiti “</span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>un
requisito essenziale per rendere efficace il PEE in termini di
risposta all’emergenza determinata dall’eventuale incidente
rilevante”. </i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Gli
allarmi vengono dati tramite fischi di sirena e il loro numero
segnala i diversi livelli di allerta per eventi incidentali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">A
pag. 23 dell’Informativa alla popolazione viene descritto lo Stato
di Attenzione come uno “ </span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Stato
conseguente ad un evento che, seppur privo di ripercussioni
all’esterno dello stabilimento, per come si manifesta (es. forte
rumore, fumi, nubi di vapori, ecc.), potrebbe essere avvertito dalla
popolazione creando, così, in essa una forma incipiente di
allarmismo e preoccupazione, per cui si rende necessario attivare -
nei confronti della popolazione - una procedura informativa da parte
dell’Amministrazione comunale”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Calibri, serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Come
si legge, in queste righe non si definisce un incidente ma solo un
evento che può essere avvertito dalla popolazione. Per la vicinanza
dello stabilimento alle case e alla strada, per il traffico di
natanti davanti alla baia, quasi tutto ciò che vi accade è
avvertito dalla popolazione.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">In
contraddizione con quanto scritto in questa pagina, alla pagina
successiva si sente il bisogno di specificare quanto non si può
considerare incidente e per il quale quindi non è necessaria
informazione alla popolazione. Il Sindaco fornirà informazioni
sull’accaduto solo a Cessato Allarme.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">A
Livello Preallarme e a Livello Allarme Emergenza il Rappresentante
della GNL Italia attiva il sistema semaforico.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Solo
a livello Allarme Emergenza la Prefettura diffonderà un comunicato
in cui viene specificato il comportamento che devono tenere i
cittadini che si trovassero nel tratto di SP530 che costeggia lo
stabilimento (auto con il motore acceso e quindi possibili cause di
innesco) e i comportamenti di autoprotezione che deve mettere in atto
la popolazione presente nelle zone limitrofe (il raggio di 2 Km della
zona di prossimità?):</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;">– <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">permanere
o portarsi all’interno dei fabbricati;</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;">– <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">chiudere
le finestre e le porte;</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;">– <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">stazionare
nei locali ubicati in posizione contrapposta rispetto al deposito;</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;">– <span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">non
prendere alcuna iniziativa individuale ed attendere l’arrivo dei
soccorritori.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Eventuali
diverse indicazioni di comportamento potrebbero essere fornite dalla
Prefettura - in caso di necessità e in relazione alle concrete
circostanze - sulla base delle indicazioni del responsabile delle
operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;">Perché
la popolazione risponda correttamente a questi messaggi è necessario
che gli stessi siano stati ben spiegati in condizioni di tranquillità
mentale, solo così i sistemi di allarme e la risposta della
popolazione diventeranno “</span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>un
requisito essenziale per rendere efficace il PEE in termini di
risposta all’emergenza determinata dall’eventuale incidente
rilevante”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Non
sarebbe sicuramente sufficiente attivare il sistema semaforico, come
è scritto alla pag. 46 per tranquillizzare cittadini spaventati.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Siamo
consapevoli che in caso di incidente i soccorsi siano fondamentali e
si debbano svolgere celermente e in modo ordinato per essere
efficaci, proprio per questo riteniamo che cittadini ignari e in
preda al panico sarebbero solo di ostacolo e potrebbero far sorgere
anche problemi di ordine pubblico. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Non
ci sembra che ad oggi sia stato fatto dal Comune di Portovenere, nel
cui territorio è ubicato l’impianto di Panigaglia, nulla di quanto
previsto dal D.P.C.M. 16 febbraio 2007 (linee Guida per
l’informazione alla popolazione); tutte le azioni previsti e nei
tempi previsti dal suddetto D.P.C.M. (schede informative, sportelli
informativi, questionari, opuscoli, gadget, simulazioni,
esercitazioni, assemblee pubbliche che coinvolgano tutti i gruppi di
persone presenti, inclusi anziani, bambini e stranieri) devono essere
messe in pratica con la massima sollecitudine affinché la
popolazione venga istruita con lo scopo di ridurre al minimo gli
effetti di un incidente rilevante (ammesso che questo sia possibile
nel caso del rigassificatore di Panigaglia).</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Richieste
e Conclusioni</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo
</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">che
il PEE sia aderente e adeguato al contesto ambientale e sociale in
cui è inserito l’impianto di rigassificazione</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che insieme al PEE vengano pubblicati tutti gli allegati e sia
corredato da mappe per renderlo maggiormente comprensibile.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo
</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">che
venga pubblicato il Rapporto di Sicurezza da cui deriva il PEE.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che le informazioni contenute nel PEE comprendano i nuovi processi
che saranno attivati e l’analisi dei rischi venga estesa alla nave
gasiera, al gasdotto in pressione (da 50 a 75 barg) e a tutta la
rada portuale. Non è pensabile, in un Golfo così densamente abitato
e trafficato, aspettare due anni e più dall’entrata in funzione
dei progetti che si stanno realizzando per vedere le conseguenti
modifiche al PEE</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che venga predisposto un Piano di Emergenza Esterna di Area sulla
base delle </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Linee
Guida per la pianificazione dell’Emergenza Esterna degli
stabilimenti industriali a rischio di</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">incidente
rilevante</span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
emanate nel 2021</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo
</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">che
tra gli scenari incidentali presi in esame nel PEE sia inserita la
Rapida Transizione di Fase (RPT), l’esplosione confinata e che
vengano riviste le dimensioni delle tre zone (zona I, “zona di
sicuro impatto”, zona II, “zona di danno” e zona III, “zona
di attenzione”) alla luce dei nuovi scenari incidentali di cui è
esempio lampante quanto accaduto nell’ultimo incidente avvenuto il
24/01/2024 in Mongolia.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che una sintesi del PEE, contenente le descrizioni delle sostanze
presenti nella baia, i sistemi di allarme e i comportamenti da tenere
in caso di incidente sia stampata almeno in lingua italiana e
inglese e sia esposta in tutti i luoghi pubblici e in tutte le stanze
affittate (Alberghi, B&B, AAUT, Bar, Porticcioli, etc.) almeno
nel raggio di 2 KM dall’impianto. La pubblicazione del PEE solo nel
sito web di Prefettura e Comune è in contrasto con quanto previsto
dal D.P.C.M. 16 febbraio 2007 e non è sufficiente, in presenza di
così tanti turisti e di una popolazione prevalentemente anziana.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che si realizzi al più presto quanto è scritto al paragrafo E.1.
del PEE 2020/2022: “</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">il
Comune di Porto Venere </span></i></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>curerà
in via preventiva una campagna informativa nei confronti della
popolazione, ai sensi del Dlgs 105/2015, relativa agli effetti
derivanti da incidenti rilevanti che possano verificarsi all’interno
dello stabilimento GNL Italia”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Chiediamo</b></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
che venga svolta al più presto un’esercitazione in scala reale con
il coinvolgimento della popolazione poiché, come è scritto al
B.1.2. del PEE “</span></span></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Secondo
le indicazioni delle Linee Guida la sperimentazione del PEE
costituisce un elemento fondamentale, già introdotto dal D. Lgs.
334/1999 e s.m.i., dal successivo D. Lgs. 238/2005 e confermato dal
D. Lgs 105/15, che si realizza attraverso esercitazioni”</span></i></span></span><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e ancora “</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>La
riuscita di una esercitazione dipende dal livello d’informazione e
di addestramento del personale preposto alla gestione dell’emergenza
e dal livello di informazione pubblica effettuata su questa
tematica”.</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>Concludiamo</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
le nostre Osservazioni con queste richieste formulate sulla base del
D.Lgs 105/2015, delle Linee Guida per la predisposizione del PEE
emanate nel 2005 e successivi aggiornamenti. </span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Riteniamo
che il Piano non risponda alla reale situazione del territorio e
della popolazione ivi residente e sia insufficiente a contrastare i
rischi cui la popolazione è esposta.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Ricordiamo
due articoli della Carta Costituzionale:</span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">art.
41 </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">“L’iniziativa
economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con
l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute,
all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Art.
9 comma 3 </span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Calibri, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">“La
Repubblica tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi,
anche nell’interesse delle future generazioni”</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"> </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;">
</span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-62771935809235362572023-12-16T16:33:00.001+01:002023-12-16T16:33:52.621+01:00Asta dei beni sull'isola Palmaria <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX36raKst6LMu7skMrqdNfZSB7RW8rCS35FxY0jsCefB6O8RKCGzAFrMOvcTaxQ47wV-hUjdKoEn0L-i91qmKO39kEM3C3YO8eOQ5EdY_aWwaUN-xCko7DqGiOhMwT-T80u7pYzDVenNxBJyFaHECEZXOOG-ALTCt12PZSICI5mtN1jjgaQaS_HEqE99eR/s750/asta-immobiliare%202.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="750" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiX36raKst6LMu7skMrqdNfZSB7RW8rCS35FxY0jsCefB6O8RKCGzAFrMOvcTaxQ47wV-hUjdKoEn0L-i91qmKO39kEM3C3YO8eOQ5EdY_aWwaUN-xCko7DqGiOhMwT-T80u7pYzDVenNxBJyFaHECEZXOOG-ALTCt12PZSICI5mtN1jjgaQaS_HEqE99eR/w400-h266/asta-immobiliare%202.png" width="400" /></a></div><br /><p></p><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Anche
la seconda asta, ribassata, per la vendita dei beni della Palmaria è
andata deserta</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Questo
conferma quella che è sempre stata la nostra convinzione, che si
tratti di un’operazione fallimentare per il nostro Comune, portata
avanti solo a beneficio di rapaci investitori ma con nessun ritorno
per la nostra comunità, nemmeno quello economico così sbandierato.
Anzi, sul nostro Comune incombe la prospettiva di un fallimento
economico che, in base all’accordo capestro sottoscritto con la
Marina Militare, lo porterà alla bancarotta. </span></span>
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Fin
dall’inizio di questa sciagurata operazione ha prevalso la
filosofia del fare cassa, della vendita/svendita di tutto il
patrimonio culturale che ha fatto la nostra storia e ci ha resi
famosi nel mondo. Fin dalla stipula di quel Protocollo di Intesa che
abbiamo sempre denunciato come illegittimo oltre che dannoso, non c’è
stato da parte del Comune e della Regione nessuno studio alternativo
al Masterplan, nessuna possibilità che questi beni potessero
rimanere pubblici e destinati a una fruizione pubblica, a
disposizione di un turismo consapevole. Tutt’altro, ogni legge
regionale, ogni delibera regionale o comunale che si sono susseguite
hanno sempre avuto come faro la privatizzazione di questi beni, la
loro monetizzazione. E quando tutto sarà privatizzato, svilito in
operazioni di bassissimo livello ambientale, sociale e culturale,
saremo privati di tutto. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Abbiamo
più volte denunciato anche su questo blog il degrado e l’abbandono in cui versa il
Parco Naturale Regionale di Portovenere e la sua Area di Tutela
Marina, gestito da sempre in modo anomalo anche rispetto alle leggi
sulle Aree Protette e completamente abbandonato negli ultimi anni in
cui si è esplicitamente voluto sottometterlo al Masterplan. Eravamo
e siamo invece convinti che solo un Parco forte, ben gestito,
autonomo e autorevole avrebbe potuto e potrebbe ancora gestire questa
operazione con finalità di tutela, educazione e ricerca, mantenendo
i beni alla fruizione pubblica.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Vogliamo
ancora credere che ci sia per i cittadini la possibilità di opporsi,
di chiedere che venga tutelato l’interesse pubblico, di far sentire
la loro voce in difesa di un bene, di una risorsa naturale e
ambientale, di cui poter disporre anche in futuro e da poter
trasmettere alle generazioni future.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Chiediamo
che venga ripensata tutta l’operazione, che si sta rivelando sempre
più miope e senza senso, e chiediamo un incontro pubblico con
l’Amministrazione affinché ci venga illustrata la situazione e
dove si possano fare le nostre proposte.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><br /><p></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-8690564156303403122023-12-08T12:22:00.001+01:002023-12-08T12:22:57.933+01:00IO L'OTTO<p> </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTQyk_Ps3ztO3HatMceR9ID_mS-YkVDa18r0rm3LL6srOqtg_kYS7FWetIxJJ-3VEbYl0hErfZ1jvh8dcnYf3GNQdcMzgd5AacG-HJCYUZ3_h886XveDlEXvb2RpomN-CQ5KjQahPaao85NPTQVWoIYRRLyezBUwQHA59Z7cpxtYepqYFrV08birIECy3o/s940/IO%20L'OTTO%20Volantino%20Rete.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="788" data-original-width="940" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTQyk_Ps3ztO3HatMceR9ID_mS-YkVDa18r0rm3LL6srOqtg_kYS7FWetIxJJ-3VEbYl0hErfZ1jvh8dcnYf3GNQdcMzgd5AacG-HJCYUZ3_h886XveDlEXvb2RpomN-CQ5KjQahPaao85NPTQVWoIYRRLyezBUwQHA59Z7cpxtYepqYFrV08birIECy3o/w400-h335/IO%20L'OTTO%20Volantino%20Rete.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p><span style="font-family: Verdana, serif; font-size: 13pt;">IO
L’OTTO contro le grandi opere inutili, dannose e imposte</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">L’8
dicembre 2005 la popolazione della Val di Susa, guidata dai sindaci
dei paesi della Valle, riconquistò il presidio NoTAV di Venaus,
sgomberato due giorni prima in modo brutale dalle forze dell’ordine
per allestirvi il cantiere del TAV, opera già allora palesemente
inutile.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Da
allora quella data viene ricordata ogni anno ed è stata istituita,
con lo slogan IO L’OTTO, la giornata nazionale di lotta contro le
grandi opere inutili, dannose e imposte.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">In
molti luoghi e città d’Italia ci saranno manifestazioni e flash
mob per denunciare e contrastare tutte le opere inutili che dilagano
da nord a sud, oltraggiando i territori, esponendo i cittadini a
gravi rischi e espropriandoli dei loro diritti. Sono opere che
portano vantaggi solo alle grandi società che le realizzano e le
gestiscono, mentre sui cittadini vengono riversati i costi, non solo
economici. </span></span>
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;"><br /></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Pensiamo
ai Commissari che vengono nominati per portare a compimento queste
grandi opere e che possono bypassare ogni procedura democratica e
andare in deroga a leggi e regolamenti, anche in presenza di Aree
Protette.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Pensiamo
all’insensato consumo di suolo che, unito agli eventi climatici
estremi sempre più frequenti, è causa di distruzione e morte.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Pensiamo
alla costruzione di nuovi rigassificatori e di nuovi gasdotti che,
prolungando l’uso delle fonti fossili ben oltre la data fissata in
sede europea per il raggiungimento della neutralità climatica, hanno
un grave impatto sul clima e sul ripetersi sempre più frequente di
eventi catastrofici. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Pensiamo
a tornado, a trombe d’aria e mareggiate sempre più violente anche
per l’innalzamento dei mari dovuto all’innalzamento delle
temperature.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Pensiamo
al nostro golfo che sarà attraversato più volte al giorno da una
chiatta che trasporterà autocisterne cariche di GNL da Panigaglia al
Molo Enel destinate al rifornimento di una percentuale esigua di navi
e tir che utilizzano quel combustibile.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">L’Italia
non ha bisogno di queste opere, l’unica grande opera di cui
l’Italia ha bisogno è la messa in sicurezza del territorio. Come
Associazione Posidonia lo scrivemmo nel 2011 dopo l’alluvione nelle
5 terre, in Val di Vara e a Genova, lo ribadiamo ora che i fenomeni
sono sempre più ravvicinati e non si fa nulla per porvi un freno,
anzi, in spregio alla tanto sbandierata transizione energetica,
continuano a rimanere bloccati al Ministero centinaia di progetti per
l’uso di energie pulite e rinnovabili.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: small;">Associazione
Posidonia aderente alla Rete NoRigass NoGNL</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-61162799478836909782023-09-03T14:40:00.001+02:002023-09-03T21:23:48.330+02:00Controrisposta alla Sindaca<p><span style="font-family: "Source Serif Pro", serif; font-size: 14pt;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6xwpVe_W1tiT1LqXr5ootN6Ulx4ekaCEJ7WeSog6tDZ33Xd7LCCKe3LFaqSi8Y4HS2mHDAFgsHZ51waWZQD5-sfG5gv5t2k--lPh3scb6jWzZVJOWosrGcLoKtEBvurUiLNuXOKIvk69rJuzGWNkrFjr5I-wMYmh59IJw57sbb1gxujZEsJUkO0QpR7le/s220/Snampanigaglia.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="165" data-original-width="220" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6xwpVe_W1tiT1LqXr5ootN6Ulx4ekaCEJ7WeSog6tDZ33Xd7LCCKe3LFaqSi8Y4HS2mHDAFgsHZ51waWZQD5-sfG5gv5t2k--lPh3scb6jWzZVJOWosrGcLoKtEBvurUiLNuXOKIvk69rJuzGWNkrFjr5I-wMYmh59IJw57sbb1gxujZEsJUkO0QpR7le/w400-h300/Snampanigaglia.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: "Source Serif Pro", serif; font-size: 14pt;"><br /></span><p></p><p><span style="font-family: "Source Serif Pro", serif; font-size: 14pt;">Abbiamo
letto sulla stampa la risposta della Sindaca di Porto Venere alle
nostre richieste di chiarimento sull’evento del 28 agosto u.s.
verificatosi a Panigaglia <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2023/09/risposta-di-gnl-italia-e-del-sindaco.html#more">QUI</a>. La Sindaca fa sua la spiegazione dei
vertici dello stabilimento GNL Italia e aggiunge alcune sue
considerazioni.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">Diciamo
subito che non siamo soddisfatti della risposta avuta che non
risponde alle nostre richieste riguardanti l’attivazione delle
procedure di emergenza e gli obblighi di informazione alla
popolazione. Alcune considerazioni su questa risposta:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">-
nella dichiarazione della Società viene fornita una descrizione
dell’accaduto che parrebbe non coincidere con quanto evidenziato
dal filmato in circolazione in questi giorni. Dall’esame di questo
filmato sembrerebbe che il calo di tensione sia stato causato proprio
dal fulmine che ha innescato l’incendio del gas, gas che quindi
stava già uscendo prima del calo di tensione. Del resto la società
stessa ammette emissioni volontarie o fuggitive generate dal normale
esercizio di impianto, così le definisce, che ha quantificato nella
relazione finanziaria del 2020 per Panigaglia in 1.300.000 metri cubi
impegnandosi, nella relazione 2022 , a ridurle del 28% entro il 2025.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la legge, articolo 23 del Dlgs 105/2015, obbliga alla
pubblicizzazione del PEE, Piano di Emergenza Esterno, che invece è
stato pubblicato nel sito del Comune solo il giorno 1 settembre 2023.
Tale piano, dopo l’approvazione definitiva da parte della
Prefettura, che risale al 30 giugno 2022, non è mai stato illustrato
alla popolazione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">-
Nel PEE Edizione 2020/2022 attualmente in vigore è scritto che si
attiva lo stato di Preallarme in circostanze “relative a tutti
quegli eventi che, per la vistosità o fragorosità dei loro effetti
(incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze
pericolose), vengono percepiti chiaramente dalla popolazione, sebbene
i parametri fisici che li caratterizzano non raggiungano i livelli di
soglia assunti come pericolosi per la popolazione e/o l’ambiente.
In questa fase, il Rappresentante della Società GNL Italia attiva il
sistema semaforico di emergenza installato sulla SP n. 530”. Non ci
sono distinzioni di orario, non si dice che in orario notturno questa
disposizione non ha valore. La valutazione della Società sulla non
necessità di attivare l’impianto semaforico è stata fatta a
posteriori, terminato l’evento emergenziale.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">-
sempre nel PEE è scritto che “quando l’evento, pur sotto
controllo, per la sua natura o per particolari condizioni ambientali,
spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un
aggravamento o possa essere avvertito dalla maggior parte della
popolazione esposta” si attiva la procedura informativa. Nonostante
l’orario notturno, data la fragorosità dei tuoni, la popolazione
era ben sveglia e all’erta.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">-
ci stupisce che la sindaca sia stata informata di quanto stava
accadendo “informalmente” e ci stupisce ancora di più che, nella
sua qualità di massimo responsabile della salute e della sicurezza
dei suoi concittadini, non abbia trovato nulla da ridire.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">Ribadiamo
la nostra contrarietà alla presenza nel golfo di un impianto Seveso
di categoria superiore, chiediamo che vengano rispettate le leggi che
riguardano gli Impianti ad alto rischio di incidente rilevante quale
è quello di Panigaglia. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">Siamo
convinti che una corretta e tempestiva informazione alla popolazione
prevenga episodi di panico che, in caso di incidente, potrebbero
anche intralciare i soccorsi. Riteniamo altresì che in questa
campagna informativa debbano essere coinvolti i cittadini residenti
in tutto il golfo della Spezia e non solo quelli del Comune di Porto
Venere. Questo sia per le funzioni che attualmente svolge lo
stabilimento sia, a maggior ragione, per quanto è previsto in un
prossimo futuro, truck loading e caricamento autobotti.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Source Serif Pro, serif;"><span style="font-size: medium;">A
questo scopo chiediamo, come abbiamo già fatto più volte,
un’esercitazione su scala reale con il coinvolgimento della
popolazione. Chiediamo che la popolazione venga preventivamente
informata, con una ampia pubblicizzazione del PEE anche tramite
assemblee pubbliche, dei rischi, dei possibili incidenti e dei
comportamenti da tenere.</span></span></span></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-6985145066306002522023-09-03T14:28:00.004+02:002023-09-03T14:29:20.718+02:00Risposta di GNL Italia e del Sindaco <p> <i><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: 13pt;">Pubblichiamo
la risposta del Sindaco del Comune di Porto Venere diffusa tramite
stampa il giorno 1 settembre 2023</span></span></span></span></i></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">In
riferimento alle richieste di chiarimenti sollevate dall’Associazione
Posidonia con una lettera inviata al Sindaco del Comune di Porto
Venere, Francesca Sturlese, riportiamo quanto inviato da Gnl Italia
per spiegare l’accaduto:</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="letter-spacing: normal;">“</span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nella
notte tra 27 ed il 28 agosto, a causa di un momentaneo distacco della
rete elettrica in Alta Tensione di TERNA, l’impianto di
rigassificazione di Panigaglia è entrato in blocco con interruzione
delle attività di rigassificazione, come previsto dalle procedure di
sicurezza.<br />
In queste situazioni, alcune parti dell’impianto si
depressurizzano convogliando piccoli quantitativi di gas al vent
principale, localizzato in idonea area con scarico in quota.<br />
Uno
dei numerosi fulmini che hanno interessato la zona, ha innescato
questo gas dando origine alla fiamma. Eventi simili a questo sono già
occorsi in passato proprio perché previsti dai dispositivi di
sicurezza appositamente progettati.</span></span></span></span></span></span></span></p><p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span></span></span></span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></span><p></p><p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><br />
I sistemi di spegnimento
sono prontamente intervenuti come da procedura e la fiamma si è
estinta in pochi minuti (7 minuti per la precisione), tra le ore
01.08 e le ore 01.15.<br />
L’evento (cosiddetta fiamma in candela)
è stato quindi di breve durata, senza aggravamento e non percepibile
dalla maggioranza della popolazione anche in considerazione
dell’orario, senza interessare altre parti dell’impianto e senza
alcun impatto sull’ambiente esterno.<br />
Ai Vigili del Fuoco e
alla Capitaneria di Porto, che hanno prontamente contattato la sala
controllo dello Stabilimento, sono state date tutte le informazioni
sull’accaduto e non hanno ritenuto necessario intervenire vista la
pronta risoluzione.<br />
In virtù di quanto sopra, considerato anche
l’orario (piena notte) e la breve durata dell’evento (7 minuti),
non è stato necessario bloccare il traffico veicolare, attivando i
semafori, né segnalare la vicenda agli altri enti preposti”.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Come
si evince dalla nota i soggetti preposti alla valutazione di un
eventuale situazione di allerta e alla conseguente definizione del
relativo livello, vista la natura dell’evento e la sua pronta
risoluzione, non hanno ritenuto necessario attivare la procedura di
emergenza e quindi avviare la comunicazione ufficiale al Comune di
Porto Venere e, tramite l’ente comunale, la comunicazione ai
cittadini.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
sindaco precisa inoltre: “sono stata avvertita, solo informalmente,
di un possibile incendio in località Panigaglia nelle vicinanze
dello stabilimento GNL, pertanto decidevo, in accordo con il
responsabile della squadra dei volontari di protezione civile e
antincendio boschivo, già presenti sul territorio in forza del COC
per allerta meteo, di verificare la reale sussistenza del pericolo
segnalato. A seguito di sopralluogo da parte della squadra suddetta
non risultava sussistere alcun incendio, bensì, venivo notiziata,
sempre informalmente dal capo squadra, che la “fiammata”
segnalata fosse dettata da un calo di tensione, con conseguente
innesco dovuto ad un fulmine, il tutto rientrante nelle normali
funzionalità della torcia di stabilimento, così come il sistema di
spegnimento attuato. Qualora gli enti proposti alla valutazione del
rischio legato all’accaduto, avessero ritenuto necessario darne
comunicazione all’Ente comunale, considerato inoltre che era in
corso un COC per allerta meteo, avrei sicuramente operato in tal
senso.”</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.4cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #333333;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Si
segnala che il "Piano di Emergenza Esterna Stabilimento GNL di
Panigaglia GNL Italia S.p.A." - EDIZIONE 2020 – 22 attualmente
vigente, corredato da brochure esemplificativa, è stato pubblicato,
a beneficio della cittadinanza, sul sito del Comune di Porto Venere
al seguente link:
</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: navy;"><span lang="zxx"><a href="https://www.comune.portovenere.sp.it/c011022/po/mostra_news.php?id=789&area=H"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #50b4ed;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Source Sans Pro, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">https://www.comune.portovenere.sp.it/c011022/po/mostra_news.php?id=789&area=H</span></span></span></span></span></span></span></span></a></span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-right: 0.26cm;"><br />
<br />
<br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-12243187771225622892023-08-30T17:47:00.004+02:002023-08-30T17:50:24.411+02:00Lettera aperta alla Sindaca del Comune di Porto Venere<div><br /></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYYIM4eixIw6JXogzbgmivdPMabNiAdmc9XF1crkaUxBAUbEa-gW-iAvDiGKAZL-NiNDsywQZxakUVblPXClxU_GXy-0kCyi_Q6AWevObLjX48dRa6V0WZpPlVBjv75pB3LKvRVd5TzjqR2eK0tsEpgg3vJJZbnjgRYDHfwKTeESyfD8gdVOFYI1SrPM8k/s867/la-fiammata-che-si-e-sviluppata-nell-impianto-di-panigaglia-436853.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="508" data-original-width="867" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYYIM4eixIw6JXogzbgmivdPMabNiAdmc9XF1crkaUxBAUbEa-gW-iAvDiGKAZL-NiNDsywQZxakUVblPXClxU_GXy-0kCyi_Q6AWevObLjX48dRa6V0WZpPlVBjv75pB3LKvRVd5TzjqR2eK0tsEpgg3vJJZbnjgRYDHfwKTeESyfD8gdVOFYI1SrPM8k/w400-h234/la-fiammata-che-si-e-sviluppata-nell-impianto-di-panigaglia-436853.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: large;">Gentile Signora Sindaca </span></div><div><span style="font-size: large;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">nella notte tra il 27 e il 28 agosto il nostro golfo è stato interessato da una
violentissima scarica di fulmini che hanno colpito anche il rigassificatore di
Panigaglia. Il 29 agosto Il Secolo XIX riporta una ricostruzione dell’accaduto
“confermata da qualificate fonti all’interno di GNL Italia”: per un guasto alla
rete elettrica ad alta tensione di Terna l’impianto è entrato momentaneamente in
blocco e “quando questo si verifica, l’impianto emette delle piccole fuoriuscite
di gas dal vent principale. Uno dei numerosi fulmini che hanno interessato la
zona ha innescato questo gas provocando la fiamma sulla linea del vent”. Quindi
la fiamma non è stata accesa volontariamente dagli addetti, come successo più
volte in passato, ma il gas che stava fuoriuscendo (e che fuoriesce ogni giorno
come documentato da termocamera e come dichiarato anche da Snam) è stato
innescato da un fulmine. </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><span><span style="font-size: medium;"><a name='more'></a></span></span><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">L’impianto di Panigaglia è classificato “ad alto
rischio di incidente rilevante”, sottoposto alla Direttiva Seveso III e a tutte
le Linee Guida conseguenti. Nel Piano di Emergenza Esterno edizione 2019,
Informazioni alla popolazione (che non troviamo pubblicato nel sito del Comune
ma solo in quello della Prefettura), leggiamo le definizioni dei livelli di
allerta. </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">Per lo stato definito di ATTENZIONE, cioè per eventi che pur non avendo
ripercussioni all’esterno, potrebbero essere avvertiti dalla popolazione creando
in essa allarmismo e preoccupazione si rende necessario attivare una procedura
informativa da parte dell’Amministrazione Comunale. “Accertato che l’evento sia
esaurito senza alcuna ripercussione esterna, sarà quindi cura del Sindaco sulla
base di dati effettivi sull’evento forniti dal Comando dei Vigili del Fuoco,
nonché sulla base delle Direttive fornite dalla Prefettura, provvedere alle
necessarie procedure informativa alla popolazione”. </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">Per lo stato di PREALLARME
cioè quando l’evento, pur sotto controllo, possa far temere una aggravamento e
sia percepito chiaramente dalla popolazione (qui rientra l’evento accaduto) si
attivano procedure di sicurezza e di informazione. Tra le procedure di sicurezza
c’è l’attivazione da parte del rappresentante della Società GNL,del sistema
semaforico di emergenza installato sulla SP 530 mentre le procedure informative
a cura del Sindaco di Porto Venere sono le stesse previste dal livello
ATTENZIONE </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">Le chiediamo, nella sua veste di massimo responsabile della salute e
della sicurezza dei suoi concittadini, </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">1) se l’impianto semaforico di emergenza
installato sulla SP530 è stato prontamente attivato </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">2) di informare
sollecitamente la popolazione su quanto avvenuto con modalità accessibili da
tutti (compresa la convocazione di una riunione alla presenza dei responsabili
di GNL, Prefettura, Vigili del Fuoco) </span></div><div><span style="font-size: medium;"><br /></span></div><div><span style="font-size: medium;">3) poiché gli episodi di fulminazione
quali quello verificatosi nelle prime ore del 28 agosto saranno sempre più
frequenti per l’emergenza climatica in atto, poiché lo stabilimento sta per
subire modifiche sostanziali con l’aggiunta di nuove funzioni (truck loading e
caricamento bettoline) le chiediamo di ottemperare all’obbligo di informazione
sugli impianti Seveso, in particolare all’articolo 23 del Dlgs 105/2015. </span></div><div><span style="font-size: medium;">Questo
articolo obbliga il Comune ove è localizzato lo stabilimento a mettere
tempestivamente a disposizione del pubblico, anche in formato elettronico e
mediante pubblicazione sul proprio sito web, le informazioni fornite dal gestore
sullo stabilimento, sull’attività in corso o prevista, sui rischi connessi a
questa attività, su quanto potrebbe aggravare il rischio o le conseguenze di un
incidente rilevante, rendendo queste comunicazioni comprensibili alla
cittadinanza.</span></div>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-21029503475840910082023-08-24T17:51:00.000+02:002023-08-24T17:51:53.414+02:00Oggi ripasso<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMDeY16WZVGrjtM8rJ8BRcE8MAfMpiksFXhfmNWVgMrv2JEfBSUK6YadKvZdObAvxpmWQbl2JxcUP3PgbEf1vah3I2V91bQ6RkLOqxfIAa2P_8yw3JfmmptoxpK2mLG-gc0DDlLL5QQ7N9m4RJAYSxwntz1zeK08_7pLy5Ecqt9n79zdlS7iHcM97td_0w/s696/costituzione-gazzetta-696x379.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="379" data-original-width="696" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMDeY16WZVGrjtM8rJ8BRcE8MAfMpiksFXhfmNWVgMrv2JEfBSUK6YadKvZdObAvxpmWQbl2JxcUP3PgbEf1vah3I2V91bQ6RkLOqxfIAa2P_8yw3JfmmptoxpK2mLG-gc0DDlLL5QQ7N9m4RJAYSxwntz1zeK08_7pLy5Ecqt9n79zdlS7iHcM97td_0w/w400-h218/costituzione-gazzetta-696x379.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Verdana, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;">Oggi
ripassiamo alcuni articoli della </span></span><span style="font-family: Verdana, serif; text-align: left;"><span style="color: red; font-size: 14pt;"><b>Costituzione
Italiana</b></span></span><span style="font-family: Verdana, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;">,
la Legge fondamentale della nostra Repubblica, ancora poco conosciuta. Gli articoli
che andiamo a rileggere riguardano l’uguaglianza tra i cittadini e
alcuni loro diritti</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="color: red; font-size: medium;"><b>Art
3</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">Tutti
i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione,
di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">E’
compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e
sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori
all’organizzazione politica, economica e sociale del paese.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="color: red; font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Art.
21</b></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Tutti
hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la
parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non
può essere soggetta ad autorizzazioni e censure.</span></span></span></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span></span></span></span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="letter-spacing: normal;">…………………</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Sono
vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre
manifestazioni contrarie al buon costume</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Nota.
La libertà di manifestazione del pensiero incontra due tipi di
limiti: uno previsto esplicitamente dall’ultimo comma dell’art.
21 laddove cita il buon costume; </span></i></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">altri
sono limiti impliciti, come sentenziato più volte dalla <span style="color: red;">Corte</span>
<span style="color: red;">Costituzionale</span>, derivanti dall’esigenza di tutelare altri diritti
costituzionali o altri beni di rilievo costituzionale: la libertà di
manifestazione del pensiero non può offendere l’onorabilità e la
dignità di una persona, non può esaltare o difendere un’azione
che il codice penale ritiene essere un reato, non può mettere a
repentaglio la sicurezza dello Stato</span></i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="color: red; font-size: medium;"><b>Art.
54</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Tutti
i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di
osservarne la Costituzione e le leggi.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.26cm; margin-top: 0.26cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di
adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi
stabiliti dalla legge.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="color: red; font-size: medium;"><b>Due
esempi di formule di giuramento</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Presidente
del Consiglio</b></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
e i </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>Ministri</b></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
giurano pronunciando la seguente formula rituale: «Giuro di essere
fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le
leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della
Nazione.»</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #040c28;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #040c28;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><b>militari</b></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
prestano </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #040c28;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">giuramento</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
con la seguente formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica
italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con
disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della
Patria e la salvaguardia </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #040c28;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">delle</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #202124;"><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
libere istituzioni».</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">Concludiamo
con l’articolo 7 della </span></span><span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="color: red; font-size: medium;"><b>Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo</b></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, serif;"><span style="font-size: medium;">Tutti
sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna
discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti
hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che
violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a
tale discriminazione. </span></span>
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-52614034196345177242023-08-02T10:39:00.002+02:002023-08-04T08:52:06.814+02:00I tesori dell'Area di Tutela Marina del Parco Naturale Regionale di Porto Venere<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWgC86x038wy8Bj7BGDigpD1yvvCK5My65SOFnSFyk_u0Dh2z9eAKg8OdOAVHpp52zgOGTWcR-mDW0FBlmaQVZ5nLJLwOrcTzYS59_DyLiALTUJ2xnVb2fA0_zMZ4PvLPCh2rHaf98aJrES9g8nP7KSY7dHRrT5NYVUKCu9eXtntfLKr-7sX-Bk6vCM7r8/s3508/ATM.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2480" data-original-width="3508" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWgC86x038wy8Bj7BGDigpD1yvvCK5My65SOFnSFyk_u0Dh2z9eAKg8OdOAVHpp52zgOGTWcR-mDW0FBlmaQVZ5nLJLwOrcTzYS59_DyLiALTUJ2xnVb2fA0_zMZ4PvLPCh2rHaf98aJrES9g8nP7KSY7dHRrT5NYVUKCu9eXtntfLKr-7sX-Bk6vCM7r8/w400-h283/ATM.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">L’Associazione
Posidonia insieme ad altre associazioni del posto, Pro Loco Le
Grazie, Dalla parte dei forti e Il Cantiere della memoria, (vedi Pagina Incontri) ha
organizzato giovedi 27 luglio una conferenza su I tesori dell’Area
di Tutela Marina del Parco di Porto Venere. Relatrice la biologa
ricercatrice Chiara Lombardi affiancata da Fabio Giacomazzi esperto
naturalista. La serata ha visto una ottima presenza di pubblico,
attento e interessato, che alla fine ha posto numerose domande alla
relatrice </span></span>
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><br /></span></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">Chiara
Lombardi ha mostrato come le eccellenze del nostro mare, in
particolare quelle dell'Arcipelago del Golfo, non siano solo quelle
naturalistiche (varietà di ambienti eccezionale concentrata in uno
spazio limitato, facilmente accessibili da scienziati e appassionati)
ma anche quelle che derivano dagli studi scientifici al riguardo, in
particolare quelli ENEA, Cnr e INGV, tre centri di notevole valore
che hanno sede proprio nel nostro Golfo. Per cui le bellissime
immagini di Ilaria Gonelli hanno spaziato dalle colonie di gorgonia
rossa (</span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><i>Paramuricea
clavata</i></span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">)
delle falesie sommerse di Palmaria e Tino, alle concrezioni generate
dai briozoi, a specie di echinodermi tra cui la bellissima stella
gorgone (</span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><i>Astrospartus
mediterraneus</i></span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">)
segnalata proprio </span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjhsjmV1dJBpdZTO6M8q9c1wEn6CxMRDtPg62lMq72Qpd9lDPXgm2VDSY7rRL1xPj2KI2xWn1agLR6ffGlzyJtB5MtYSPfI-7JWemIh7rSb4WhuCo0EXzuUV0klKyrfM56LKhjD_I2jDRU9Ip-NZBTyFB1qas3jrk_9ubclIiclOhKaljbVmnfhvipVQvy/s225/posidonia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhjhsjmV1dJBpdZTO6M8q9c1wEn6CxMRDtPg62lMq72Qpd9lDPXgm2VDSY7rRL1xPj2KI2xWn1agLR6ffGlzyJtB5MtYSPfI-7JWemIh7rSb4WhuCo0EXzuUV0klKyrfM56LKhjD_I2jDRU9Ip-NZBTyFB1qas3jrk_9ubclIiclOhKaljbVmnfhvipVQvy/w320-h320/posidonia.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><br />da Ilaria, fino a illustrare quell'eccezionale
ecosistema rappresentato dalla prateria ‘relitta’ di </span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><i>Posidonia
oceanica </i></span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">presente
nel canale di Porto Venere. Lombardi e Giacomazzi hanno poi
dimostrato come il valore di questi organismi non risieda solo nel
loro contributo alla biodiversità del nostro mare, ma come gli
habitat di cui fanno parte producano importanti servizi ecosistemici
alla base non solo della qualità dell'ambiente, ma anche della
filiera di molte attività economiche: da quella della pesca, a
quella del turismo subacqueo, ma anche balneare, viste le capacità
di filtraggio degli inquinanti e produzione di ossigeno esercitate da
molti habitat ...</span></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH1QL5naDoop8slya_kv4w-3kdEg5NnURZKew3LAnk3dufE9Xvkwc7aEBB65NzPRNK2gEKjN-QV0cIgeSTGdjrE9zUQ_T6DtQ_C-jqller6Zd5JWNSrJJV1tEYrr5c1wP2VtOjrhFRpU1SNqWIbxWk1t0L7vAG3gUjne3tgh3PYCW2_QXkkNRFVbnWMEW-/s259/gorgonia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="194" data-original-width="259" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH1QL5naDoop8slya_kv4w-3kdEg5NnURZKew3LAnk3dufE9Xvkwc7aEBB65NzPRNK2gEKjN-QV0cIgeSTGdjrE9zUQ_T6DtQ_C-jqller6Zd5JWNSrJJV1tEYrr5c1wP2VtOjrhFRpU1SNqWIbxWk1t0L7vAG3gUjne3tgh3PYCW2_QXkkNRFVbnWMEW-/w320-h240/gorgonia.jpg" width="320" /></a></span></span></div><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><br />Non
solo. Molti di questi organismi (compresa la comune alga rossa
corallina, </span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;"><i>Ellisolandia
elongata</i></span></span></span><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">)
sono degli indicatori dello stato di qualità del mare, anche in
relazione ai mutamenti innescati dal Cambiamento Climatico. Questo
uno dei motivi, ha spiegato Chiara Lombardi, che ha portato
all'inserimento del nostro Golfo (ed in particolare delle Isole)
all'interno di reti di monitoraggio e ricerca di livello europeo e
mondiale. Grazie a ENEA, Cnr ed INGV proseguono (e verranno
fortemente implementate grazie ai fondi PNRR) le attività in seno al
Centro Nazionale per la Biodiversità (finanziato dalla Comunità
Europea), al European Marine Biological Resource Centre (EMBRC), alla
rete Long-term ecological research (LTER) di cui Palmaria è uno dei
siti ufficiali e ad altre Infrastrutture di Ricerca.</span></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">Nota
dolente: a fronte di questa grande risorsa rappresentata dalla
ricerca scientifica (con le sue ricadute anche in termini di turismo
di qualità, visto che molte iniziative utilizzano il metodo della
Citizen Science che coinvolge studenti e comuni cittadini) a livello
locale la partecipazione dell'amministrazione è andata via via
scemando, ed oggi il dialogo con gli enti di ricerca locali è
praticamente assente. C’è invece la necessità di conoscere e
rafforzare il dialogo tra i diversi “fruitori del mare” per
proteggere ed utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali di
un Golfo - e quindi anche di un Parco Naturale - dalle grandi
potenzialità.</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-variant-alternates: normal; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 13pt;">Di tutto questo abbiamo trattato <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2020/10/parte-terza-il-parco-oggi.html#more">QUI</a> e <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2022/07/la-boa-che-non-ritorna.html#more"> QUI </a></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-61153771401489469312023-04-16T16:42:00.000+02:002023-04-16T16:42:20.273+02:00Giù le mani dalla Palmaria<p><i style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Sabato
15 aprile si è tenuta sull’isola Palmaria una partecipata
manifestazione, circa 300 persone nonostante il tempo incerto, per
protestare contro la costruzione di uno stabilimento balneare nella
ex Cava Carlo Alberto, proprio di fronte al paese di Porto Venere. La
Manifestazione è stata indetta da 4 associazioni, Legambiente La
Spezia, Posidonia, PSMN e Il frastaglio di Porto Venere e hanno poi
aderito altre associazioni del territorio. Ha partecipato anche
l’Associazione La nave di carta che, con la sua goletta Oloferne ha
navigato nel canale di Porto Venere esibendo uno striscione con la
scritta “Giù le mani dalla Palmaria”</span></i></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP4qbpxV6dZ2O70RN1VTfguAFd-GkWSx5slkEMdyexeTno8Je_pNdZmebNXWC5K4_IO2TNN04HdJ2g2WqAec2xmgvlMdDrFg8Gi6JEeBvia4c-2KWnPSFjVST7StxEbDdbUFcMXmAeiR1L-Ih-l7_QIhBqp-BBRFs7U1qh9t9r8CFkBt_pXgG3wMpshw/s2999/Oloferne.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2782" data-original-width="2999" height="371" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP4qbpxV6dZ2O70RN1VTfguAFd-GkWSx5slkEMdyexeTno8Je_pNdZmebNXWC5K4_IO2TNN04HdJ2g2WqAec2xmgvlMdDrFg8Gi6JEeBvia4c-2KWnPSFjVST7StxEbDdbUFcMXmAeiR1L-Ih-l7_QIhBqp-BBRFs7U1qh9t9r8CFkBt_pXgG3wMpshw/w400-h371/Oloferne.jpg" width="400" /></a></div><br />
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><i><span style="font-family: Arial, serif;">Quello
che segue è l’intervento dell’Associazione Posidonia</span></i></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">Sulla
vendita di beni sull’isola Palmaria restituiti dalla Marina
Militare e quindi ritornati nel pieno possesso dei cittadini, così
come sull’attuazione del Masterplan che cambierà il volto
dell’isola, si sono dette e sc</span></span><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">ritte
molte cose (anche in questo blog all’etichetta Palmaria). </span></span><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">Ancora
una volta sottolineiamo il termine “restituiti” perché i beni di
cui si parla erano “in uso” alla M.M. che li ha lasciati andare
in malora e, una volta degradati, ha pensato bene di renderli al
Comune in cambio di lavori di ristrutturazione per 2.600.000 euro
circa ai beni che rimangono a lei, cioè due stabilimenti balneari
dove possono entrare solo i dipendenti, civili o militari, del
Ministero della Difesa. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">L’attenzione
negli ultimi tempi si è concentrata sul progetto di stabilimento
balneare nella ex Cava Carlo Alberto che non riguarderà solo un’area
privata ma che interesserà anche la scogliera, quindi un’area
pubblica, e l’Area di Tutela Marina con la costruzione di <span></span>un
pontile d’attracco, anche se stagionale. E’ prevista infatti la
costruzione di uno stabilimento balneare, quindi ristorante e bar nel
fabbricato che verrà restaurato, costruzione di bagni, cabine e
tutti gli annessi di uno stabilimento, nuovi percorsi interni,
modifica dell’assetto vegetazionale e infine, cosa ancor più
rilevante, la costruzione di ben tre piscine alimentate da acqua
dolce. Verranno poi costruiti gradoni in legno sulla scogliera per
facilitare l’accesso a un pontile che verrà realizzato in piena
Area di Tutela Marina e sopra la prateria di posidonia.</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;"><br /></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">Questa
l’area come si presenta </span></span><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">attualmente</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-WKVNviXbASG4204_ro4AT98zUJHgekvT5ESTneBFC3RsqPllISCFIrj_892iGREToEHUMkbyhA8efkjBzk9OQgf6bmmsh6BRztRbqlLna5C4ooEkfpDwqgRGtfAslXYV0ENQomqjQkBxzfO_FYFjN6TZksa9DWpYB1m4iwzN4tPEYD4pvqd1H11wQ/s1022/cava1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="1022" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-WKVNviXbASG4204_ro4AT98zUJHgekvT5ESTneBFC3RsqPllISCFIrj_892iGREToEHUMkbyhA8efkjBzk9OQgf6bmmsh6BRztRbqlLna5C4ooEkfpDwqgRGtfAslXYV0ENQomqjQkBxzfO_FYFjN6TZksa9DWpYB1m4iwzN4tPEYD4pvqd1H11wQ/w400-h266/cava1.jpg" width="400" /></a></div><br />
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;"><span style="font-family: Arial, serif;"><span style="font-style: normal;">Questa
il rendering del progetto</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH5uE1rtTHqTBi25k0tTLtadOv16Two9RE8Z-VYvua2Ns295xWnHI3SmtP_AU9JuPzyiTwzdhFdzzr264hPl6RZtIwvg-uRsojzcAkvEjv87aeWOKAGLRM_wNpcJjis1YwjeWNdyyUOv1dCUbRzUL3dxAimZmJY0K8FsduMHetk2xpR93sej4vAqMXew/s1447/cava%202.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1431" data-original-width="1447" height="395" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiH5uE1rtTHqTBi25k0tTLtadOv16Two9RE8Z-VYvua2Ns295xWnHI3SmtP_AU9JuPzyiTwzdhFdzzr264hPl6RZtIwvg-uRsojzcAkvEjv87aeWOKAGLRM_wNpcJjis1YwjeWNdyyUOv1dCUbRzUL3dxAimZmJY0K8FsduMHetk2xpR93sej4vAqMXew/w400-h395/cava%202.jpg" width="400" /></a></div><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Ci
è stato detto che non possiamo ficcare il naso su quello che un
privato vuole fare a casa sua. Non è del tutto vero, perché questa
è sì un’area privata ma inserita in un Parco Naturale Regionale,
in un Sito Unesco, in una Zona speciale di conservazione e confinante
con un’Area di Tutela Marina. Abbiamo tutto il diritto di
verificare che siano rispettate le normative che tutelano questo
luogo. E soprattutto come cittadini abbiamo tutto il diritto di
esprimerci sugli interventi che andranno a modificare un’area
pubblica demaniale, quale la scogliera.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Il
Piano Urbanistico Comunale tuttora vigente e il Piano del Parco
prevedono per quest’area un intervento più leggero, cioè
recuperare il manufatto esistente, collocarvi servizi e attrezzature
per la balneazione, ma garantendo la fruizione pubblica e libera e
consentendo l’accesso a tutta l’area, scogliera, spiaggia, zona
boscata e rocciosa. Quindi bene il recupero del manufatto, bene la
messa in sicurezza della parete rocciosa ma non il rimanente progetto
che confligge con le normative di cui sopra. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">I
passaggi con cui si è arrivati a questo sono principalmente due: </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">1)
il Parco non ha voluto esercitare il diritto di prelazione su
quest’area (come non lo ha fatto su altra area sopra Porto Venere)
quando due anni fa circa la ex Cava Carlo Alberto è stata venduta
dal precedente proprietario alla Società Palmaria Experience</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">2)
La Società Palmaria Experience, ha presentato a aprile 2021 domanda
di permesso di costruire convenzionato sfruttando i Margini di
flessibilità previsti dal PUC; e la Giunta Comunale ha deliberato a
favore, approvando anche la realizzazione di piscine. In questo modo
è stata evitata la presentazione di un Piano Urbanistico Operativo
che avrebbe probabilmente avviato una procedura di Valutazione
Ambientale Strategica e soprattutto avrebbe consentito la
partecipazione dei cittadini con osservazioni e proposte. La
partecipazione dei cittadini invece è stata negata anche alla
Conferenza dei Servizi, indetta senza darne adeguata comunicazione
come prescrive la legge e per ottenere tutti i documenti e i pareri
degli Enti Coinvolti, compresa la Soprintendenza, abbiamo dovuto
rivolgerci al Difensore Civico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Un’area
con un altissimo valore ambientale, luogo caro a abitanti e turisti,
che verrà modificata come accadrà a buona parte dell’isola con la
realizzazione del Masterplan che prevede la vendita dei fabbricati e
terreni che sono ritornati nella disponibilità del Comune, cioè dei
cittadini, senza lasciarne nessuno ad un uso sociale o di servizio al
Parco Naturale Regionale di Porto Venere.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">La
prossima asta annunciata si terrà il 28 aprile e verranno venduti,
con una base d’asta milionaria, case e terreni verso Torre Scuola,
comprese villa Smith e villa Castrigliano, e in alto, vicino al
Semaforo. Volumi questi ultimi che potranno essere demoliti,
accorpati e ricostruiti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">A
questo futuro per la Palmaria l’Associazione Posidonia si è sempre
opposta, almeno da 15 anni a questa parte, da quando sono cominciati
gli interventi sull’isola e si è cominciato a parlare di vendite e
lottizzazioni.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Oggi
siamo qui per parlare dello stabilimento e sappiamo bene che non ha a
che fare con la realizzazione del Masterplan, perché anche di questo
siamo stati accusati, ci è stato detto che facciamo strumentalmente
un mescolone di tutte le questioni. Questo progetto ne segue però la
filosofia, si inserisce in una visione più generale che è quella di
fare della Palmaria la Capri della Liguria, banalizzarla, renderla
uguale a tanti non luoghi da consumare e non da vivere. </span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt;"><span style="font-family: Arial, serif;">Un luogo che
non sarà più nostro</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-10847825008190281982023-04-11T22:26:00.001+02:002023-04-11T22:34:00.295+02:00Palmaria per noi<p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"> </span><i style="font-family: Arial, sans-serif;">Sulla
vendita di beni sull’isola Palmaria restituiti dalla Marina
Militare e quindi ritornati nel pieno possesso dei cittadini,
sull’attuazione del Masterplan che cambierà il volto dell’isola, si sono dette e scritte molte cose. L’attenzione negli ultimi tempi
si è concentrata sul progetto di stabilimento balneare nella ex Cava
Carlo Alberto che non riguarderà solo un’area privata ma che
interesserà anche la scogliera, quindi un’area pubblica, e l’Area
di Tutela Marina con la costruzione di un pontile d’attracco, anche
se stagionale.</i></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;"><i>Sappiamo
bene che lo stabilimento non ha a che fare con la realizzazione del
Masterplan, ne segue solo la filosofia, che è quella di fare della
Palmaria la Capri della Liguria, banalizzarla, renderla uguale a
tanti non luoghi da consumare e non da vivere.</i></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;"><i>Le
note che seguono sono state pubblicate da Legambiente e dalla
Associazione Posidonia in risposta a dichiarazioni del Sindaco che
fanno risalire il progetto addirittura al 2002 .</i></span></span></p><p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: 16pt;"><i><br /></i></span></span></p>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-JTq5-LzWmF1COKgbuDD7P0dmUrY5OnhHfut_kURUXg-3lqonL0nwC-ZYRknNJLavmp0kvVgyFvoazsX5SMmMrLFBmndBCYsQV1oDB-yy66WvKhbzNzzvaflxbjhGKnOH-50ccpuDMfuyoc4CSUc0BNh_CcSryHhVexHp9Mr_WAWYuGh0c8sZtbVL9g/s1080/Foto%201.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="806" data-original-width="1080" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-JTq5-LzWmF1COKgbuDD7P0dmUrY5OnhHfut_kURUXg-3lqonL0nwC-ZYRknNJLavmp0kvVgyFvoazsX5SMmMrLFBmndBCYsQV1oDB-yy66WvKhbzNzzvaflxbjhGKnOH-50ccpuDMfuyoc4CSUc0BNh_CcSryHhVexHp9Mr_WAWYuGh0c8sZtbVL9g/w400-h299/Foto%201.jpg" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><span><a name='more'></a></span><p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">In
merito alla questione del nuovo Stabilimento Balneare alla Palmaria,
le contestazioni nei confronti del Comune di Porto Venere sono
secondo noi ben argomentate; quindi attribuire, come fa il Signor
Sindaco, la responsabilità dell'approvazione del progetto a chi ha
redatto il PUC del 2002 è di fatto una mistificazione. E qui lo
dimostriamo:</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">1.
Il Piano Urbanistico Comunale del 2002 prevedeva sì di “dotare la
zona di servizi ed attrezzature per la balneazione e la fruizione
turistica da collocare nel manufatto esistente da recuperare” ma
diceva anche che “dovrà essere garantita la fruizione pubblica
libera e dovrà essere consentito l'accesso e la fruizione alla
scogliera, alla spiaggia, alla zona boscata e rocciosa di interesse
paesistico”; quindi a tutta l’area.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">2.
Il Piano del Parco, che prevale sul PUC, prevedeva per quell’area
di “Potenziare l’offerta turistico-ricreativa, sportiva e
culturale del Parco” e di “Garantire l’accesso e la fruizione
pubblica e libera della scogliera, della spiaggia e dell’intera
area”: quindi chiaramente un intervento “modello parco” che
garantisse pur sempre la libera fruizione in tutta l’area.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">3.
Riguardo le piscine, il Piano del Parco non le citava, mentre il PUC
le vincolava alla realizzazione di un P.U.O. (Piano Urbanistico
operativo), che avrebbe permesso di approfondire il tema e, se del
caso, di sottoporre il Piano ad una procedura di Valutazione
Ambientale Strategica.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">4.
La società proponente Palmaria Experience s.r.l. invece di
presentare istanza per l’avvio del P.U.O. ha chiesto un “Permesso
di Costruire convenzionato”, sfruttando i “Margini di
flessibilità” previsti dal PUC; e la Giunta Comunale, invece di
approfittare del PUO per approfondire un tema “ereditato” dal
vecchio PUC, ha deliberato a favore, compresa la “realizzazione di
piscine all’interno del procedimento di rilascio del Permesso di
Costruire Convenzionato”; quindi le prime piscine private in
Palmaria sono state assentite “aggirando” una procedura prevista
dal vecchio PUC (il PUO), che pareva ovviamente cautelativa.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">5.
Tutta la Conferenza dei Servizi per l’analisi del progetto a cura
degli enti interessati (tra cui anche la Soprintendenza) si è svolta
all’oscuro dal pubblico, ovvero senza darne la comunicazione dovuta
sui siti istituzionali, come prevede la normativa; ci siamo dovuti
rivolgere al Difensore Civico che è intervenuto ricordando al Comune
di Porto Venere i propri doveri in merito all’informazione al
Pubblico. Ovviamente questo ha nuociuto moltissimo a chi avesse
voluto conoscere il procedimento e interloquire con i
soggetticoinvolti nella pratica autorizzativa; ci siamo sentiti lesi
nel nostro diritto di portatori di interessi pubblici.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">6.
Infine il Comune ha rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione
nell’acquisto del rudere della Ex Cava in quanto “ non si
ravvisano ragioni di pubblico interesse per l’acquisizione dei
summenzionati beni immobili da parte del Comune di Porto Venere quale
gestore del Parco naturale”; e su questo punto verte un ricorso al
TAR di Legambiente perché questa decisione è stata presa non dal
Consiglio Comunale, come vorrebbe la norma, ma dalla Giunta Comunale.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Sintetizzando
possiamo con un eufemismo dire che questo progetto non è stato certo
subito passivamente dall'attuale amministrazione di Porto Venere.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Per
il Circolo Legambiente La Spezia</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Il
Presidente Stefano Sarti</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">Per
Associazione Posidonia Porto Venere APS</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">La
Presidente Gabriella Reboa</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span face="Arial, sans-serif"><span style="font-size: medium;">8
aprile 2023</span></span></p><p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-54259067253632543372023-03-21T10:50:00.002+01:002023-03-22T18:09:13.797+01:00Emergenza democratica e climatica, non energetica<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjKRrRpBwy9aaczDKOrzQRKPrw_-MgluP2grOSfiFzouC0V8UqMlZIGiRaz2VTXtOMkOUNgnNZkrV6Ti5IwleJK4bkEkZ1Bs7tV_4iSAXdh8hVqll_mV2QLZ3Q-XGxCONncXsngoZCQICHlhyl-p8i5LTsCADmoxil5i6HBA0UXl-8rdrAIiD2PYGHwA/s1024/Golar%20in%20porto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="683" data-original-width="1024" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjKRrRpBwy9aaczDKOrzQRKPrw_-MgluP2grOSfiFzouC0V8UqMlZIGiRaz2VTXtOMkOUNgnNZkrV6Ti5IwleJK4bkEkZ1Bs7tV_4iSAXdh8hVqll_mV2QLZ3Q-XGxCONncXsngoZCQICHlhyl-p8i5LTsCADmoxil5i6HBA0UXl-8rdrAIiD2PYGHwA/w400-h266/Golar%20in%20porto.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Preceduta
da una grande manifestazione nazionale indetta dalla RETE
NoRigass NoGNL e da proclami tanto enfatici quanto ipocriti delle
istituzioni (nazionali e regionali), è arrivata in porto a Piombino
la Golar Tundra.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Si
tratta di una nave rigassificatrice, una Fsru, con tre serbatoi per
metano liquefatto della capacità complessiva di 170.000 m</span></span><sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">3</span></span></sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
(i due serbatoi di Panigaglia hanno una capacità complessiva di
100.000 m</span></span><sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">3</span></span></sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">).
La nave è dotata di un impianto di rigassificazione a circuito
aperto, cioè preleva acqua dal mare, la utilizza per riscaldare il
metano liquefatto e riportarlo allo stato gassoso, e poi la rigetta
in mare molto più fredda e clorata. La nave rigassificatrice sarà
affiancata periodicamente da navi metaniere che le forniranno il gas
liquefatto da rigassificare e immettere nella rete dei gasdotti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Tutto
questo in un porto piccolo e molto trafficato quale quello di
Piombino. L’immagine di apertura è stata scattata la mattina del
20 marzo quando la nave aveva attraccato da poche ore e i traghetti
per l’isola d’Elba avevano ripreso le corse regolari.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
la protesta dei cittadini arrivati a Piombino da quasi tutte le
Regioni italiane non si è mai mossa in modalità NIMBY. E’ stata
una forte presa di posizione in difesa dell’ambiente, della
democrazia, del rispetto per cittadini e territori, in poche parole
in difesa della Costituzione. Una presa di posizione contro i
soprusi, le speculazioni e gli interessi di pochi che,
nell’indifferenza generale, si muovono in spregio degli articoli
della nostra Costituzione, dell’articolo 9: </span></span><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>La
Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e
artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli
ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni</i></span></span><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">;
dell’articolo 32: </span></span><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo
e interesse della collettività;</i></span></span><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
e dell’articolo 41: </span></span><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>L’iniziativa
economica privata …. non può svolgersi in contrasto con l’utilità
sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla
sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Secondo
la narrazione con cui giornali, media, partiti, fondazioni, ecc., ci
stanno bombardando saremmo di fronte a una profonda crisi energetica.
Niente di più falso.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9N46obt1zZh1dkaGgbBxuKQ-FTBe8XZd9raUmYZN0BHThoBz06K5OH-MEmq2s6skRIX8mcVS6Sn6P3WI-Ftlklqi1qjV6CdjDIJEbW2LANdcm4IxcT9LHTyu5UvH4yppLuRGmiAssaZZJU6QKxAQsD-b_mPZz3sC9E6ewNNFI3DmrE8Hc7ydhTyvzOw/s1257/Bilancio%202022.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="738" data-original-width="1257" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9N46obt1zZh1dkaGgbBxuKQ-FTBe8XZd9raUmYZN0BHThoBz06K5OH-MEmq2s6skRIX8mcVS6Sn6P3WI-Ftlklqi1qjV6CdjDIJEbW2LANdcm4IxcT9LHTyu5UvH4yppLuRGmiAssaZZJU6QKxAQsD-b_mPZz3sC9E6ewNNFI3DmrE8Hc7ydhTyvzOw/w400-h235/Bilancio%202022.jpg" width="400" /></a></div><br />
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">I
dati forniti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica <a href="https://dgsaie.mise.gov.it/bilancio-gas-naturale">QUI</a> ci dicono che il fabbisogno interno lordo del 2022
confrontato con il 2021 è diminuito del 9,8%. La produzione
nazionale e le importazioni sono rimaste pressoché invariate mentre
le esportazioni sono state nel 2022 pari a 4.614 milioni di m</span></span><sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">3</span></span></sup><span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
di gas con un aumento rispetto al 2021 del 198,9%. Il primo bilancio
pubblicato dal Ministero per il 2023 riferito al mese di gennaio
conferma questa tendenza, anzi addirittura il consumo interno lordo
di gennaio 2023 è stato del 22,4% inferiore a quello del gennaio
2022.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">In
nome di questa presunta crisi energetica gli ultimi due governi hanno
dichiarato strategici gli impianti, ne hanno disposto il
commissariamento, ripartono le trivellazioni, bisogna costruire nuovi
rigassificatori e attraversare l’Italia con nuovi gasdotti. Tutto
questo non per fabbisogno interno, siamo già ora, con le strutture
che abbiamo, autosufficienti, ma per esportare di più e far
realizzare ai grandi colossi energetici, ENI e SNAM, maxi profitti.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">E’
nata una Rete nazionale formata da cittadini, associazioni e comitati
di tutte le Regioni italiane che si oppone al prolungare l’uso
delle fonti fossili. La Rete chiede che i finanziamenti stanziati
dalla legge 91/2022, art.5 comma 8, 30 milioni di euro l’anno da
qui al 2043 per chi costruisce impianti che prolunghino l’utilizzo
delle fonti fossili, vengano indirizzati invece verso la ricerca e la
costruzione di impianti per le energie rinnovabili. Solo così si
potranno ridurre le emissioni climalteranti responsabili della grave
emergenza climatica che sta causando al nostro pianeta aumento della
temperatura della terra e dei mari, sconvolgimento degli ecosistemi,
desertificazione del suolo, siccità, improvvise alluvioni e
soprattutto perdita di vite umane e gravi problemi sociali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Si
continua invece ad andare in direzione opposta a quanto ci indicano
scienziati e meteorologi, ultimo in ordine di tempo il sesto rapporto
sul clima dell’IPCC <a href="https://ipccitalia.cmcc.it/climate-change-2023-ar6-rapporto-di-sintesi/">QUI</a>. Molti progetti, che vanno verso una vera
transizione ecologica e l’uso di fonti rinnovabili, sono fermi
all’esame del Ministero in attesa della VIA. Per i rigassificatori
invece (vedi le modifiche previste a Panigaglia, lo stesso Piombino o
Ravenna) la VIA non è stata ritenuta necessaria bypassando, sempre
in nome della presunta emergenza, leggi nazionali ed europee sugli
impianti ad alto rischio di incidente rilevante e sulla
partecipazione dei cittadini. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: DejaVu Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Siamo
di fronte ad una grave emergenza democratica e a una grave emergenza
climatica, ma non ad una emergenza energetica</span></span></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-51317985278076305682022-11-16T14:09:00.001+01:002022-11-16T14:17:46.445+01:00NO al gnl a spasso per il Golfo<p> <span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt;">Pubblichiamo
le Osservazioni inviate all’Ufficio Demanio dell’Autorità
Portuale del Mar Ligure Orientale sulla richiesta di concessione di
area demaniale presentata dalla società GNL Italia in data 7/10/2022</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b></b></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwWLdzVf0VCc23t0xoBo8gbeR9iZqwx3HUl6Mh797OVwjukqS_h-cIDbgGDdCYnvGC1HDF2IR95-oS6T1dlBfgqIlxsu1qTcMKTWEN6oqHg-lTARnpo4afcoM7tW7Luqcnigtws7g_Ynr354Dcwj7bW1Ymbf-xF1Kmfor5K4ENiGX-WBkJzbRgv-e4Gw/s632/percorso.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="632" data-original-width="462" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwWLdzVf0VCc23t0xoBo8gbeR9iZqwx3HUl6Mh797OVwjukqS_h-cIDbgGDdCYnvGC1HDF2IR95-oS6T1dlBfgqIlxsu1qTcMKTWEN6oqHg-lTARnpo4afcoM7tW7Luqcnigtws7g_Ynr354Dcwj7bW1Ymbf-xF1Kmfor5K4ENiGX-WBkJzbRgv-e4Gw/s320/percorso.jpg" width="234" /></a></b></span></span></span></div><span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b><br />Premessa</b></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
rigassificatore di Panigaglia della GNL Italia è inserito
nell’Ambito 2 del P.R.P. vigente. La parte demaniale a terra è
inserita nell’area portuale della Spezia mentre la parte a mare è
nella rada interna del Porto. Questa rada, cioè tutto lo spazio di
mare all’interno della diga foranea, ha un ingresso sul lato di
ponente con larghezza utile di circa 300 m. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Lo
stabilimento di Panigaglia è interessato da un progetto di small
scale e truck loading, che prevede:</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #111111;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la </span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">realizzazione
di 4 baie di carico per la caricazione delle
autocisterne/isocontainer;</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
il</span></span><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
rifacimento dell’esistente pontile secondario per l’approdo del
Ro-Ro Ferry elettrico che trasporta le autocisterne/isocontainer da e
per il porto della Spezia ;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’installazione di 3 pompe di rilancio per consentire il
trasferimento del GNL stoccato nei serbatori esistenti del terminale
verso le baie;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’adeguamento della strada interna al terminale per rendere
possibile il transito delle autocisterne/isocontainer;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’installazione delle tubazioni necessarie ad alimentare il
sistema;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la realizzazione di un fabbricato di attesa e controllo, nonché la
predisposizione di due aree di sosta per le autocisterne/isocontainer
che devono venire caricate</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la realizzazione di una colonnina di ricarica per il Ro-Ro Ferry
elettrico, sul quale devono essere imbarcate le autocisterne, e di un
cabinato alto 3 metri a tetto piatto per alloggiamento del
trasformatore;</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
la posa di un cavo elettrico della lunghezza di circa 450 m per il
collegamento tra il Cabinato trasformatore e la sottostazione
elettrica esistente presso il terminale GNL.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">-
l’attraversamento della rada portuale delle autocisterne caricate
quattro alla volta su un Ro.Ro Ferry, lo sbarco in area portuale (il
progetto presentato al Ministero ipotizzava tre diversi percorsi con
tre diversi punti di attracco). “Per quanto riguarda il numero di
autocisterne/isocontainer in arrivo al Terminale, considerando la
</span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">possibilità
del Ro-Ro Ferry elettrico di imbarcare 4 truck alla volta e di
operare nell’arco di 24 ore, con 13 roundtrip (n. 26
attraversamenti del golfo tra andata e ritorno) per 6 giorni alla
settimana, il Terminale di Panigaglia potrebbe arrivare a servire
fino a 52 truck/giorno”. (Dal progetto GNL Italia Annesso 6)</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #111111;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">A
questo progetto si aggiunge</span></span></span></span><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
un potenziamento dell’impianto autorizzato nella primavera 2022 che
prevede l’arrivo di circa 90 metaniere l’anno per aumentare la
capacità di rigassificazione del terminale. Per nessuno di questi
progetti o potenziamenti è stato ritenuto necessario applicare la
procedure di VIA ordinaria.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Un
ulteriore progetto è stato presentato nell’estate 2022 e prevede
lavori al pontile principale per dotarlo di nuove briccole per
bettoline di taglia diversa da quella delle metaniere che attualmente
attraccano. Queste bettoline dovranno essere ricaricate con gnl
prelevato dai serbatoi, con un processo inverso a quello attuale, che
rimarrà in funzione, per potere in futuro rifornire navi da
crociera, portacontainers e fare la spola con la Sardegna. Si tratta
quindi di una nuova funzione che si aggiungerà a quelle presenti
oggi nella baia e sulla quale produrremo ulteriori osservazioni.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">La
GNL Italia ha presentato all’Autorità di Sistema Portuale Mar
Ligure Orientale, in data 7/10/2022, protocollo 25889, istanza per la
concessione di area demaniale in Calata Malaspina nel porto della
Spezia. Tale richiesta è strettamente correlata al progetto di truck
loading, caricamento in autocisterne/isocontainer di GNL prelevato
dai serbatoi, che la società sta realizzando all’interno dello
stabilimento di Panigaglia. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
osservazioni che seguono riguardano quindi tutte le attività in
Ambito 2 del vigente PRP e in area portuale, nonché
l’attraversamento della rada dalla baia di Panigaglia a calata
Malaspina e successivo attraversamento del porto.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Potenziamento
del rigassificatore e progetto di truck loading. Mancata
assoggettabilità a VIA ordinaria</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Il
potenziamento è stato reso possibile anche grazie all’intervento
di revamping operato sui serbatoi, in particolare su uno dei due, che
soffriva maggiormente della vetustà dell’impianto. Dell’impianto,
entrato in funzione nel 1971, è parte integrante il metanodotto che,
partendo da Panigaglia e percorrendo le colline intorno al golfo,
trasporta gas verso la pianura padana da oltre 50 anni.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Un
primo problema è dato quindi dalla vetustà dell’impianto sul
quale sono stati fatti interventi in tempi diversi e a macchia di
leopardo. Nel mese di settembre 2022, per esempio, l’impianto non
ha rigassificato pare per problemi tecnici.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
maggior traffico di metaniere che già osserviamo ha un forte impatto
nel nostro golfo che è dotato di un unico ingresso della larghezza
di circa 300 metri, poiché va ad aggiungersi al consueto transito
di imbarcazioni militari, di servizio, da lavoro e da diporto, nonché
delle navi portacontainers e da crociera, creando così maggiori
situazioni di pericolo. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Queste
metaniere per arrivare all’ingresso di ponente del Golfo navigano
in un tratto di mare definito “Santuario dei cetacei”,
costeggiano e attraversano zone di tutela marina e tratti di mare di
siti SIC riconosciuti dalla Comunità europea. Il rigassificatore di
Panigaglia si trova infatti, come scritto dalla stessa GNL Italia
nello Studio Preliminare Ambientale, in aree interessate dalla ZSC
Portovenere-Riomaggiore-San Benedetto e questo avrebbe dovuto per
legge, art. 6 del Dlgs 152/2006, far sì che anche il potenziamento
fosse assoggettato a procedimento di VIA ordinaria.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Riportiamo
quanto scritto dalla stessa GNL Italia nell’Annesso 7,
Documentazione per istanza ai sensi del D.Lgs 42/04: </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Gli
interventi sopra riportati interferiscono con aree ed ambiti tutelati
dal D. Lgs 42/04, ed in </i></span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>particolare:</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>·
Art. 136 Aree di notevole interesse pubblico: si tratta della zona
costiera che comprende diversi comuni della provincia di La Spezia.
L’area è stata istituita con D.M. 3 Agosto 1959; e tutela uno dei
tratti di costa alta e boscata di grande rilevanza paesaggistica e
visiva.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>·
Art. 142, comma 1, lett. c Area di rispetto della costa: si tratta di
una fascia di 300 m che tutela a livello nazionale tutto il perimetro
delle coste italiane.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Inoltre,
come già evidenziato, sul territorio insistono altri regimi di
tutela come la Zona Speciale di</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Conservazione
IT1345005 "Portovenere - Riomaggiore - S. Benedetto", il
Parco Naturale di Porto</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Venere,
compresa l’area marina protetta, e più distanti il Parco Nazionale
delle Cinque Terre e il sito UNESCO.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Pertanto,
su area vasta il contesto in cui si inseriscono le opere è
certamente di grande pregio, sotto il profilo naturalistico, oltre
che paesaggistico e culturale.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
il progetto di small scale di Panigaglia presentato al Ministero è
andato a verifica di assoggettabilità a VIA e non a VIA ordinaria
come a nostro avviso avrebbe dovuto essere.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
già citato Dlgs 152/2006 l’Allegato V Parte II elenca i criteri di
valutazione che devono essere presi in considerazione per stabilire
se un determinato progetto deve o no seguire la procedura di VIA
ordinaria e tra questi ci sono i rischi di gravi incidenti e i
potenziali impatti ambientali.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><b style="color: red; font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Aumento
del rischio di incidenti rilevanti nella baia</b></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLkTGHBmbNQwxAh77HR4azRBZutpm90z9-dclinkxSN6Gi6Ge9_KzOSfYIk03WGfT2WCOcgs4gTS1kzxsvyemOmoDCcvX0iE7yEE8IYtlx6X-C-j1NaxQ3Qkz-ToTiu9u6olepm_-pvukTIspbetWIlUTCjTwS8WLKkkISG5pNXkINi1ciaWDisZBFkQ/s1306/lavori%20nella%20baia.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1036" data-original-width="1306" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLkTGHBmbNQwxAh77HR4azRBZutpm90z9-dclinkxSN6Gi6Ge9_KzOSfYIk03WGfT2WCOcgs4gTS1kzxsvyemOmoDCcvX0iE7yEE8IYtlx6X-C-j1NaxQ3Qkz-ToTiu9u6olepm_-pvukTIspbetWIlUTCjTwS8WLKkkISG5pNXkINi1ciaWDisZBFkQ/s320/lavori%20nella%20baia.jpg" width="320" /></a></div><br />E’
indubbio che i rischi, già alti visto che lo stabilimento è
classificato “di categoria superiore, ad alto rischio di incidente
rilevante”, aumentano notevolmente sia per il potenziamento che per
il progetto di caricamento su autobotti /isocontainer<p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Nella
baia di Panigaglia aumenteranno considerevolmente i rischi quando, in
aggiunta all’impianto di rigassificazione funzionante, verranno
inserite nuove pompe per il trasferimento del GNL dai serbatoi alle
autobotti (e, secondo l’ultimo progetto presentato, dai serbatoi al
pontile principale e alle bettoline).</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
quattro baie di carico con le pompe per il trasferimento del GNL
saranno situate, secondo progetto, a ridosso del promontorio del
Pezzino, molto vicine alla SP 530 che già in quel tratto, per la
vicinanza ai serbatoi, è inserita nella zona 2, la zona di danno,
cioè una zona in cui un eventuale incidente, per incendi stazionari,
miscela di gas o vapori infiammabili, evaporazione da pozza, getto di
fuoco, incendio da recipiente, produrrebbe possibili effetti gravi
alle persone. Le probabilità di incidente che possa coinvolgere la
SP 530 aumenteranno con la creazione delle baie di carico e il
trasferimento di metano liquido dai serbatoi alle autocisterne.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Leggiamo
dall’Annesso 7 della Documentazione per istanza ai sensi del D.Lgs
42/04: </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Il
caricamento di 4 autocisterne impiega circa 1,5 h, di più se
l’autobotte arriverà alla baia di carico con temperatura troppo
elevata (superiore a -</i></span></span><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>120°)
e sarà necessaria una procedura di raffreddamento. Questo per
evitare problemi di roll-ov</i></span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>er
con conseguente elevata produzione di gas di boil-off.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif; text-align: left;"><span style="font-size: 14pt;">Le
autobotti cariche di GNL si dirigeranno poi al pontile secondario,
riadattato per consentire l’attracco del Ro.Ro Ferry, </span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;">tramite
una viabilità interna in area demaniale, attualmente pedonale e
anche questa riadattata, percorrendo quasi tutta la fascia costiera
della baia e transitando alla base del pontile cui attraccano le
metaniere.</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><br /></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Lavori
al pontile secondario</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Il
progetto prevede: la realizzazione di uno sporgente pressochè
quadrato (22,50m x 23m) realizzato mediante infissione di palancole e
riempimento con materiale di cava; la realizzazione di una
piattaforma di carico (22,50m x 10,50m) con impalcato in calcestruzzo
armato, sorretto da 9 pali tubolari in acciaio del diametro di 1m, a
quota di 1,50m/2m sul livello del mare, dotato di parabordi e bitte
di ormeggio; 3 briccole di accosto e ormeggio laterali costituite da
monopali flessibili e sormontate da piazzole operative collegate con
passerelle metalliche. Sulla piattaforma di carico verrà posizionato
un prefabbricato alto 3 metri, a tetto piatto, che ospiterà le
apparecchiature elettriche necessarie ad alimentare la colonnina di
ricarica delle batterie di trazione del Ro-Ro Ferry.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRzugMm-8Ucg_Ro0-OHZ6zRsO0-3Ikke36dS-hV0wIxc-V917LouN-Igp9VorjZxIJtOQGgTOMZ0DtAD9tBgwIbN8snAxjE-18NWRBBifi4IjAwCdsQt_sDVISy6_9RE_Nnb5gktYiRHooYum2_ZsQh3CpXYDkON6l9HmT8fBmWRLieKs5E3jCu5cT0A/s1706/ICRAM.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1706" data-original-width="1174" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRzugMm-8Ucg_Ro0-OHZ6zRsO0-3Ikke36dS-hV0wIxc-V917LouN-Igp9VorjZxIJtOQGgTOMZ0DtAD9tBgwIbN8snAxjE-18NWRBBifi4IjAwCdsQt_sDVISy6_9RE_Nnb5gktYiRHooYum2_ZsQh3CpXYDkON6l9HmT8fBmWRLieKs5E3jCu5cT0A/s320/ICRAM.jpg" width="220" /></a></span></span></span></div><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><br />Si
tratta quindi di un ampliamento dell’attuale pontile secondario con
relativo riempimento di specchio acqueo, realizzato mediante
infissione di pali in un’area di mare interna al S.I.R. Pitelli,
area che le analisi ARPAL del 2005 avevano dichiarato “da
sottoporre immediatamente a interventi di bonifica” sia per lo
strato 50/100 che per lo strato 100/150. Bonifica mai eseguita,</span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Riteniamo
non sufficiente uno studio sulla torbidità dell’acqua durante i
lavori che parte dal presupposto che tale torbidità sarà dovuta
unicamente a dispersione di limo.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #3465a4;"> </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Attraversamento
della rada portuale</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">All’interno
della rada portuale aumentano i rischi sia per l’aumentato transito
di metaniere sia per i previsti 13 viaggi giornalieri del Ro.Ro. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Le
autobotti caricate a Panigaglia si dirigeranno verso calata Malaspina
per essere lì sbarcate.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Questa
rotta è stata probabilmente scelta tra le alternative iniziali
descritte nell’Annesso 6 al documento “Integrazione e
accorpamento truck loading e rifacimento pontile secondario”
inviato dalla GNL Italia al Ministero nell’aprile 2021, perché non
va a intersecare la rotta, in ingresso e in uscita, delle
portacontainers, non coinvolge lo spazio di manovra delle
portacontainers e delle navi da crociera. Particolare forse utile
allo sviluppo del porto mercantile ma che non modifica il problema
sicurezza all’interno del golfo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Questa
rotta infatti interseca tutto il traffico delle imbarcazioni da
diporto in ingresso e in uscita dai porticcioli di Fezzano, Cadimare
e San Vito, interseca i movimenti delle navi in ingresso e in uscita
dalla rada dell’Arsenale Militare, la rotta delle imbarcazioni in
ingresso e in uscita dal Porto Mirabello e dai pontili davanti la
passeggiata Morin nonché tutti i battelli che dalla passeggiata
Morin fanno servizio turistico verso Lerici, Porto Venere, 5 terre e
isole. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">La
rotta seguita dal Ro.Ro con a bordo 4 autocisterne per volta cariche
di GNL intersecherà dalle 7 alle 13 volte al giorno (e altrettante
volte al giorno con le autocisterne vuote), quasi tutto il traffico
che gravita nel golfo e questo creerà un considerevole incremento
dei rischi e dei pericoli all’interno della rada portuale.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Ci
chiediamo anche chi sarà responsabile per manovre errate o guasti
del Ro.Ro. Secondo un rapporto dell’European Maritime Safety
Agency, citato da Marco Grondacci in un post del 15 maggio 2021, il
50% degli incidenti in cui sono coinvolte navi avviene nelle fasi di
arrivo, ancoraggio e partenza. Inoltre il 67% degli incidenti sono
dovuti ad errori umani. Ciò significa che la formazione del
personale e relativi controlli è un ulteriore elemento di rischio.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Aumento
del rischio di atti di terrorismo</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
rischio terrorismo, che è già alto per lo stabilimento a terra
essendo i rigassificatori considerati obiettivi sensibili, aumenterà
considerevolmente per il traffico di gnl su autobotti attraverso il
golfo. Il traffico che andrà a affiancare o intersecare il Ro.Ro
renderà difficoltoso il controllo e la possibilità di attentati
terroristici aumenterà esponenzialmente coinvolgendo l’intero
golfo e la città</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Approdo
a Calata Malaspina</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdQKFMJ5179e227o9gAFgnGY-OTgRhGGuS8WO5lkRZ93XA3fMkFr-n2T56eNQnYS1v-vGeAoR1dGBr_jVN0Dz-kFaLkUPmV3pllAYXA77JgHrdyO2GELcmqXnD-XzIgXhNmGL1J8G-tPNw53TunfBpoxGl9eOT51YPrj2BiwmZ-N6Zjm5eTJ1oP8k8Ew/s1034/percorso%20in%20porto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="534" data-original-width="1034" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdQKFMJ5179e227o9gAFgnGY-OTgRhGGuS8WO5lkRZ93XA3fMkFr-n2T56eNQnYS1v-vGeAoR1dGBr_jVN0Dz-kFaLkUPmV3pllAYXA77JgHrdyO2GELcmqXnD-XzIgXhNmGL1J8G-tPNw53TunfBpoxGl9eOT51YPrj2BiwmZ-N6Zjm5eTJ1oP8k8Ew/s320/percorso%20in%20porto.jpg" width="320" /></a></span></span></div><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><br />Il
Ro.Ro Ferry andrà a sbarcare le autocisterne cariche di gnl a calata
Malaspina, a poca distanza dai palazzi di viale Italia e di Viale San
Bartolomeo, in una zona della città densamente abitata, vicino a
scuole, all’ospedale e a pochi metri dalla stazione crocieristica,
dalle navi da crociera e dal via vai di passeggeri sul molo.</span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Da
qui, attraverso una viabilità interna al porto, costeggiando Viale
San Bartolomeo, lungo la ferrovia del porto, passando vicino a
lavoratori che operano con container e gru e ai camion che
movimentano i container, le autocisterne cariche di gnl andranno
all’uscita in corrispondenza del raccordo autostradale dopo</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
un lungo percorso, parallelo al confine tra il porto e la città e a
poche decine di metri dalle abitazioni. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Consideriamo
un’aggravante il fatto che il porto della Spezia, come tutti i
porti liguri e in generale i porti definiti commerciali, sia stato
escluso dalla Seveso III. L’art. 33 del Dlgs 105/2015 ha abrogato
le norme che disciplinavano il Rapporto di Sicurezza, strumento che
consentiva di valutare il rischio di incidente industriale
all’interno dei porti</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">.
Erano previsti anche un Piano di Emergenza Portuale e un Piano di
Emergenza Esterna redatti in accordo con la Prefettura. Le
motivazioni, emblematiche, sono negli Atti preparatori alla
emanazione del Dlgs 105/2015 e sono richiamate da Marco Grondacci nel
post citato sopra: </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">“Al
fine di non gravare di ulteriori oneri i gestori delle</span></span></i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">infrastrutture
portuali nazionali, provocando effetti distorsivi del mercato anche
rispetto a competitors europei”. </span></span></i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Secondo
uno studio del sistema Agenzie Regionali Protezione dell’Ambiente
(ARPA) e del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco citato nel medesimo
post, questa abolizione </span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">“potrebbe
portare a una gestione non ottima di un’eventuale emergenza
portuale soprattutto in caso di incidente rilevante proveniente da
uno stabilimento Seveso o dalle sostanze pericolose presenti a
qualsiasi titolo in ambito portuale, tra cui si ricordano anche le
condotte attualmente escluse dall’ambito di applicazione della
Seveso III”.</span></span></i></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><b>Durata
della concessione, emissioni di metano in atmosfera e emergenza
climatica</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">La
concessione è stata richiesta fino al 31 dicembre 2035, ben oltre la
data, 2030, fissata il 9 novembre 2022 dal Parlamento Europeo con il
pacchetto Pronti per il 55%. Si prevede una riduzione di almeno il
55% delle emissioni in attesa del raggiungimento della neutralità
climatica prevista per il 2050.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Siamo
nel bel mezzo di una emergenza climatica, che sta provocando
catastrofi ambientali che si </span></span></span></span></span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">ripercuotono
sulla vita di tutti noi ed è ormai riconosciuto che la causa
principale è proprio l’utilizzo </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">di
fonti fossili. Lo stesso metano, vantato come combustibile pulito, ha
un potere climalterante </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">notevolmente
superiore a quello della CO2 , alcuni studi dicono addirittura 80
volte superiore. Gli </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">impianti
di rigassificazione rilasciano in aria, volutamente o per guasti
tecnici, notevoli quantità di </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">metano,
così come è molto inquinante, oltre che costoso, il trasporto con
navi metaniere.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhKekPSoXIAHn99344aXG8N8FRFfmI6TWyKBJKTMGYA10CjvvK4MZaxiDXHE2XDDguKkLLjIx2eXXifAf1DIjQl0WTebqiPzejGKRjNwlzr2aNn2Ojfh18e-dslSQBdNfiBu0hnM6tVXNoHWW1idDJO-SMXImX_bCy8KFoWpDWJDHmA7ZVqT6wSX3iKA/s1335/Panigaglia-CatfJames-Turitto-copia-e1624642617562.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><br /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhKekPSoXIAHn99344aXG8N8FRFfmI6TWyKBJKTMGYA10CjvvK4MZaxiDXHE2XDDguKkLLjIx2eXXifAf1DIjQl0WTebqiPzejGKRjNwlzr2aNn2Ojfh18e-dslSQBdNfiBu0hnM6tVXNoHWW1idDJO-SMXImX_bCy8KFoWpDWJDHmA7ZVqT6wSX3iKA/s1335/Panigaglia-CatfJames-Turitto-copia-e1624642617562.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="982" data-original-width="1335" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhKekPSoXIAHn99344aXG8N8FRFfmI6TWyKBJKTMGYA10CjvvK4MZaxiDXHE2XDDguKkLLjIx2eXXifAf1DIjQl0WTebqiPzejGKRjNwlzr2aNn2Ojfh18e-dslSQBdNfiBu0hnM6tVXNoHWW1idDJO-SMXImX_bCy8KFoWpDWJDHmA7ZVqT6wSX3iKA/s320/Panigaglia-CatfJames-Turitto-copia-e1624642617562.jpg" width="320" /></a></span></span></div><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><br />Tra
le domande fatte pervenire dai soci prima dell’Assemblea ordinaria
di Snam del 28 aprile 2021, una riguardava proprio la quantità di
emissioni dai terminali di rigassificazione. L</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">’Associazione
Clean Air Taske Force ha monitorato in due periodi distinti proprio
nell’aprile 2021 con una termocamera a infrarossi le emissioni di
gas dalla torcia di Panigaglia</span></span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">.
Questa la risposta data in assemblea dalla società: “</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
emissioni dirette di metano del terminale GNL di Panigaglia nel 2020
sono state pari a 786 tonnellate”.</i></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Riteniamo
che la concessione richiesta, e per di più di così lunga durata,
sia in assoluta contraddizione con quanto fissato in sede Europea
sulla dismissione delle fonti fossili e con gli studi scientifici
sull’emergenza climatica. La comunità scientifica lancia ogni
giorno allarmi sulla presenza di gas climalteranti in atmosfera che
stanno modificando l’equilibrio climatico e sono causa degli eventi
estremi cui assistiamo sempre più frequentemente, causa di
devastazioni e perdita di vite umane. Occorre iniziare da subito una
graduale riduzione delle emissioni mentre ogni scelta che ne comporti
invece l’aumento e che voglia prolungare la dipendenza dalle fonti
fossili appare incomprensibile, irresponsabile nei confronti delle
future generazioni e ad esclusivo vantaggio delle società che
vogliono sfruttare fino all’ultimo tali fonti.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><b>Non
conformità alla Costituzione Italiana</b></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">In
ultimo, non a margine ma fondamentali, ricordiamo due articoli della
Costituzione Italiana:</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Art.
9 – La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca
scientifica e tecnica.</span></span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Tutela
il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.</span></span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">Tutela
l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse
delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le
forme di tutela degli animali.</span></span></i></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i>Art.
41 – L’iniziativa economica privata è libera.</i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i>Non
può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da
recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla
libertà, alla dignità umana.</i></span></span></span></span></span></p>
<pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica </span></i></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali</span></i></span></span></span></span></span>
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Con questi articoli, recentemente modificati, è stata introdotta in Costituzione la tutela </span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">dell’ambiente</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;"> </span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">e degli animali con uno sguardo al futuro, alle future generazioni. </span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L’ambiente diventa quindi un valore costituzionalmente protetto e l’iniziativa economica,</span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">pubblica o privata, non può svolgersi in modo da arrecare danno alla salute e all’ambiente,</span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">premettendo questi due limiti a quelli già presenti nell’art. 41 come era in origine, cioè la</span></span></span></span></span></span></span></pre><pre class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0.25cm; orphans: 2; text-align: justify; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #19191a;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">sicurezza, la libertà e la dignità umana.</span></span></span></span></span></span></span></pre><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><b>Conclusioni</b></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><span style="color: red;"><b><br /></b></span>
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><b>Per
i motivi su esposti, ritenendo valori fondamentali e tutelati dalla
Costituzione la sicurezza e la salute dei cittadini e del loro
territorio, e per l’assoluta necessità, ormai dimostrata da
autorevoli studi scientifici in tutto il mondo, di abbandonare l’uso
di fonti fossili per uscire dall’emergenza climatica che stiamo
vivendo, ci dichiariamo fortemente contrari a questo progetto e
chiediamo che la concessione non venga rilasciata</b></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;"><span style="color: red;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><b><br /></b></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;"><br /></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-48543087949735033462022-07-25T15:30:00.000+02:002022-07-25T15:30:17.284+02:00La boa che non ritorna<p> </p><blockquote style="border: none; margin: 0px 0px 0px 40px; padding: 0px;"><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgka9O2yCf0PnQoVRT0T1SYZzTn6xELYa9DREOKLasGHO9Rw4ZHQQLVHJ8_bVuElXehc-2PVNZzwLOQEDbDFo4KovkwyYxI4gYc7Qt1K8oSTSuHK7gFfTX1zUnwqKB9SN-anpPocirW58P8KPJaw4xCwmBj5AFtS3Uyk4hkcNAy04byhbzFR04NGOKZDw/s225/boa2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="224" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgka9O2yCf0PnQoVRT0T1SYZzTn6xELYa9DREOKLasGHO9Rw4ZHQQLVHJ8_bVuElXehc-2PVNZzwLOQEDbDFo4KovkwyYxI4gYc7Qt1K8oSTSuHK7gFfTX1zUnwqKB9SN-anpPocirW58P8KPJaw4xCwmBj5AFtS3Uyk4hkcNAy04byhbzFR04NGOKZDw/w199-h200/boa2.jpg" width="199" /></a></div><p></p></blockquote><p><span style="font-size: 14pt;">A fine maggio abbiamo inviato
all’Ufficio Parco del Comune di Porto Venere la richiesta sul
mancato riposizionamento della boa di segnalazione dell’Area di
Tutela Marina, situata al largo di Punta Beffettuccio e spazzata via,
ormai da parecchio tempo, da una mareggiata. La risposta è arrivata:
la boa non è stata ricollocata perché non ci sono soldi.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtpr7tQBchirU8aXMOGhEr4h8E-KG-XofA7U_d4fVduJVv3HtakKajIZJOe5E2hnKToN6r6Buh5v3_VeBXvNdSM8qIAsEj4ZLIwXSjdlThMcJx9bRluMZ6jvIqZJN48A_bse0SlE-KES6ckMzh75CNxQy8jYcb8CPuodeGUZZAAi1B-VO4nCxOcHSGUg/s2338/Richiesta%20boa.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><br /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ibZiUh0yGd65bTXninPY0H2vypruQG-xfW2eX_xuGZ4TdKucVOw_g1G8_kwilWWQt2ZdviqlfX2FihNCSAoLmlcnhT0urVJw533NDGyxk-wVQz9tcWjfq_zQZ8TRGjfs6TpcnRGDnNDkv30iUAMtisYTDToTuM7c_tg0-UemBh94lyQr6JOQRfFVVQ/s2338/Richiesta%20boa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1700" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5ibZiUh0yGd65bTXninPY0H2vypruQG-xfW2eX_xuGZ4TdKucVOw_g1G8_kwilWWQt2ZdviqlfX2FihNCSAoLmlcnhT0urVJw533NDGyxk-wVQz9tcWjfq_zQZ8TRGjfs6TpcnRGDnNDkv30iUAMtisYTDToTuM7c_tg0-UemBh94lyQr6JOQRfFVVQ/w146-h200/Richiesta%20boa.jpg" width="146" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMElIpMG8NyjFi1mbkXbGSxit-kk5QCG3y8oml9e9YmulgBBR7nCzOiCsXrYx_M6L25bauVJNZnCKdcvtmroi7LuM-OWG-5fg60lpRqicBFEtRrDkqXKLPiFIcY-Rqf2IgMLaAPu7JmdR15H1iCIlttT-RCeRk9WiF1snQEwRWqMH0Lt83mByGvKR9g/s2338/risposta%20boa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2338" data-original-width="1700" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCMElIpMG8NyjFi1mbkXbGSxit-kk5QCG3y8oml9e9YmulgBBR7nCzOiCsXrYx_M6L25bauVJNZnCKdcvtmroi7LuM-OWG-5fg60lpRqicBFEtRrDkqXKLPiFIcY-Rqf2IgMLaAPu7JmdR15H1iCIlttT-RCeRk9WiF1snQEwRWqMH0Lt83mByGvKR9g/w146-h200/risposta%20boa.jpg" width="146" /></a></div><br /></div><br /><br /><span style="font-size: large; text-align: justify;">E’ la conferma di quanto avevamo scritto </span><a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2021/06/il-parco-naturale-regionale-di-porto.html#more" style="font-size: large; text-align: justify;">QUI</a><span style="font-size: large; text-align: justify;"> sulla cancellazione dei finanziamenti al Parco: dal bilancio non si possono reperire neppure le poche migliaia di euro necessarie per riposizionare questa boa.</span><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span></span></p><a name='more'></a><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">La mancanza di questa
segnalazione fa sì che le barche si avvicinino alla costa dell’isola
Palmaria, in un tratto, quello di fronte a Porto Venere, che è
compreso nell’ATM, è sede di uno dei pochi posidonieti rimasti e
anche oggetto del progetto di stabilimento balneare di cui abbiamo
scritto <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2021/12/stabilimento-sullisola-palmaria.html#more">QUI</a>. In quel tratto è previsto infatti il posizionamento di
un pontile di attracco, assolutamente proibito in ATM e in presenza
di posidonieti. Proprio il transito e l’ancoraggio di imbarcazioni,
come sta succedendo in questo periodo, sono tra le principali cause
del deterioramento delle praterie di posidonia. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Ci chiediamo, anche alla luce
dei numerosi progetti sull’’isola Palmaria, a chi giovi
depotenziare il Parco e l’ATM e comportarsi come se non
esistessero.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium; text-align: left;">Ancora una volta la nostra
Amministrazione, alla quale è affidata la gestione del Parco
Naturale Regionale di Porto Venere, spicca per la sua “originalità”,
il suo andare in controtendenza: mentre in Italia e in Europa si
allargano le aree protette terrestri e marine, si elaborano progetti
per la riforestazione delle praterie di posidonia, habitat ritenuto
prioritario dalla Direttiva Europea che ne riconosce la funzione di
protezione delle coste e la capacità di trattenere la CO</span><sub style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;">2</span></sub><span style="font-size: medium; text-align: left;">,
per la cui conservazione l’ISPRA ha emanato specifiche Linee Guida,
da noi questo ecosistema, importante anche per la conservazione della
biodiversità, viene distrutto in nome di quella valorizzazione =
monetizzazione della quale abbiamo più volte scritto.</span></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-76296221481413441772022-05-30T09:58:00.001+02:002022-05-30T09:58:57.628+02:00Apparente dimenticanza<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_VHcMCS4L4vKJi9e1kLd4kK6aqM79MxcT1VFAVYcU6d45sfwM3YbtIKH1l3LHNy11NYIX9qibQFDzSj8liKjQwqeOeTE4db-t2jlZ2vTWS_s2da5eQWwtPWb1GMvD7gDid2t0Eg--cyvIY-R6LlhMB_ePFYyj0dbIJgymhIu9CjzlwMDz5GTnaD2wg/s480/Palmaria%20Tino.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="321" data-original-width="480" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS_VHcMCS4L4vKJi9e1kLd4kK6aqM79MxcT1VFAVYcU6d45sfwM3YbtIKH1l3LHNy11NYIX9qibQFDzSj8liKjQwqeOeTE4db-t2jlZ2vTWS_s2da5eQWwtPWb1GMvD7gDid2t0Eg--cyvIY-R6LlhMB_ePFYyj0dbIJgymhIu9CjzlwMDz5GTnaD2wg/w400-h268/Palmaria%20Tino.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Abbiamo
più volte e ampiamente scritto in questo blog sul Parco Naturale
Regionale di Porto Venere, sullo stato di abbandono in cui versa e
sulla mancanza di progetti scientifici sia sulla parte terrestre che
sull’Area Marina.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Dobbiamo
riprendere l’argomento per una “apparente dimenticanza”
avvenuta in occasione della giornata europea dei Parchi che si celebra in tutta Europa il 24 maggio. Nella Pagina
Facebook <i>La mia</i> <i>Liguria</i>, collegata alla Regione,
compare l’elenco dei Parchi Regionali Liguri che hanno aderito
all’iniziativa. Unico assente il Parco di Porto Venere.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Dai
cittadini e dalle Associazioni ambientaliste che da tempo si battono
per la conservazione, lo sviluppo e il potenziamento del Parco
Naturale, questa assenza è stata interpretata come l’ennesimo
segnale del disimpegno dell’Amministrazione Comunale, alla quale è
affidata la gestione del Parco, nei confronti del Parco stesso.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 15pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></div><span style="font-size: 15pt;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGC-C3Adl5SEXILNq8V_f9quaOsKdifyPFyMBQU_Vqy0d-lRX2NHap-Qyj8p26unUDz3W30dM0bra_M6hsUUErzJrtE-Le2qoiytDzVLm-V_MTBBaj0JXCmvZX3ijlkgqT9FCXUIZy1IeWYWAPdEr9jn3fC8DXlWBuPLyWwM-it_DxN3RiLOEQwF5xiw/s1518/Fb1.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1518" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGC-C3Adl5SEXILNq8V_f9quaOsKdifyPFyMBQU_Vqy0d-lRX2NHap-Qyj8p26unUDz3W30dM0bra_M6hsUUErzJrtE-Le2qoiytDzVLm-V_MTBBaj0JXCmvZX3ijlkgqT9FCXUIZy1IeWYWAPdEr9jn3fC8DXlWBuPLyWwM-it_DxN3RiLOEQwF5xiw/s320/Fb1.jpg" width="228" /></a></div><br />Sono arrivate sulla pagina Fb
e sulla stampa le prime note di protesta e l’amministratore
risponde, cortesemente ma con una inesattezza: il Parco di Porto
Venere ha un sito web ufficiale, indipendente da quello del Comune,
https://parconaturaleportovenere.it</span><div><span style="font-size: 20px;">Su questo sito l'ultimo post è stato pubblicato oltre due mesi fa e non vi è traccia di iniziative programmate per la Giornata dei Parchi.<br /></span><span style="font-size: 15pt;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /> </span>
<p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: 15pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG_jBSnpxR28EUGcjegQowK78tSZIUfrcPeafN15q5hh-nRnL8I09PlS-3fGKh2zczVEjc_wK-3y9mRvmXEmvp1n9myfxKfEuBwadBKunovedSgaOLg93sWBWQHkmRJbh7COk1C5kwDPTfuJuw2N_vuX9W6EOKLyt5JxKfPTtId0oBsHFCVnIrBT5g3w/s2312/Fb2.jpg" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="2312" data-original-width="1080" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG_jBSnpxR28EUGcjegQowK78tSZIUfrcPeafN15q5hh-nRnL8I09PlS-3fGKh2zczVEjc_wK-3y9mRvmXEmvp1n9myfxKfEuBwadBKunovedSgaOLg93sWBWQHkmRJbh7COk1C5kwDPTfuJuw2N_vuX9W6EOKLyt5JxKfPTtId0oBsHFCVnIrBT5g3w/s320/Fb2.jpg" width="149" /></a><span style="font-size: 15pt;"></span></div><span style="font-size: 15pt;"><br /><br /></span></div><div><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></div><div><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></div><div><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></div><div><span style="font-size: 15pt;">Dopo le note di protesta il post de <i>La mia Liguria</i>
viene corretto aggiungendo Porto Venere addirittura a
caratteri maiuscoli. Rimane però una citazione "vuota".</span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 15pt; text-align: left;">Sulla
stampa abbiamo letto il 29 maggio la dichiarazione del Presidente Regionale di
Federparchi, Roberto Costa, secondo il quale il Parco di Porto Venere
non figurava nell’elenco perché, interpellato e invitato a
programmare iniziative in occasione di questa giornata europea, non
ha risposto né fatto pervenire alcunché.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 15pt; text-align: left;"><br /></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 15pt; text-align: left;">Pensiamo
che l’Amministrazione Comunale abbia fatto una grama figura di
fronte all’Europa e si sia distinta nella Regione Liguria come
totalmente disattenta e disinteressata al nostro patrimonio
paesaggistico e ai nostri beni ambientali. Eppure è proprio ai beni
storici e ambientali che dobbiamo la fama di cui gode il nostro
territorio nel mondo e la ricchezza, anche economica, che ci deriva
dal turismo.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;"><br /></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Il
nostro Parco, che ingloba due SIC-ZSC istituiti dalla Direttiva
Habitat, che è contenuto per la parte non insulare in un terzo
SIC-ZSC, che ha al suo interno un SIC Marino, che potrebbe e dovrebbe
avere cospicui finanziamenti europei per la sua gestione, che
potrebbe attirare turismo di qualità e renderci ancora più famosi
nel mondo con una corretta gestione del patrimonio
storico-ambientale, viene invece abbandonato in nome di una
valorizzazione intesa come privatizzazione e svendita, viene
manipolato e asservito a operazioni miopi che non tengono in nessun
conto i diritti nostri e delle generazioni future.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Il
nostro Parco, che nel 2001 venne impropriamente affidato alla
gestione del Comune contravvenendo sia alla Legge Nazionale che a
quella Regionale sulle Aree Protette, (di tutto questo abbiamo
scritto <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2020/10/parte-seconda-gli-strumenti-attuativi.html#more">QUI</a>) deve finalmente essere dotato di un Ente Gestore,
autonomo dalle amministrazioni pro tempore.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><p>
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: 15pt;">Pensiamo
che solo così si possano salvare i nostri beni, valorizzando la
biodiversità di cui è ricco il nostro ambiente e le testimonianze
storiche che abbiamo ereditato e che abbiamo il dovere di tramandare,
coniugando il rispetto e la salvaguardia della natura con lo sviluppo
sostenibile del territorio.</span></span></p><br /> <p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /></div>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-28168660268088960302022-02-21T14:49:00.004+01:002022-02-21T14:54:24.665+01:00Venduto!<p> </p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"></span></span></span></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiN7MAgcFybRaRJ2oLFV42w2qvMHq6Dvru6RrMEbNjia-UPZss74lUhgp8QzSh5IljQe1UNlQgSl7zq2pmQm81IcVk3X_NgzRhS7iqFfiZQMepM33ybdcr9yQMNzTrqRyukkHHUITb00KOH3W1MGtwbw7drye0BrT1T_oYmigoEH_OGZM4jCvzP8yqoHg=s471" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="426" data-original-width="471" height="361" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEiN7MAgcFybRaRJ2oLFV42w2qvMHq6Dvru6RrMEbNjia-UPZss74lUhgp8QzSh5IljQe1UNlQgSl7zq2pmQm81IcVk3X_NgzRhS7iqFfiZQMepM33ybdcr9yQMNzTrqRyukkHHUITb00KOH3W1MGtwbw7drye0BrT1T_oYmigoEH_OGZM4jCvzP8yqoHg=w400-h361" width="400" /></a></div><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><div><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></span></div>Con
la vendita all’asta del fabbricato di via della Crocetta se ne è
andato un altro pezzo del nostro territorio e della nostra storia.</span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">E’
stato venduto un edificio diruto</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> sopra il cimitero di Porto Venere, edificio
inserito in un contesto dall’altissimo valore naturalistico,
ambientale e anche storico. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L’edificio
si trova lungo una via di lizza che dalle soprastanti cave di portoro
faceva scendere i massi fino al paese. Ne sono testimonianza i fori
dei piri attorno ai quali venivano avvolte corde di canapa che
frenavano la discesa dei massi. Nelle vicinanze dell’edificio sono
stati ritrovati anche antichi attrezzi e macchine per la lavorazione
del marmo. Una zona importante per l’economia del tempo, che
potrebbe esserlo anche oggi se rivalutata e valorizzata a fini
museali.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
casa è stata abitata a lungo, almeno fino a dopo la seconda guerra
mondiale da famiglie di Porto Venere, che coltivavano il terreno e
ospitavano anche cavatori che venivano a lavorare dalle cave di
Carrara. Come purtroppo succede in tutte le cave, anche lì ci sono
stati morti che gli anziani del paese ricordano con amore e con
rispetto.</span></span></span></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span></span></span></span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></span></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: left;"><span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span><span></span></span></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; color: black; text-align: center;"><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: left;"><span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEismt-NUmRXED-9TNJug7e3IEW42jVDEZ4TYZAq_vpMUFwVV1_mYcFDbTmq4vyRLBwk9TGyYx06V3-F3opIE-4Qb0ZpfUSpMfCVYbGcMmXN3DDeAprESHT5WHz89lZ-pR-A5zzUWIbtZ5SUg8MC9bVAHEwmryejcwkC4JRc6tOdeDG6OP5e5a8GhxFqdQ=s300" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="300" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEismt-NUmRXED-9TNJug7e3IEW42jVDEZ4TYZAq_vpMUFwVV1_mYcFDbTmq4vyRLBwk9TGyYx06V3-F3opIE-4Qb0ZpfUSpMfCVYbGcMmXN3DDeAprESHT5WHz89lZ-pR-A5zzUWIbtZ5SUg8MC9bVAHEwmryejcwkC4JRc6tOdeDG6OP5e5a8GhxFqdQ" width="300" /></a></span></span></span></span></span></span></div><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal; text-align: left;"><span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span><span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span><span><span>L’edificio<span style="color: red;"> </span></span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black; font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span><span><span>è
inserito in un contesto ambientale e paesaggistico unico al mondo,
all’interno di un Parco Regionale, Sito Unesco, Sito di Interesse
Comunitario. A picco sopra la grotta Arpaia e il cimitero di
Portovenere, con vista a mare aperto, battuto dai venti di maestrale
e di libeccio. Proprio per proteggere l’uliveto e le coltivazioni
da questi venti (qualcuno dice anche con scopi di difesa militare)
sono stati eretti dai nostri antenati dei poderosi muri a secco, con
forma ricurva e altezza notevole, che compaiono anche nel Plan -
Relief della brigata dei topografi napoleonici guidati da
Pierre-Antoine Clerc. </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><br /></span></span></span></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl8Om43BxmKPix1e_Vy3zKxUXqZrdiBY6EA7ysjMlM67Fdictl3JKbBscYD75VkAilE57ldhxZliCcxw9X7mVmYGQqT_xGNQwkH85lSBshWbNh1_CRpOfKT1sBeynnEpBArhvnrURQ-mMrbnImO10GIrcCKXiG73kkmG_ZreBzH1hiNTN2xmX6aYvdFQ=s1063" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="780" data-original-width="1063" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgl8Om43BxmKPix1e_Vy3zKxUXqZrdiBY6EA7ysjMlM67Fdictl3JKbBscYD75VkAilE57ldhxZliCcxw9X7mVmYGQqT_xGNQwkH85lSBshWbNh1_CRpOfKT1sBeynnEpBArhvnrURQ-mMrbnImO10GIrcCKXiG73kkmG_ZreBzH1hiNTN2xmX6aYvdFQ=s320" width="320" /></a></span></span></span></span></span></span></span></div><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Scrive Luisa Rossi, curatrice del volume
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Napoleone
e il Golfo della Spezia: topografi francesi in Liguria tra il 1809 e
il 1811: “</span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
muri a secco sono la cattedrale povera delle genti liguri, sono la
testimonianza di saperi costruttivi antichi, sono la base di pratiche
rurali straordinarie, sono un patrimonio archeologico e culturale
irripetibile che affratella il mondo mediterraneo”.</span></span></span></span></span></span></span><div><span style="font-family: Palatino Linotype, serif; font-size: medium;"><br /></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"></span></span></span></span></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"></span></span></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEshnnW_tP6WQUctLAMN87Sohnh0UeWAQVbWhAPI31ReO54L07HkFAzJ8sKXb8S5wI8AayYgTa5cKV98Z1-TRk6jE4XXJhGHPHyNh0HMwVGBVBnuibjnk7Qbec7W8gjCeC2xDG4h-EepRVSBwliG9rLfzbfeo4HP9EseI9V4D5rCOb3jrgfPQNlQXu0A=s1059" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="781" data-original-width="1059" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjEshnnW_tP6WQUctLAMN87Sohnh0UeWAQVbWhAPI31ReO54L07HkFAzJ8sKXb8S5wI8AayYgTa5cKV98Z1-TRk6jE4XXJhGHPHyNh0HMwVGBVBnuibjnk7Qbec7W8gjCeC2xDG4h-EepRVSBwliG9rLfzbfeo4HP9EseI9V4D5rCOb3jrgfPQNlQXu0A=s320" width="320" /></a></span></span></span></span></span></span></div><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="text-align: left;"><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="text-align: left;">Con
il tempo e a causa dei forti venti, le chiome degli olivi si sono
come saldate alla cima del muro, formando un tutt’uno con esso e
creando una cupola verso l’interno con un risultato particolarmente
suggestivo. </span></p></span></span></span></span></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: large; text-align: left;">Per
cercare di opporsi alla vendita di questo bene un gruppo di
ricercatori e studiosi, coordinati da Fabio Giacomazzi, esperto in
campo bionaturalistico ed ambientale, ha chiesto alla Soprintendenza
della Liguria di dare una valutazione dell’interesse d’insieme di
tutta l’area, in considerazione del fatto che “L’eccezionale
valore del Muro della Crocetta risiede non solo nel manufatto in sé,
ma anche nella sua funzione congiunta di sostegno del terrazzamento e
di riparo dai venti dal mare a favore della coltivazione degli ulivi.
L’uliveto quindi è parte integrante del bene da tutelare, come
anche l’edificio che rappresentava la residenza dei fattori, quindi
un tutt’uno di un paesaggio agrario il cui posizionamento
all’estremo limite delle aree del versante interno, al confine con
il sistema delle falesie del Muzzerone, ne fa un unicum”. </span><a href="https://docs.google.com/document/d/1PFrlkNrjSzrTAlaVCb_sWJotXMqx9IsEU1m8EpDUbIs/edit" style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: large; text-align: left;"><span style="color: black;">QUI</span></a><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: large; text-align: left;"> l'intera relazione</span></div>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: medium; text-align: left;">Purtroppo
questa istanza non ha fermato l’asta e il fabbricato con terreno
pertinenziale è stato aggiudicato. Sono stati esclusi dall’asta i
circa 10.000 mq di terreno, uliveto e gariga, che in un primo tempo
erano stati compresi nella vendita, e per mantenere questi alla
proprietà pubblica continueremo a batterci.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: medium; text-align: left;">Non
contestiamo chi ha legittimamente vinto l'asta (salvo l'esito dei
ricorsi annunciati) ma contestiamo, come sempre abbiamo fatto, la
visione dell'Amministrazione di Porto Venere che ha ancora una volta
applicato l'equazione valorizzazione = monetizzazione</span><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: large; text-align: left;">.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Questa
Amministrazione, che è rimasta tenacemente sorda a ogni appello, non
sa o fa finta di non sapere che i beni pubblici e demaniali
appartengono ai cittadini e un'Amministrazione pro tempore non può
considerarli nella sua totale disponibilità e discrezionalità.</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: red;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Esaminando
l’art. 42 della Costituzione Italiana che tratta di “proprietà
pubblica” e “proprietà privata”, Paolo Maddalena scrive: </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Ma
quello che maggiormente interessa è il dato inconfutabile che al
popolo non solo spetta l’appartenenza del territorio, come diritto
insito nei suoi poteri sovrani, ma, proprio in virtù di questi
poteri sovrani, spetta anche di decidere della destinazione d’uso e
di godimento del territorio stesso. </span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(Paolo
Maddalena, Il territorio bene comune degli italiani, Roma 2014)</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">E
ancora, a proposito della proprietà pubblica </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">e
demaniale sottolinea che </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">con
l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica italiana,
il “demanio” è “proprietà collettiva demaniale”, per cui
esso appartiene non allo Stato persona, ma allo Stato comunità, cioè
al popolo, mentre alla Pubblica Amministrazione spetta semplicemente
gestire questi beni”. </span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">(ibidem)</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
nostra comunità e le generazioni future ne escono sempre più
impoverite, private di beni che fanno parte della loro storia e che
hanno contribuito a creare la loro identità. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><br /></div><br /></div>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-79442955262125460992022-01-09T21:18:00.004+01:002022-03-04T18:57:52.175+01:00Non si vende il Paradiso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhVCSBcqBKbNnjNVkr-vvuYp8FxX3Rg75P4sePxy9fiKH_41wo2F0wbNs_gJyt6tZYUI8K1yIob8W_LeN3rq3kvwzLQ90VbpkMC24QzDyHgkNQ5f_saI0Q4MQ120jf1NA-Zbn44dK47JPbzVmCNHxTpBQmfkRpLs25Vp7FdOm5G7Kpuw-ud_NMVqNm0_Q=s539" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="539" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhVCSBcqBKbNnjNVkr-vvuYp8FxX3Rg75P4sePxy9fiKH_41wo2F0wbNs_gJyt6tZYUI8K1yIob8W_LeN3rq3kvwzLQ90VbpkMC24QzDyHgkNQ5f_saI0Q4MQ120jf1NA-Zbn44dK47JPbzVmCNHxTpBQmfkRpLs25Vp7FdOm5G7Kpuw-ud_NMVqNm0_Q=w335-h335" width="335" /></a></div><p><span style="font-family: "Noto Serif Lao", serif; font-size: 14pt;">Il
Comune di Porto Venere prosegue nella sua politica di vendita di beni
della comunità. Un terreno qui, un fabbricato là, un rudere o un
luogo degradato, un pezzo alla volta stiamo perdendo beni che non
sono vecchiume inutile di cui disfarsi, ma frammenti di storia.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Ultimo
in ordine di tempo un terreno di circa 10.000 mq sopra il Castello
Doria, lungo il sentiero ex n. 1, che ha al suo interno una
fabbricato diruto su due piani di circa 100 mq. La particolarità di
questo sito, oltre la splendida vista sul promontorio di San Pietro,
le isole e il mare aperto che da lì si gode, è data da un ciclopico
muro a secco, di forma semicircolare, costruito per proteggere i
secolari olivi retrostanti dai venti di libeccio e di maestrale creando quello che viene definito “giardino pantesco”. Negli anni le chiome degli alberi
hanno fatto un tutt’uno con la sommità del muro e formano una
sorta di cupola che protegge il terreno all’interno.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Un’altra
amministrazione nel 1982 lo acquistò da privati, i proprietari delle
cave di marmo portoro che utilizzavano il terreno e il fabbricato per
la loro attività estrattiva, per farne patrimonio di tutti e salvare
il sito dalla speculazione.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Il
fabbricato e il terreno, compreso il “giardino pantesco”, sono
ora messi all’asta e verranno battuti il 31 gennaio 2022.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span></span></span></p><a name='more'></a><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhslGgCFkYO3EnyGpdIckvF5ZRM6Q14vq2p20I_AebfWlZ6tbz_2oAZcMFSRu2gO9j18YCUAFZZeD7ClxR236OV8g7m6_reogbVpEBVkPf49L0YDSbJkmBad68kaKINGSpR7ze0GBdnIor32VkdJYg0GC27JccIq2UJ3DyMGXIqtRvHUd5mdTEjn_9DPQ=s1600" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhslGgCFkYO3EnyGpdIckvF5ZRM6Q14vq2p20I_AebfWlZ6tbz_2oAZcMFSRu2gO9j18YCUAFZZeD7ClxR236OV8g7m6_reogbVpEBVkPf49L0YDSbJkmBad68kaKINGSpR7ze0GBdnIor32VkdJYg0GC27JccIq2UJ3DyMGXIqtRvHUd5mdTEjn_9DPQ=w231-h308" width="231" /></a></span></div><span style="font-family: "Noto Serif Lao", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Domenica
9 gennaio si è svolta in Piazza San Pietro una Manifestazione contro
la politica delle vendite attuata dall’Amministrazione di Porto
Venere. La manifestazione, molto partecipata, era indetta dal gruppo
consiliare di opposizione con l’appoggio di molte associazioni e
comitati del territorio tra cui l’Associazione Posidonia.
Precedentemente era stata lanciata una petizione su change.org che in
pochi giorni ha raggiunto e superato le 40.000 firme (<a href="https://chng.it/TG6CdGPv">qui</a> il link)</span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Abbiamo
voluto manifestare la nostra totale contrarietà alla vendita di
territorio che non appartiene solo alla comunità di Porto Venere ma,
in quanto Sito Unesco, è Patrimonio mondiale dell’umanità.
Riteniamo che vendere sia un impoverimento per la comunità, oggi e
per le generazioni future. Non importa a quanto e a chi vengono
venduti terreni e fabbricati, non lo citiamo nemmeno, quello cui ci
opponiamo è il concetto stesso di fare di beni dei cittadini
operazione di mercanteggiamento.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj6zdKZplK1csVruUueFhvXLewv5gTWJXuqy6PAssKyuOMoMrzqPQBMzyZnTmZBY-bS8gqWYBcPan3ap0dPMoEQF0Ew2XOM2sgyBaza-E6fjO7XNzQdEQAIHHCHruuRd-sLFT0S8-Ry9OYEygKSdX5XJfldLUsrs0pu0YdqimHUg09lgML5SVyC27StDw=s1600" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEj6zdKZplK1csVruUueFhvXLewv5gTWJXuqy6PAssKyuOMoMrzqPQBMzyZnTmZBY-bS8gqWYBcPan3ap0dPMoEQF0Ew2XOM2sgyBaza-E6fjO7XNzQdEQAIHHCHruuRd-sLFT0S8-Ry9OYEygKSdX5XJfldLUsrs0pu0YdqimHUg09lgML5SVyC27StDw=s320" width="320" /></a></span></div><span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><br /><span style="font-size: 14pt;"><br /></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">C’è
un altro modo subdolo di privare i cittadini di loro beni, ed è il
non esercitare il diritto di prelazione. Anche questo sta avvenendo a
Porto Venere su parti importanti del territorio, terreni e fabbricati
che potrebbero generare lavoro e quindi ricchezza per la comunità
locale. Stiamo parlando dell’area della ex Cava Carlo Alberto
sull’isola Palmaria per la quale è stato presentato un progetto di
Stabilimento Balneare di cui abbiamo trattato nel post precedente e di un piccolo
appezzamento sopra la casa del Capitano, con vista sulla grotta
Arpaia. Le due Delibere con cui si rinuncia al diritto di prelazione
su questi due beni sono del 22 dicembre 2021. </span></span>
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Noto Serif Lao, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Altri
beni compaiono nel piano delle alienazioni per i prossimi anni e tra
questi, ne abbiamo già trattato e ne tratteremo ancora, i beni
restituiti sull’isola Palmaria dalla Marina Militare e quelli,
sull’isola e sulla terra ferma, trasferiti dal Demanio. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-56806972462062293582021-12-02T10:40:00.002+01:002021-12-02T10:42:10.306+01:00Stabilimento balneare sull'isola Palmaria<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCFvrQrAumi6jl6YUaYr5bIRfoON83h366k7kYvJHHtoih3WVOfq3XoFmUhKquMF9Ji5BhoAxyWOizopW5yopDkTAMkFADYjepdmHaruljD70wpgz3iJ6lD_LCL0DJ8RbOutuYtvlz0lsU/s2048/Carlo+Alberto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCFvrQrAumi6jl6YUaYr5bIRfoON83h366k7kYvJHHtoih3WVOfq3XoFmUhKquMF9Ji5BhoAxyWOizopW5yopDkTAMkFADYjepdmHaruljD70wpgz3iJ6lD_LCL0DJ8RbOutuYtvlz0lsU/w400-h300/Carlo+Alberto.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="margin-bottom: 0cm;"></p><p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">La
Società Palmaria Experience Srl ha presentato al Comune di
Portovenere un progetto per la </span><span style="font-weight: normal;">realizza</span><span style="font-weight: normal;">zione
sull’isola Palmaria, nella ex cava Carlo Alberto, di fronte alla chiesetta di San Pietro, di uno
stabilimento balneare. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Il
progetto prevede, in sintesi, il recupero del fabbricato esistente da destinare a
ristorante/bar, la messa in sicurezza della parete di cava, la
costruzione di tre piscine, cabine, servizi, area fitness, servizi
con docce,</span><span style="font-weight: normal;"> </span><span style="font-weight: normal;">interventi
sulla vegetazione. </span><span style="font-weight: normal;">N</span><span style="font-weight: normal;">ell’area
esterna alla proprietà privata è prevista la realizzazione di
gradoni in legno per agevolare la discesa sulla scogliera verso un
pontile di attracco imbarcazioni che verrebbe costruito in piena Area
di Tutela Marina, sopra la prateria di posidonia che anc</span><span style="font-weight: normal;">o</span><span style="font-weight: normal;">ra
resiste nel canale di Porto Venere. Prevede inoltre come oneri di
urbanizzazione l’illuminazione del tratto di sentiero pubblico che
costeggia il previsto stabilimento e la costruzione di un bagno
pubblico autopulente in zona Beffettuccio. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">L’Associazione
Posidonia ha presentato al Comune di Porto Venere richiesta di
accesso agli atti e potete visionare il progetto o presso la sede
dell’Associazione o richiedendolo al nostro indirizzo mail
</span><a href="mailto:posidoniaportovenere@libero.it"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-weight: normal;">posidoniaportovenere@libero.it</span></span></span></a></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;"><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">La
società proponente</span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;"> </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">ha inviato al Comune lo
Studio di Incidenza </span><span style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">che deve
valutare la compatibilità del progetto con il sito in cui si
inserisce , sito che è tutelato da normative a livello europeo oltre
che regionale essendo Sito di Interesse Comunitario, Sito Unesco e
Parco Naturale Regionale.</span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Quelle
che leggete qui sotto sono le Osservazioni presentate
dall’Associazione Posidonia.</span></span></span></p>
<span><a name='more'></a></span><p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>OGGETTO:</b><span style="font-weight: normal;">
Osservazioni allo Studio di Incidenza Ambientale sul Progetto per la
riqualificazione dell’Area ex Cava Carlo Alberto presentato da
Palmaria Experience Srl</span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><b style="font-family: "Liberation Serif", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Osservazioni</b></p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">L’intervento
proposto si inserisce in un’area naturalistica di pregio protetta
da norme a livello europeo, nazionale e regionale. E’ infatti Sito
di Interesse Comunitario, Parco Naturale Regionale, Sito Unesco. </span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Nello
Studio di Incidenza viene descritto per sommi capi il progetto
presentata da Palmaria Experience e su quanto lì scritto sono basate
queste Osservazioni che presentiamo suddivise per punti comparandoli
con le normative vigenti.</span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Uso
di energia elettrica</b></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">In
nessun punto del progetto si fa riferimento a autonomia energetica
creata con pannelli fotovoltaici peraltro già installati sull’isola
sul tetto della Torre Corazzata Umberto I.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Nelle
indicazioni relative ai codici Habitat della zona di intervento, le
linee sospese sono indicate tra le “Pressioni e minacce” che
potrebbero degradare il sito.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
il Piano del Parco, art. 20.2.1, raccomanda che non si faccia uso di
linee elettriche sospese.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">E
ancora (sempre dal Piano del Parco): 2<i>0.2.4 Il Parco promuove
altresì lo sviluppo di forme di produzione di energia da fonti
rinnovabili (eolica, idrica, a moto ondoso, ecc.), i cui impianti
dovranno comunque essere sottoposti a corrette valutazioni sul loro
impatto ambientale, con particolare riferimento alla tutela della
degli habitat e della fauna. 20.2.5 Il Parco predispone linee guida
di comportamento per un uso consapevole dell’energia elettrica.</i></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Utilizzo
risorse idriche</b></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Nel
Piano del Parco l’articolo </span>20.1.2 recita: <i>Il Parco
promuove iniziative per il censimento e il monitoraggio delle risorse
idriche, nonché per la loro tutela. Il Parco predispone linee guida
di comportamento per un uso consapevole delle risorse idriche. </i></span></span>
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
progetto prevede la realizzazione di piscine. Nella Relazione tecnica
piscine è scritto che l’acqua sarà attinta dall’acquedotto
pubblico, che dovrà essere totalmente rinnovata almeno una volta
all’anno e che verrà sanificata tramite un sistema di elettrolisi
a bassa salinità. </span></span>
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">In
nessuna delle 12 pagine della relazione tecnica piscine è descritta
la capienza delle vasche, la quantità di acqua necessaria per
mantenerle in condizioni idonee né l’acqua che si prevede verrà
consumata dai servizi accessori (docce, lavapiedi, irrigazione, ecc.)</span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">In
un’isola come Palmaria, che ha da sempre penuria di acqua, e di
fronte all’emergenza climatica in atto che limiterà sempre di più
le risorse idriche per la popolazione, riteniamo sia uno spreco
inconcepibile la realizzazione di piscine.</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Viene
ipotizzato l’uso di acqua di mare per le piscine. In questo caso le
tubature p</span><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">escherebbero
esattamente in zona posidonia per poi risalire sotto o a fianco agli
scogli. Questa acqua verrebbe poi resa al mare, sempre in zona
posidonia, intorbidita e inquinata.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Previsto
pontile e gradoni di accesso sulla scogliera</b></span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Di
fronte al sito dell’intervento proposto c’è l’Area di Tutela
Marina che parte da Punta Secca e gira intorno al Beffettuccio. In
questa area resiste uno dei pochi posidonieti ancora presenti nel
nostro mare. Secondo gli studi dell’Ispra tra i fattori che portano
alla morte delle praterie di Posidonia c’è l’intorbidimento
delle acque e il continuo passaggio di barche.</span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">La
Tavola 48 allegata al Piano del Parco classifica come Alta la
Vulnerabilità dell’ambiente marino</span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">La
costruzione del pontile, che sia o meno stagionale, comporterà un
traffico di imbarcazioni in quel punto da una costa all’altra e
sistemi di ancoraggio al fondale laddove è vietatissimo calare anche
una semplice ancora. </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Il
regolamento dell’ATM fa esplicito divieto al transito e
all’ancoraggio di imbarcazioni (in questo caso, di pontile) in quel
punto. L’articolo 7.4.i recita: </span></span><span style="color: black;"><i>E’
vietato l’ancoraggio a natanti e imbarcazioni lungo la costa
settentrionale dell’isola Palmaria, tra Punta Beffettuccio e Punta
Secca</i></span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Del
resto, per quanto riguarda il pontile inserito in una zona balneare,
è scritto nel PUC, Norme di conformità e congruenza D1:</span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>19.1,
Attività balneari non in stabilimento: E’ vietata la installazione
di pontili per attracco di imbarcazione e le strutture ed
attrezzature che possano pregiudicare l’uso prevalente. </i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">E
ancora (sempre dal PUC) </span></span><span style="color: black;"><i>19.5.
Costa naturale Nei tratti indicati come di costa naturale non sono
consentite operazioni di trasformazione dei luoghi per favorire
attracchi, usi, ecc. </i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">La
Tavola 50 allegata al Piano del Parco classifica come “eccellente”
la qualità della scogliera</span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Quella
costa è da sempre una zona balneare per locali e turisti, libera,
gratuita e, specialmente dopo l’istituzione della ATM, dove si può
nuotare indisturbati</span></span><span style="color: black;"><i>. </i></span><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Non
è ipotizzabile un traffico di imbarcazioni sia per la presenza della
prateria di posidonia che per la destinazione del tratto di costa a
un uso balneare. La creazione di un canale di passaggio per le
imbarcazioni diminuirebbe considerevolmente la libera balneazione e
creerebbe una frattura tra due tratti di costa.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">I
previsti gradoni in legno costruiti sugli scogli modificherebbero ì
la scogliera e non si configurano come “piccoli interventi” così
come scritto nel PUC, Obiettivi 8.4.1</span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Inoltre,
più che garantire l’accessibilità al mare paiono garantire
l’accessibilità al pontile.</span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Inserimento
nel contesto ambientale</b></span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Dal
PUC Sub ambito R12.1:</span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><i>L'area
della ex cava non presenta una configurazione sufficientemente
definita e neppure un corretto inserimento ambientale. La condizione
deriva dallo stato della ex cava abbandonata senza una adeguata
sistemazione e con il fronte non posto in sicurezza e dalla
situazione della costa e dei percorsi. L'obiettivo della disciplina è
quello di consentire l'adeguamento dell'area sia sotto il profilo
funzionale che sotto quello paesisticoambientale.</i></span><span style="color: black;"><i><b>
</b></i></span><span style="color: black;"><i><span style="font-weight: normal;">Sono
pertanto consentiti quegli interventi sia di recupero delle strutture
esistenti che di miglioramento dell'area che ne consolidino la
presenza e ne migliorino l'inserimento nel contesto ambientale.</span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Uno
stabilimento recintato e precluso, con costruzioni quali cabine e
piscine, sradicamento e ripiantumazione di piante con disposizione
dettata dall’utilizzo del luogo e non dalla naturalità, alberi
tagliati, inquinamento acustico e luminoso, non può a nostro avviso
definirsi “inserito” nel contesto ambientale di un SIC, Parco
Naturale, Sito Unesco.</span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Leggiamo
nel PUC. Assetto Insediativo 3.3.1. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>L'area
della ex cava dovrà essere sottoposta ad un progetto di recupero con
gli obiettivi di: - riqualificare la fruizione balneare e l'accesso
alla costa, - garantire l'accesso e la circolazione pubblica tramite
la sistemazione dei percorsi esistenti; - riqualificare e mettere in
sicurezza la parete; - dotare la zona di servizi ed attrezzature per
la balneazione e la fruizione turistica da collocare nel manufatto
esistente da recuperare; La fascia costiera potrà essere destinata
ad attrezzature balneari con le seguenti regole: Dovrà essere
garantita la fruizione pubblica libera e dovrà essere consentito
l'accesso e la fruizione alla scogliera, alla spiaggia, alla zona
boscata e rocciosa di interesse paesistico; Non è consentito
costruire nuovi edifici nè alterare i caratteri tipologici,
compositivi e costruttivi di quelli esistenti. </i></span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
PUC vigente prevede un utilizzo di quell’area a servizio dei
camminatori, prevede servizi per i bagnanti e un’ area ombrosa e di
libera fruizione. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Ricordiamo
anche che nella Tavola 61 allegata al Piano del Parco è previsto in
quell’area </span></span><span style="color: black;"><i>il Giardino
Botanico di Cava Carlo Alberto</i></span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Interventi
esterni alla proprietà</b> </span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Anche
l’illuminazione del sentiero pubblico, opera facente parte degli
oneri di urbanizzazione, ci appare incongrua e inadatta al
mantenimento della naturalità del luogo. Non solo si altererebbe il
sito, creando una fonte di inquinamento luminoso che, per quanto
mitigata, sarebbe di disturbo per l’avifauna, ma si modificherebbe
l’immagine dell’isola vista dalla terra ferma. </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Conclusioni</b></span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Per
Osservazioni sugli elementi prettamente tecnici della VINCA ci
riferiamo a quanto inviato per Legambiente Spezia dal dott. Fabio
Giacomazzi.</span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black;"><span style="font-style: normal;">Per
quanto sopra esposto riteniamo che lo Studio di Incidenza in esame
non sia accoglibile e non risponda alle prescrizioni della normativa
vigente</span></span></span></span></p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p align="justify" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
</p><br /><p></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-69142615251027517362021-07-19T09:59:00.005+02:002021-07-19T09:59:57.289+02:00Panigaglia, il progetto di small scale e le Osservazioni degli Enti Locali<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpJmBAEUNFC4y2TgkwlVM9fzbIYEAV0cMY-U0LpRsDxxXaHkMb9o763CRwS5V52L4G7izywrAs2LUbJOTg83ZbaEsqEOz55VV-SsIMJkDo-8nFTnIyf_ojeqpPj0n7yHYI6VaQZJ9jPrks/s1314/Attracchi+in+porto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1304" data-original-width="1314" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpJmBAEUNFC4y2TgkwlVM9fzbIYEAV0cMY-U0LpRsDxxXaHkMb9o763CRwS5V52L4G7izywrAs2LUbJOTg83ZbaEsqEOz55VV-SsIMJkDo-8nFTnIyf_ojeqpPj0n7yHYI6VaQZJ9jPrks/w400-h398/Attracchi+in+porto.jpg" width="400" /></a></div> I possibili attracchi del Ro-Ro Ferry e le rotte nel Golfo<br /><p><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">Sull’indagine
che l’Associazione Clean Air Task Force ha condotto in vari siti
nel mondo, compreso quello di Panigaglia (ne abbiamo dato conto nel
post precedente), è stato pubblicato su Italia Libera il 26 luglio
2021 u</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">n
articolo di Lilli Mandara che riporta due commenti interessanti, uno
del prof. Vincenzo Balzani, chimico, professore emerito
all’Università di Bologna, e l’altro di Augusto De Sanctis del
Comitato abruzzese NO hub Gas.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Secondo
il primo: “</span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">L’articolo
di Reuters richiama l’attenzione sui gasdotti e sui loro problemi,
che diventeranno enormi quando, come vorrebbero Eni e Snam, si
passerà ad usarli per l’idrogeno, perché le molecole di idrogeno
sono molto piccole e penetrano anche in microscopiche fessure dei
metalli. A differenza di quanto affermò tempo fa Alverà,
amministratore delegato di Snam, per trasportare e distribuire
idrogeno servono gasdotti in materiali speciali, non servono quelli
usati per il metano”. </span></i></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Si
dovrebbero quindi costruire nuove infrastrutture</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">.</span></i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">De
Sanctis</span></span></span></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
insiste sul fatto che il metano non sia un gas così verde come crede
e vorrebbe farci credere il ministro Cingolani e che non possa essere
una soluzione, neppure temporanea, per affrontare l’emergenza
climatica.</span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
“</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Le
politiche del governo evidenziano un deficit culturale grave delle
classi dirigenti che vogliono solo assecondare i desideri di profitto
sul breve termine di Snam ed Eni − conclude De Sanctis −,
sfruttando tra l’altro le bollette degli italiani invece di
strutturare una politica energetica e industriale che possa reggere
nei prossimi decenni alla sfida della crisi climatica”.</span></i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">I
ricercatori del Global Energy Monitor, (i dati ottenuti dalle loro
ricerche sull’energia fossile sono utilizzate dall’Agenzia
Internazionale per l’Energia e dalla Banca Mondiale) hanno rivelato
in un rapporto del 2020 che l’Europa sta pianificando di investire
un totale di 117 miliardi di euro, pubblici e privati, in nuove
infrastrutture di gas fossile, allontanando così il Vecchio
Continente dall’obiettivo “zero emissioni”. Secondo questi
studiosi tali opere “</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">non
sono necessarie in quanto l’attuale capacità di importazione di
gas dell’UE è quasi il doppio (1,8 volte) rispetto all’attuale
consumo di gas”. </span></i></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Commentando
qu</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">esto
rapporto, il prof. Mark Jacobson della Stanfo</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">rd
University afferma che: “</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">Se
vogliamo avere una qualche speranza di risolvere la crisi climatica
in corso ed evitare i 340mila decessi per inquinamento atmosferico
che si verificano ogni anno in Europa dobbiamo diminuire di almeno
l'80% il consumo di gas naturale entro il 2030 e</span></i></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
del 100% entro il 2050, non aumentarlo”</i></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">L’alternativa
è costituita dalle energie pulite e rinnovabili</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Nonostante
questi studi siano ormai sempre più diffusi, nonostante lo stesso
Alverà abbia definito il gas “un combustibile di transizione”,
nonostante le caratteristiche del sito e del Golfo della Spezia,
continuano gli investimenti nello stabilimento di Panigaglia che
dovrebbe affiancare all’attività di rigassificazione quella di
small scale, cioè di distributore.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Questo
progetto è all’esame del MATTM, Direzione generale per le
Valutazioni e le Autorizzazioni aziendali, per la Verifica di
Assoggettabilità a VIA. <a href="https://va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Documentazione/7294/10553?pagina=1">QUI</a></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Hanno
presentato Osservazioni la Regione Liguria, la Provincia della Spezia
e il Comune della Spezia. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-weight: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Spicca
l’assenza del Comune di Porto Venere, che dovrebbe essere il
maggiore interessato dalla presenza dell’impianto e il più attivo
nel tutelare la salute e la sicurezza dei suoi cittadini e del suo
territorio.</b></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Secondo
la Regione Liguria la modifica prevista non comporta rischi
aggiuntivi poiché la sostanza è già trattata all’interno dello
stabilimento. “</span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">L’unico
aspetto degno di attenzione avrebbe potuto essere la strada di
collegamento tra lo stabilimento e la città, che è poco adatta al
transito di mezzi pesanti, ma tale circostanza è superata dal fatto
che, come è indicato nella relazione, il tragitto delle autocisterne
da e verso il terminale avverrà mediante trasferimento su chiatta
dal porto di La Spezia. All’analisi pertanto non si evidenzia
nessuna criticità inerente ai Rischi di Incidente per il progetto in
esame”.</span></i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Per
la Provincia della Spezia “</span></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Il
progetto si inserisce all’interno di un contesto strategico più
ampio, finalizzato anche ad incrementare le potenzialità e
competitività dell’impianto di Panigaglia, garantendo servizi e
prestazioni in linea con quelli erogati dai principali terminali
europei. Il ricorso al GNL è parte integrante di un più ampio
disegno di politica energetico-ambientale dell’Unione Europea che
mira alla graduale transizione ad una low carbon economy attraverso
la riduzione sostanziale delle emissioni inquinanti, il ricorso a
carburanti </i></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">puliti
e l’utilizzo di fonti rinnovabili”.</span></i></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">E
ancora: “Le 4 baie di carico saranno utilizzate per il caricamento
di autocisterne </span></i></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>con
GNL che serviranno per approvvigionare la crescente rete dei
distributori di GNL per autotrazione a livello nazionale. La Comunità
Europea vuole incoraggiare gli Stati Membri ad adottare politiche che
favoriscano la conversione dei mezzi pesanti diesel in mezzi a GNL,
combustibile caratterizzato da emissioni di gas serra ed inquinanti
trascurabili rispetto a quelli emessi da un odierno motore diesel. ….
Si evidenziano alcuni aspetti ritenuti da questo Ufficio meritevoli
di approfondimenti ullteriori: L’aumento del traffico navale dovuto
alla realizzazione del progetto è valutato dal proponente come
irrisorio, in quanto dovuto al solo spostamento delle chiatte (7 al
giorno) che trasportano le autocisterne dal porto della Spezia al
pontile di attracco dello stabilimento GNL di Panigaglia”</i></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">La
Provincia della Spezia ricorda infine nelle sue Osservazioni, che lo
stabilimento di Panigaglia è in possesso di Autorizzazione Integrata
Ambientale del 2014 che andrà a scadere il 16 febbraio del 2026.
Questa autorizzazione deve essere sottoposta a riesame complessivo
entro il 17 agosto 2021 a seguito della pubblicazione della Decisione
di Esecuzione (UE)2017/1442 che stabilisce le conclusioni sulle
migliori tecniche disponibili per i grandi impianti di combustione. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Queste
Osservazioni non tengono in nessun conto le problematiche connesse
alla localizzazione dell’impianto all’interno del Golfo della
Spezia. Molte affermazioni di questa relazione, inoltre, cozzano con
gli studi più recenti sul clima e sugli effetti delle emissioni di
metano riportati sopra e nel post precedente.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">A
seguito delle integrazioni presentate al Ministero dalla GNL Italia
nelle quali viene specificato anche che il trasporto autobotti via
mare verrà realizzato tramite un Ro-Ro Ferry elettrico, la Provincia
presenta a sua volta Integrazioni al parere espresso in cui rileva
che la probabilità di accadimento di scontro tra barche in transito
e la chiatta è inferiore alla probabilità di accadimento associata
agli eventi ritenuti credibili (10</span></span></span><span style="color: #232020;"><sup><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">-7</span></span></sup></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
contro una probabilità </span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">≥</span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
10</span></span></span><span style="color: #232020;"><sup><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">-6
</span></span></sup></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">).
Ribadisce che “</span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>saranno
approfonditamente valutate le ricadute sulle matrici ambientali di
cui alla vigente AIA nel nuovo assetto impiantistico</i></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">”
(emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti, rumore. Per
quest’ultimo la Provincia è in attesa delle valutazioni in materia
acustica che verranno prodotte dal Comune di Porto Venere).</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Dopo
aver sottolineato “</span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>l’opportunità
di valutare in modo approfondito le cautele da adottare per la
collocazione proposta delle baie in prossimità dei serbatoi
esistenti, rispetto al rischio incendi ad essi correlato”, </i></span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">la
Provincia della Spezia conferma il parere favorevole all’intervento.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Unica
voce apparentemente critica è quella del Comune della Spezia che
nella prima nota inviata al Ministero scrive: “</span></span></span><span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Un
impatto rilevante e diretto per il Comune della Spezia è invece
determinato dal trasporto </i></span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>dei
camion caricati col GNL, che avviene via mare su chiatte, ed è
contraddistinto da successivo sbarco nell’area portuale della
Spezia e dal transito su viabilità ricadente nel territorio
comunale.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Per
tutto quanto precede, occorre quindi che siano meglio precisati e
presi in considerazione i seguenti aspetti.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>1)
Quanto al trasferimento in chiatta, debbono essere considerate sotto
il profilo della sicurezza le possibili interferenze con i numerosi
natanti, anche di grosse dimensioni che attraversano la parte interna
del Golfo e le molteplici attività ivi svolte.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>2)
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, si deve valutare, anche a
livello regionale, possibili aggravamenti della situazione dello
specchio d’acqua e dei sedimenti del Golfo, costituenti Sito di
Interesse Regionale (SIR), connessi con possibili perdite di carico
(cioè delle stesse autocisterne) in mare.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #232020;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>3)
</i></span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Deve
inoltre essere precisata la tempistica del permanere delle chiatte,
verosimilmente a motore acceso, all’interno dell’area portuale di
competenza comunale.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>4)
Deve inoltre essere meglio chiarito il punto di approdo delle chiatte
e i successivi percorsi delle autocisterne, una volta sbarcate, sia
dentro l’area portuale che, soprattutto sulla viabilità esterna
ordinaria, e che sia quindi spiegato se sono utilizzate modalità che
più direttamente consentano il raggiungimento della rete
autostradale, minimizzando le interferenze con la viabilità
comunale.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>In
considerazione del fatto che il trasporto su chiatta dei camion
carichi di GNL non viene compiutamente descritto nelle sue ricadute a
livello di territorio comunale, con la presente si esprime fin d’ora
la contrarietà del Comune capoluogo al transito e allo sbarco dei
camion sul proprio territorio, fintantoché non verranno chiarite le
criticità sopra evidenziate e valutate le possibili alternative al
progettato transito via mare”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Non
è chiaro cosa si intenda per “possibili alternative al progettato
transito via mare”, visto che l’alternativa esistente è la SP
530 che dallo stabilimento di Panigaglia raggiunge la città con un
percorso che, dopo il primo chilometro dallo stabilimento, si snoda
quasi tutto nel Comune della Spezia e per raggiungere l’autostrada
attraversa quasi per intero la città.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Il
10 luglio 2021 la Città della Spezia invia al Ministero una seconda
nota in cui prende atto della documentazione integrativa presentata
dalla Società, citando in particolare il trasporto via mare tramite
Ro-Ro Ferry elettrico il cui ponte sarà dotato di sistemi di
scarico, in modo che accidentali rilasci di carburante dalle
autocisterne restino confinati nella chiatta e non si riversino in
mare. La Città delle Spezia apprezza che nella documentazione
integrativa siano stati individuati tre possibili punti di attracco e
conseguente viabilità interna al Porto. Ritiene quindi che sia stata
data “</span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>compiuta
risposta ai dubbi manifestati nel parere espresso
dall’Amministrazione, rimandando comunque alle valutazioni degli
Enti competenti le problematiche inerenti le prevenzioni incendi e la
sicurezza della navigazione”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
numerose Associazioni e Comitati hanno sottoscritto e presentato
Osservazioni. Dopo avere ricordato le criticità e le particolarità
del sito, i firmatari chiedono che la verifica di assoggettabilità a
VIA del progetto venga ricondotta alla procedura di VIA. Questo
perché il rigassificatore, con l’estensione prevista dal progetto,
non è solo soggetto alla Direttiva Seveso III ma</span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: small;">
</span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">anche
a quanto previsto dal D.Lgs 152/2006 per quanto riguarda la sicurezza
della navigabilità nel Golfo. Le Associazioni e i Comitati firmatari
ricordano anche la sensibilità ambientale delle aree geografiche che
possono risentire dell’impatto dei progetti. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Sul
perché il progetto debba andare a VIA ordinaria ha scritto Marco
Grondacci <a href="http://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2020/01/quale-procedura-per-il-trasporto-gnl.html#more">QUI</a></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-14350560762457041882021-07-16T17:44:00.004+02:002022-08-28T09:35:06.857+02:00Fumo a Panigaglia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRN91hNFI-V7G4_119b6XIURFWDfeWWlDuKGiBzzX_jtPxxF9VrwNe01Uy1EJ5lGdBNy1rpq9Adb7d2INIwvVoe60kjE1qdQ6UehcsltxkOm_JavaP7Bps-p-YbZiSRvZpDQKPn0WoPC3r/s1600/Foto+10+luglio+2021+.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="757" data-original-width="1600" height="189" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRN91hNFI-V7G4_119b6XIURFWDfeWWlDuKGiBzzX_jtPxxF9VrwNe01Uy1EJ5lGdBNy1rpq9Adb7d2INIwvVoe60kjE1qdQ6UehcsltxkOm_JavaP7Bps-p-YbZiSRvZpDQKPn0WoPC3r/w400-h189/Foto+10+luglio+2021+.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Sabato
10 luglio si è verificato un principio di incendio all’interno
dello stabilimento GNL di Panigaglia. Secondo un dipendente
dell’azienda, intervenuto su Facebook, quindi non una dichiarazione
ufficiale della Società, si è trattato di “materiale di una ditta
di coibentazione, depositato in un’area idonea allo smaltimento”.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nella
baia di Panigaglia, all’interno dello stabilimento GNL, sono in
corso lavori di ammodernamento tecnologico (revanping) dei serbatoi.
Da ormai qualche anno uno dei due non è utilizzato e la capacità
dell’impianto è quindi dimezzata, di circa 50.000 m</span></span><sup><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">3
</span></span></sup><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">.
Esattamente un anno fa, nel luglio 2020, GNL ha affidato alla società
Paresa di Cesena, unica presentatasi alla gara pubblicata sulla
G.U.E. il 18 agosto 2016, l’appalto per l’esecuzione di lavori
relativi a questo ammodernamento per un valore di 19,1 milioni di
euro. Il lavoro terminerà a fine 2021 e riguarda entrambi i serbatoi
ma soprattutto quello non utilizzato per il quale è prevista la
sostituzione del sistema di coibentazione e l’adeguamento della
strumentazione. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Da
un articolo di Ship2Shore del 17 luglio 2020:</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">
“</span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Come
spiegato dalla stessa Snam, lo scopo di questi interventi è
innanzitutto quello di allungare la vita residua utile dei serbatoi
dell’impianto e rendere così il terminale più performante e
attrattivo, migliorandone anche il posizionamento in ottica di
transizione energetica (in previsione anche dell’avvio di attività
di small scale GNL).</span></i></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Tra
i principali benefici conseguenti a questo upgrade ci sarà anche la
forte riduzione dei tempi di discarica delle navi, che verranno più
che dimezzati passando dagli attuali 3 giorni a 30-32 ore”. </span></i></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; orphans: 2; widows: 2;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Questi
lavori possono spiegare l’accatastamento di materiale di
coibentazione, non giustificano affatto la superficialità di questa
operazione. Si è accatastato materiale infiammabile, in estate, con
alte temperature, molto vicino alla base del pontile, cioè in un
luogo che non si può definire “fuori dall’impianto”, luogo “no
gas” (come scritto dallo stesso dipendente dell’azienda su
Facebook).</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">I
problemi connessi al rigassificatore di GNL Italia sono stati più
volte trattati in questo blog, nei post con etichetta “Panigaglia”.
Vogliamo ora trattare d</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">ue
aspetti </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">messi
in</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
eviden</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">za
dall’incidente di sabato 10</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">:
la vetustà dell’impianto e la mancata informazione alla
popolazione.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">L’impianto,
costruito tra il 1968 e il 1970, è ormai senescente anche se sono
state nel tempo eseguite modifiche e migliorie. Come scrive Grondacci
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="http://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2018/07/come-verificare-invecchiamento-degli.html#more">QUI</a></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
citando il D.Lgs 105/2015, uno dei fattori di rischio da considerare
nella prevenzione degli incidenti rilevanti è proprio
l’invecchiamento delle strutture, invecchiamento che non è
connesso solo all’età ma anche a incidenti o guasti,
danneggiamenti, meccanismi di deterioramento e altri.</span></span></span><span style="color: #c9211e;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Non
dimentichiamo poi che l’impianto non è costituito solo da quello che
vediamo all’interno della baia, c’è tutto il gasdotto e abbiamo
già visto, in Lunigiana, che è sufficiente un colpo di ruspa per
provocare un’esplosione.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Un
punto assolutamente carente è l’informazione alla popolazione.
Esiste un PEE che deve per legge essere periodicamente aggiornato e
rivisto. Posidonia, Legambiente e Italia Nostra hanno presentato le
Osservazioni circa due anni fa </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2019/10/osservazioni-al-piano-di-emergenza.html#more">QUI</a>
</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">citando
tutte le Leggi, le Linee Guida, i cambiamenti climatici e le
caratteristiche del sito. Ma proprio pensando a questo ultimo
aspetto, cioè la collocazione dell’impianto, avremmo potuto
presentare un documento di poche righe: </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: large;"><b>In
questo sito non può stare un Impianto Seveso di categoria superiore,
ad Alto rischio di incidente rilevante. Questo sito non ha, né può
avere, nessuna delle caratteristiche previste dalle Leggi, nazionali
e europee, per poter ospitare un tale impianto. </b></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Dell'incidente di sabato 10 siamo venuti a conoscenza solo perché durante la stagione estiva quel tratto di mare è solcato da numerose imbarcazioni. </span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nella
revisione del Codice di Rigassificazione pubblicato da Snam nel 2018,
al cap 21, titolo Gestione delle Emergenze di Servizio, è scritto
che ci sono tre livelli di allarme: il primo, preallarme, si gestisce
internamente allo stabilimento e non viene avvisata nessuna autorità
esterna; nel secondo, allarme, che può causare il blocco totale o
parziale dell’impianto, vengono avvisati il Responsabile Emergenza
GNL, il Prefetto, il Questore e la Capitaneria di Porto; nel terzo,
livello più elevato, “</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>cioè
caratterizzato dalla maggiore gravità, con blocco generale
dell’impianto e</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>attivazione
del sistema antincendio</i></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">”,
vengono avvisati, oltre a quelli già citati, il Sindaco di PV, il
Presidente della Provincia, il Presidente della Regione e il comando
dei VV.FF. </span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Quindi
la popolazione sarebbe avvisata, tramite il Sindaco, per ultima e
solo nel caso di incidente rilevante. Popolazione che, come abbiamo
scritto anche nelle Osservazioni al PEE, non sa a quali segnali deve
rispondere né quali comportamenti deve tenere.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: large;"><b>Ribadiamo
qui, come già scritto nelle Osservazioni al PEE, la richiesta di una
esercitazione in scala reale con il coinvolgimento della popolazione.</b></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><b><br /></b></span></span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFoQidQPVhXF5KeVSZRhxkhhmF-EfaCYFL8qsYWMTY1SvKt4AkxnAPASOf0IVI3vYhOlMFf6x4GMEqSosxhwEzhsytn2PRn_SA_BOCOpQiEAAG_UGL6vbzTnvdyZyDMZyWYGrXUTFXb1d3/s1335/Panigaglia-CatfJames-Turitto-copia-e1624642617562.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="982" data-original-width="1335" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFoQidQPVhXF5KeVSZRhxkhhmF-EfaCYFL8qsYWMTY1SvKt4AkxnAPASOf0IVI3vYhOlMFf6x4GMEqSosxhwEzhsytn2PRn_SA_BOCOpQiEAAG_UGL6vbzTnvdyZyDMZyWYGrXUTFXb1d3/w400-h294/Panigaglia-CatfJames-Turitto-copia-e1624642617562.jpg" width="400" /></a></span></span></span></span></div><span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: red;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><br /></span></span></span></span></span></span></span></p>Esiste
anche un altro problema derivante dalla natura stessa dell’impianto,
sia allo stato attuale che modificato, problema che contribuisce ad aggravare l'emergenza climatica e quindi ci tocca sempre più da vicino: l’immission</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">e
di metano in atmosfera. In un articolo diffuso dalla Reuters, di cui
dà conto Europa Today del 25 giugno 2021, si descrive un’indagine
che l’Associazione Clean Air Task Force ha condotto in vari siti
nel mondo, compresa l’Italia. L’indagine è stata condotta
attraverso riprese video utilizzando una termocamera a infrarossi che
ha permesso di registrare le perdite di metano dagli impianti e
quindi l’immissione del gas in atmosfera. Problema non da poco se
si pensa che il metano è la principale causa del cambiamento
climatico insieme all’anidride carbonica</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">.
Alcuni studi dicono che la capacità climalterante del metano sia
addirittura 80 volte più elevata della CO</span></span></span><span style="color: black; text-align: left;"><sub><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">2</span></span></sub></span><span style="color: black; text-align: left;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">
.</span></span></span></span></span></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">E
non ci sono solo le perdite accidentali, ci sono anche gli sfiati, le
emissioni intenzionali che sono previsti in ogni impianto di
stoccaggio. Il filmato ha mostrato che è stato scaricato metano in
tre momenti distinti nell’arco di due settimane anche da
Panigaglia. In risposta la Società ha comunicato che l</span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">’emissione
di Panigaglia è dovuta a un guasto meccanico temporaneo di un
compressore d’aria che potrà essere riparato nella seconda metà
del 2021.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
Commissione Europea ha </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">presentato
nel dicembre 2019</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">il
Green Deal europeo, </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">una
serie di iniziative politiche per raggiungere la neutralità
climatica in Europa entro il 2050. Tra queste, iniziative </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">per
ridurre le emissioni di metano </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">e
la</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
creazione di un Osservatorio Internazionale in collaborazione con il
Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, la Coalizione per il
clima e l’aria pulita e l’Agenzia internazionale per l’energia.
La strategia prevede misure per ridurre le emissioni di </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">gas
a effetto serra</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
rendendo </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">anche</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
obbligatorio il rilevamento e la riparazione delle perdite nelle
infrastrutture gas. La stessa Commissione si è impegnata a proporre
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">entro
luglio</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
2021 nuove leggi sulla misurazione, la</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">comunicazione
e la verifica delle emissioni di </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">gas
a effetto serra</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
nel settore </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">dell’energia.
</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
provvedimento è attualmente in</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;"> discussione presso la Commissione e sono emerse subito divisioni e
contrarietà, non solo dai paesi dell’Est che utilizzano ancora una
quota elevata di combustibili fossili, ma anche da altri paesi, tra
cui l’Italia, che temono costi elevati per le aziende e per i
cittadini.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nell’Assemblea
ordinaria di Snam del 28 aprile 2021, tra le domande fatte pervenire
dai soci prima della data di svolgimento, una riguarda proprio la
quantità di emissioni dai terminali GNL. Risposta della Società:
“</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="text-decoration: none;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
emissioni dirette di metano del terminale GNL di Panigaglia nel 2020
sono state pari a 786 tonnellate. Per questo impianto è prevista al
2025 una riduzione delle emissioni del 75% rispetto al 2015”.</i></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
2008, quando stavamo contrastando l’ipotesi di raddoppio
dell’impianto, in un opuscolo divulgativo sui rigassificatori
scrivevamo:</span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
“L’impianto di Panigaglia alle dimensioni attuali immette in
atmosfera 174,3 tonnellate annue di NOx (sigla generica che
identifica collettivamente tutti gli ossidi di azoto e le loro
miscele). Alle emissioni convogliate vanno aggiunte quelle fuggitive
di gas e/o liquido leggero da valvole, pompe, compressori, etc.,
stimate in 52,41 t/anno”.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">I
dati sulle emissioni di Panigaglia erano tratti dal sito ufficiale di
GNL Italia. Negli ultimi 13 anni le emissioni di metano sono abbondantemente più che decuplicate.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 18.6667px;">1</span></span></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-76607990678227601072021-06-29T11:43:00.006+02:002021-06-30T08:27:48.695+02:00Il Parco Naturale Regionale di Porto Venere. Parte seconda: una sentenza della Corte Costituzionale<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQBy14jkkNrr1ln0my4U3FqYP6JOUQ40VvzHUC9hhfXoSdTrN08oSly0usfFE5JIuni_O6N6Lsxs5VnbSHDWwFf0nBFBmWk1q8oWrgO1k-AtiPVd510XQWJeHDCnggDyoVIdvb8BNs4632/s1071/ATM-lig-portovenere.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="707" data-original-width="1071" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQBy14jkkNrr1ln0my4U3FqYP6JOUQ40VvzHUC9hhfXoSdTrN08oSly0usfFE5JIuni_O6N6Lsxs5VnbSHDWwFf0nBFBmWk1q8oWrgO1k-AtiPVd510XQWJeHDCnggDyoVIdvb8BNs4632/w400-h264/ATM-lig-portovenere.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p><p>L<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;">a Regione Liguria ha sferrato un attacco alle
Aree naturali Protette con la legge 3/2019, contestata dal Governo e
oggetto di una sentenza della Corte Costituzionale di cui parleremo.
Uno degli articoli contestati prevedeva che il Piano del Parco
andasse ad integrare la pianificazione territoriale, concetto già
presente nella Legge Regionale sulle Aree Strategiche. Secondo questa
Legge, la 29/2017 che ha istituito le Aree strategiche (ne abbiamo parlato <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2018/01/palmaria-area-strategica.html#more">QUI</a>) e la
successiva D.G.R.532/2019, i vari Piani paesaggistici e urbanistici
che regolano il territorio devono essere armonizzati con il
Masterplan o, meglio, come detto dall’architetto Tomiolo della
Regione Liguria, a Porto Venere il 12 giugno 2019 durante la
presentazione dello Scenario 5bis, “</span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i>dobbiamo
passare dal Masterplan che giuridicamente non ha una valenza
operativa, non ha effetti sul territorio, non determina norme di
salvaguardia, non consente l’attuazione di interventi, dovremo
passare a far diventare i contenuti del Masterplan contenuti del PUC,
contenuti del Piano del Parco, contenuti del Piano Paesaggistico
Regionale, cioè gli strumenti che attualmente operano sul
territorio”.</i></span></span></p><p><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 14pt;"><i><br /></i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Per
fare questo sono previste spese specifiche (gli uffici stanno
procedendo ad aggiornare i Piani di gestione del Sito Unesco e del
SIC ed è in corso la revisione del PUC). Secondo questa visione, in
vigore almeno fino alla data della sentenza della Corte
Costituzionale, anche il Piano del Parco avrebbe dovuto essere
“armonizzato”, come mai non è stato previsto nessuno
stanziamento? </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">La
Regione Liguria con la L.R. 3/2019 ha modificato la precedente Legge
Regionale del 2009 sul Riordino delle Aree Protette introducendo
delle “semplificazioni” sia nelle perimetrazioni delle Aree
Protette sia nella loro gestione. Contro questa legge è ricorso il
Presidente del Consiglio dei Ministri e la Corte Costituzionale ha
dichiarato incostituzionali alcuni degli articoli modificati, tra i
più significativi. Già con una sentenza del 2011 la Corte
Costituzionale aveva sancito che in materia di Aree Protette le
Regioni possono legiferare stabilendo livelli </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><b>maggiori</b></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
di tutela rispetto a quelli stabiliti dalla Legge quadro sulle Aree
Protette, la 394 del 1991. </span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Uno
di questi articoli, che ha attinenza con il nostro caso, l’articolo
10 nella legge del 2019 che sostituisce l’articolo 17 della legge
del 2009, al comma 4 prevede che il Piano del Parco vincoli la
pianificazione territoriale di livello regionale, provinciale e
comunale</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
integrandola e prevalendo su di essa in caso di contrasto.</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">
La Corte Costituzionale afferma che</span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
</i></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">il
Piano del Parco non si limita a integrare ma </span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><b>sostituisce</b></span></span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">
la pianificazione urbanistica di ogni livello. Secondo la Corte</span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;">
“</span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
meccanismo sostitutivo opera ancora con riguardo ai piani
territoriali o urbanistici, assicurando una più diretta, immediata
ed efficace affermazione, rispetto alla componente meramente
urbanistica, dei profili connessi alla tutela dell'ambiente e
coagulati nel piano del parco.</span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i>
</i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><i><span style="font-weight: normal;">Il
solo meccanismo di integrazione o prevalenza non solo può
ingenerare dubbi interpretativi, ma consente al piano del parco di
ritrarsi da sfere valutative di propria pertinenza, grazie
all'appoggio offerto dal piano urbanistico. In tal modo, la norma
impugnata compromette uno standard uniforme di tutela ambientale,
esponendosi alla censura di illegittimità costituzionale”. </span></i></span></span></span></span></span><span style="font-variant: normal;"><span style="color: #444444;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Nonostante
questa sentenza la Regione ci riprova con la L.R. 32/2020 che
all’articolo 30 introduce nuovamente modifiche alla Legge del 1995
sulle Aree Protette: si introduce la Conferenza dei Sindaci, di cui
non si capisce la necessità essendoci già la Comunità del Parco,
si depotenziano gli Enti Parchi sottraendo loro personale e si fa
esplicito riferimento alla volontà di costituire un Ente Parco unico
per la Liguria. Ma soprattutto si introduce la norma sulla modifica
ai confini delle Aree Protette secondo la quale è la Regione a
trasmettere queste modifiche agli Enti Locali che devono esprimersi
nel giro di 15 giorni. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Contro
questa Legge è cominciata la battaglia delle Associazioni ambientali
che, come per quella precedente, ne mettono in evidenza il contrasto
con le Leggi nazionali e l’incostituzionalità. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
sentenza già emessa sulla Legge 3/2019 ci conferma che è
assolutamente necessario battersi per dare attuazione alle finalità
del Parco, per ragioni di tipo ambientale, ecologico, scientifico e
culturale in primis, ma anche per potere continuare ad opporsi ai
progetti sull’isola Palmaria. Il Masterplan è un documento di
indirizzo strategico che precede la pianificazione territoriale e
urbanistica. Tolto di mezzo il Piano del Parco la via è spianata. </span></span></span></span></span></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Quando
tutto sarà abbandonato e degradato, i cittadini percepiranno la
chiusura definitiva del Parco e l’intervento di privati come
migliorativo e addirittura salvifico per l’ambiente.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #222222;"><span style="letter-spacing: normal;">
</span></span></span><br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #222222;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Soprattutto
occorre battersi perché la gestione del Parco di Porto Venere,
affidata fin dalla sua nascita al Comune contraddicendo sia la Legge
Quadro sulle Aree Protette, la 394 del 1991, sia la Legge Regionale
12 del 1995 che disciplina la gestione delle Aree Protette Regionali,
sia invece conforme alle Leggi citate. Da ormai venti anni, dalla
L.R. 30/2001 che ha istituito il Parco, non c’è un Ente Parco, non
c’è una Comunità del Parco, non ci sono associazioni ambientali
inserite nella sua gestione e, come abbiamo visto, non c’è un
bilancio separato da quello del Comune.</span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">
Ma, come scriveva Grondacci, </span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>gli
obiettivi di un Ente Parco che deve promuovere la conservazione e la
valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico,
sono molto diversi da quelli di un Ente Locale che rappresenta gli
interessi urbanistici e economici, interessi importanti nella
gestione di un’Area Protetta, ma non certamente esaustivi.</i></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Un
discorso a sé merita l’area di Tutela Marina della quale
esaminiamo per ora solo gli aspetti amministrativi</span></span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: 18.6667px;"><br /></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDS8VxANQTwgLiF797igIGjMC3XZknPYBciIoiyz7Y77KSP_S1N7oR7dMqtLlpMMmf-QDoB6SLyUw2rBS7uDaBmnvjcnGgIhIWTOE2FW5nirGAwzSUGH1D0wkAKa13tL_Bb3M1Mg5bM72D/s903/Carta-Sic-Marini.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="616" data-original-width="903" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDS8VxANQTwgLiF797igIGjMC3XZknPYBciIoiyz7Y77KSP_S1N7oR7dMqtLlpMMmf-QDoB6SLyUw2rBS7uDaBmnvjcnGgIhIWTOE2FW5nirGAwzSUGH1D0wkAKa13tL_Bb3M1Mg5bM72D/s320/Carta-Sic-Marini.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">L’ATM
è nata con la legge istitutiva del Parco e comprendeva allora solo
il tratto di mare prospiciente le falesie a mare aperto di Palmaria,
Tino e Tinetto.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Questa
Legge agli articoli 3 e 5 stabilisce che </span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>“Per
gli aspetti inerenti la gestione del tratto di mare di cui
all'articolo 5, l'ente gestore si avvale di una Commissione, con
funzioni consultive e propositive, presieduta dal Sindaco, o da un
suo delegato, e composta da: a) un rappresentante della Provincia; b)
un rappresentante della competente autorità marittima; c) due
esperti in materia di tutela dell'ambiente marino nominati,
rispettivamente, dalla Regione e dalla Università degli Studi di
Genova. Il Comune procede alla nomina dei componenti della
Commissione sulla base delle designazioni pervenute, fatta salva
l'integrazione con le designazioni successive. La Commissione dura
in carica quattro anni e le sue riunioni sono valide con la presenza
della maggioranza dei componenti nominati”. </i></span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: #262626;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Contestualmente
alla presentazione in Regione del Piano del Parco, che sarà
approvato con D.C.R. 38 dell’11 ottobre 2007, la Commissione
dell’ATM chiede che venga modificata la perimetrazione dell’ATM
stessa </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">per
includere aree di speciale rilevanza ecologica. Vengono così
inseriti il tratto che costeggia l’isola Palmaria, tra Punta Secca
e punta Beffettuccio, per la presenza di vaste praterie di posidonia,
e tutto il periplo delle isole Tino e Tinetto, non solo le falesie a
mare aperto già comprese nell’ATM. Il Parco nel suo complesso,
terrestre e marino, assume così la connotazione che ha conservato
fino ad oggi.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Di
questa commissione non si ha nessuna notizia né di suoi rinnovi.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
Parco è compreso in un sito Unesco e in tre Siti di Interesse
Comunitario, Zone Speciali di Conservazione con Misure di
conservazione approvate dalla Regione Liguria con D.G.R 537/2017:</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">IT1345005
Portovenere-Riomaggiore-San Benedetto</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">IT1345103
Isole Tino e Tinetto</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">IT1345104
Isola Palmaria</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">mentre
l’ATM contiene un SIC Marino, IT1345175 Fondali Isole Palmaria,
Tino e Tinetto</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Questo
per ricordare che il territorio del Parco non è solo competenza
regionale e neppure solo nazionale ma le sue peculiarità sono
riconosciute dalla Comunità Europea e oltre.</span></p><p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><br /></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Che
fare? E’ indispensabile agire per salvare il Parco prima di vederlo
ridotto nei suoi confini, se non addirittura cancellato. Occorre
appellarci alle Istituzioni, dalla Regione al Governo Italiano fino
al Parlamento Europeo, organismi che definendo il territorio Sito di
Interesse Comunitario, terrestre e marino, ne hanno riconosciuto
l’alto valore ambientale e la ricchezza delle biodiversità
presenti.</span></p><p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;"><br /></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: #222222; font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Intanto
ci appelliamo con questo scritto a tutti i cittadini, le
Associazioni, i Comitati, chiunque abbia a cuore il futuro del
territorio perché si uniscano a noi con suggerimenti e azioni
concrete per la salvezza del Parco Naturale Regionale di Porto
Venere.</span></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-26562118799696350122021-06-28T21:42:00.001+02:002021-06-28T22:08:38.600+02:00Il Parco Naturale Regionale di Porto Venere. Parte prima: uno sguardo ai bilanci del Comune<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwt_GL1weela0hf33ASRBShYqlUYpMeOxDuVVucBiD8ekcVxXmzTyx2JXhlF3cJKJsJ6DuDYOnecEWCHi1AWgXFuQ20Ef3JCjmbIMfDQvzkbMXAoxnw2KFaePbCO7UA48kRZnFDAvBuAM1/s750/Parco+PV.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="750" data-original-width="750" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgwt_GL1weela0hf33ASRBShYqlUYpMeOxDuVVucBiD8ekcVxXmzTyx2JXhlF3cJKJsJ6DuDYOnecEWCHi1AWgXFuQ20Ef3JCjmbIMfDQvzkbMXAoxnw2KFaePbCO7UA48kRZnFDAvBuAM1/s320/Parco+PV.png" /></a></div><br /><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: "Palatino Linotype", serif; font-size: 14pt; text-align: left;">Lo scopo di questo scritto è dimostrare con documenti ufficiali che il
Parco Naturale Regionale di Porto Venere, viene progressivamente
lasciato morire, lasciato senza fondi e quindi nell’impossibilità
di programmare e realizzare non solo eventi, iniziative,
collaborazioni con Enti e Università, ma neppure la gestione
ordinaria.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Del
Parco Naturale Regionale di Porto Venere ci siamo occupati <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2020/10/parte-prima-la-nascita-del-parco_16.html#more">QUI</a>, <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2020/10/parte-seconda-gli-strumenti-attuativi.html#more">QUI</a> e
<a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2020/10/parte-terza-il-parco-oggi.html#more">QUI</a> raccontandone la storia e lamentando lo stato di abbandono che
era evidente già da tempo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Per
dimostrare ulteriormente questo abbandono abbiamo esaminato le voci
riconducibili al Parco estratte dai Bilanci di previsione o, quando
non reperibili, da quelli consuntivi, del Comune di Porto Venere per
gli anni da 2011 (e qualche caso di anno precedente) a 2021.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Ci
siamo limitati in questo scritto a una lettura commentata dei
bilanci, abbiamo tralasciato l’importanza del Parco per gli aspetti
scientifici, la ricchezza di biodiversità terrestre e marina che
caratterizza questo territorio e sulla quale ritorneremo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
bilancio fino al 2011 sono riportate entrate per il Parco per un
totale di 324.743 euro suddivise nelle voci: Trasferimenti Regionali,
Proventi da gestione Parco, Proventi CEA, rimborsi per CO.CO.CO.
Ufficio Parco, Sponsorizzazioni Parco, Contributi regionali, Fondi
straordinari per la gestione. Nel capitolo Spese compaiono voci
riferite al Parco quali acquisti, servizi, gestione, interventi, ecc.
per un totale di 540.775 euro</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Focalizzando
la nostra attenzione sui fondi provenienti dalla Regione e destinati
al Parco troviamo tra le Entrate dei bilanci successivi alla voce
Trasferimenti Regionali e nella colonna Residui Consolidati, cifre
che diminuiscono progressivamente dai 58.500 euro del 2016 fino ai
4.700 del 2019 e allo 0 del 2020 (nel 2019 compaiono 50.000 euro
nelle colonne Assestato e Disponibilità contabile, unico anno). Alla
voce Contributi Regionali Parco troviamo, sempre nella colonna
Residui Consolidati, cifre che dai 278.031 euro del 2016 scendono ai
52.391,87 del 2017 e poi si dimezzano all’incirca ogni anno fino
agli 8.944,87 del 2020. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Assolutamente
risibili, e indice di una conduzione da sempre approssimativa, sono
le entrate dalla Gestione Parco: 2693,82 nel 2011 che scendono a 274
nel 2016, 450 nel 2017 e zero negli anni successivi. Nel 2011 la voce
Sponsorizzazioni Parco aveva entrate per 48.400 euro, negli anni
successivi questa voce sparisce.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nella
Relazione previsionale programmatica 2013/2015 il Programma 6
Progetto 1 ha ancora indicate spese, sia correnti che per
investimento per un totale di 274.280 euro per il 2013, 249.000 per
il 2014 e 210.500 per il 2015. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
bilancio di previsione 2015/2017 non ci sono più Programmi suddivisi
in Progetti ma vengono introdotte le Missioni suddivise in Programmi.
Tra le Missioni e i relativi programmi compaiono nuove voci che non
erano nel Bilanci precedenti. Quello che era il Programma 6
“Ambiente”, Progetto 1 “Parco Naturale Regionale”, diventa la
Missione 9 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e
dell’ambiente”, Programma 5 “Aree protette, Parchi naturali,
Protezione naturalistica e forestazione”.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Sotto
questa voce troviamo ancora nel 2015 tra le Spese in conto capitale
una previsione di cassa, fondo vincolato pluriennale, di 79.434,67
euro che scendono a 57.991,25 nel Bilancio di previsione 2017 e si
azzerano per gli anni 2018-2019. </span></span>
</p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Contestualmente
all’introduzione in bilancio delle Missioni compare alla Missione 9
una voce mai apparsa prima, il Programma 2 “Tutela, valorizzazione
e recupero ambientale”. Collegato al Protocollo di Intesa
sottoscritto nel 2016 che porterà al Masterplan per l’isola
Palmaria? Sembrerebbe di si, viste le previsioni di spesa consistenti
fin dal 2015, una previsione di cassa di 1.438.446,68 tra spese
correnti e spese in conto capitale che diventano 763.783,59 nel 2018.</span></span></p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Contemporaneamente
si azzerano le previsioni di spesa per il Programma 5. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
Bilancio di previsione 2021/2023, ultimo pubblicato, alla Missione 9,
Programma 5 troviamo una sconsolante sequela di zeri mentre il
programma 2 presenta per il 2021 una previsione di cassa di
710.357,24 euro.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Non
ci sembra una semplice modifica di codici o spostamento di capitoli
di bilancio. La tutela di un’Area Protetta, lo studio e la
salvaguardia della biodiversità, la ricerca scientifica, la
diffusione della conoscenza diventano valorizzazione/monetizzazione e
recupero/banalizzazione. E’ proprio quel cambio di rotta, di
mentalità, di visione che abbiamo più volte messo in evidenza: il
territorio e l’ambiente hanno valore se e solo se sono
monetizzabili, se possono essere piegati a un utilizzo economico
finanziario e non per il loro valore storico, culturale, ambientale e
scientifico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Abbondanza
di spese per la realizzazione del Masterplan che di fatto
privatizzerà e snaturerà buona parte dell’isola, nulla per il
Parco che ha il fine di preservare i beni naturali per le generazioni
future.</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Palatino Linotype, serif;"><span style="font-size: medium;">Di
questo e altro ancora tratteremo nella seconda parte</span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-61702603216352052832021-03-17T22:12:00.000+01:002021-03-17T22:12:07.241+01:00Area Pittaluga: finalmente sarà bonificata?<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK4-liKfXr7Sy8yCI3KTk7ctNXV6ct3omXE-c5gkEGKderytw5W_4DRrYJJfGUGRX055CD-GuLldF1sDkXyRojP4JyC3Q0dDrt4ZohhVK0TyI-teKkPLWvJr16oRp59uFKNTDhrMZsXyEe/s1191/Pittaluga1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="1191" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjK4-liKfXr7Sy8yCI3KTk7ctNXV6ct3omXE-c5gkEGKderytw5W_4DRrYJJfGUGRX055CD-GuLldF1sDkXyRojP4JyC3Q0dDrt4ZohhVK0TyI-teKkPLWvJr16oRp59uFKNTDhrMZsXyEe/w400-h185/Pittaluga1.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Abbiamo letto nella stampa
locale che la Regione Liguria ha stanziato fondi per la bonifica
dell’Area ex Pittaluga alle Grazie, fondi provenienti dalla quota
prevista per la Liguria nel programma per la bonifica dei siti
contaminati varato dal Ministro Costa. A nostro parere questa notizia
non dovrebbe essere accompagnata da nessun trionfalismo, si dovrebbe
invece chiedere scusa alla comunità del golfo (perché l’Area ex
Pittaluga è un sito inquinato nel golfo) per il ritardo e per la
superficialità con cui negli anni è stato trattato questo problema.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Sull'Area ex Pittaluga abbiamo scritto più volte <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2014/08/area-pittaluga-una-vicenda-emblematica.html#more">QUI</a>, <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2014/10/conoscere-per-capire-area-pittaluga.html#more">QUI</a><a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2014/11/assemblee-pubbliche-nel-comune-di-porto.html#more"> </a>nonché nella Pagina a lei dedicata in questo blog. Riassumiamo brevemente. Il Comune di Porto Venere, che
ha in concessione l’area, ha acquisito nel 2006 una relazione
geologica che evidenziava la presenza nel sottosuolo di idrocarburi.
A questa prima indagine ne seguono altre e l’ARPAL impone al Comune
di elaborare un Piano di caratterizzazione ambientale che verrà
approvato in Conferenza dei Servizi nel 2009. Nel luglio 2011 una
nuova Conferenza dei Servizi dispone che il Comune predisponga un
progetto di impermeabilizzazione tramite asfaltatura completa
dell’area contaminata, e l’ASL prescrive che l’ intervento
venga eseguito “nel termine massimo di 90 (novanta) giorni dal
ricevimento della presente”. Viene dato incarico professionale per
la “progettazione esecutiva dei lavori di impermeabilizzazione
tramite asfaltatura” dell'area contaminata. Scadono i 90 giorni e
nulla succede, le indagini e le prescrizioni sembrano dimenticate e
addirittura, nel 2012, si progetta di realizzare in quell’area un
impianto polisportivo.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Tutte le analisi e gli
incarichi descritti sopra hanno portato a una spesa complessiva di
164.044,59 euro di cui 60.647,09 direttamente a carico del Comune.
Per arrivare a quale risultato? A nulla, non è stata fatta né
bonifica né tombamento. </span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">E arriviamo al settembre 2014
quando l’Associazione Posidonia si è mossa chiedendo di poter
discutere, con l’Amministrazione e con i cittadini, gli interventi
che da anni avrebbero dovuto essere messi in atto. Ne abbiamo scritto <a href="https://posidoniaportovenere.blogspot.com/2014/11/assemblee-pubbliche-nel-comune-di-porto.html#more">QUI</a>. Dopo questa
richiesta, inizio dichiarato dei lavori 29 settembre, viene
cantierata l’Area Pittaluga. </span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP-DWzAs6fQv8kDJaxXMEUnP0KdVicDA_tL5-DjX1IBqwFGKt0TU6QkxldRT36bGX-B8qo9AC0IZQiHm2z2aAqJn_vNWcxVkGv7eg9B2LGo0AflbZKKckmxdoTIrqIJfBrPalvwuwQ_cgX/s910/Cartello+Pittaluga.jpg.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="910" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP-DWzAs6fQv8kDJaxXMEUnP0KdVicDA_tL5-DjX1IBqwFGKt0TU6QkxldRT36bGX-B8qo9AC0IZQiHm2z2aAqJn_vNWcxVkGv7eg9B2LGo0AflbZKKckmxdoTIrqIJfBrPalvwuwQ_cgX/w320-h270/Cartello+Pittaluga.jpg.JPG" width="320" /></a></span></div><span style="font-size: medium;"><br />L’Autorità Portuale, prevedendo una
spesa di 73100,82 euro, inizia “lavori di sistemazione e
asfaltatura”. Nessun cenno a opere di bonifica e che non si
trattasse di bonifica lo confermano gli annunci di questi giorni ma
soprattutto lo dice il BUR della Regione Liguria nel quale l’area
Pittaluga è sempre rimasta nell’elenco dei siti da bonificare. Il
13 marzo u.s. nel sito della Regione Liguria viene pubblicato un
comunicato sul reperimento di fondi per la bonifica di tre siti: “A
seguito della richiesta avanzata dal governo nel febbraio scorso per
la segnalazione dei siti su cui intervenire prioritariamente, Regione
Liguria ha avviato una ricognizione e messo a punto una graduatoria
dettagliata degli interventi da realizzare attribuendo a ciascuno un
punteggio di priorità. I tre siti nello spezzino e nel savonese sono
quindi risultati quelli a maggior rischio su cui agire nel minor
tempo possibile con le opere di bonifica”.</span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">In tutti questi anni è stato
consentito ai cittadini di frequentare l’area e coltivare gli orti
confinanti, sono state realizzate nell’area strutture di società
sportive, non sono mai stati presentati gli studi sugli inquinanti
presenti e le possibili conseguenze sulla salute, non è stato
presentato nessuno scenario di possibili interventi. Riteniamo che
queste comunicazioni ai cittadini siano doverose da parte di chi ha
la responsabilità della salute pubblica e confidiamo che perlomeno
quest’ultimo intervento annunciato venga presentato alla comunità,
illustrando, finalmente, la reale situazione dell’area e quali
procedure di bonifica verranno messe in atto.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-6594187563499974902021-02-21T17:32:00.002+01:002021-02-21T20:42:59.073+01:00Itticoltura sostenibile<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMxV6UMZ2AbqrifJZNZ3nZu7rSKn_fEV4uaBtR7LUfbwvRjX67zBJq25XZ6w2WYL-6sqrov3H05EksuLB9hW7SdBTWn5X0nk8O7AwtHBJtdjXqFxUFVNsPhSJUvDBCOsEfblejTdPItPqY/s632/itticoltura2.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="612" data-original-width="632" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMxV6UMZ2AbqrifJZNZ3nZu7rSKn_fEV4uaBtR7LUfbwvRjX67zBJq25XZ6w2WYL-6sqrov3H05EksuLB9hW7SdBTWn5X0nk8O7AwtHBJtdjXqFxUFVNsPhSJUvDBCOsEfblejTdPItPqY/s320/itticoltura2.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Abbiamo
letto la Comunicazione del Comune di Porto Venere all’Autorità
Portuale del Mar Ligure Orientale in cui si richiede che la
concessione Demaniale Marittima intestata alla Società Piscicoltura
Portovenere, in scadenza il 31/12/2020, venga rinnovata per un solo
anno, tempo necessario allo spostamento dell’impianto all’esterno
della diga foranea. Si tratta di una concessione per 24000 mq a mare
più 400 a terra, all’interno del Golfo della Spezia, nella baia
delle Grazie a ridosso di Punta Pezzino, dove è collocato l’impianto
di itticoltura.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Nella
Comunicazione del Comune di Porto Venere viene citato come motivo
della richiesta il vigente PUD che prevede, per il tratto di costa
oggetto della concessione, la destinazione d’uso “costa
naturale”.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Non
è questo l’unico motivo, a nostro avviso, per cui non è più
rimandabile lo spostamento dell’attività, nata nel 1987, in
un’area più idonea e rispondente alle normative che disciplinano
tali impianti. Questo spostamento deve ovviamente coniugarsi con il
pieno e totale mantenimento dei posti di lavoro che non devono essere
oggetto di contrattazione o utilizzati come forma di ricatto.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p><span><a name='more'></a></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Fin
dal 2002 la Commissione Europea ha parlato espressamente di
acquacoltura sostenibile, individuato gli obiettivi da perseguire e
ha inserito tra le misure da adottare “l’itticoltura in gabbie in
mare aperto”</span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i>.
</i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">La
t</span></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">ecnica
cosiddetta </span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><i><span style="font-weight: normal;">off-shore</span></i></span></span><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">
presenta molti vantaggi (minore inquinamento, migliore ossigenazione
e quindi minore rischio di malattie, migliore possibilità di
movimento per gli animali e di conseguenza migliore qualità delle
carni), anche se richiede maggiori sforzi tecnologici e finanziari. </span></span>
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La
Regione Liguria ha deciso per una soluzione di compromesso, anche per
la natura delle sue coste, e ha emanato nel 2007 le “Direttive e
Criteri per la disciplina dell’acquacoltura marittima” in cui,
dopo aver esaminate le interazioni delle attività di acquacoltura
con l’ambiente, fornisce indicazioni sulla collocazione degli
impianti. Per ovviare all’inquinamento marino per accumulo di
sostanze nutrienti e per la somministrazione di prodotti chimici,
oltre che per migliorare la qualità del prodotto, la Regione Liguria
ha scelto come primo criterio per un buon posizionamento
dell’impianto batimetrie uguali o superiori a 30 metri. Il secondo
criterio che la Regione ha indicato come determinante è la distanza
di almeno 1000 metri dalla costa. “La situazione ottimale prevede
il rispetto di entrambi i criteri ma, in ragione di particolari
situazioni locali (bassi fondali anche lontano dalla costa, tratti di
costa con alti fondali scarsamente frequentati) potranno essere
proposte, motivatamente, soluzioni ad hoc.”.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Il
motivo di questi criteri di posizionamento delle vasche sta nella
necessità di avere un minore impatto ambientale e di disperdere più
facilmente gli inquinanti che vengono prodotti da questa attività.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">La
Commissione Europea ha pubblicato negli anni numerosi studi
sull’impatto ambientale degli impianti di acquacoltura,
soffermandosi soprattutto sugli effetti di questi impianti sul
benthos, cioè su tutti quegli organismi che vivono a contatto con il
fondo marino. Il fattore, derivante dall’allevamento in vasche, che
ha un impatto negativo su questi organismi acquatici è
principalmente il rilascio non solo di composti chimici ma anche la
deposizione di rifiuti solidi con conseguente privazione della luce e
dell’ossigeno. “Dalle gabbie per l'allevamento di pesci vengono
rilasciati composti disciolti direttamente nella colonna d'acqua
circostante, inclusi ammoniaca, nitrato e fosfato insieme a carbonio
organico disciolto. Le fonti includono prodotti di escrezione dei
pesci e particelle da mangime in pellet o particelle fecali”.
(Guida sulle attività di acquacoltura nel contesto della Rete Natura
2000, Commissione Europea, 2018). La parte solida, in assenza di
adeguate correnti o in presenza di basso fondale, si deposita sul
fondo e piano piano lo ricopre, impedendo agli organismi bentonici di
ricevere la luce e l’ossigeno necessari alla loro sopravvivenza. La
sopravvivenza del benthos ha notevole importanza, non solo perché
conserva la biodiversità ma anche perché un fondale vivo, in
continuo rimescolamento e con grande attività di spazzini e
detritivori, migliora l’efficienza della purificazione delle acque.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">L’impianto
di cui stiamo parlando non è situato né a 1000 metri dalla costa né
su un fondale di almeno 30 metri, ma è all’interno di un’area
portuale, del Sito Regionale di Pitelli, su un fondale che non
raggiunge i 10 metri, a una distanza di pochi metri dalla costa e in
prossimità di scarichi urbani non sempre funzionanti a dovere. Il
fondale di tutta la baia è stato alterato, non solo sotto le vasche
di allevamento ma, per l’azione delle ventole ossigenanti che
vengono periodicamente messe in funzione, gli escrementi e i residui
di cibo sono stati spinti anche al di fuori dell’area. Non è
necessario essere particolarmente esperti, è sufficiente un po’ di
memoria e scrutare il fondale dal molo per accorgersi che nelle acque
della baia delle Grazie non c’è più vita, per una serie di
concause, certamente, e l’allevamento dei pesci è una delle
principali.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-variant: normal;"><span style="color: black;"><span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="letter-spacing: normal;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Lo
spostamento di questo impianto garantirebbe quindi non solo il
rispetto del PUD del Comune di Porto Venere e dei criteri e delle
direttive emanate dalla Commissione Europea e dalla Regione Liguria, ma soprattutto una maggior
tutela della salute dei cittadini e della salute dell’ambiente.</span></span></span></span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Con
queste premesse, rispetto delle normative, miglioramento delle acque,
del prodotto e quindi della salute pubblica, tutela dei lavoratori,
non possiamo che accogliere con favore la prospettiva di recuperare
un tratto di costa, come scritto nel PUD, come “costa naturale”.
E’ un tratto ecologicamente molto importante perché è uno dei
pochissimi nel nostro golfo ad aver mantenuto i suoi caratteri e il
suo aspetto naturale, uno dei pochissimi non offeso e mortificato da
cementificazione, banchinamenti, pontili o passerelle. Il nostro
favore allo spostamento dell’impianto di itticoltura è
strettamente legato a questa lettura del PUD, cioè recupero della
costa a un uso pubblico e non ulteriore stravolgimento con la posa
degli ennesimi pontili che hanno ormai ricoperto buona parte della
baia alterando non solo l’aspetto a mare ma anche le visuali da
terra.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Liberation Serif, serif;"><span style="font-size: medium;">Chiediamo
che il futuro progetto di itticoltura con il nuovo posizionamento
delle vasche e l’occupazione dello spazio a terra venga presentato
alla cittadinanza e discusso pubblicamente prima dell’approvazione.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-16614254707174244142020-12-20T14:39:00.000+01:002020-12-20T14:39:43.437+01:00Una nota sulla grave situazione a Porto Venere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkfvN18aWT2fhPGSd9N8NEn_RFT4MxLSS1VIgMQsl4QOzIUjR6SrQZ2EUqP0rLrzvi0au4rJWaWr8C_9b6W2uMtVU9CUdDY53VDNf0Au9Wj_wav3McTnB7c1JYhf-SKC9K-4Wx3UH9SFF/s848/piazza+spallanzani.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="848" height="229" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBkfvN18aWT2fhPGSd9N8NEn_RFT4MxLSS1VIgMQsl4QOzIUjR6SrQZ2EUqP0rLrzvi0au4rJWaWr8C_9b6W2uMtVU9CUdDY53VDNf0Au9Wj_wav3McTnB7c1JYhf-SKC9K-4Wx3UH9SFF/w400-h229/piazza+spallanzani.jpg" width="400" /></a></div><p><br /></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;"></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
</p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Il nostro sindaco, Matteo
Cozzani, è quasi sempre assente da Porto Venere, da quando, ancora
prima delle elezioni, è stato nominato capo dello staff e,
successivamente, capo di gabinetto di Toti.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Con la scusa del COVID nega lo
svolgimento dei Consigli Comunali in presenza. L’opposizione ha
protestato, forte anche della nota della Prefettura pervenuta
all’Amministrazione che non vieta lo svolgimento in presenza,
purché nel rispetto delle norme anti-Covid. Chi conosce la sala
Consiglio di P.V. sa che può contenere tranquillamente 14 persone
ben distanziate. Lo svolgimento in presenza favorirebbe sia la
discussione in aula che la comprensione da parte del pubblico
collegato in rete.</span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span></span></p><a name='more'></a><span style="font-size: medium;"><br /></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Non solo è imposta la
modalità di svolgimento del Consiglio ma anche data, orario e o.d.g.
vengono imposti, non concordati con l’opposizione ma calati
dall’alto, nello stile del “chi c’è c’è”. I consiglieri
di maggioranza fanno atto di presenza, limitandosi ad alzare la mano
a comando, mai una discussione, un dibattito, una richiesta di
chiarimento, solo obbedienza cieca. Quando, nell’ultimo Consiglio,
per protesta, l’opposizione ha abbandonato l’aula virtuale, in
meno di tre minuti sono state votate cinque pratiche, come pura
formalità. Per apprezzare poi il clima di fattiva collaborazione e
l’attenzione riservata alle proposte e agli interventi della
minoranza è sufficiente andare su YouTube e visionare un Consiglio
Comunale, uno qualsiasi.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">All’interno di questo
quadro, niente affatto democratico, stanno per essere definitivamente
approvate pratiche che riguardano la vendita di beni storici, beni
dei cittadini, e non solo dei cittadini di Porto Venere, ma beni
patrimonio dell’umanità, riconosciuti tali dall’Unesco. Sta per
essere venduta una porzione di Piazza Spallanzani, universalmente
nota come Piazza San Pietro, e la motivazione scritta nella Delibera
che ha dato il via a questa operazione è “essendo pervenuta una
manifestazione di interesse”.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">E’ in corso la stima
dell’edificio della ex scuola di Porto Venere, con terreno annesso,
già sede del C.E.A.; molto probabilmente questo edificio sarà messo
in vendita e anche questa vicenda la dice lunga riguardo la non
volontà di mantenere in vita il Parco.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">C’è poi, non ultima, la
questione dei beni sull’isola Palmaria per i quali è iniziato
l’iter del frazionamento catastale, preludio anche questo a
vendite.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">Insomma, Consiglio Comunale
svilito, opposizione trattata con sufficienza e arroganza, beni dei
cittadini considerati dal Sindaco nella propria totale disponibilità.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: medium;">E’ sufficiente per dire che
abbiamo un grave problema democratico?</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 18.6667px;"><i>Abbiamo inviato questa nota alla Rete delle Associazioni e Comitati del Golfo e Val di Magra, invitandoli a diffondere e a partecipare con noi a prossime manifestazioni di protesta.</i></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-size: large;"><i>La prima manifestazione, nel
rispetto delle restrizioni anti-covid, sarà un flashmob programmato,
insieme ad altre associazioni del territorio, per martedi 22 alle ore
18, ora di inizio del Consiglio Comunale. Ci vedremo a Porto Venere,
simbolicamente sotto il palazzo del Comune, per protestare sia contro
la modalità di conduzione del Consiglio che contro la vendita dei
be</i>ni.</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</p>
<p align="right" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><br /><p></p><p></p>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1989880094645255917.post-19670994242351760252020-10-19T08:55:00.002+02:002020-10-19T09:19:37.355+02:00Parte terza - Il Parco oggi<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><br />
</span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbhhl4d2nfRxuOYSkEEmCBsLsNPfyGtHpRn81Z89NnK2rkzCz6bW9Vn5-z2Lq6_ct4ib1wC_KhmoMtEPPgyGkBKF3qZSfrxCkSbf91yNM_Hv7ohANGcmf3TYThL-C9kTEzJ02OPpU2tfnI/s267/centaurea.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: times;"><img border="0" data-original-height="189" data-original-width="267" height="283" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbhhl4d2nfRxuOYSkEEmCBsLsNPfyGtHpRn81Z89NnK2rkzCz6bW9Vn5-z2Lq6_ct4ib1wC_KhmoMtEPPgyGkBKF3qZSfrxCkSbf91yNM_Hv7ohANGcmf3TYThL-C9kTEzJ02OPpU2tfnI/w400-h283/centaurea.jpg" width="400" /></span></a></div>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">Nei due
post precedenti abbiamo descritto le leggi che hanno portato alla
nascita del Parco Naturale Regionale di Porto Venere e i principali
strumenti che ne attuano le finalità. Abbiamo messo in luce come
alcune decisioni sulla gestione del Parco abbiano creato situazioni
di forte debolezza e non abbiano affatto contribuito allo sviluppo e
alla tutela del Parco stesso. </span></span>
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;">Il primo
nodo sta proprio nella gestione del Parco di Porto Venere che non è
affidata a un Ente dotato di autonomia amministrativa e funzionale e
di personalità giuridica di diritto pubblico, come prescriverebbe la
legge regionale sulle aree protette, la 12/1995, ma è affidata al
Comune. Come abbiamo già scritto solo altri due Parchi in Liguria
sono a gestione comunale, Piana Crixia e Bric Tana, e questo perché,
essendo i due Parchi nati prima della approvazione della legge quadro
nazionale sulle aree protette, sono stati eccezionalmente e
provvisoriamente affidati alla gestione diretta da parte dei Comuni.
La legge quadro sulle aree protette, la 394 del 1991, stabilisce
invece che i Parchi regionali siano gestiti da appositi Enti parco.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span></span></span></p><a name='more'></a><span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;"><br /></span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">E’
solo per una ragione politica che la Regione Liguria ha consentito
una deroga alla sua stessa legge sulle aree protette: Porto Venere
non voleva entrare nel Parco Nazionale delle 5 terre e, con la scusa
di “</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><i>non
aggravare l’apparato burocratico e la</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><i>spesa
pubblica</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">”,
ha ottenuto dalla regione Liguria la costituzione di un Parco entro i
confini comunali. Ma secondo la legge nazionale sulle Aree protette,
la 394/1991, anche per i Parchi regionali deve essere istituito un
Ente di Diritto Pubblico che governi autonomamente il territorio del
Parco e che si doti di personale specializzato e competente nei suoi
organi di gestione (Presidente, Comitato Direttivo, Direttore). In
particolare la Legge quadro nazionale indica quale contenuto
imprescindibile dello statuto di un’Area Protetta la costituzione
della comunità del Parco mentre la Legge quadro regionale stabilisce
che nel Consiglio Direttivo dell’Ente di gestione debba essere
garantita la presenza di rappresentanti delle associazioni
ambientaliste. </span></span>
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">Nel
Parco di Porto Venere a gestione comunale tutto questo non è
rispettato, abbiamo invece la surreale situazione di un responsabile
del Parco, che, come consigliere o assessore, fa parte
dell’Amministrazione in carica, e che, con l’aiuto di tecnici
dipendenti del Comune, redige, fa attuare e revisiona il Piano del
Parco e il Piano Socio Economico del Parco che successivamente un
Consiglio Comunale, di cui egli stesso fa parte, approverà. Il Parco
è così legato e sottoposto agli umori e alla maggiore o minore
cultura e sensibilità ambientale degli amministratori “pro
tempore”, alla visione del territorio che questi perseguono e, come
è apparso evidente nella vicenda Palmaria, a interessi più o meno
occulti. </span></span>
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;">E’ un
problema di fondo che vogliamo ancora sottolineare: un’Area
Protetta, riconosciuta e dichiarata tale da Leggi nazionali e
regionali, che dovrebbe vivere al di sopra e al di fuori dei
mutamenti politici, è affidata invece a amministratori pro tempore
strettamente legati alle vicende politiche.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">Non meno
importante è la differenza tra gli obiettivi di un Ente Parco, tra
cui “</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><i>promuovere
la</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">
</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><i>conservazione
e la valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e
paesaggistico</i></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">”,
e quelli di un Ente Locale che rappresenta gli interessi urbanistici
e economici, importanti nella gestione di un’Area Protetta ma non
certamente esaustivi. (Marco Grondacci <a href="http://speziapolis.blogspot.com/2010/08/il-parco-di-portovenere-da-chi-e.html">QUI</a> e <a href="http://notedimarcogrondacci.blogspot.com/2011/08/parco-di-portovenere-una-gestione.html#more">QUI)</a></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;">Che la
visione che ha portato alla nascita del Parco Naturale Regionale di
Porto Venere sia stata molto superficiale e demagogica lo stiamo
sperimentando da qualche anno. Il Parco è stato progressivamente
impoverito ed è oggi in stato di totale abbandono come risulta
evidente dai fatti che descriviamo.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-size: 14pt; text-align: left;"><span style="font-family: times;">Esisteva
un Ufficio Parco ospitato nei locali del Comune, locale sempre più
disastrato anche a seguito di eventi meteo fino a che è stato
ridotto in un angolo della Biblioteca a piano terra del palazzo
comunale. In questo ufficio o, meglio, a queste due scrivanie,
lavoravano una scienziata ambientale marina e una naturalista
botanica. La naturalista botanica, che si occupava della parte
terrestre, ha cessato l’incarico con il dicembre 2015 e non è mai
stata sostituita. La scienziata ambientale marina ha collaborato
ancora fino al settembre 2018 con un incarico per front office - info
point dopo di che anche a lei non è stato rinnovato l’incarico e
l’ufficio non esiste più se non come attribuzione di competenze a
un funzionario dell’Ufficio Tecnico.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;">Molte
attività sono andate così scomparendo sia per la mancanza di
personale scientifico sia per decisioni assunte dall’Amministrazione
Comunale. Facciamo qualche esempio di attività che non vengono più
realizzate dal Parco.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifVd_s6Xveyj1UMgRLAtWuQ6yBnBNU4BHMxFehwSyfzyJh05un4YwnXdsXTPqXZL899U4513WtLx-c25ZqhkKc54Q36h3LTA81Km1lgmmtXbKr_E60s40HEtGktL7e_qPZtyAbtr7iAL-U/s300/Upupa-300x225.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="300" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifVd_s6Xveyj1UMgRLAtWuQ6yBnBNU4BHMxFehwSyfzyJh05un4YwnXdsXTPqXZL899U4513WtLx-c25ZqhkKc54Q36h3LTA81Km1lgmmtXbKr_E60s40HEtGktL7e_qPZtyAbtr7iAL-U/w200-h150/Upupa-300x225.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><span style="font-size: medium;">L’isola
Palmaria è un passaggio obbligato per molte specie di migratori e
per anni l’isola è stata sede di una delle stazioni più
importanti d’Italia di inanellamento. Questa attività non si
svolge da almeno due anni, da quando è stato chiuso il Centro di
Educazione Ambientale che ospitava i ricercatori. Non solo, secondo
il Masterplan approvato da Comune e Regione Liguria, il Forte Cavour
sulla sommità dell’isola e la Batteria del Semaforo dovrebbero
diventare strutture turistico-ricettive, resort di lusso, producendo
inquinamento acustico e luminoso che, insieme al progettato taglio
del bosco, recherà danno ai migratori (protetti dalla Direttiva
Uccelli della Comunità Europea).</span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;">Non sono
in atto progetti con Università o Enti di ricerca, ad eccezione di
uno studio condotto dall’università di Pavia sulle specie
tropicali che stanno colonizzando i nostri mari; è iniziato circa
tre anni fa e dovrebbe chiudersi a ottobre 2020. Non ci sono altri
progetti di ricerca in corso né programmati.</span></span></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: 14pt;"><br /></span></span></p><span style="font-family: times;"><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;">Sempre
sull’isola Palmaria è stata chiusa la Torre Umberto I che ospita
anche la stanza dei suoni, un ambiente che permette ai visitatori di
immergersi nella natura ascoltando, durante la visione di immagini,
suoni di animali terrestri e, si progettava, anche marini.</span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">
C’era infatti un progetto in collaborazione con il NURC, NATO
Undersea Research Center, di utilizzare sensori sottomarini per
ascoltare i </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">richiami
dei cetacei </span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-size: 14pt;"><span lang="it-IT">(realizzato
da poco a Punta Mesco nel Parco delle Cinque Terre). </span></span></span>
</span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicIKJdoxL_lSno2noDvyVeqkxA0Y35ORWEB1jfuYPnc_946ebTOsobF9Te6royMjVGmwQhG5MItP2kyYlGzIsYOpMqluvSppmFd4mcKNmAat2KP-hFKRBuyVNPiZ_Iv-ftQnrhX4xacOKe/s293/visita+Umberto+I.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="172" data-original-width="293" height="117" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicIKJdoxL_lSno2noDvyVeqkxA0Y35ORWEB1jfuYPnc_946ebTOsobF9Te6royMjVGmwQhG5MItP2kyYlGzIsYOpMqluvSppmFd4mcKNmAat2KP-hFKRBuyVNPiZ_Iv-ftQnrhX4xacOKe/w200-h117/visita+Umberto+I.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><span style="font-size: medium;">La Torre
Umberto I è stata sede anche di una importante iniziativa
dell’Associazione Dalla parte dei forti. Con visite guidate, in
convenzione con il Comune di Porto Venere e il Parco, negli anni 2016
e 2017 l’Associazione ha dimostrato che esiste un pubblico
interessato a conoscere e visitare le fortificazioni dell’isola
Palmaria e del Golfo della Spezia e ha così mantenuto vivo il valore
testimoniale di queste opere. Senza altro investimento al di fuori
dell’impegno dei volontari, l’Associazione è riuscita a portare
in questi luoghi una media di un centinaio di persone per ogni giorno
di apertura (fine settimana da maggio a ottobre) generando così
memoria storica e quindi coscienza civile. Nelle loro intenzioni
l’attività avrebbe dovuto continuare in collaborazione con il
Parco e inserendosi nei suoi programmi di educazione ambientale, ma
la convenzione non è stata rinnovata.</span></span><p></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: black;"><span></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: black;"></span></span></div><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: black;"><span>Sulla
sommità dell’isola è stato creato fin dal 2012 un Percorso
botanico finanziato con fondi </span></span><span style="color: black;"><span>POR-FESR
della Regione Liguria e co-finanziato dal Comune di Porto Venere.
Quest’area avrebbe dovuto permettere uno studio diretto delle
specie botaniche che caratterizzano la gariga, la macchia e i boschi
delle coste mediterranee e, in particolare, di quelle liguri. Questo
percorso, o Orto Botanico, è attualmente del tutto abbandonato,
soffocato dalle erbe infestanti e mancante delle schede illustrative.</span></span></span><div><span style="font-family: times; font-size: medium;"><br /></span><span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: black;"><span><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0JKfOSK4gKK3L7cx0K6ZIxpaM8OfNzsY3eldC_x5KJRNPHMMenZh3D2tCQgrfoKSMMO0nxD_uZd1JXv_TWrFfRQPr0a9Q8YM9FNuDgy6pMmDPZx1lyADCHP2WJKlNwnBjQvkmibVeDJdY/s1600/Orto+Botanico+1.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0JKfOSK4gKK3L7cx0K6ZIxpaM8OfNzsY3eldC_x5KJRNPHMMenZh3D2tCQgrfoKSMMO0nxD_uZd1JXv_TWrFfRQPr0a9Q8YM9FNuDgy6pMmDPZx1lyADCHP2WJKlNwnBjQvkmibVeDJdY/w200-h150/Orto+Botanico+1.jpg" width="200" /></a></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQP6_imOo7pnp_-f2cc5mAFYohkx5Yavho0JZzycNw42zC8yAHvdG-H46QfGJh_KdW9HEAKBis3yH-mxrsry359fg3W-UxOZ4zxPNIsmURy3ETRmnDQg_vRoLer_cy3qIP7GyGXNnnfcxw/s2544/orto+botanico+3.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2544" data-original-width="1236" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQP6_imOo7pnp_-f2cc5mAFYohkx5Yavho0JZzycNw42zC8yAHvdG-H46QfGJh_KdW9HEAKBis3yH-mxrsry359fg3W-UxOZ4zxPNIsmURy3ETRmnDQg_vRoLer_cy3qIP7GyGXNnnfcxw/s320/orto+botanico+3.jpg" /></a></div><span></span> <br /><br /></div></span></span></span>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnjzsjYtU6gJ4E_mrK3J4c5D9hjzvZE6USHq2XmAqt3yRewgC-rOfR6xqEgnHLIImczNm7-g3mt36P0MqPhbsoUYYE7SFHictxsyZI0YgWd5t4AjkVc6Qryql7ssYLaQtCPj9SDLkOg1je/s510/poseidonia+oceanica.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="318" data-original-width="510" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnjzsjYtU6gJ4E_mrK3J4c5D9hjzvZE6USHq2XmAqt3yRewgC-rOfR6xqEgnHLIImczNm7-g3mt36P0MqPhbsoUYYE7SFHictxsyZI0YgWd5t4AjkVc6Qryql7ssYLaQtCPj9SDLkOg1je/w200-h125/poseidonia+oceanica.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><span style="font-size: medium;">Una
parte molto importante degli studi, dei progetti e anche dei percorsi
didattici riguardava l’Area di Tutela Marina che comprende la parte
sud occidentale dell’isola Palmaria, le isole Tino e Tinetto e la
prateria di Posidonia presente nel canale che separa Porto Venere
dall’isola Palmaria. E’ un’area caratterizzata da ambienti
diversi, secche, grotte e pareti rocciose a picco nel mare, ricca di
varie specie di gorgonie e arricchita dalla presenza della prateria
di Posidonia, molto importante sia per gli organismi che vi vivono
sia perché offre una naturale barriera all’erosione delle coste.
Proprio per queste sue peculiarità la prateria di Posidonia,
inserita all’interno della Direttiva Habitat, è stata compresa
nell’ATM in modo da poter creare un sistema di gestione e
monitoraggio finalizzato alla tutela e salvaguardia di questo
importante habitat. </span></span><p></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMdR2vOL_CFlIMuVRXQg1T_1ld8ngOHkJMQGCRWPwXlkX27YJf5K7XrtR38cS1zBpZ5xRKOduggtUQpSkOuqWG_8gjQmKSo4J9v3L4o5nH019qlAOHF8iRXqyLo_PLzTNYFznJgJSbgfl6/s225/Gorgonie+2.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="225" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMdR2vOL_CFlIMuVRXQg1T_1ld8ngOHkJMQGCRWPwXlkX27YJf5K7XrtR38cS1zBpZ5xRKOduggtUQpSkOuqWG_8gjQmKSo4J9v3L4o5nH019qlAOHF8iRXqyLo_PLzTNYFznJgJSbgfl6/w200-h200/Gorgonie+2.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><br /><span style="font-size: medium;">L’ATM contiene anche un SIC Marino, suddiviso
in 5 subsiti, che nonostante le ridotte dimensioni è di grande
importanza a livello ecologico per la presenza di un’elevata
biodiversità. Neppure su quest’area sono in corso né progettati
studi e ricerche scientifiche.</span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><br />
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br /></p><p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC-MeVKg11sg7XiLGhYXOkykuN-LXAP1dRPEtfgFvIPVA5W9qumqRigmPiIv0W9elsMEdZYNHeOQ8JvKj6sIYAB7KGdY1QPEsC5mbDFpqUgrltj6n8nH0H0AGxOH2v8BgA0XenLm3C7nNA/s1290/scolaresca.jpg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="893" data-original-width="1290" height="139" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC-MeVKg11sg7XiLGhYXOkykuN-LXAP1dRPEtfgFvIPVA5W9qumqRigmPiIv0W9elsMEdZYNHeOQ8JvKj6sIYAB7KGdY1QPEsC5mbDFpqUgrltj6n8nH0H0AGxOH2v8BgA0XenLm3C7nNA/w200-h139/scolaresca.jpg" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><span style="font-size: medium;">Una
delle principali finalità di qualsiasi Parco è l’educazione
ambientale. Per anni il Centro di Educazione Ambientale del Parco,
CEA, ha proposto percorsi didattici per le scuole di ogni ordine e
grado prevedendo attività didattico-scientifiche con attività
sperimentali in itinere per coinvolgere gli studenti e stimolare in
loro curiosità, sensibilità e voglia di conoscenza. Era stato
creato un indirizzo mail dedicato tramite il quale venivano tenuti i
rapporti con gli insegnanti. In questo modo negli anni sono state
coinvolte numeroso scolaresche che hanno visitato la stanza dei
suoni, il Percorso Botanico, hanno avuto contatti con il gruppo degli
inanellatori e hanno soggiornato presso il CEA sull’isola Palmaria.
Anche i sentieri del promontorio di Porto Venere sono stati luoghi di
visita, di studio, alla ricerca delle specie botaniche endemiche del
territorio quali la Centaurea Veneris, detta anche Fiordaliso di
Porto Venere. L’attività di educazione ambientale è sospesa da
almeno due anni e non ci sono in corso progetti con le scuole.</span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><span style="text-align: left;"><span style="font-family: times;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; font-size: 14pt; text-align: center;"><span style="font-family: times;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOZp4jTS2197yZGxUgVGO4tpl__n0iqKhyBwA1scP2wEU1kA2iqVTNbNShb4r4tBFt3dWKqmTy17dIcry4DAPdJLwQYjCgB9CxMUZvBROtJo9_TVygI4qmGIkusKZJJknhIbWNsjT1O2aR/s300/Foto-Bimbi3-300x225.png" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="225" data-original-width="300" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOZp4jTS2197yZGxUgVGO4tpl__n0iqKhyBwA1scP2wEU1kA2iqVTNbNShb4r4tBFt3dWKqmTy17dIcry4DAPdJLwQYjCgB9CxMUZvBROtJo9_TVygI4qmGIkusKZJJknhIbWNsjT1O2aR/w200-h150/Foto-Bimbi3-300x225.png" width="200" /></a></span></div><span style="font-family: times;"><br /><span style="font-size: medium;">Nell’ATM
veniva proposta una attività di Sea Experience, cioè di snorkeling
scientifico, rivolto a bambini tra gli 8 e i 14 anni che potevano
immergersi all’interno dell’Area e, con l’aiuto di esperti
educatori e biologi del CEA, imparare a conoscere l’ambiente marino
e a capire l’importanza della sua tutela e salvaguardia.</span></span><p></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times;"><br />
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: black;"><span>Un
compito importante cui assolveva l’Ufficio Parco era
l’aggiornamento continuo del sito web in cui si pubblicavano
notizie relative a progetti in corso, alle collaborazioni con altri
Enti, gli eventi con le scuole, notizie sul territorio del Parco
nonché le proposte educative. Vi si trovavano anche notizie relative
a tutto il territorio di Porto Venere, ad eventi di particolare
rilevanza e a accordi stretti dal Comune con partner italiani o
stranieri, come per esempio la Carta di partenariato del Santuario
Pelagos, un’area che si estende dalla Francia alla Toscana che
rappresenta una zona di tutela biologica e che è, come dimostrano i
numerosi avvistamenti, un habitat ideale per la riproduzione e
l’alimentazione dei mammiferi marini che vivono nel Mediterraneo</span></span><span style="font-variant-east-asian: normal; font-variant-numeric: normal;"><span style="color: black;"><span>.
Il sito quindi forniva informazioni non solo sulle attività del
Parco ma anche su argomenti quali la tutela dei Cetacei, il turismo
sostenibile, l'inquinamento e fungeva da vetrina attraverso la quale
il Parco veniva conosciuto e apprezzato.</span></span></span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: times; font-size: medium;">Il sito
web ufficiale del Parco riporta come ultimo un articolo del 29 giugno
2018 e poi più nulla.</span></span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times; font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="justify" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: #1f1a17;"><span>Il
Comune di Porto Venere è venuto meno agli obblighi che la Comunità
Europea, il Ministero dell’Ambiente e la Regione Liguria gli
avevano affidato: non garantisce la conservazione dell’ambiente
naturale, non promuove la conoscenza delle peculiarità naturali, non
concorre allo sviluppo sociale e economico della popolazione locale,
non fa attività </span></span><span style="color: #1f1a17;"><span>di
educazione ambientale, non favorisce, promuove e sviluppa le attività
di ricerca. Si sta volontariamente impoverendo il Parco negandone il
valore scientifico-didattico e di sviluppo, anche economico, per la
comunità locale, riducendolo così a una mera elencazione di divieti
e imposizioni presentati agli abitanti come lacci e lacciuoli da cui
sarebbe più conveniente liberarsi.</span></span></span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times; font-size: medium;"><br />
</span></p>
<p align="left" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: times; font-size: medium;"><span style="color: #1f1a17;"><span>Siamo
invece convinti che il Parco non solo debba continuare a esistere ma
che, anzi, debba essere potenziato e assumere un ruolo determinante
nella gestione dei beni restituiti dalla Marina Militare e dal
Demanio alla comunità.</span></span><span><br />
</span><br />
</span></p><p align="left" class="western" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;"><br />
</p></div>Associazione Posidoniahttp://www.blogger.com/profile/15703087131924619475noreply@blogger.com1