Affari e Politica ovvero Due o tre cose che so di lei

Terza puntata. Prima parte. Immobili sfitti o inutilizzati: dove sono?

Il Forum Nazionale Salviamo il paesaggio ha promosso un censimento degli immobili sfitti o inutilizzati di cui abbiamo già parlato qui.

Le schede sono state inviate agli 8056 comuni italiani e ad oggi hanno risposto 461 comuni , cioè il 5,72% del totale. Tra le risposte pervenute alcune sono complete, altre parziali e alcuni comuni hanno risposto di non poter rispondere.

In Liguria i Comuni sono 235 e le risposte ad oggi pervenute al Forum sono state 13 (sempre contando quelle complete, quelle incomplete e le non risposte), cioè il 5,53%

Nella provincia della Spezia su 32 comuni uno solo ha risposto, Santo Stefano Magra, inviando una scheda compilata in ogni sua parte.

Perché le Amministrazioni sono così restie a dare questi dati? Forse perché preferiscono continuare a rilasciare permessi per costruire e cementificare il territorio, spesso nascondendo vere e proprie speculazioni edilizie dietro l’ipocrita paravento della riqualificazione ambientale o dell’utilità sociale?

La nostra piccola Liguria è interessata da mega progetti di cementificazione e negli ultimi anni nella riviera di Ponente sono stati evidenziati casi di infiltrazioni mafiose o di investimenti di capitali dubbi. Nella riviera di Levante, ugualmente interessata da grandi progetti, da Marinella alla Colata Paita, da Sarzana a Brugnato, dagli appetiti su Porto Venere e Palmaria fino a Levanto e oltre, per citare solo i più noti, è stata posta attenzione anche in questo senso? Oppure si è pensato solo a monetizzare il territorio secondo la consueta logica perversa: far fare un progetto, dare un appalto, prendere oneri di urbanizzazione?

Quando poi puntualmente ad ogni inizio autunno arrivano le piogge si parla di catastrofi naturali, di eventi imprevedibili e di natura maligna. E’ vero, il clima sta cambiando, ma è vero anche che, come  ormai è detto da più parti, per esempio qui e qui, c’è uno stretto collegamento tra cemento e disastri. Eppure non si rinuncia a nessun progetto, neppure in aree palesemente a rischio idrogeologico, vedi qui e qui.