In
questo scritto ci riferiamo all'esperienza e a documenti elaborati
dai Cantieri dell'Urbanistica Partecipata negli anni dal 2004 al
2009. Ci è parso di dover fornire ai cittadini la possibilità di un
“ripasso” su ciò che è stata la Partecipazione nel Comune di
Porto Venere visti i temi che in questo periodo sono in evidenza, tra
i tanti le dismissioni di beni militari, e quindi la questione
Palmaria, e la sistemazione della baia delle Grazie. Nonostante le
delusioni prodotte dall'atteggiamento negativo delle Amministrazioni
che si sono succedute, come si leggerà nel seguito, e di fronte ai
danni sociali e ambientali prodotti da tali atteggiamenti,
continuiamo a pensare che la partecipazione dei cittadini alla
gestione della cosa pubblica sia l'unico metodo che può garantire e
produrre consapevolezza civica, senso di appartenenza a una comunità
e riappropriazione del territorio come bene comune essenziale. Ci
auguriamo pertanto che in questo momento così delicato per il Golfo,
di passaggio di beni militari alla comunità, i cittadini non vengano
tenuti all'oscuro e tagliati fuori ma possano assumere un ruolo
determinante in decisioni che segneranno il loro futuro. Lo scopo di
questo scritto non è solo elencare atteggiamenti errati affinché
questi non si ripetano ma soprattutto sottolineare e ribadire
l'importanza dell'esperienza vissuta, importanza culturale, sociale e
umana che solo la dedizione dei professori Pizziolo e Micarelli ha
reso possibile.
Il
rapporto tra l’Università di Firenze e il territorio di Porto
Venere ha avuto inizio nel 2004, quando Provincia della Spezia,
Comune di Porto Venere e l'Università, Dipartimento di Urbanistica e
Pianificazione Territoriale, di cui era allora responsabile il Prof.
Arch. Giorgio Pizziolo, andarono ad una convenzione su “I Paesaggi
Partecipati” in attuazione sperimentale della Convenzione Europea
del Paesaggio.