Riceviamo
dalla nostra socia Nicoletta Pastorino questo scritto sui pericoli
connessi alla prospettata trasformazione del rigassificatore di
Panigaglia e, soprattutto, sul suo essere, anche allo stato attuale,
totalmente “fuori luogo”
Circa
un anno fa è comparsa sui giornali la notizia che era stato indetto
dalla Snam un concorso per uno studio di fattibilità riguardante la
trasformazione dell'attuale terminal di rigassificazione di
Panigaglia in deposito di GNL a scopo rifornimento navi militari e di
distribuzione commerciale.
Il
concorso è stato vinto nuovamente dalla società D'Apollonia e il
progetto è tuttora in fase di elaborazione.
In
questo frattempo si sono susseguiti sulla stampa articoli che hanno
appoggiato questa soluzione presentata come la giusta alternativa al
progetto di raddoppio della capacità del rigassificatore. Il
progetto di raddoppio, elaborato sempre dalla società D'Apollonia
qualche anno fa, è stato archiviato per ragioni di opportunità
economica visto l'andamento al forte ribasso dei prezzi del GNL che
ne avrebbero resa antieconomica la realizzazione.
In
questa altalena di possibilità, scelte di volta in volta con poca o
nulla considerazione dell'impatto fortemente condizionante
sull'ambiente e soprattutto della sua difficile reversibilità (come
dimostrano i fatti), non è mai stato, dal '68 ad oggi, considerato
prioritariamente l'aspetto della localizzazione che, a mio parere, è
la vera discriminante per qualsiasi decisione.