Nei due post precedenti abbiamo descritto le leggi che hanno portato alla nascita del Parco Naturale Regionale di Porto Venere e i principali strumenti che ne attuano le finalità. Abbiamo messo in luce come alcune decisioni sulla gestione del Parco abbiano creato situazioni di forte debolezza e non abbiano affatto contribuito allo sviluppo e alla tutela del Parco stesso.
Il primo nodo sta proprio nella gestione del Parco di Porto Venere che non è affidata a un Ente dotato di autonomia amministrativa e funzionale e di personalità giuridica di diritto pubblico, come prescriverebbe la legge regionale sulle aree protette, la 12/1995, ma è affidata al Comune. Come abbiamo già scritto solo altri due Parchi in Liguria sono a gestione comunale, Piana Crixia e Bric Tana, e questo perché, essendo i due Parchi nati prima della approvazione della legge quadro nazionale sulle aree protette, sono stati eccezionalmente e provvisoriamente affidati alla gestione diretta da parte dei Comuni. La legge quadro sulle aree protette, la 394 del 1991, stabilisce invece che i Parchi regionali siano gestiti da appositi Enti parco.