L’associazione Posidonia ha inviato al Prefetto della Spezia le Osservazioni al Piano di Emergenza Esterna del rigassificatore di Panigaglia, osservazioni sottoscritte anche da Legambiente e Italia Nostra.
Vorremmo ancora una volta
precisare che non siamo contrari alla presenza di un impianto
industriale nel Comune di Porto Venere, non pensiamo si debba vivere
di solo turismo o che l’unica possibilità per la baia di
Panigaglia sia installarvi l’ennesimo porticciolo. Quello cui siamo
contrari è la presenza nella baia e in generale nel golfo di un
impianto Seveso di categoria superiore, ad alto rischio di incidente
rilevante.
Lo stabilimento della GNL
Italia è stato autorizzato circa 50 anni fa, quando non c’erano le
normative di oggi e c’era una diversa sensibilità nei confronti
dei cittadini e dell’ambiente accompagnata da una distorta idea di
futuro. Con l’evolversi della legislazione europea e italiana è
diventato sempre più difficile conciliare questo impianto e i suoi
annessi (la nave gasiera e il metanodotto che percorre le colline che
fanno da cornice al golfo) con le numerosissime attività che
insistono in questo spazio ristretto e così densamente abitato.
Questo impianto collide con
tutte le numerose altre attività presenti nel golfo, dal porto
mercantile a quello militare, dalla stazione crocieristica ai
cantieri nautici, dai porticcioli ai battelli di servizio e così via
Le Osservazioni sono state
costruite proprio mettendo in evidenza il territorio in cui è
inserito lo stabilimento, la popolazione residente e quella
fluttuante, trattandosi di zona altamente turistica, e gli studi
sull’emergenza climatica che ci danno la certezza di precipitazioni
e fulminazioni sempre più violente.
Soprattutto si è messa in
evidenza la mancanza di informazione alla popolazione anche se i vari
Decreti Legislativi che si sono succeduti fin dall’approvazione
della prima direttiva europea cosiddetta Seveso, recepita in Italia
nel 1988, hanno sempre messo come punto centrale il coinvolgimento
della popolazione. Riguardo a questo impianto tale coinvolgimento non
c’è mai stato e si è sempre preferito lasciare i cittadini
all’oscuro e inconsapevoli non solo dei rischi che corrono ma anche
dei comportamenti di autoprotezione da mettere in atto in caso di
incidente.
Proprio per favorire una
maggiore e più approfondita informazione alla popolazione è chiesto
in premessa che, come consentito dalla legge, il termine per produrre
osservazioni venga posticipato.
Dello stesso tenore sono le
numerosissime mail che stanno arrivando al Prefetto e speriamo venga
accolta la richiesta