“Ci sono ambienti dell'economia e della società civile cittadina affezionati alla lamentazione e al mugugno, una "cultura" che rischia di essere letale con le sue tossine di rassegnazione e accidia.
Questo, e altro, scrive il Sindaco Massimo Federici nel suo
messaggio ai cittadini della Spezia.
Federici non è un unicum ma è espressione della casta dominante nel Golfo e nella Provincia, espressione di quella “cultura” che, con le sue tossine di autoreferenzialità, supponenza e antidemocraticità da molto tempo considera i cittadini sudditi che devono essere svegliati dal letargo solo quando devono votare.
Federici non è un unicum ma è espressione della casta dominante nel Golfo e nella Provincia, espressione di quella “cultura” che, con le sue tossine di autoreferenzialità, supponenza e antidemocraticità da molto tempo considera i cittadini sudditi che devono essere svegliati dal letargo solo quando devono votare.
A Federici hanno magistralmente
risposto Rino Tortorelli e Marco Grondacci con argomentazioni che condividiamo
in toto.
Vogliamo aggiungere qualche
considerazione rapportata al comune di Porto Venere.
Dichiariamo di essere orgogliosi delle accuse che
usualmente ci vengono rivolte, cioè di essere sempre ostili, di essere mugugnoni
senza essere costruttivi, di essere faziosi,
di spargere fango, di non condividere per partito preso le
politiche poste in atto sul territorio, ecc.
Tutte queste accuse derivano
dalla nostra esigenza di:
-
volere che venga valorizzata, come un bene
essenziale per la qualità della vita, la partecipazione che, nonostante la
cappa opprimente in cui siamo costretti a vivere, molti cittadini cercano di
praticare e allargare
- volere
che questa partecipazione venga effettivamente praticata dall’amministrazione
con chiare e condivise metodologie di attuazione e non con episodici e devianti
interventi (per esempio il Percorso partecipativo sull’Olivo divenuto poi
Percorso di ascolto attivo)
-
volere
che vengano chiaramente esplicitati e discussi indirizzi politici che sono alla
base della programmazione e
gestione del territorio (modello di sviluppo economico della comunità,
promozione del vivere sociale, modalità di salvaguardia della qualità della
vita, ecc.
-
volere che le procedure amministrative siano
trasparenti e corrette e che i cittadini vengano consultati in itinere e non
informati a cose fatte (quando vengono informati)
-
volere che una Amministrazioni eletta
riferisca solo ai cittadini e non a poteri forti che stanno sopra le nostre e
le loro teste
-
volere il rispetto per l'ambiente e la tutela
del nostro territorio e quindi la valorizzazione e il recupero dell’esistente,
anziché approvare colate di cemento che hanno l'unico scopo di favorire gli
interessi economici dei soliti noti, grandi o piccoli che siano. Ci riferiamo a
Fornace, Peep, alberghi, mega parcheggi, opere sulla Palmaria, ecc.
-
volere attenzione per la nostra salute, quindi
che si pongano in essere tutte le verifiche, le prescrizioni e le cautele anche
quando queste andassero contro interessi economici dei soliti noti, uno su
tutti l’Enel. Vorremmo che fossero periodicamente monitorati e divulgati i dati
che riguardano la salubrità del territorio in cui viviamo (per esempio dove
scaricano le nostre fogne, qual è lo stato di salute del nostro mare, qual è la
qualità dell’aria, quali sono gli effetti delle lavorazioni nocive, ecc.)
-
volere che venga rivolta una attenzione
particolare al territorio e alla sua messa in sicurezza, anche quando spendere
i soldi in tali opere significherebbe toglierli da capitoli che danno una
maggiore visibilità al momento delle elezioni. Non vorremmo più sentire parlare
con tono fatalistico di “fatti alluvionali” considerando i danni prodotti come
dovuti esclusivamente alla eccezionalità degli eventi metereologici.
-
volere che le promesse elettorali non siano solo
uno strumento demagogico per raccogliere voti ed essere poi volutamente
dimenticate appena passate le elezioni.
Per esempio,
copiamo dal programma elettorale del 2008 con il quale è stata eletta l’attuale
Amministrazione:
No indiscusso ed inequivocabile all’ampliamento dello stabilimento di Panigaglia e avvio di un progetto serio e credibile sui destini dell’area attualmente occupata dallo stabilimento.
No indiscusso ed inequivocabile all’ampliamento dello stabilimento di Panigaglia e avvio di un progetto serio e credibile sui destini dell’area attualmente occupata dallo stabilimento.
Ancora: Rendere fruibili e ampliare gli accessi pubblici al mare, restituendo
all’uso pubblico aree cantieristiche
e vaste concessioni demaniali , un tempo risorsa per il lavoro di
molti ed oggi solo un vantaggio riservato a pochi privilegiati, a discapito dell’uso
collettivo.
E ancora: E’ necessario migliorare la conoscenza e
favorire l’accessibilità dei cittadini a tutti gli atti pubblici, alle scelte
urbanistiche, alle operazioni edilizie ed agli indirizzi finanziari
dell’amministrazione, favorendo la pubblicizzazione attraverso gli strumenti
ordinari ed il sito informatico del comune.
E ancora: Revisione
dell’operato della “Portovenere Sviluppo e Valorizzazione Immobiliare SPA”,
attualmente causa di sprechi economici ed esclusa dal controllo dei cittadini,
mediante iniziative immediate volte ad una trasformazione in società di scopo
per gli interventi in corso di attuazione, in prospettiva poi della
liquidazione.
E ancora: Istituire momenti di
condivisione delle scelte con la cittadinanza, attraverso incontri specifici di verifica dell’azione
amministrativa, scadenzati nel tempo, per
aggiornare e monitorare gli effetti della politica adottata e
correggerla se necessario con il
contributo di tutti.
E ancora: Incentivare le occasioni di scambio e di contatto con le
realtà locali per incrementare l’apporto ed il contributo dei cittadini alle
scelte del nostro Comune.
Eccetera,
eccetera, eccetera
Pensiamo infatti che per raggiungere uno sviluppo armonioso e equilibrato della comunità sia indispensabile privilegiare il confronto democratico e costruttivo con cittadini non più considerati sudditi.
Che tristezza......
RispondiElimina