Dopo l’esplosione in autostrada nei pressi di Bologna di una autocisterna contenente GPL liquido a seguito di un banale tamponamento, abbiamo inviato al Presidente Conte e ai Ministri Costa, Di Maio e Toninelli una seconda nota sulla pericolosità dell’impianto di Panigaglia, pericolosità dovuta alla sostanza trattata e amplificata dal contesto ambientale in cui il rigassificatore è inserito, a partire dalla strada che lo collega alla città della Spezia
Ricordiamo
che dopo la prima nota inviata (v. post del 3 luglio 2018) è stata
lanciata una raccolta firme su Change.org, raccolta ancora attiva qui
Presidente
del Consiglio dei Ministri
Ministro
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Ministro
dello Sviluppo Economico
Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti
Le
Grazie 11 agosto 2018
OGGETTO:
Ulteriori considerazioni dell’Associazione Posidonia sul
rigassificatore di Porto Venere, baia di Panigaglia
Onorevole
Presidente e Onorevoli Ministri
abbiamo
inviato una nota il 3 luglio in cui segnalavamo la pericolosità, già
allo stato attuale,
del rigassificatore di Porto Venere, baia di Panigaglia, pericolosità
che verrebbe enormemente ampliata dalla trasformazione che si sta
ipotizzando.
Ricordiamo
che è allo studio la possibilità di affiancare al rigassificatore
uno small scale e di far viaggiare autocisterne cariche di gas sulla
strada napoleonica che unisce Panigaglia con la città della Spezia
fino all’ingresso in autostrada, oppure, non si capisce se in
alternativa o unito a questo traffico su strada, far viaggiare le
autocisterne via mare su chiatte con una rotta perpendicolare a
quella di tutti i mezzi che ogni giorno solcano il golfo.
Alla
luce del terribile incidente di Bologna che, come quello di
Viareggio, ci fa capire quanto
sia impossibile e del tutto teorico parlare di assenza di pericoli, e
dopo aver sentito il Presidente Conte a Bologna affermare la
“priorità della sicurezza”, vi preghiamo di considerare con
estrema attenzione l’effetto catastrofico di un incidente analogo
tra i borghi e le abitazioni che costeggiano il golfo e nel mezzo del
golfo stesso.
Ci
permettiamo di ricordarVi che il GPL esploso a Bologna e a Viareggio
si espande 1 a 270, cioè un litro di liquido si trasforma in 270
litri di gas mentre il GNL che viaggerebbe via mare e via terra nel
nostro golfo si espande 1 a 600, cioè un solo litro, uno solo,
contenuto nell’autocisterna formerebbe una nuvola di 600 litri di
gas nell’aria e sarebbe sufficiente un banale innesco per provocare
un’esplosione con conseguenze catastrofiche.
Segnaliamo
che la nota inviatavi è stata trasformata in una petizione su
change.org che in pochi giorni ha raggiunto e superato le 1000 firme.
Confidiamo
vorrete porre la massima attenzione a questo problema, siamo
disponibili a fornirvi qualsiasi ulteriore informazione e ci
auguriamo di avere presto una vostra visita.
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