venerdì 14 giugno 2024

Ordinaria non trasparenza

 



Uno degli ultimi post sulla nostra pagina Facebook terminava sottolineando l’importanza della trasparenza e della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Quella che vogliamo raccontarvi oggi è una storia di non trasparenza, anzi, proprio di occultamento degli atti.

La vicenda risale a più di due anni fa ed è attinente al “Progetto per la riqualificazione dell’area ex cava Carlo Alberto con ricomposizione del fabbricato esistente ad uso ristorante e realizzazione di stabilimento balneare” di cui si è trattato nell’ultimo Consiglio Comunale di Porto Venere.

Quello che leggerete sotto fa parte di un dettagliato ricorso al Difensore Civico della Regione Liguria al quale ci siamo rivolti il 27 dicembre 2021 per avere atti e documenti che avrebbero dovuto essere pubblici e a disposizione di tutti i cittadini.


Attenzione alle date e anche in che modo siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questo progetto, presentato allo sportello SUAP il giorno 1 aprile 2021:

- ottobre 2021 Associazione Posidonia dopo che sulla stampa locale hanno cominciato a uscire articoli su questo progetto, presenta richiesta di accesso agli atti per avere copia della documentazione presentata che ci viene rilasciata dopo il consueto avviso al controinteressato.

- a metà novembre viene pubblicato nel sito del Comune lo Studio di Incidenza al quale potevano essere fatte Osservazioni, da noi presentate il primo dicembre e inviate anche da molte altre associazioni e comitati.

I quotidiani locali, commentando queste Osservazioni, citano tra le altre cose anche il parere favorevole della locale Commissione per il paesaggio.

Nel sito del Comune troviamo, riferito alla seduta durante la quale è stato discusso il progetto, solo un “verbale sintetico”, tipologia di verbale non prevista da nessuna Legge e nemmeno dal Regolamento Edilizio del Comune di Porto Venere.

. il 3 dicembre da un’intervista rilasciata alla stampa dal Sindaco Cozzani apprendiamo che si è conclusa positivamente la Conferenza dei Servizi. Da nuove accurate ricerche nel sito del Comune non risulta nessun documento di indizione di questa CdS, nessun avviso per i cittadini di scadenza termini per poter partecipare e/o inviare note scritte. Non è stata pubblicata, né all’Albo Pretorio né in altre pagine del sito del Comune, neppure la determinazione del responsabile del procedimento che sancisca l’avvenuta chiusura della CdS e ne riporti l’esito.

- il 4 dicembre nuova richiesta di accesso agli atti dell’Associazione Posidonia che chiede il verbale della CdS.

Apriamo una parentesi su cosa stabilisce la Legge in merito alla partecipazione di cittadini, associazioni e comitati alla Conferenza dei Servizi. L’articolo 9 della Legge 241/1990 specifica che “qualsiasi soggetto, portatore di interessi pubblici o privati, nonché i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui possa derivare un pregiudizio dal provvedimento, hanno facoltà di intervenire nel procedimento”. E ancora, l’articolo 14 comma 5 della medesima Legge afferma che “l’indizione della conferenza è comunicata ai soggetti di cui all’articolo 7 i quali possono intervenire nel procedimento ai sensi dell’articolo 9”. Le associazioni e i comitati hanno quindi facoltà di intervenire, hanno diritto di essere informati sull’indizione della Conferenza dei Servizi e possono chiedere di partecipare, spetta poi al responsabile del procedimento accettare o meno la loro partecipazione.

- 8 dicembre terza richiesta di accesso agli atti per chiedere il verbale completo della Commissione per il Paesaggio. Il 16 dicembre riceviamo per conoscenza dall’Ufficio Tecnico del Comune la comunicazione con la quale si chiede al committente l’autorizzazione a consegnare questi documenti .

Ora, se è lecito da parte dell’Amministrazione Comunale informare il committente di richieste di accesso a un progetto da lui presentato, non si capisce perché sempre il committente debba autorizzare la pubblicazione di atti che riguardano l’Amministrazione e che per legge sono pubblici, dovrebbero essere pubblicati nel sito del comune.

Solo a seguito di questo ricorso al Difensore Civico della Regione Liguria, accolto favorevolmente, abbiamo avuto sia il verbale completo della Commissione per il Paesaggio sia quello della Conferenza dei servizi.

Sulla Conferenza dei Servizi il Difensore Civico Regionale scrive il 14 febbraio 2022 al Comune:

ai fini dell'assolvimento di ogni onere di pubblicita' legale, l'avviso di indizione della Conferenza dei Servizi (come la determinazione conclusiva) deve essere pubblicata all'albo pretorio on line di codesto Ente, anche per agevolare la massima pubblicizzazione del procedimento in quanto è pacifico che, stante il numero non trascurabile dei destinatari (si pensi ai soggetti portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni ambientaliste e comitati), la comunicazione personale risulti particolarmente gravosa.

La L.241/90 all'art.9 affronta il delicato tema della partecipazione dei soggetti privati alla Conferenza dei Servizi, tale disposizione si pone nel solco della tendenza, gia' avviata nella legislazione di settore, a configurare una tipologia di conferenza di servizi "aperta" ai privati, i quali divengono parte di un meccanismo finalizzato al coordinamento dell'esercizio delle funzioni, al fine di consentire un contestuale raffronto tra gli interessi di cui essi siano portatori e gli interessi pubblici.

Quanto descritto la dice lunga sull’interesse dell’Amministrazione a non far sapere, non far partecipare, tenere nascoste le pratiche, gestire il territorio come cosa propria, “qui è tutto mio” abbiamo letto nella trascrizione delle intercettazioni.

Pensiamo che questo modo di procedere non sia solo contrario a quanto noi professiamo da sempre, il rispetto per i cittadini e i loro beni, ma non rispetti neppure le leggi. Pensiamo che queste pratiche non abbiano avuto un iter regolare e questo, al di là del nostro diverso modo di concepire la gestione del territorio, le rende indifendibili.


Nel nostro ricorso e nella risposta del Difensore Civico è citato anche il parere della Soprintendenza e su questo ritorneremo.




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