lunedì 30 aprile 2012

Vezzi di amministratori


Uno dei vezzi comuni agli amministratori è ricomparire nelle piazze non appena inizia l’ultimo anno di mandato.
Per quattro anni sono rimasti chiusi nel palazzo, hanno snobbato, talvolta rifiutato, ogni contatto con i cittadini al grido “ora ci pensiamo noi”, poi improvvisamente ritornano. Sui moli, in banchina,  a una mostra, al mercato, ogni occasione è buona per fare passerella.
Ritornano per magnificare la partecipazione che (non) hanno attuato, la trasparenza che (non) hanno applicato, la salvaguardia del territorio che (non) hanno perseguito, i molti speculatori cui (non) hanno resistito e così via.
Improvvisamente le vie e le piazze si riempiono, come marmotte escono dal letargo e stiracchiandosi si guardano intorno come se nulla durante il loro “sonno” fosse accaduto. Purtroppo invece molto è accaduto (magari avessero dormito!) e per fortuna i cittadini ne conservano memoria.

5 commenti:

  1. Siamo prossimi a scadenze elettorali che trovano molti impreparati ad esprimere in modo convinto un voto. Dopo che si è predicato contro le “ideologie” e l’”antipolitica” ci troviamo senza un modello di convivenza sociale degno di essere seguito, senza una strada che ci guidi in modo convincente verso un futuro migliore del presente. La sconfitta è totale: economica e culturale, di popolo e di classi dirigenti. Stiamo assistendo ad una preoccupante frammentazione in gruppi di potere legali ed illegali, di piccole o grandi lobbies che si combattono tra loro senza valori etici condivisi ma motivati da interessi economici particolari o di casta.
    In questo quadro i partiti , nella migliore delle ipotesi ,stanno quasi inermi a guardare senza intervenire per limitare questo disfacimento del corretto convivere sociale; nella peggiore sono essi stessi partecipi di questo processo di degrado della politica che sembra irreversibile.
    E’ chiaramente un imbroglio definire “ tecnico “ un governo che fa scelte che spaccia come ineluttabilmente imposte dal momento storico in cui viviamo : decidere chi colpire con il prelievo fiscale o con i tagli della spesa pubblica è chiaramente un atto politico che presuppone scelte di campo ideologiche . Viene naturale chiedersi se, con la nostra legge elettorale e con una classe politica priva di proposte convincenti, siamo veramente in democrazia e se basti il rituale periodico del voto per determinare la democrazia di uno Stato.
    Premesso quanto sopra, al di là della decisione che ogni singolo elettore prenderà, dubito che i partiti potranno riuscire a cambiare il loro metodo di gestire il potere: forse cambieranno nome e alleanze, ma credo che resterà fondamentalmente immutata la pletora di notabili che finora li ha guidati e la logica trasversalmente populista e clientelare che li ha caratterizzati.
    E’ quindi sempre più urgente definire e avere la forza di imporre modalità strutturate di partecipazione attiva alla cosa pubblica e una continua dialettica con gli eletti sui temi basilari del confronto politico: questi dovranno necessariamente riguardare la struttura sociale a cui aspiriamo e le conseguenti scelte pragmatiche. Ne consegue che il voto che eventualmente sarà espresso non debba essere inteso come un assegno in bianco di credibilità per un candidato o un partito, ma come una fiducia condizionata e momentanea da verificare continuamente .
    E’ possibile liberare le energie necessarie per una vera rinascita del paese solo innescando dal basso un processo virtuoso che obblighi a limitare gli arbìtri e gli abusi di una classe dirigente che si è dimostrata pessima e che non riesce o non vuole proporre azioni per il “ bene comune”.

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  2. Bello il blog e coplimenti per le iniziative proposte sempre interessanti.

    Novita' di Primavera:

    L'Amministrazione Comunale dopo anni di latitanza ha organizzato una sbrigativa assemblea sul futuro dell'area del campo sportivo...
    passerella pre elettorale o assurda realta'?
    Vista la superficialita' con cui il tema e' stato posto credo sia necessario nei prossimi giorni aprire una discussione approfondita e partecipata.

    Basta sperpero di denaro pubblico (1 milione di EURO solo per il primo lotto)!

    Intanto in barba al PUC altri pontili sono in arrivo nella baia e la costa nord da Ca' di Passea allo Scalo sino su ai Fondegon e allo Scoglio Reale e' sempre piu' inaccesibile sia da mare che da terra!

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  3. L’articolo “Vezzi di Amministratori” nel giro di pochi giorni ha confermato di essere profetico. Che pensar male non sia bello ma spesso si indovina ci viene riconfermato dalla recente “resurrezione” dell’assessore Masi che, ricordandosi di essere assessore alla cultura (prima lo era ai lavori pubblici), ci è apparso venerdì alla presentazione di un bel libro presso la sede dell’associazione.
    Il dovere istituzionale è totalmente estraneo a questo evento ed infatti il suddetto non aveva mai frequentato le nostre iniziative culturali. Questo improvviso recupero dell’Associazione è legato allo scadere della delega a rappresentarci che ingenuamente gli accordammo nel 2008. Tra pochi mesi si vota ed allora si tenta di ripetere il gioco.
    Il postino suona sempre due volte, a questi politici non concediamo la stessa possibilità.

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  4. Ho letto sul Secolo XIX del 23 maggio l'articolo riguardante la cerimonia svoltasi alla Palmaria in occasione dell' inaugurazione della rete del gas e del sentiero che collega il Terrizzo a Punta Beffettuccio.
    Ho visto anche il video correlato.
    Che dire? Mi è sembrata una giornata di festa propagandistica, con utilizzo di bambini che rimandano alla memoria altri periodi. Se fosse stato in bianco e nero avrei pensato ad un "filmato Luce" in quanto il format è il medesimo.
    Purtroppo direi che anche i contenuti delle interviste rilasciate sono generici ed ambigui e certamente non spiegano le vere motivazioni per cui è stata spesa una cifra così esorbitante per rifare un semplice "sentiero pedonale"di poche centinaia di metri.
    Direi che il Sindaco Nardini è stato molto opportunista nell'evidenziare principalmente i lavori del gas rispetto a quelli del tanto discusso sentiero nè ,ancora una volta, trincerandosi dietro a luoghi comuni e discorsi di circostanza,ha chiarito i tanti dubbi espressi dagli ambientalisti.

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  5. Per chiarire: quello che Sandra definisce "cifra così esorbitante" è pari a 1.600.000 euro, cioè un costo di circa 1330 euro al metro o, se preferite, circa 2.600.000 lire al metro (oltre, naturalmente, le spese aggiunte in itinere). Aspettiamo ancora di conoscere le reali motivazioni del (non) modesto allargamento di sentiero tra il Secco e il Beffettuccio e la necessità dello scempio finale con distruzione di scogli mediante macchina con martello frantumatore. Ma soprattutto abbiamo il diritto come cittadini di sapere dettagliatamente quanto del NOSTRO denaro è stato speso per celebrare boriosamente e pomposamente l'anniversario dell'abbattimento dello scheletrone. Attendiamo di vedere la distinta di spesa, disaggregata, pubblicata all'albo pretorio

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