Una delibera del 21 marzo e una
successiva determina del 30 marzo avevano dato l’avvio al procedimento con affidamento di incarico professionale per
progettazione preliminare.
Perché tutto questo? Perché una
deliberazione del consiglio regionale, la n. 6 del 29 febbraio 2012 e la
successiva legge regionale n. 5 del 5 marzo 2012 riaprivano i termini per la
presentazione, da parte delle amministrazioni locali, delle domande di contributi
per impianti sportivi.
Nella riunione del tardo pomeriggio
del 27 è stato detto chiaramente nel corso della presentazione del progetto che
le eventuali obiezioni da parte dei cittadini avrebbero dovuto essere presentate al più
presto poiché i termini per la presentazione della richiesta di contributi sarebbero
scaduti il 30.
Detto fatto, il 28 mattina alle ore 10 la Giunta comunale approva.
Senza entrare nel merito del
progetto né tantomeno darne un giudizio di valore, vorremmo fare alcune
considerazioni.
1)
L’emergenza e la conseguente fretta sono diventate il
modo normale di operare sul territorio
2)
Ancora una volta ai cittadini viene presentato un intervento
già definito senza dar loro il tempo necessario per fare osservazioni e proposte meditate .
3)
Gli interventi sul
territorio vengono proposti senza definire prioritariamente il loro
rapporto con il contesto urbanistico in cui sono inseriti; assistiamo così a
proposte che appaiono limitate, parziali e contraddittorie senza una precisa e
chiara visione delle conseguenze delle scelte fatte sull’ambiente.
4)
Se lo scopo principale è quello di approvare in fretta
un progetto per ottenere finanziamenti senza prevedere i dovuti interventi
preliminari di salvaguardia e/o bonifica del terreno, si rischia di sprecare
denari pubblici in un momento di drammatica crisi economica come questa.
5)
Procedere con
interventi isolati e non collegati ad una visione complessiva del territorio
porta a scelte poco giustificabili in rapporto a quelle urbanistiche fondamentali. (in questo senso si ripeterebbe
l’errore già palese nell’intervento sulla Palmaria dove per la ”straordinaria
manutenzione” del sentiero che va dal Secco al Beffettuccio sono stati spesi denari
pubblici per finalità poco comprensibili.).
Appare però evidente che,
derivando da impostazioni culturali diverse, la proposta elaborata in passato dai Cantieri dell’Urbanistica non potrà essere
per niente comparabile con il nuovo progetto previsto dal Comune e riguardante
solo una piccola parte del Fronte Mare delle Grazie che, nella sua totalità, era stato allora oggetto di studio.
Dire quindi che un progetto
discende dall’altro o che uno ha preso ispirazione dall’altro sarebbe come dire
che “Roma città aperta” o “To Rome with love” sono quasi lo stesso film perché
entrambi hanno la parola Roma nel titolo
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