domenica 13 maggio 2012

Gli Amministratori e la Partecipazione

Nel corso di una pubblica riunione alle Grazie il 27 aprile, l’Amministrazione Comunale ha presentato un progetto per la realizzazione di un impianto polisportivo nell’area dove attualmente si trova il campo sportivo e zona adiacente.
Una delibera del 21 marzo e una successiva determina del 30 marzo avevano dato l’avvio al procedimento  con affidamento di incarico professionale per progettazione preliminare.
Perché tutto questo? Perché una deliberazione del consiglio regionale, la n. 6 del 29 febbraio 2012 e la successiva legge regionale n. 5 del 5 marzo 2012 riaprivano i termini per la presentazione, da parte delle amministrazioni locali, delle domande di contributi per impianti sportivi.
Nella riunione del tardo pomeriggio del 27 è stato detto chiaramente nel corso della presentazione del progetto che le eventuali obiezioni da parte dei cittadini avrebbero dovuto essere presentate al più presto poiché i termini per la presentazione della richiesta di contributi sarebbero scaduti il 30.
Detto fatto, il 28  mattina alle ore 10 la Giunta comunale approva.


Senza entrare nel merito del progetto né tantomeno darne un giudizio di valore, vorremmo fare alcune considerazioni.
1)      L’emergenza e la conseguente fretta sono diventate il modo normale di operare sul territorio
2)      Ancora una volta ai cittadini viene presentato un intervento già definito senza dar loro il tempo necessario per fare osservazioni  e proposte meditate .
3)      Gli interventi sul  territorio vengono proposti senza definire prioritariamente il loro rapporto con il contesto urbanistico in cui sono inseriti; assistiamo così a proposte che appaiono limitate, parziali e contraddittorie senza una precisa e chiara visione delle conseguenze delle scelte fatte sull’ambiente.
4)      Se lo scopo principale è quello di approvare in fretta un progetto per ottenere finanziamenti senza prevedere i dovuti interventi preliminari di salvaguardia e/o bonifica del terreno, si rischia di sprecare denari pubblici in un momento di drammatica crisi economica come questa.
5)      Procedere  con interventi isolati e non collegati ad una visione complessiva del territorio porta a scelte poco giustificabili in rapporto a quelle urbanistiche  fondamentali. (in questo senso si ripeterebbe l’errore già palese nell’intervento sulla Palmaria dove per la ”straordinaria manutenzione” del sentiero che va dal  Secco al Beffettuccio sono stati spesi denari pubblici per finalità poco comprensibili.).

 Chiaramente  la nostra critica riguarda il metodo e la logica di intervento per singoli episodi con i quali l’Amministrazione di Porto Venere affronta la politica di gestione del territorio e non la qualità dei singoli  progetti.
Appare però evidente che, derivando da impostazioni culturali diverse, la proposta elaborata  in passato  dai Cantieri dell’Urbanistica non potrà essere per niente comparabile con il nuovo progetto previsto dal Comune e riguardante solo una piccola parte del Fronte Mare delle Grazie che, nella sua totalità,  era stato allora oggetto di studio.
Dire quindi che un progetto discende dall’altro o che uno ha preso ispirazione dall’altro sarebbe come dire che “Roma città aperta” o “To Rome with love” sono quasi lo stesso film perché entrambi hanno la parola Roma nel titolo


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