La struttura ricettiva
alberghiera in costruzione a Porto Venere in via Garibaldi (sopra il
seno dell'Olivo) è in
vendita. L'annuncio è apparso in un giornale specializzato in
vendite immobiliari e nel sito internet della stessa Agenzia
Immobiliare.
La vicenda di questa
struttura (che abbiamo brevemente riassunto in coda a questo post)
non ha avuto inizio in periodo di boom economico ma quando già la
crisi e il calo dei consumi, quindi anche delle vacanze in albergo,
cominciavano a farsi sentire.
Alla incomprensibile
costruzione di nuovi alberghi a Porto Venere aveva dedicato ampio
spazio nel settembre 2012 il quotidiano La Repubblica con un articolo
di Marco Preve dal titolo “Assedio alla collina”, articolo da
noi ripreso QUI
Già in quel post
facevamo rilevare come il territorio sia “sempre stato sfruttato
economicamente e monetizzato, senza nessuna attenzione alla qualità,
con finalità mirate non all'interesse collettivo ma quasi sempre a
quello privato” e sottolineavamo l'inutilità di questi interventi
che possono solo creare situazioni di degrado nel territorio.
Ma, tant'è, l'acquolina prodotta dalla possibilità di introitare oneri di urbanizzazione ha condizionato le Amministrazioni che, tutte e senza distinzione tra maggioranza e opposizione (come è evidenziato sotto tutte le pratiche sono state sempre votate all'unanimità) hanno rilasciato permessi per costruzioni di cui il territorio non aveva e non ha alcun bisogno e non si sono invece preoccupate di recuperare e valorizzare quello che già c'è. Le Amministrazioni non godono certo di buona salute finanziaria ma questo non giustifica le modalità messe in atto per reperire fondi, quello che le loro decisioni soprattutto evidenziano è l'assenza di una visione politica e di strategie lungimiranti.
L'altra preoccupazione
che ha da sempre condizionato e guidato i nostri Amministratori è
stata quella di “marcare il territorio”, lasciare un segno del
loro passaggio. Da queste due preoccupazioni, che nulla hanno a che
vedere con una visione politica del territorio e del mantenimento
della comunità che lo abita, ecco nascere progetti faraonici, tanto
costosi quanto inutili, che stravolgono un sentiero in zona Parco,
che permettono la costruzione di un grande condominio con piscina che
domina il canale tra Porto Venere e Palmaria, con appartamenti
tuttora in gran parte invenduti, oppure costruzioni direttamente in
riva al mare che hanno modificato il paesaggio della baia e lo sfondo
naturale del borgo, o ancora parcheggi con box auto sovradimensionati rispetto alle effettive necessità e il cui invenduto grava sulle finanze dell'intera comunità.
Breve
storia della vicenda
La vicenda di questa
struttura inizia nel 2005 (amministrazione Calcagnini) quando il
Comune di Porto Venere, con deliberazione del Consiglio Comunale n.
58 esprime “il preventivo assenso all’approvazione del Progetto
Urbanistico Operativo di iniziativa privata per la realizzazione di
una struttura turistico-ricettiva (Ne 22), con parcheggi pubblici e
pertinenziali, in loc. Porto Venere, Via
Garibaldi, da parte della
Soc. CO.ME.CA. s.n.c. dell’Ing. Stefano Sanguineri & C, in
qualità di
proprietaria
del terreno interessato dall’intervento”. La deliberazione è
approvata “con votazione unanime
favorevole” e viene dato il via
alla procedura della Conferenza dei servizi. Successivamente, con
deliberazione 56 del 2006, viene nuovamente dato il preventivo
assenso all'approvazione del
PUO quasi all'unanimità (un
solo voto contrario di un consigliere di maggioranza). Nel corso
della discussione in C.C, l'opposizione disquisisce sul numero di
parcheggi riservati al pubblico e su questioni estetiche della
costruzione ed esprime poi voto
favorevole.
Questa
seconda delibera riprende passo passo quella del 2005 con alcune
aggiunte significative: in particolare si chiarisce cosa si va a
costruire, una “struttura alberghiera”, si quantificano le aree
da destinare all'attività ricettiva, al verde privato e ai parcheggi
e si mette in evidenza che “i parametri quantitativi secondo
cui è stata ripartita l’area nella progettazione dell’intervento
si discostano dalle previsioni della disciplina urbanistica di ambito
solo relativamente alle superfici porticate in quanto il progetto
presentato prevede la realizzazione di spazi porticati oltre i
massimi previsti dalla stessa normativa, pari al 10% delle superfici
utili da realizzare”. Si rileva tuttavia che “tale scostamento
rientra nei margini di flessibilità stabiliti dal PUC e, in ogni
caso, rientra nei margini di flessibilità previsti dall’art. 53
della L.R. 36/97 al fine di garantire la conformità tra il P.U.O. ed
il P.U.C. Vigente”. Si precisa anche che “la convenzione
urbanistica allegata al PUO suddetto dovrà prevedere la cessione dei
parcheggi pubblici reperiti nel rispetto degli standards previsti
dalla normativa vigente anziché prevederne la sola destinazione ad
uso pubblico”.
Dopo
la seduta deliberante della Conferenza dei servizi del 14 marzo 2007
e quindi l'approvazione del PUO, viene rilasciato, il 30 aprile 2008
(inizio amministrazione Nardini), il permesso di costruire n. 15 ed
iniziano i lavori con l'abbattimento di grandi pini, spostamento di
sentiero comunale e sbancamento della collina.
Il 17 giugno 2011 viene
richiesta dalla società Co.Me.Ca. una variante urbanistica al PUO
approvato “finalizzata ad utilizzare le intercapedini esistenti a
fini turistico-ricettivi, apportando minime modifiche esterne
all’edificio alberghiero consistenti nella realizzazione e modifica
di alcune bucature conseguenti alla diversa distribuzione interna
delle camere”. Il Consiglio Comunale approva questa variante con
una deliberazione nella quale la struttura viene ancora definita come
“struttura alberghiera”. La modifica viene votata
all'unanimità e riparte l'iter della Conferenza dei Servizi che
termina, sempre votata all'unanimità, con l'adozione della
variante e con la stipula di una nuova convenzione nel febbraio 2012.
Nella Delibera 49
dell'ottobre 2011 è scritto che “il Comune di Porto Venere ha
effettuato il censimento delle strutture ricettive, anche sulla
scorta delle proposte avanzate dagli imprenditori alberghieri,
individuando le esigenze di miglioramento e/o ampliamento delle
strutture”. Quando è stato effettuato questo censimento e quando
sono stati pubblicati i risultati? Esiste atto del Consiglio Comunale
(o perlomeno della Giunta) che recepisce queste “esigenze di
miglioramento e/o ampliamento delle strutture”? Noi non li abbiamo
trovati.
Dopo la convenzione del 2012 i lavori partono, poi si fermano, poi ripartono e siamo arrivati a oggi: la struttura, ancora in costruzione e che spicca nella collina sopra il seno dell’Olivo come un nuovo Scheletrone, è in vendita. Nell’avviso dell’Agenzia Immobiliare si parla di possibilità di trasformazione in Residenza Turistico Alberghiera, cioè non più albergo ma appartamenti, e si indica la cifra (cifra che non compare invece nel sito internet): sei milioni di euro.
Tutti i documenti citati sono a disposizione degli interessati e possono essere richiesti scrivendo all'indirizzo mail dell'Associazione Posidonia
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