Uno di questi, il
viottolo della Martina, in zona SIC, è interessato in questo periodo da importanti
opere non autorizzate né dall'Amministrazione Comunale né da tutti
i proprietari confinanti con il sentiero.
Questo viottolo (nella
mappa è segnato in rosso l'antico percorso e in verde il nuovo) è
stato deviato dall'originario sedime su terreni privati, tagliando
alberi, togliendo terra ai lati e scalpellando la roccia,
sono
state aperte due brecce in antichi muri di proprietà per metà
demaniale,sta per essere trasformata in rampa distruggendone i gradini un'antica scala testimoniale citata nel PUC,
e, con possibile pericolo idrogeologico, sono state posizionate gabbie metalliche contenenti pietre per facilitare l'attraversamento del Fosso della Martina.
Questo fosso
nell'alluvione dell'agosto 2010 ha sparato a valle, fino alla
spiaggia, sassi, fango e detriti vari creando non pochi problemi.
Segnalazione di questi
gravi interventi è stata fatta sia all'Amministrazione Comunale
che al Corpo Forestale che dovrebbero al più presto intervenire in
difesa del territorio e del bene comune.
Il titolo di questo post
riprende il titolo di un intervento di Marco Preve su una analoga
situazione a Sestri Levante, articolo che potete leggere QUI
Le numerose testimonianze che ho raccolto confermano che sui luoghi SIC (tutelati da leggi europee)oggetto di questo scempio,non era esposto alcun cartello indicatore dei lavori. Gli operai visti
RispondiEliminain azione ripetute volte si presentavano come
"volontari per la manutenzione dei sentieri".
Nessuna associazione ha la facoltà di fare ciò in zone
a tutela ambientale,dunque chi ha organizzato e finanziato questa operazione?
Domanda più che legittima ,quella che si pone Enrico Pandolfo e che dovrebbero porsi in molti, invece di rimanere indifferenti a quello che sta accadendo nel proprio territorio. Sono stata a Porto Venere di recente, solo per un giorno , ma è bastato per notare evidenti cambiamenti lungo il sentiero ben conosciuto. Il dettagliato resoconto presentato in questo blog non ha fatto che confermare quel campanello d'allarme che mi è scattato dentro, forse dovuto alla diffidenza per i tanti "cambiamenti" trovati in questi anni e che certo non hanno migliorato la qualità ambientale e paesaggistica nel comune di Porto Venere.
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