venerdì 8 dicembre 2023

IO L'OTTO

 


IO L’OTTO contro le grandi opere inutili, dannose e imposte

L’8 dicembre 2005 la popolazione della Val di Susa, guidata dai sindaci dei paesi della Valle, riconquistò il presidio NoTAV di Venaus, sgomberato due giorni prima in modo brutale dalle forze dell’ordine per allestirvi il cantiere del TAV, opera già allora palesemente inutile.

Da allora quella data viene ricordata ogni anno ed è stata istituita, con lo slogan IO L’OTTO, la giornata nazionale di lotta contro le grandi opere inutili, dannose e imposte.

In molti luoghi e città d’Italia ci saranno manifestazioni e flash mob per denunciare e contrastare tutte le opere inutili che dilagano da nord a sud, oltraggiando i territori, esponendo i cittadini a gravi rischi e espropriandoli dei loro diritti. Sono opere che portano vantaggi solo alle grandi società che le realizzano e le gestiscono, mentre sui cittadini vengono riversati i costi, non solo economici.


Pensiamo ai Commissari che vengono nominati per portare a compimento queste grandi opere e che possono bypassare ogni procedura democratica e andare in deroga a leggi e regolamenti, anche in presenza di Aree Protette.

Pensiamo all’insensato consumo di suolo che, unito agli eventi climatici estremi sempre più frequenti, è causa di distruzione e morte.

Pensiamo alla costruzione di nuovi rigassificatori e di nuovi gasdotti che, prolungando l’uso delle fonti fossili ben oltre la data fissata in sede europea per il raggiungimento della neutralità climatica, hanno un grave impatto sul clima e sul ripetersi sempre più frequente di eventi catastrofici.

Pensiamo a tornado, a trombe d’aria e mareggiate sempre più violente anche per l’innalzamento dei mari dovuto all’innalzamento delle temperature.

Pensiamo al nostro golfo che sarà attraversato più volte al giorno da una chiatta che trasporterà autocisterne cariche di GNL da Panigaglia al Molo Enel destinate al rifornimento di una percentuale esigua di navi e tir che utilizzano quel combustibile.

L’Italia non ha bisogno di queste opere, l’unica grande opera di cui l’Italia ha bisogno è la messa in sicurezza del territorio. Come Associazione Posidonia lo scrivemmo nel 2011 dopo l’alluvione nelle 5 terre, in Val di Vara e a Genova, lo ribadiamo ora che i fenomeni sono sempre più ravvicinati e non si fa nulla per porvi un freno, anzi, in spregio alla tanto sbandierata transizione energetica, continuano a rimanere bloccati al Ministero centinaia di progetti per l’uso di energie pulite e rinnovabili.


Associazione Posidonia aderente alla Rete NoRigass NoGNL



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