domenica 10 novembre 2024

Panigaglia PEE 2024

 


Le Osservazioni all’aggiornamento al PEE inviate alla Prefettura nel marzo 2024 QUI riprendevano, come scritto nella premessa, quelle presentate sempre alla Prefettura nell’ottobre 2019 e quelle presentate all’AdSP nel novembre 2022 e nell’aprile 2023. Dopo queste abbiamo presentato nell’agosto 2024 al Ministero le Osservazioni al Progetto di Ammodernamento e Adeguamento dello stabilimento di Panigaglia. Innumerevoli altre note abbiamo redatto almeno negli ultimi quasi 20 anni (in questo blog all’etichetta Panigaglia).

A supporto delle nostre argomentazioni abbiamo norme giuridiche, anche europee, abbiamo studi scientifici sugli stabilimenti ad ad alto rischio di incidente rilevante (Panigaglia è tra questi), sul comportamento e sulla pericolosità della sostanza trattata, abbiamo Linee Guida che periodicamente vengono emanate, si sta diffondendo sempre più la consapevolezza della stretta connessione tra il prolungare l’uso di fonti fossili e la crisi climatica in atto. Nonostante queste evidenze scientifiche e giuridiche ogni volta ci troviamo a ripetere, quasi parola per parola, quanto da anni andiamo dicendo. Ma questo non ci ferma né ci scoraggia.


E’ stato emanato dalla Prefettura il nuovo PEE edizione 2024 che ripete punto per punto la bozza sottoposta alla consultazione pubblica. Il nuovo PEE ribadisce quali siano i possibili incidenti nella baia, circoscrive le zone di danno a poche decine di metri dall’origine dell’incidente, al massimo poco più di 200 metri, e insiste sul fatto che non ci sia popolazione coinvolta. Ovviamente, come abbiamo scritto nelle Osservazioni presentate, non concordiamo con queste ottimistiche previsioni e facciamo ancora una volta rilevare una palese contraddizione. Sulla Sp 530, la via che costeggia lo stabilimento, e che è l’unica via di collegamento lungo la costa di ponente del Golfo, ben tre tratti sono inseriti nelle zone di danno e di attenzione. Il Piano dice che in via cautelare “tutto il tratto che costeggia lo stabilimento è da considerare facente parte della zona 2, zona di danno, soglia lesioni irreversibili, zona in cui sono possibili danni, anche gravi e irreversibili per le persone che non assumono le corrette misure di autoprotezione e da possibili danni, anche letali, per le persone più vulnerabili, come i minori e gli anziani”. Il Piano suggerisce misure di autoprotezione per chi si trovasse in questa zona nel corso di un incidente rilevante: “… è previsto un apposito sistema semaforico atto a bloccare il traffico. Le persone che dovessero comunque trovarsi in tale tratto di strada devono rimanere all’interno degli autoveicoli (se presenti) e allontanarsi rapidamente lungo la strada stessa”. In tale tratto di strada, nei momenti e nei periodi di maggior traffico, si trovano decine di auto nonché pullman di linea e turistici, tutti con motore acceso. Non si può quindi dire che all’interno della zona di danno e della zona di attenzione “non ci sono attività che prevedono la presenza continuativa di persone”.

Nello stabilimento inoltre sono previste, sono già in corso lavori, nuove funzioni che, come abbiamo scritto nelle Osservazioni al Ministero QUI, aumenteranno sia i rischi all’interno della baia che quelli all’interno dell’intero Golfo. A terra si aggiungeranno due baie di carico per autocisterne, ci saranno nuove linee per il trasferimento del gnl dai serbatoi a queste baie di carico e al pontile principale per rifornire le piccole metaniere, ci sarà una nuova viabilità e un nuovo pontile a servizio del Ro-Ro che trasporterà le autocisterne dall’altra parte del golfo. Nel Golfo aumenterà il traffico di navi gasiere, entreranno sia navi più grandi delle attuali che quelle più piccole destinate a rifornire la Sardegna oltre le bettoline destinate al bunkeraggio, e ci sarà soprattutto questo andirivieni del Ro-Ro con rotta perpendicolare a quella di tutto il rimanente naviglio civile e militare. Ribadiamo ancora una volta che il Golfo è intensamente trafficato, percorso da navi commerciali e militari, da navi da crociera e da battelli turistici e che non esiste un Piano di Emergenza Portuale. Queste nuove funzioni, e questo espandersi dello stabilimento in tutto il Golfo, non sono prese in esame dal PEE che fotografa, in modo miope secondo noi, solo l’attuale.

Il precedente PEE portava la data 2019 quindi, considerando la validità di 3 anni, ci sono voluti 2 anni di lavoro per l’aggiornamento. Quando le nuove funzioni saranno in atto dovremo aspettare un periodo così lungo per avere indicazioni? Forse sarebbe stato meglio considerare fin da ora, come indicano le Linee Guida recentemente approvate, l’insieme Golfo su cui insiste lo stabilimento e le interconnessioni tra le varie attività che lo percorrono e lo stabilimento di Panigaglia.

Ma considerando, come scrivono le Linee Guida, “un adeguato inquadramento territoriale dell’area interessata dal potenziale impatto di un incidente, considerando anche l’infrastrutturazione, compresa quella viaria”, si può solo arrivare all’unica conclusione possibile, e cioè che quell’impianto è inconciliabile con l’intero Golfo, non solo con la baia di Panigaglia.

Aggiungiamo una considerazione generale, alla luce anche delle catastrofi cui stiamo assistendo: è sempre più urgente abbandonare le fonti fossili, in questo caso metano che, è ormai scientificamente provato, è un gas con un potere climalterante maggiore di quello della CO2 ed è concausa della crisi climatica, che a sua volta è causa di morti e distruzioni.




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