Ritorniamo su un tema che consideriamo fondamentale per la nostra comunità: l’utilizzo degli spazi pubblici. Nel nostro Comune, Porto Venere, sale e spazi all’aperto non sono liberamente e gratuitamente utilizzabili dai cittadini per riunirsi, discutere, festeggiare compleanni, organizzare eventi culturali e per realizzare tutte quelle iniziative che legano le persone e mantengono viva l’identità di un luogo. I nostri spazi lungo mare, per notevoli estensioni, sono proprietà dell’Autorità di Sistema Portuale o di competenza della Capitaneria di Porto e per avere in concessione questi spazi l’Amministrazione paga canoni annuali. Questi spazi, così come le sale comunali, sono poi utilizzabili dai cittadini solo sottostando ad una pesante prescrizione: presentare all’Amministrazione richiesta di patrocinio e la sua successiva concessione (D.G.C. 174/2023). Questa situazione è aggravata dal fatto che il nostro Comune, a differenza di molti in Italia, non si è dotato di un regolamento per la concessione del patrocinio. Concederlo o meno, quindi, è un atto totalmente arbitrario nelle mani dell’Amministrazione pro tempore che, ricordiamolo, non ha la titolarità dei beni comunali ma ne è solo il gestore. In quanto tale, l’unico compito del Comune dovrebbe essere vigilare perché non vi si svolgano iniziative o manifestazioni contrarie alla nostra Costituzione.
Costituzione che all’art. 17 sancisce il diritto dei cittadini a riunirsi pacificamente e senza armi dopo un preavviso alle autorità, nel caso si occupino spazi pubblici, che non significa richiedere autorizzazione ma solo fare una comunicazione. Questo articolo riconosce il diritto a riunirsi come fondamentale, un diritto inviolabile, che permette ai cittadini di esprimere liberamente le proprie opinioni e di associarsi per perseguire fini comuni. Tenendo ferma, naturalmente, la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta, sotto qualsiasi forma, la riorganizzazione del disciolto partito fascista, e la successiva legge 645/1952 che punisce l’apologia del fascismo e le manifestazioni fasciste.
Questo è l’unico tipo di veto che ogni Amministrazione dovrebbe avere diritto a porre quando i cittadini manifestano volontà di riunirsi.
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