domenica 16 dicembre 2012

A Porto Venere ancora costruzioni

Con una recente delibera del Consiglio Comunale di Porto Venere si è proceduto all’adozione di variante al PUO con valenza PEEP per la zona del Fezzano e si è dato l’assenso all’indizione della Conferenza dei servizi.
Del Peep abbiamo già trattato in questo blog qui ma pensiamo sia utile riprendere  i concetti e le obiezioni principali
Il PEEP  dovrebbe avere finalità sociali per agevolare soggetti in difficoltà abitativa e incentivare le giovani coppie con basso reddito a rimanere sul territorio impedendo così l’abbandono dei borghi. Ci era stato detto che era necessario costruire queste case perché risultava da un’indagine (ma non sappiamo quale, commissionata da chi e in quale data) che un gruppo di persone (che devono avere “residenza anagrafica o attività lavorativa nel Comune di Porto Venere” come dice il Regolamento Comunale per l’assegnazione di aree edificabili residenziali comprese nel Piano per l’Edilizia Economica e Popolare approvato con Deliberazione di C.C. n. 15 del 22 aprile 2004 e attualmente in vigore) ne aveva necessità.
C'è stata quindi una gara tra cooperative e due hanno avuto in assegnazione le aree previste nel PUC. Immediatamente dopo aver avuto le aree una di queste cooperative ha pubblicizzato queste nuove costruzioni in ambienti commerciali cercando acquirenti. Ribadiamo i nostri dubbi:
-     se il numero dei soci deve essere, al momento dell’assegnazione delle aree, pari al numero di alloggi da realizzare (art. 6 del regolamento comunale), perché le case sono state pubblicizzate e si sono cercate persone da associare, e alle quali poi assegnare gli alloggi, dopo che il Comune aveva proceduto all’assegnazione delle aree e quindi già valutato i requisiti delle Cooperative partecipanti?
-       la corrispondenza e veridicità delle dichiarazioni sui requisiti richiesti ai soci delle cooperative non avrebbero dovuto essere valutate dalla apposita commissione alla data di assegnazione delle aree?

Invece a chi chiedeva informazioni sull'acquisto delle case, dopo la pubblicizzazione delle stesse, la cooperativa assegnataria gentilmente forniva  gli escamotages per aggirare il regolamento (se lei ha già una casa può intestare questa a un congiunto, non si preoccupi per la residenza, può prenderla al momento del rogito, e così via).

 I prezzi di questi appartamenti sono molto vicini a quelli del libero mercato, da un minimo di 350.000 euro circa per circa 70 mq alle Grazie, mentre al Fezzano “trattandosi di villette mono o bifamiliari con giardino e garage, il costo sarà notevolmente superiore”. Evidentemente un prezzo non sostenibile da tutti, soprattutto non da quelle coppie giovani che si vorrebbe trattenere sul territorio.
Nonostante le proteste di cittadini, e della nostra Associazione, che hanno chiesto più volte che venissero fugati i dubbi su irregolarità, per esempio rendendo pubblico l'elenco dei soci al momento dell'assegnazione delle aree, pubblicazione negata, l'Amministrazione Comunale procede ed ha avviato l'adozione di una variante che permetterà di costruire una strada che, come è scritto nella Delibera del Consiglio Comunale, che cita il parere della Commissione edilizia e della Commissione per il paesaggio, consente di garantire l’accessibilità sia carrabile che pedonale alla zona di crinale, anche per abitazioni diverse da quelle costruende.
Nota: della Commissione paesaggio fa parte la dott.ssa Eliana Vannini, vedi qui.

La zona interessata da queste costruzioni PEEP, a ridosso dell’ultima punta rimasta intatta nel martoriato territorio del comune di Portovenere, confina con i terreni acquistati dalla Snam negli anni sessanta per costruire il rigassificatore nella baia di Panigaglia. Su questa punta si trovano tre edifici di alto valore storico, risalenti al XIII-XIV secolo, uno di questi era stato poi trasformato in Torre di guardia nei secoli XVII-XVIII. La nostra Associazione, insieme all’Istituto Internazionale di Studi Liguri,  ha chiesto  venga posta sotto la protezione della Sovrintendenza della Liguria tutta l’area adibita a verde boschivo compresa nella Punta Panigaglia unitamente ai tre edifici.
La strada proposta nella variante arriva proprio a questi manufatti in terreno di proprietà Snam e il nostro timore è che questo sia il vero scopo della variante, favorire una prossima “riqualificazione” di queste costruzioni, magari con il criterio usato per un altro intervento della Società, quello di Ca’ Bertocchi, antica casa in pietra completamente demolita e ricostruita in un “moderno” che non ha nulla a che vedere con lo stile dei luoghi.
Ricordiamo infine che il Comune di Porto Venere è uno dei tanti Comuni della Liguria che non hanno risposto al censimento sugli immobili sfitti o inutilizzati.
Anche di questo abbiamo trattato nel blog qui e qui

La nostra Associazione ha chiesto e ottenuto la documentazione relativa a questa variante al PUO e faremo osservazioni. Chi fosse interessato a partecipare alla stesura di queste osservazioni può mettersi in contatto con l’Associazione scrivendo a posidoniaportovenere@libero.it oppure venendo presso la sede negli orari di apertura.

3 commenti:


  1. Certamente anche queste domande rimarranno inevase, come tutte le altre, data la nota sordità dell'Amministrazione Comunale di Porto Venere. Alla quale Amministrazione suggerisco, in previsione della prossima campagna elettorale, di aggiungere al "Parla con noi" un onesto "...tanto non vi risponderemo mai".
    Ma noi continueremo a farci domande e a pretendere risposte perchè vogliamo credere che le cose possano cambiare. "Cambiare si può" recita lo slogan di un nuovo movimento politico: auguriamoci che sia davvero così e che il 2013 porti un rinnovamento positivo per chi crede nella salvaguardia dell'ambiente,nella trasparenza degli atti e nella politica partecipata.
    Buone feste a tutti.

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  2. Ci vuole un esposto alla magistratura.

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  3. e un successivo ricorso al TAR per bloccare tutto.

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