Già altre opere erano
state autorizzate con semplice lettera della quale abbiamo scritto
QUI, un ampliamento mai
passato in Consiglio Comunale. Si tratta di 26 box costruiti in più
rispetto al progetto e che già stanno gravando sulle finanze di
tutti i cittadini di Porto Venere sotto forma di spese condominiali.
Il calcolo è facile: attualmente più di 30 box e alcuni stalli sono
ancora invenduti e su questi la Società, cioè il Comune, cioè NOI
paghiamo le spese di condominio. Ben diverse sarebbero queste spese
se su di esse non gravassero i tristemente famosi 26 box.
Ci è stato detto
dal sindaco Cozzani che della vicenda è stato interessato un
legale. Confidiamo che i cittadini non dovranno pagare lavori non
previsti e che la ditta costruttrice chiederà il saldo a chi ha
autorizzato tali opere aggiuntive. Vorremmo conoscere qual è la
posizione dell'attuale Amministrazione su questa vicenda: interverrà
con azioni concrete e incisive in difesa dei cittadini e per evitare
nuovi danni erariali?
20 maggio 2014 |
Questo Consiglio Comunale
ha anche ufficializzato quello che molti di noi sospettavano fin
dalla farsesca raccolta firme dell'estate 2011: la vicenda della
locanda San Pietro è stata cinicamente utilizzata a soli scopi di
propaganda elettorale. Non c'è nessun reale impegno della proprietà
a partire con i lavori, anzi, abbiamo saputo che dal 2011, con il
beneplacido della precedente amministrazione, non paga neppure
l'occupazione suolo pubblico per le impalcature. Queste impalcature
sono solo ora divenute così pericolose per il vento da preoccupare i
due consiglieri di opposizione, Nardini e Masi, sindaco e assessore nella precedente
amministrazione. Eppure la pericolosità era già loro nota tanto che
il 9 agosto 2012 l'allora sindaco Nardini aveva firmato
un'ordinanza, la n. 2432, con cui intimava alla proprietà “la
messa in sicurezza ed ancoraggio dei tavolati metallici installati
presso l'immobile … fino alla completa eliminazione dello stato di
pericolo dello stesso”, lavori da eseguirsi entro 7 (sette) giorni
dalla data di notifica dell'ordinanza e, contestualmente, avvertiva
che “in caso di mancata ottemperanza si procederà all'esecuzione
in danno dei lavori suddetti e alla denuncia all'Autorità
Giudiziaria ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale”. Nulla è
stato fatto, né lavori né denuncia.
27 agosto 2012 |
20 maggio 2014 |
27 agosto 2012 |
20 maggio 2014 |
Sul finire della
precedente amministrazione, quando la vicenda San Pietro ha avuto una
opportunistica accelerata, la proprietà si sarebbe impegnata a
comprare parcheggi a Fezzano. In realtà il cosiddetto impegno è
scritto su un semplice pezzo di carta di nessun valore legale, come
dire: altra bufala.
Un'ultima domanda. Nel
Bando per l'acquisto dei posti auto è scritto: possono presentare
offerta per l'acquisto...... soggetti residenti in loc. Fezzano e
proprietari all'interno della medesima frazione di immobili ad uso
abitativo …. oppure soggetti non residenti, proprietari di immobili
ad uso abitativo … all'interno della frazione del Fezzano....
nonché titolari di attività turistico-ricettive in località
Fezzano, nel limite del 20% dei posti letto e comunque per non più
di tre box ovvero tre posti auto coperti per ciascuna struttura
ricettiva.
Come
sarebbe stato possibile alla proprietà della Locanda San Pietro che,
notoriamente, si trova nella frazione di Porto Venere acquistare
posti auto nella struttura del Fezzano? C'è forse stata qualche
modifica al regolamento di cui i cittadini, come al solito, non sono
stati informati?
Le due vicende sopra
descritte comportano non solo danni erariali ma anche compromettono
l'immagine ambientale-paesaggistica del luogo. La locanda San Pietro
versa in condizioni di degrado intollerabili per un Sito Unesco,
Patrimonio dell'Umanità e Parco Naturale Regionale, per un
territorio la cui economia è principalmente basata sul turismo.
Pensiamo sia necessario
che la cittadinanza venga informata non solo su quelle che sono le
problematiche ma soprattutto con quali azioni concrete
l'Amministrazione intenda fronteggiarle.
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