giovedì 24 luglio 2014

Le buone pratiche



Riproduciamo integralmente un articolo di Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano, promotore della campagna e del movimento nazionale Stop al consumo di territorio e cofondatore del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori.

La distanza tra istituzioni e cittadini è ormai enorme. Il solco che divide il popolo dalla politica è sempre più profondo. Da anni, anzi da decenni, si sentono politici, commentatori, giornalisti e semplici cittadini che lo ripetono.
La sensazione generalizzata di tutti è quella di essere considerati soltanto portatori di voti in occasione delle elezioni. Una domenica, di solito in primavera, andiamo in una scuola, votiamo, ci mettono un timbro sul certificato elettorale. E poi? Ci si rivede al prossimo turno elettorale. E' la democrazia rappresentativa. Purtroppo, però, le persone che considerano utile votare sono sempre meno. La partecipazione elettorale è ogni volta più bassa ed il partito degli astensionisti è il più “non votato”.
Tanto fanno sempre come gli pare!” “Ma se sono tutti uguali cosa vado a votare a fare!” “Me ne vado al mare!”.
E' così. Quasi dappertutto. Quasi.


Perché esistono esperienze e pratiche che da anni cercano di colmare il solco tra cittadini e istituzioni. Come? Facendoli partecipare, i cittadini. Facendo prendere loro alcune decisioni che di solito vengono prese da poche persone “elette”.Piccoli esperimenti che danno la prova ai cittadini che può valer la pena sia votare che partecipare e prendersi un pezzo di responsabilità.
A Canegrate (Milano) i cittadini sono ormai abituati a decidere come spendere una quota del bilancio comunale. E lo fanno grazie a un processo democratico che riattiva il senso di comunità. I Canegratesi si ritrovano nella sala del municipio e discutono: da come riutilizzare una zona dismessa, a dove collocare i cestini nelle aree pubbliche, dalla necessità di un cicloposteggio sicuro in stazione, all'hot spot per il wi-fi gratuito, dal marciapiede nella via pericolosa alla sicurezza stradale in generale, fino al sostegno per i cittadini in difficoltà economiche. I cittadini si confrontano, parlano e stabiliscono le priorità. E le priorità più votate vengono realizzate. Ed è proprio la definizione delle priorità a essere la chiave di volta. Perché i programmi elettorali sono già tutti pieni di buone intenzioni e il problema sta proprio nella definizione delle priorità, con la politica che sceglie quasi sempre le priorità che non soddisfano i cittadini (meglio la consulenza o l'assistenza ai disabili, diamo la precedenza alla rimozione dell'amianto o all'ennesima rotonda).
Ovviamente non partecipano tutti: 700 persone su 12mila abitanti: Ma sono molti di più di quelle poche decine che di solito decidono le priorità (appunto) per tutti.
Vedere realizzate le cose che si è deciso in un processo partecipativo riduce la diffidenza e la distanza verso le istituzioni.
Sempre a Canegrate, anche quest'anno, il Sindaco e l'amministrazione, prima di approvare il bilancio del comune, si sono presentati nella piazza del paese. “Ecco come spendiamo i vostri soldi, ve lo diciamo prima...”.
Se si facesse in tutta Italia?

Se tutto questo diventasse una buona pratica del Comune di Porto Venere vedremmo, facendo la debita proporzione, più di 200 persone accalorarsi e appassionarsi per definire le LORO priorità, cosa mai vista finora. I nostri concittadini hanno sperimentato un tale scollamento tra le loro priorità e quelle degli amministratori che le ultime elezioni amministrative hanno fatto registrare la più bassa affluenza alle urne della nostra storia.
Se i cittadini potessero definire le loro priorità porrebbero tra queste, per esempio, la costruzione di una costosissima rotonda a Fezzano, davanti al già costoso quanto inutile parcheggio, aggiungendo scempio allo scempio? O riterrebbero forse prioritario occuparsi del buon funzionamento della rete fognaria o del recupero alla comunità, non ai soliti noti, di aree dismesse o dell'utilizzo pubblico degli ultimi metri liberi di litorale non privatizzati? Non riterrebbero prioritario intervenire con severi controlli sulla cosiddetta raccolta differenziata il cui fallimento si traduce in alti costi per tutti?
Queste sono solo alcune delle probabili priorità dei cittadini, su queste e su altre che verranno segnalate speriamo di aprire un dibattito

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