Riproduciamo
integralmente un articolo di Domenico Finiguerra, già sindaco di
Cassinetta di Lugagnano, promotore della campagna e del movimento
nazionale Stop al consumo di territorio e cofondatore del Forum
Nazionale Salviamo il Paesaggio Difendiamo i Territori.
La distanza tra
istituzioni e cittadini è ormai enorme. Il solco che divide il
popolo dalla politica è sempre più profondo. Da anni, anzi da
decenni, si sentono politici, commentatori, giornalisti e semplici
cittadini che lo ripetono.
La sensazione
generalizzata di tutti è quella di essere considerati soltanto
portatori di voti in occasione delle elezioni. Una domenica, di
solito in primavera, andiamo in una scuola, votiamo, ci mettono un
timbro sul certificato elettorale. E poi? Ci si rivede al prossimo
turno elettorale. E' la democrazia rappresentativa. Purtroppo, però,
le persone che considerano utile votare sono sempre meno. La
partecipazione elettorale è ogni volta più bassa ed il partito
degli astensionisti è il più “non votato”.
“Tanto fanno sempre
come gli pare!” “Ma se sono tutti uguali cosa vado a votare a
fare!” “Me ne vado al mare!”.
E' così. Quasi
dappertutto. Quasi.
Perché esistono
esperienze e pratiche che da anni cercano di colmare il solco tra
cittadini e istituzioni. Come? Facendoli partecipare, i cittadini.
Facendo prendere loro alcune decisioni che di solito vengono prese da
poche persone “elette”.Piccoli
esperimenti che danno la prova ai cittadini che può valer la pena
sia votare che partecipare e prendersi un pezzo di responsabilità.
A Canegrate (Milano) i
cittadini sono ormai abituati a decidere come spendere una quota del
bilancio comunale. E lo fanno grazie a un processo democratico che
riattiva il senso di comunità. I Canegratesi si ritrovano nella sala
del municipio e discutono: da come riutilizzare una zona dismessa, a
dove collocare i cestini nelle aree pubbliche, dalla necessità di un
cicloposteggio sicuro in stazione, all'hot spot per il wi-fi
gratuito, dal marciapiede nella via pericolosa alla sicurezza
stradale in generale, fino al sostegno per i cittadini in difficoltà
economiche. I cittadini si confrontano, parlano e stabiliscono le
priorità. E le priorità più votate vengono realizzate. Ed è
proprio la definizione delle priorità a essere la chiave di volta.
Perché i programmi elettorali sono già tutti pieni di buone
intenzioni e il problema sta proprio nella definizione delle
priorità, con la politica che sceglie quasi sempre le priorità che
non soddisfano i cittadini (meglio la consulenza o l'assistenza ai
disabili, diamo la precedenza alla rimozione dell'amianto o
all'ennesima rotonda).
Ovviamente non
partecipano tutti: 700 persone su 12mila abitanti: Ma sono molti di
più di quelle poche decine che di solito decidono le priorità
(appunto) per tutti.
Vedere realizzate le
cose che si è deciso in un processo partecipativo riduce la
diffidenza e la distanza verso le istituzioni.
Sempre a Canegrate,
anche quest'anno, il Sindaco e l'amministrazione, prima di approvare
il bilancio del comune, si sono presentati nella piazza del paese.
“Ecco come spendiamo i vostri soldi, ve lo diciamo prima...”.
Se si facesse in tutta
Italia?
Se
tutto questo diventasse una buona pratica del Comune di Porto Venere
vedremmo, facendo la debita proporzione, più di 200 persone
accalorarsi e appassionarsi per definire le LORO priorità, cosa mai
vista finora. I nostri concittadini hanno sperimentato un tale
scollamento tra le loro priorità e quelle degli amministratori che
le ultime elezioni amministrative hanno fatto registrare la più
bassa affluenza alle urne della nostra storia.
Se i
cittadini potessero definire le loro priorità porrebbero tra queste,
per esempio, la costruzione di una costosissima rotonda a Fezzano,
davanti al già costoso quanto inutile parcheggio, aggiungendo
scempio allo scempio? O riterrebbero forse prioritario occuparsi del
buon funzionamento della rete fognaria o del recupero alla comunità,
non ai soliti noti, di aree dismesse o dell'utilizzo pubblico degli
ultimi metri liberi di litorale non privatizzati? Non riterrebbero
prioritario intervenire con severi controlli sulla cosiddetta
raccolta differenziata il cui fallimento si traduce in alti costi per
tutti?
Queste
sono solo alcune delle probabili priorità dei cittadini, su queste e
su altre che verranno segnalate speriamo di aprire un dibattito
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