L'Associazione Posidonia,
accogliendo anche le istanze di numerosi cittadini, ha promosso una
pubblica assemblea per dibattere, insieme all'Amministrazione, sulla
situazione dell'area Pittaluga e del sistema fognario nella frazione
delle Grazie.
Inizialmente la riunione
era prevista per il 9 ottobre ma l'Amministrazione ci ha fatto sapere
di non poter intervenire in quella data e ha dato la disponibilità
per un altro giorno, ancora non fissato, ma comunque entro la fine
del mese di ottobre.
Sulla grave situazione di
inquinamento dell'area abbiamo scritto nel post precedente e nella
pagina dedicata. Aggiungiamo che questa area è inserita nell'elenco
dei siti regionali da bonificare nella tabella B, cioè tra quei siti
per i quali è stato presentato un progetto di bonifica.
Nell'aggiornamento dell'elenco dei siti pubblicato nel gennaio 2013
nel BUR della Regione Liguria, è scritto che per l'area Pittaluga
esiste un progetto di bonifica e messa in sicurezza ma non c'è
nessuna certificazione di avvenuta bonifica.
Dopo la pubblicazione del
post precedente, e quasi contemporaneamente alla nostra richiesta di
assemblea, l'area Pittaluga è stata cantierata ed è comparso un
cartello che annuncia “lavori di sistemazione e asfaltatura”
eseguiti dall'Autorità Portuale con progetto dell'ing. Simonelli.
I cittadini come al
solito vedono le cose accadere e devono limitarsi ad un atto di fede
sulla bontà dell'operato ma molte sono le domande che si fanno, sia
di natura amministrativa che, soprattutto, di natura
igienico-sanitaria.
Abbiamo già scritto QUI
della “stranezza” amministrativa di dare incarico nel 2012 di
progettare un intervento urbanistico su un'area fortemente
inquinata, ora dobbiamo porci anche un'altra domanda: se la
competenza sull'area è dell'Autorità Portuale e suo è il progetto
che si sta realizzando, perché l'Amministrazione precedente ha speso
denaro pubblico per un progetto di asfaltatura/ tombamento? Danno
erariale?
Ma ben più pressanti sono le domande sulla situazione sanitaria/ambientale. Che cosa c'è sotto quell'area lo abbiamo letto nelle analisi commissionate dalle due amministrazioni precedenti e lo abbiamo sintetizzato QUI: piombo, zinco, cromo, idrocarburi aromatici, ecc., tutte sostanze altamente cancerogene. Nel nostro Golfo non è mai stata fatta una seria indagine epidemiologica (chiediamoci perché) ma è sufficiente guardarsi intorno per vedere che quasi non c'è famiglia che non sia stata toccata da tumori, e non solo quelli polmonari o femminili che sono i più diffusi, ma anche da altre patologie quali ictus, ischemie, infarti o alzheimer, patologie che ormai è noto sono legate all'inquinamento, ai molti veleni che respiriamo e mangiamo e ai metalli pesanti con i quali veniamo in contatto.
Ma ben più pressanti sono le domande sulla situazione sanitaria/ambientale. Che cosa c'è sotto quell'area lo abbiamo letto nelle analisi commissionate dalle due amministrazioni precedenti e lo abbiamo sintetizzato QUI: piombo, zinco, cromo, idrocarburi aromatici, ecc., tutte sostanze altamente cancerogene. Nel nostro Golfo non è mai stata fatta una seria indagine epidemiologica (chiediamoci perché) ma è sufficiente guardarsi intorno per vedere che quasi non c'è famiglia che non sia stata toccata da tumori, e non solo quelli polmonari o femminili che sono i più diffusi, ma anche da altre patologie quali ictus, ischemie, infarti o alzheimer, patologie che ormai è noto sono legate all'inquinamento, ai molti veleni che respiriamo e mangiamo e ai metalli pesanti con i quali veniamo in contatto.
Lo scopo di questa
prossima riunione, e di altre che speriamo seguiranno su altri temi
molto sentiti dai cittadini, può essere condensato in uno slogan:
conoscere per capire.
Per l'area Pittaluga
vorremmo conoscere se è stato preso in esame ogni possibile
scenario, quale tipo di progetto si sta realizzando, per capire se è
sufficiente a tutelare la salute dei cittadini. Vorremmo fosse
superato l'atteggiamento minimizzante e un po' da struzzi di chi, per
quieto vivere o interesse personale, non vuole vedere.
Naturalmente ci auguriamo
che a nessuno venga la sciagurata idea di strumentalizzare a fini
partitici queste riunioni, significherebbe non averne capito lo
spirito e non avere veramente a cuore la salute e gli interessi della
comunità.
Vorremmo si arrivasse con
queste assemblee a guardare in faccia quello che ci circonda per
cercare tutti insieme, cittadini e amministratori, soluzioni che non
siano i soliti interventi di facciata ma siano prima di tutto
rispettose della nostra salute e del nostro benessere.
La salute è tutelata
dalla Costituzione Italiana che all'articolo 32 sancisce “la
Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo
e interesse della collettività tutelato dallo Stato”.
Il sindaco è il
responsabile della condizione di salute della popolazione del suo
territorio e il consiglio comunale condivide questa responsabilità.
Il sindaco deve conoscere lo stato di salute della popolazione, deve
prendere provvedimenti se le condizioni ambientali sono invivibili,
se esistono pericoli incombenti e, per la direttiva Seveso, deve
informare la popolazione dei rischi rilevanti cui è sottoposta.
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