Per gli altri interventi rimandiamo al resoconto di Daniela Patrucco, Comitato Speziaviadalcarbone, QUI
David
Nerini – Direttivo
Nazionale CGIL
Nel
nostro territorio sono presenti tre grandi aziende fornitrici di
energia, Snam, Enel e Saras. Vorremmo valutare la possibilità di
creare sinergie tra queste aziende, per esempio banalmente mettere in
sinergia tra loro queste aziente, il porto e l'Arsenale militare.
Vorremmo capire se sussiste quella scansione di azioni che devono
essere poste in essere per avviare seriamente una vera e propria
transizione energetica ambientale. Il passaggio non è immediato, non
si può immaginare un interruttore accendi/spegni: oggi il mondo è
così, domani ci immaginiamo un mondo tutto verde che vive di quel
populismo imperante dove quel sistema produce automaticamente
quell'occupazione del sistema da cui si proviene. Quindi una vera
transizione energetica ambientale, con i tempi di cui necessita
questa transizione, in grado di tenere insieme creazione di valore
per il territorio, creazione di valore per le imprese e creazione di
lavoro dal punto di
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Per
quanto riguarda il mondo SNAM, che è presente nel nostro territorio
con il rigassificatotre di Panigaglia, la situazione ha punti di
contatto per quanto riguarda gli approcci. Sapete che la Snam è
stata interessata da un dibattito che riguardava raddoppio si o
raddoppio no, è un argomento che è stato superato dalle condizioni
di mercato, nel senso che l'azienda ha ritenuto di dovere per il
momento accantonare quel progetto proprio per le condizioni di
mercato.
Nel frattempo è stato fatto semplicemente uno studio di fattibilità per verificare se all'attività tradizionale si potesse affiancare un'attività di distribuzione di gas naturale liquefatto. Gli “esperti”, “ingegneri”, “fisici”, (detto con tono sprezzante) pur non conoscendo lo studio di fattibilità visto che ancora non c'è, si sono già sperticati a sostenere: “raddoppio mascherato, passeranno centinaia di camion sulla napoleonica, ecc.”
Nel frattempo è stato fatto semplicemente uno studio di fattibilità per verificare se all'attività tradizionale si potesse affiancare un'attività di distribuzione di gas naturale liquefatto. Gli “esperti”, “ingegneri”, “fisici”, (detto con tono sprezzante) pur non conoscendo lo studio di fattibilità visto che ancora non c'è, si sono già sperticati a sostenere: “raddoppio mascherato, passeranno centinaia di camion sulla napoleonica, ecc.”
Un
atteggiamento che ci siamo stufati di dover ascoltare, lo troviamo
oltraggioso per le nostre intelligenze, lo riteniamo assolutamente
negativo perché genera quella sindrome dell'accerchiato per i
lavoratori che sono inseriti in quel contesto, con quelle forme di
sospetto e di dubbio che non servono assolutamente al nostro
territorio.
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Se
guardate bene come è fatto il Golfo magari da Google, vedete
posizionata Snam, l'Arsenale, il porto, la centrale Enel che occupa
un'area enorme, abbiamo l'area occupata dal deposito di Arcola,
abbiamo tanti puntini, manca una mano in grado di unire questi
puntini con una linea. Quello che stiamo cercando di fare è mettere
in evidenza che la costruzione di una transizione
energetica-ambientale passa necessariamente per l'adozione di una
serie di leve. Una di queste è secondo noi provare a immaginare
delle sinergie, in primis tra queste aziende senza modificare i loro
piani strategici ma andando a vedere che dentro la loro capacità di
fare investimenti possano esserci con condizioni di attrattività del
territorio la possibilità di farli dialogare. Provate a immaginare
se realmente un giorno il progetto di utilizzo del gas naturale
liquefatto per l'autotrazione, per far muovere merci nella zona
portuale, per lo stazionamento delle navi in banchina, cosa
porterebbero al nostro territorio in termini di impatto ambientale
limitando le emissioni e le emissioni acustiche?
Nessuno
ha il coraggio di dichiarare ufficialmente che se vuoi costruire
qualcosa di serio ti necessita la produzione di una sequenza di
gesti, uno legato all'altro, per cui se non fai questo non otterrai
mai un risultato.
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Al
centro del dibattito deve esserci con forza la creazione di valore
per quelle aziende altrimenti la loro presenza sul territorio non ci
sarà mai; altro elemento è la creazione di valore per il territorio
e dall'altra il mantenimento dei livelli occupazionali e in certi
casi lo sviluppo di questi livelli.
Marco
Ursano presenta gli
ospiti. De Filippi responsabile nazionale della CGIL, Sindaco e
presidente della Provincia Federici, Donato Leone responsabile affari
istituzionali di Enel Italia, Andrea Poggi della segreteria nazionale
di Legambiente, la dott.ssa Simona Dangelosante responsabile sviluppo
portafoglio prodotti/servizi Snam, il dott. Antonello Cogoni
responsabile della Saras e il prof. Mauro Lombardi dell'Università
di Firenze, esperto in transizione energetica ambientale.
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Marco
Ursano. Prego la
dottoressa della Snam di spiegare un momento alla platea in che cosa
consiste questo progetto, in maniera divulgativa, perché su questa
cosa c'è stato un po' di baillame mediatico. Vorremmo capire meglio.
Dottoressa
Simona Dangelosante. Sono
qua per fare un poco di chiarezza. Ho cercato di farmi delle domande
che possono essere sorte in voi leggendo anche delle notizie
contrastanti che sono andate sui giornali, che cosa stiamo facendo,
che tempi ci siamo dati. Su che cosa stiamo facendo i giornali hanno
parlato di nuovi servizi, di nuovi usi del GNL.Si tratta, nell'ambito
di una modalità sostenibile, di fornire dei servizi di caricamento
del GNL su autocisterne o bettoline. Questa è la definizione. Non
voglio dire che l'impianto sia già pronto a elergire questi servizi
perché è oggetto di una fattibilità che è ancora in corso.
L'altra domanda che può sorgere è “ma allora noi ci dobbiamo
aspettare un forte impatto di autocisterne sulla strada che parte dal
terminale di Panigaglia, arrivano a Spezia e poi all'autostrada?”.
Naturalmente noi abbiamo tenuto conto di questa possibilità e nella
fattibilità che è oggetto di un bando di gara, abbiamo dato delle
possibilità da valutare, un'alternativa per non impattare troppo
sulla viabilità.
Ursano.
Anche perché è già abbastanza congestionata, la napoleonica è già
un problema così, se ci mettiamo anche una fila di camion....
Dangelosante.
Questo è un tema non trascurabile perché se da una parte si parla
di mobilità sostenibile non si può dall'altra andare a aumentare
ulteriormente il traffico veicolare sulla napoleonica. Tra le
alternative che sono state valutate, che sono oggetto di questa
fattibilità c'è proprio il caricamento su autobotti e poi il
trasferimento in altro modo, via mare per esempio, con delle chiatte
che potrebbero eventualmentecaricare queste autocisterne e portarle
dall'altra parte del Golfo più vicine all'imbocco dell'autostrada.
Oppure, come dicevo prima, ci sarebbe il caricamento su bettoline.
Questo ovviamente è tutto calato in un contesto di mobilità
sostenibile perché in ultimo questo servizio andrebbe a soddisfare
una domanda di combustibili tradizionali che possono essere il
gasolio o il BTZ utilizzato nel trasporto marittimo. C'è un altro
termine che mi piace molto utilizzare ed è la diversificazione,
perché non è soltanto il trasporto terrestre o il trasporto
marittimo ma potrebbero essere raggiunte anche delle utenze
industriali e civili che ad oggi non sono allacciate alla rete e
quindi non utilizzano il gas naturale. Ricordiamo che il gas naturale
rispetto ad altri combustibili fossili ha un quantitativo di
emissioni di NOx e SOx decisamente più basso. Avrete sicuramente
sentito parlare della metanizzazionme della Sardegna ma so che anche
in Liguria ci sono utenze non allacciate alla rete e non sarebbe
economicamente vantaggioso realizzare un'infrastruttra per
raggiungerle. Con questi servizi si potrebbero raggiungere queste
utenze.
Altra
domanda che mi ero fatta: Quando? Ad oggi è in corso questo bando di
gara, prima ho sentito parlare di 2018, 2021, noi ad oggi non avendo
ancora assegnato lo studio di fattibilità, non avendo ancora in mano
i risultati, non possiamo dire se faremo questi nuovi servizi e
soprattutto quando. Per questo mi è premuto fare un po' di
chiarezza, sono solo ipotesi e valutazioni.
Un'altra
domanda che potrebbe sorgere leggendo i giornali: “questi nuovi
servizi andranno a sostituire la tradizionale attività della
rigassificazione?” Non è nostra intenzione, al momento, l'attività
della rigassificazione va avanti e in aggiunta si potrebbe prevedere
una diversificazione dell'utilizzo. “Se non si fanno questi nuovi
servizi, si abbandona l'attività tradizionale?” No non è nostra
intenzione, sono tutte valutazioni che stiamo facendo però
parallelamente a ciò che abbiamo sempre fatto.
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