giovedì 1 ottobre 2015

Dal Convegno Avanti Popolo 2.0 tenutosi alla Spezia precisazioni sul progetto Small Scale

Si è tenuto alla Spezia nei giorni 23/24/25/26 settembre 2015 il Convegno Avanti Popolo 2.0 della CGIL Abbiamo assistito alla Tavola Rotonda su Energia-Ambiente-Sviluppo: una questione territoriale. Quella che segue è la trascrizione fedele della parte dell'introduzione di David Nerini che riguarda la Snam e dell'intervento completo della Dott.ssa Simona Dangelosante, Responsabile Sviluppo Portafoglio Prodotti/Servizi Snam.
Per gli altri interventi rimandiamo al resoconto di Daniela Patrucco, Comitato Speziaviadalcarbone, QUI



David Nerini – Direttivo Nazionale CGIL

Nel nostro territorio sono presenti tre grandi aziende fornitrici di energia, Snam, Enel e Saras. Vorremmo valutare la possibilità di creare sinergie tra queste aziende, per esempio banalmente mettere in sinergia tra loro queste aziente, il porto e l'Arsenale militare. Vorremmo capire se sussiste quella scansione di azioni che devono essere poste in essere per avviare seriamente una vera e propria transizione energetica ambientale. Il passaggio non è immediato, non si può immaginare un interruttore accendi/spegni: oggi il mondo è così, domani ci immaginiamo un mondo tutto verde che vive di quel populismo imperante dove quel sistema produce automaticamente quell'occupazione del sistema da cui si proviene. Quindi una vera transizione energetica ambientale, con i tempi di cui necessita questa transizione, in grado di tenere insieme creazione di valore per il territorio, creazione di valore per le imprese e creazione di lavoro dal punto di
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Per quanto riguarda il mondo SNAM, che è presente nel nostro territorio con il rigassificatotre di Panigaglia, la situazione ha punti di contatto per quanto riguarda gli approcci. Sapete che la Snam è stata interessata da un dibattito che riguardava raddoppio si o raddoppio no, è un argomento che è stato superato dalle condizioni di mercato, nel senso che l'azienda ha ritenuto di dovere per il momento accantonare quel progetto proprio per le condizioni di mercato. 



Nel frattempo è stato fatto semplicemente uno studio di fattibilità per verificare se all'attività tradizionale si potesse affiancare un'attività di distribuzione di gas naturale liquefatto. Gli “esperti”, “ingegneri”, “fisici”, (detto con tono sprezzante) pur non conoscendo lo studio di fattibilità visto che ancora non c'è, si sono già sperticati a sostenere: “raddoppio mascherato, passeranno centinaia di camion sulla napoleonica, ecc.”
Un atteggiamento che ci siamo stufati di dover ascoltare, lo troviamo oltraggioso per le nostre intelligenze, lo riteniamo assolutamente negativo perché genera quella sindrome dell'accerchiato per i lavoratori che sono inseriti in quel contesto, con quelle forme di sospetto e di dubbio che non servono assolutamente al nostro territorio.
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Se guardate bene come è fatto il Golfo magari da Google, vedete posizionata Snam, l'Arsenale, il porto, la centrale Enel che occupa un'area enorme, abbiamo l'area occupata dal deposito di Arcola, abbiamo tanti puntini, manca una mano in grado di unire questi puntini con una linea. Quello che stiamo cercando di fare è mettere in evidenza che la costruzione di una transizione energetica-ambientale passa necessariamente per l'adozione di una serie di leve. Una di queste è secondo noi provare a immaginare delle sinergie, in primis tra queste aziende senza modificare i loro piani strategici ma andando a vedere che dentro la loro capacità di fare investimenti possano esserci con condizioni di attrattività del territorio la possibilità di farli dialogare. Provate a immaginare se realmente un giorno il progetto di utilizzo del gas naturale liquefatto per l'autotrazione, per far muovere merci nella zona portuale, per lo stazionamento delle navi in banchina, cosa porterebbero al nostro territorio in termini di impatto ambientale limitando le emissioni e le emissioni acustiche?
Nessuno ha il coraggio di dichiarare ufficialmente che se vuoi costruire qualcosa di serio ti necessita la produzione di una sequenza di gesti, uno legato all'altro, per cui se non fai questo non otterrai mai un risultato.
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Al centro del dibattito deve esserci con forza la creazione di valore per quelle aziende altrimenti la loro presenza sul territorio non ci sarà mai; altro elemento è la creazione di valore per il territorio e dall'altra il mantenimento dei livelli occupazionali e in certi casi lo sviluppo di questi livelli.

Marco Ursano presenta gli ospiti. De Filippi responsabile nazionale della CGIL, Sindaco e presidente della Provincia Federici, Donato Leone responsabile affari istituzionali di Enel Italia, Andrea Poggi della segreteria nazionale di Legambiente, la dott.ssa Simona Dangelosante responsabile sviluppo portafoglio prodotti/servizi Snam, il dott. Antonello Cogoni responsabile della Saras e il prof. Mauro Lombardi dell'Università di Firenze, esperto in transizione energetica ambientale.
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Marco Ursano. Prego la dottoressa della Snam di spiegare un momento alla platea in che cosa consiste questo progetto, in maniera divulgativa, perché su questa cosa c'è stato un po' di baillame mediatico. Vorremmo capire meglio.

Dottoressa Simona Dangelosante. Sono qua per fare un poco di chiarezza. Ho cercato di farmi delle domande che possono essere sorte in voi leggendo anche delle notizie contrastanti che sono andate sui giornali, che cosa stiamo facendo, che tempi ci siamo dati. Su che cosa stiamo facendo i giornali hanno parlato di nuovi servizi, di nuovi usi del GNL.Si tratta, nell'ambito di una modalità sostenibile, di fornire dei servizi di caricamento del GNL su autocisterne o bettoline. Questa è la definizione. Non voglio dire che l'impianto sia già pronto a elergire questi servizi perché è oggetto di una fattibilità che è ancora in corso. L'altra domanda che può sorgere è “ma allora noi ci dobbiamo aspettare un forte impatto di autocisterne sulla strada che parte dal terminale di Panigaglia, arrivano a Spezia e poi all'autostrada?”. Naturalmente noi abbiamo tenuto conto di questa possibilità e nella fattibilità che è oggetto di un bando di gara, abbiamo dato delle possibilità da valutare, un'alternativa per non impattare troppo sulla viabilità.

Ursano. Anche perché è già abbastanza congestionata, la napoleonica è già un problema così, se ci mettiamo anche una fila di camion....

Dangelosante. Questo è un tema non trascurabile perché se da una parte si parla di mobilità sostenibile non si può dall'altra andare a aumentare ulteriormente il traffico veicolare sulla napoleonica. Tra le alternative che sono state valutate, che sono oggetto di questa fattibilità c'è proprio il caricamento su autobotti e poi il trasferimento in altro modo, via mare per esempio, con delle chiatte che potrebbero eventualmentecaricare queste autocisterne e portarle dall'altra parte del Golfo più vicine all'imbocco dell'autostrada. Oppure, come dicevo prima, ci sarebbe il caricamento su bettoline. Questo ovviamente è tutto calato in un contesto di mobilità sostenibile perché in ultimo questo servizio andrebbe a soddisfare una domanda di combustibili tradizionali che possono essere il gasolio o il BTZ utilizzato nel trasporto marittimo. C'è un altro termine che mi piace molto utilizzare ed è la diversificazione, perché non è soltanto il trasporto terrestre o il trasporto marittimo ma potrebbero essere raggiunte anche delle utenze industriali e civili che ad oggi non sono allacciate alla rete e quindi non utilizzano il gas naturale. Ricordiamo che il gas naturale rispetto ad altri combustibili fossili ha un quantitativo di emissioni di NOx e SOx decisamente più basso. Avrete sicuramente sentito parlare della metanizzazionme della Sardegna ma so che anche in Liguria ci sono utenze non allacciate alla rete e non sarebbe economicamente vantaggioso realizzare un'infrastruttra per raggiungerle. Con questi servizi si potrebbero raggiungere queste utenze.
Altra domanda che mi ero fatta: Quando? Ad oggi è in corso questo bando di gara, prima ho sentito parlare di 2018, 2021, noi ad oggi non avendo ancora assegnato lo studio di fattibilità, non avendo ancora in mano i risultati, non possiamo dire se faremo questi nuovi servizi e soprattutto quando. Per questo mi è premuto fare un po' di chiarezza, sono solo ipotesi e valutazioni.
Un'altra domanda che potrebbe sorgere leggendo i giornali: “questi nuovi servizi andranno a sostituire la tradizionale attività della rigassificazione?” Non è nostra intenzione, al momento, l'attività della rigassificazione va avanti e in aggiunta si potrebbe prevedere una diversificazione dell'utilizzo. “Se non si fanno questi nuovi servizi, si abbandona l'attività tradizionale?” No non è nostra intenzione, sono tutte valutazioni che stiamo facendo però parallelamente a ciò che abbiamo sempre fatto.

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