Dopo l'invio dell'esposto di cui
abbiamo parlato nel post precedente, le associazioni e il comitato
firmatari si sono rivolti alla Regione Liguria, Dipartimento
Ambiente, Settore Bonifiche per chiedere
se ci fossero stati sviluppi autorizzativi per quanto riguarda la
parte degli interramenti / tombamenti a mare, visto che presso il
Cantiere Valdettaro erano giunte macchine per l'infissione di pali e
palancole e materiali relativi.
Con una nota del 24 novembre 2015 il
dott. Giuseppe Santagata, referente dei procedimenti relativi al SIR
Pitelli, comunica che:
La
Società Cantieri Valdettaro Srl, in merito all’attivazione
dell’intervento “realizzazione di casse di colmate nell’area
marina Loc Grazie del Comune di Portovenere”, ha fatto pervenire
allo scrivente Settore nota formale del 5 novembre scorso comunicando
la fine del procedimento ai fini della legge n 84/1994.
Il
Settore scrivente con nota in data odierna ha comunicato alla Società
e per conoscenza agli altri soggetti interessati: Autorità Portuale
della Spezia; Amministrazione del Comune di Portovenere e all’ARPAL
Dipartimento di La Spezia, che l’intervento di che trattasi non è
procedibile dal punto di vista “ambientale” atteso che l’allora
Conferenza in sede ministeriale (2 aprile 2012 ) non aveva chiuso il
procedimento e posto, invece, diverse prescrizioni circa le modalità
di realizzazione dell’intervento.
Pertanto,
nella suddetta nota viene chiesto alla Società, visto il passaggio
delle competenze in capo alla Regione, di fare pervenire allo
scrivente settore la relativa documentazione progettuale che tenga
conto delle prescrizioni dettate dal Ministero nella suddetta
Conferenza, al fine di potersi procedere, in sede di Conferenza dei
Servizi regionale, alla valutazione dell’ l’intervento dal punto
di vista della salvaguardia ambientale dell’Ex SIN Pitelli.
In
previsione di questa Conferenza dei Servizi regionale il Comitato di
Salvaguardia Ambientale, l'Associazione V.A.S. e l'Associazione
Posidonia hanno elaborato le Osservazioni che pubblichiamo qui di
seguito e che sono state inviate il 15 dicembre al Dipartimento
Ambiente, Settore Bonifiche della Regione Liguria, all'Area Ambiente
della Provincia della Spezia, al Comune di Porto Venere,
all'A.R.P.A.L. La Spezia, all'Autorità Portuale della Spezia, alla
Capitaneria di Porto della Spezia e all'A.S.L. n. 5 della Spezia
OGGETTO:
Osservazioni del Comitato di Salvaguardia Ambientale delle Grazie,
dell'Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus e
dell'Associazione Posidonia in merito a lavori che interessano l'area
a mare interna al S.I.R. Pitelli in concessione al Cantiere
Valdettaro alle Grazie di Porto Venere (SP).
Il
Comitato di Salvaguardia Ambientale della Baia delle Grazie,
l'Associazione V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus e
l'Associazione Culturale di Promozione Sociale Posidonia,
VISTO
il Protocollo di
Intesa sottoscritto da Comune di Porto Venere, Autorità Portuale
della Spezia e Società Cantiere Valdettaro s.r.l. il 21/12/2009 con
il quale si consentiva alla Società di realizzare interventi
diversi fra i quali “opere di riprofilatura delle banchine” per
complessivi mq 684 di interramento;
PRESO
ATTO che in realtà
con le sopraccitate “opere di riprofilatura delle banchine”
si realizzerebbero di fatto nuovi piazzali operativi
per oltre 2000 mq (comprendendo l’area del bacino di carenaggio ed
i vari moli presenti) ed essendo quindi l’opera nel suo complesso
di grande impatto ambientale e paesistico e non giustificabile dalla
terminologia riferita ad “adeguamento funzionale”;
CONSIDERATO
che avverso la
variante urbanistica al PUC necessaria all’attuazione del
Protocollo di Intesa è tuttora pendente presso il TAR Liguria un
ricorso presentato da V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus a da
Comitato di Salvaguardia Ambientale delle Grazie ritenendo tale
variante e il successivo Protocollo contrastante con le normative e
gli strumenti urbanistici vigenti sia dal punto di vista procedurale
degli atti assunti che da quello delle scelte metodologiche e dei
contenuti adottati. Il PUC vigente prevede infatti l’obbligo di
redazione dei Piani Urbanistici Operativi mentre il Piano Regolatore
Portuale del Golfo della Spezia non prevede insediamenti industriali
nella baia delle Grazie e, nella fattispecie, nell’area del
Cantiere Valdettaro. Sia
il PUC che il PRP vigenti non prevedono avanzamenti della linea di
costa;
DISEGNO
SCHEDA PUC
(si
noti l’individuazione dello specchio acqueo che giustamente
ricomprende anche l’attuale bacino di carenaggio)
ESTRATTO
Norme PRP
(da
“Disciplina degli Ambiti di Intervento” - AMBITO 1 – Seno delle
Grazie)
“L’eventuale
progetto di ristrutturazione dell’attuale impianto nautico dovrà
essere
limitato alla sola utilizzazione delle aree dell’attuale cantiere
Valdettaro senza la
realizzazione
di opere fisse o comunque che modifichino il profilo della costa,
senza
appesantire
ulteriormente l’occupazione dello specchio acqueo,
fatto salvo quanto già approvato dalla Regione Liguria con la
procedura di screening.”
VISTO
il verbale della
Conferenza dei Servizi del 10 giugno 2010 nel quale è riportata la
nota 4260 del 9 giugno 2010 con la quale ARPAL espone: “L'area
oggetto di una razionalizzazione del fronte banchinato rientra nelle
aree a mare del SIN Pitelli.... si andrà a incidere su fondali
marini naturali.... gli interventi previsti dovranno essere preceduti
da una caratterizzazione di dettaglio ….
I previsti riempimenti saranno possibili solo su roccia, oppure, in
presenza di sedimenti, qualora ne sia esclusa una loro contaminazione
tramite caratterizzazione o, in caso contrario, previa bonifica degli
stessi”;
VISTO
il verbale della
Conferenza dei Servizi del 15 dicembre 2010 nel quale il Settore
Ambiente della Provincia della Spezia “rileva le seguenti
problematiche: 1) gli specchi acquei si trovano nel sito di Pitelli,
pertanto sarà necessario attivare propedeuticamente presso il
Ministero dell'Ambiente la procedura di bonifica dei fondali; 2) gli
adempimenti funzionali di cantiere potranno comportare l'attivazione
di nuovi scarichi di acque reflue o immissioni nell'atmosfera che
dovranno essere oggetto di preventiva autorizzazione”;
VISTO
la “Caratterizzazione dei sedimenti marini per progetto di
ampliamento a mare” eseguita dalla Società Ferrari De Nobili
s.r.l. per conto della Società Cantiere Valdettaro s.r.l. e inviata
a ARPAL per la validazione il 17/05/2011;
VISTO
la “Relazione di
validazione relativa alle indagini ambientali del Piano di
caratterizzazione dei sedimenti marini antistanti il Cantiere
Valdettaro” eseguita da ARPAL e acquisita dal Ministero
dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il 30/06/2011
con la quale ARPAL ritiene
“validabili tutti i dati … nonostante il numero di campioni sia
esiguo” ritenendo comunque accettabili e non critiche alcune
difformità, poiché tutti i valori misurati sono comunque
notevolmente inferiori alle CSC
VISTO
la Conferenza dei
Servizi decisoria svoltasi a Roma il 2 aprile 2012 nella quale viene
deliberato di “approvare i risultati della caratterizzazione dei
sedimenti marini … a
condizione che siano ottemperate le seguenti prescrizioni: …
dovranno essere adottati i dovuti accorgimenti in tutte le fasi di
lavoro, valutando la scelta di delimitare l'area di lavoro con
barriere, in quanto dai risultati della caratterizzazione si
evidenziano superamenti dei valori di intervento sito-specifici
relativi ai composti organostannici in tutti i campioni analizzati e,
in merito al Mercurio, in un solo campione afferente l'ultimo livello
prelevato; … il progetto degli interventi dovrà adottare misure in
grado di ridurre al minimo gli impatti sull'ambiente circostante, per
la presenza nell'area di arenili e impianti di itticoltura,
minimizzando la risospensione di sedimenti e dovrà essere valutata
la necessità di delimitare l'area di lavoro con barriere di
contenimento, prevedendo in ogni caso un idoneo piano di
monitoraggio”.
VISTO
il Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
e del Mare dell'11 gennaio 2013 che approva l'elenco dei siti non
rientranti nei requisiti del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 e
che tra questi è annoverato il sito di Pitelli;
CONSIDERATO
che il Decreto sopra citato trasferisce alla Regione Liguria le
operazioni di verifica e eventuale bonifica;
CONSIDERATO
che avverso questa decisione è stato presentato presso il TAR di
Genova un ricorso sostenuto da V.A.S. Verdi Ambiente e Società onlus
mentre Legambiente ha presentato analogo ricorso presso il TAR Lazio
e che entrambi questi ricorsi sono ancora attivi;
VISTA
la Deliberazione di Giunta Regionale n.451 del 19 aprile 2013 che
prende atto di questa variazione e individua nell'ARPAL il soggetto
al quale affidare le istruttorie tecniche connesse ai vari
procedimenti per gli interventi di caratterizzazione, messa in
sicurezza e bonifica delle aree inerenti il S.I.R. Pitelli;
VISTA
la Deliberazione di Giunta n. 908 del 26 luglio 2013 che recepisce le
conclusioni della Conferenza dei Servizi del 20 maggio 2013 e
stabilisce altresì di agire in continuità con le procedure e
modalità operative già adottate nell'ambito dello svolgimento delle
Conferenze dei Servizi a livello nazionale;
CONSIDERATO
che la Baia delle Grazie è compresa nella sua interezza nella
perimetrazione del S.I.R. Pitelli;
CONSIDERATO
che nel Progetto preliminare di bonifica dell'intera area perimetrata
pubblicato da ICRAM nel marzo 2005 relativamente la Baia delle Grazie
leggiamo:
- “la diffusa contaminazione da parte di metalli, IPA e PCB con le concentrazioni più critiche individuate nel seno del Fezzano e delle Grazie” (pag. 9);
- l'analisi chimica effettuata sui sedimenti ha rilevato all'interno della rada “una forte contaminazione, dovuta principalmente a metalli pesanti ed elementi in tracce e a compostiorganostannici, e secondariamente ad idrocarburi policiclici aromatici, idrocarburipesanti e policlorobifenili” … “il maggior grado di contaminazione e la sua maggiore estensione si rileva nei primi 70-100 cm. Dopo il primo metro la contaminazione si concentra quasi totalmente in aree molto circoscritte... dove oltre a essere presente un'intensa attività antropica, è forte la tendenza all'accumulo dei sedimenti: ....seni del Fezzano, di Panigaglia e delle Grazie” (pag. 49);
- “una distribuzione della contaminazione analoga a quella del piombo è stata evidenziata per lo zinco con concentrazioni molto superiori ai valori di intervento …. Nei primi 50 cm si osserva la massima estensione della contaminazione che interessa …. parte del seno delle Grazie (l'area interessata è la fascia prospicente l'abitato e quindi anche il Cantiere Valdettaro) (pag. 61);
- “le concentrazioni dei composti organostannici (TBT) risultano superiori ai valori di intervento fissato per la Rada della Spezia …. nel seno delle Grazie fino a 3 metri” (pag. 66);
- “la fascia più costiera (per la Baia delle Grazie la parte di fronte al paese, quindi antistante il Cantiere Valdettaro, vedi tavola pag. 71) risulta, nel suo strato più superficiale, interessata da una contaminazione diffusa di rame” (pag 70); “nello strato sottostante le aree contaminate (da rame) siriducono notevolmente di estensionee il tratto di costa occidentale della Rada risulta completamente esente da contaminazioni, eccetto per un hot spot nel seno delle Grazie (davanti al paese vecchio e quindi al Cantiere Valdettaro) (pag. 72);
- “le concentrazioni di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) … sono risultate superiori ai valori di intervento nel primo metro ….. nel seno delle Grazie” (pag 80);
- “analogo discorso vale per la distribuzione delle concentrazioni di policlorobifenili (PCB) nel primo metro, i cui livelli più critici sono stati determinati in diverse aree, molto circoscritte” (pag. 85) (la mappa a pag 86 segnala nella baia delle Grazie l'area davanti al paese vecchio quindi davanti al Cantiere Valdettaro)
- “lo stagno … presenta concentrazioni più alte della media nel seno … delle Grazie” (pag. 101)
CONSIDERATO
che:
- nella carta complessiva delle aree da bonificare la baia delle Grazie è inserita nella sua totalità (pag. 123)
- nella tavola che rappresenta la situazione per lo strato da 0 a 50 cm la baia delle Grazie è considerata “area da sottoporre prioritariamente ad intervento di bonifica” (tavola a pag. 160)
- per lo strato da 50 a 100 cm è “area da sottoporre a intervento di bonifica” (pag. 161)
- la baia delle Grazie, la parte prospiciente il Cantiere Valdettaro, è valutata “area da sottoporre prioritariamente a intervento di bonifica” negli strati da 100 a 150 cm (pag 162), da 150 a 200 cm (pag 163), da 200 a 250 cm (pag. 164) e da 250 a 300 cm (pag. 165)
VISTO
i risultati dei saggi ecotossicologici effettuati sui sedimenti,
pubblicati nel Progetto di bonifica elaborato dall'ICRAM alle pagine
103/104 dove è evidenziato che “La maggior parte dei sedimenti
saggiati, infatti, è in grado di provocare effetti tossicologici
acuti importanti, sia nella frazione solida che liquida. Ciò denota
la presenza di miscele complesse di contaminanti di natura organica
ed inorganica in forma di concentrazione biodosponibile per gli
organismi”
VISTO
quanto affermato nel
Progetto ICRAM: “dovrà essere data priorità (per
gli interventi di
bonifica) a quelle
aree i cui livelli elevati di contaminazione dei sedimenti potrebbero
determinare
situazioni di rischio sanitario-ambientale”;
VALUTATA
la mozione presentata al Consiglio Regionale dai Consiglieri del
Movimento 5 Stelle e approvata a agosto 2015 con la quale si impegna
il Presidente della Giunta e l'Assessore competente
“affinché:
-
......
- avviino con tutte le
istituzioni territorialmente interessate, un’immediata campagna di
monitoraggio integrativa di quella svolta fino ad ora, a partire
dalle aree ancora non caratterizzate, utilizzando strumenti
geodiagnostici adeguati;
- convochino
la conferenza dei servizi prevista dalla vigente normativa anche per
i siti di interesse regionale al fine di valutare la
revisione/integrazione dell’attuale caratterizzazione (verifica dei
livelli di inquinamento) anche alla luce della campagna di cui al
punto 3, in particolare in relazione al livello di permanenza del
rischio eco tossicologico in atto;
-......”
CONSIDERATO
che uno degli spazi
interessati dai riempimenti è quello attualmente utilizzato dal
bacino di carenaggio che nel progetto viene considerato, erroneamente
a nostro giudizio, quale “terraferma” e quindi progettualmente
escluso dal S.I.R. Pitelli e non conteggiato nelle aree necessitanti
bonifica ambientale e che cio’ oltretutto risulta essere difforme
dalla realtà in quanto trattasi di una struttura
“pseudo-galleggiante” aggettante su specchio acqueo che sovrasta
un “fondale marino” oltre ad essere comunque una installazione
industriale estranea al sito e necessitante, a nostro parere,
comunque di bonifica (demolizione / smantellamento);
CONSIDERATO
che l'area del
Cantiere Valdettaro è ricompresa nella parte a mare del S.I.R.
Pitelli e che le risultanze del Progetto di bonifica ICRAM
costituiscono atto amministrativo vincolante per gli Enti competenti
e per tutte le attività che ricadono internamente alla
perimetrazione del S.I.R. Pitelli;
VISTO
il già citato Progetto ICRAM, approvato con Conferenza dei Servizi
del 24 marzo 2014, documento che ha carattere prescrittivo per
qualsiasi attività di dragaggio /bonifica messa in atto all'interno
del Golfo, e che prescrive debba essere svolta una Istruttoria
Tecnica che metta a confronto varie tecniche di dragaggio al fine di
scegliere la più sicura e la più adatta al sitio in cui si opera,
nell'osservanza di quanto scritto alla pag. 127: “nel caso
dell'area marina perimetrata … in considerazione dell'elevata
contaminazione riscontrata nei sedimenti e della presenza di
obiettivi sensibili ai potenziali effettti della attività di
dragaggio (vedi per
esempio impianto di itticoltura all'interno della baia)
… sarà data priorità all'analisi della produzione di torbidità e
dell'aumento dei solidi in sospensione”;
VALUTATA
l'elevata
antropizzazione dell'area e i conseguenti elevati rischi sanitari che
deriverebbero da una mancata bonifica e/o da una non corretta
esecuzione del dragaggio;
CONSIDERATO
che all'interno del
Cantiere Valdettaro sono previsti, (in parte già iniziati
relativamente alla predisposizione di strutture antinquinamento e
pali di confinamento apparentemente senza aver acquisito tutti i
titoli autorizzativi), lavori di riempimento a mare con conseguente
costruzione di nuovi piazzali e che tali lavori prevedono
l'infissione di pali e palancole;
VISTO
l'esposto presentato dagli scriventi alla Procura della Repubblica in
data 30 ottobre 2015 in cui si chiede intervento mirato alla
sospensione immediata delle lavorazioni in atto nel caso esse siano
effettivamente eseguite senza titoli autorizzativi: titolo Edilizio,
Paesaggistico, Idraulico e Ambientale
CONSIDERATO
che i lavori di cui sopra sono conseguenti a una variante urbanistica
a un PUC che non è mai stato sottoposto a V.A.S.
VALUTATA
la
sentenza della Corte di Giustizia della UE del 22/9/2011 secondo la
quale non si può escludere la V.A.S. a priori, ma solo dopo
un'adeguata istruttoria di verifica, per piani che determinano l'uso
di piccole aree a livello locale che riguardano un unico oggetto di
attività economica
VALUTATA
la
sentenza n. 197/2014 della Corte Costituzionale che, relativamente
all'applicabilità della VAS (sia ordinaria che verifica di
assoggettabilità) ai piano minori su piccole aree e alle varianti ai
Piani urbanistici generali. ha deliberato come “la
necessità del ricorso alla procedura di VAS o di
assoggettabilità dipenda, non già da un dato meramente
quantitativo riferito alle dimensioni di interventi
la cui inoffensività sull'ambiente sia aprioristicamente ed
astrattamente affermata in ragione della
loro modesta entità, bensì dalla accertata
significatività dell'impatto sull'ambiente e sul
patrimonio culturale che detti interventi
(seppure non estesi) concretamente hanno capacità
di produrre (come espressamente
previsto dal comma 1 dell'art. 6 del DLgs. n. 152 del 2006)”.
DICHIARANO:
La
propria contrarietà ai nuovi riempimenti a mare previsti con
conseguenti nuovi avanzamenti della linea di costa in difformità e
contrasto alle normative urbanistiche vigenti (PUC e PRP);
La
propria contrarietà al tombamento degli inquinanti presenti
nei fondali marini
caratterizzati,
peraltro come da prescrizione ARPAL sopra richiamata, in ragione
anche della
presenza
in zona di molte risorgive carsiche sotterranee con possibili
sversamenti a mare di inquinanti;
La
propria contrarietà al tombamento del bacino di carenaggio
“pseudo-galleggiante” ritenendola installazione industriale
aggettante su specchio acqueo e non “terraferma” e quindi
necessitante di bonifica (demolizione / smantellamento);
CHIEDONO:
- che vengano fermati i lavori eventualmente in corso presso il Cantiere Valdettaro alle Grazie di Porto Venere (SP);
- che prima di ogni concessione e/o autorizzazione venga presentato Progetto di bonifica secondo gli indirizzi del documento ICRAM e successive note ARPAL;
- che venga svolta la prescritta Istruttoria Tecnica prima di qualsiasi intervento che comporti movimento sui fondali;
- che venga prioritariamente verificata l'assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica
CHIEDONO
altresì:
- di essere informati su ulteriori sviluppi riguardo l’oggetto;
- di partecipare alla prossima Conferenza dei Servizi;
- l’acquisizione agli atti della stessa delle presenti Osservazioni con riserva di presentare eventuali integrazioni si rendessero necessarie
Comitato
di Salvaguardia Ambientale della Baia delle Grazie Fabio CARASSALE
Associazione
V.A.S. Verdi Ambiente e Società Onlus Franco ARBASETTI
Associazione
Culturale di Promozione Sociale Posidonia Gabriella REBOA
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