giovedì 31 dicembre 2015

La storia infinita

A Porto Venere il Consiglio Comunale del 29 dicembre u.s. ha discusso due punti all'ordine del giorno:
  • Transazione fra la società Porto Venere Sviluppo s.r.l. e Farina costruzioni s.r.l. Provvedimenti
  • D.C.C. Nr 58/2006e D.C.C. Nr 6/2011. Provvedimenti
Sulle vicende che portano alla transazione di cui al primo punto abbiamo già scritto QUI. Si tratta di una richiesta di 322.425,15 euro da parte dell'impresa Farina,  l'impresa che ha costruito il garage al Fezzano, così giustificata: maggiori tempi impiegati nell'esecuzione dei lavori per cause non riconducibili a responsabilità dell'impresa, interessi maturati per ritardati pagamenti, maggiore costo materie prime e, per 61365,32 euro, lavori eseguiti al di fuori dell'appalto.
Tali opere fuori appalto riguardano sia guarniture e finiture di dettaglio per meri miglioramenti estetici, sia interventi esclusivamente finalizzati alla messa in esercizio della struttura del parcheggio. Ricordiamo che il parcheggio è stato inaugurato ad aprile 2013, in piena campagna elettorale e a ridosso delle elezioni comunali che si sono tenute nel maggio dello stesso anno.
Della richiesta fatta all'impresa costruttrice di opere extra appalto non sono stati trovati atti, come relazionato dall'attuale Amministratore Unico Lorenzo Dorgia nel corso del Consiglio Comunale e come riferito dal Sindaco che ha parlato di opere “commissionate a voce”, senza un verbale di Consiglio di Amministrazione, senza una richiesta di preventivo, senza una decisione della Giunta Comunale o del Consiglio Comunale di autorizzare tali opere. L'allora Presidente della Società, Ilaria Baracco, interpellata da Dorgia, ha risposto in data 12 gennaio 2015 che “data la volontà espressa dall'Amministrazione Comunale di Portovenere, Socio Unico della Società, di effettuare l'apertura al pubblico della struttura parcheggio prima dei ponti festivi primaverili (25 aprile/01 maggio) e quindi prima della fine di aprile 2013, il C.d.A. della Società diede mandato ai Tecnici Incaricati di fare eseguire dall'Impresa presente in loco le opere elencate nella vs lettera, dopo averne fatto verificare, di volta in volta, l'effettiva assoluta necessità, l'urgenza, la rispondenza ai necessari requisiti di sicurezza e valutatane la relativa modesta entità in rapporto al beneficio per l'Opera Pubblica da mettere in esercizio”.
Così fu possibile inaugurare in tutta fretta l'opera a fini propagandistici, senza collaudo e senza certificazione di agibilità.


Stupefacenti sono apparse le motivazioni addotte nella seduta di C.C. dall'ex Sindaco Nardini che ha parlato di fretta all'avvicinarsi dei ponti festivi ma ha parlato anche dell'orgoglio personale di consegnare alla comunità l'opera prima della chiusura del suo mandato. Soprattutto quest'ultima affermazione è stupefacente perché trattasi di persona che aveva chiesto e ottenuto i voti nel 2008 tuonando contro la Società Porto Venere Sviluppo, allora ancora S.p.a., e firmando petizioni popolari contro la costruzione del parcheggio.
La decisione presa nella seduta di Consiglio è stata di addivenire a una transazione che estingua la controversia tra la Società e l'Impresa, cioè pagare 50.000 euro più gli interessi, quelli non transabili ma dovuti per legge.
In conclusione, non solo i cittadini stanno pagando spese condominiali per 26 box non previsti dal progetto del garage approvato dal C.C. QUI ora pagheranno anche 50.000 euro per spese elettorali.

Anche il secondo punto all'o.d.g- tratta una vicenda che viene da lontano e esattamente dalla citata Deliberazione del Consiglio Comunale del dicembre 2006. Con questa Deliberazione l'Amministrazione Comunale, Sindaco Calcagnini, decideva di acquistare beni appartenenti al Demanio Marittimo per complessivi mq 31.868 ed esattamente: “i giardini pubblici in località Fezzano, ivi compresa l'area cosiddetta ex Bertolucci, tutta l'area del campo sportivo delle Grazie, la zona ex Pittaluga, tutte le aree pubbliche dalla Forza e Coraggio alla spiaggia del monumento sempre alle Grazie ed infine un tratto della Calata Doria a Porto Venere, banchine escluse”. Con Determinazione immediatamente successiva a questa delibera, 23 dicembre 2006, veniva disposta la contrazione di specifico mutuo con la Banca Nazionale del Lavoro per l'importo totale di euro 390.000 e veniva versata all'Agenzia del Demanio, il 29 dicembre 2006, la somma stimata quale corrispettivo, euro 378.688,20.


Nel maggio 2007 una circolare del Ministero dei Trasporti, Direzione Generale per le Infrastrutture della Navigazione Marittima e Interna sospendeva la vendita delle aree ritenendo “necessario procedere alla previa sdemanializzazione”. Nel 2010 l'Agenzia del Demanio comunicava l'intenzione di alienare l'immobile “ex casa cantoniera” di Via Pezzino Alto e nel 2011 l'Amministrazione Comunale, Sindaco Nardini, prendeva atto di tutto questo con una Delibera di C.C. in cui esercitava il diritto di opzione all'acquisto proponenedo di utilizzare parte dei fondi già versati all'Agenzia, da riconvertire per euro 238.000 nell'acquisto della suddetta “ex casa Cantoniera”. Questa procedura d'acquisto non si è conclusa perché non si possono utilizzare somme già versate per altri fini. Arriviamo alla comunicazione dell'Agenzia del Demanio del 18 luglio 2015 in cui l'Amministrazione Cozzani è stata nuovamente invitata ad esprimersi sull'eventuale esercizio del diritto di opzione di acquisto per la casa Cantoniera per un importo ridefinito in euro 198.000. L'Amministrazione commissiona una perizia secondo la quale, visto lo stato dell'immobile, il valore non è congruo, per cui, tennedo conto anche dei beni già acquisiti a titolo non oneroso sulla base del D.lgs 85/2010, decide di non dover procedere al momento a nessuna acquisizione onerosa di beni immobili.
Riepiloghiamo brevemente: c'è un deposito presso l'Agenzia del Demanio pari a euro 378.688,20 che giacciono lì inutilizzati dal dicembre 2006 e nel frattempo corrono gli interessi sul mutuo per 390.000 euro contratto sempre nel dicembre 2006 senza attendere l'effettivo passaggio al Comune dei beni demaniali.
Con la Deliberazione approvata nella seduta del 29 dicembre 2015 l'Amministrazione decide di richiedere la restituzione delle somme versate nel 2006 e di verificare i canoni eventualmente dovuti e non versati per l'occupazione delle aree demaniali.
A partire dalla Deliberazione del dicembre 2006 l'Amministrazione non solo si è gravata inutilmente per i successivi 20 anni di un mutuo di 390.000 euro ma si è obbligata anche a corrispondere alla Banca i relativi interessi: ad oggi sono state liquidate, dal 2007, n. 17 rate per complessivi 157.707,73 euro di quota capitale e euro 121.338,31 di quota interessi. Il Consiglio Comunale ha deciso anche di provvedere alla trasmissione di copia della Deliberazione votata al Revisore dei Conti ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti.
Ci auguriamo che venga restituito ai cittadini quanto l'insipienza, l'incuria, la superficialità di Amministratori incapaci ha loro colpevolmente sottratto. Ci auguriamo che vengano accertate le responsabilità, se ce ne sono. Ci auguriamo che i cittadini acquistino sempre più consapevolezza di avere il diritto di conoscere e partecipare alle decisioni sul bene comune territorio
Questo è il nostro augurio per il 2016.

Nessun commento:

Posta un commento