venerdì 30 marzo 2018

PUC: documento obiettivi e procedura di VAS

Il Comune di Porto Venere sta procedendo alla revisione del PUC attualmente in vigore, approvato nell'ormai lontano 2002. Siamo ancora nella fase iniziale, alla stesura del Documento Obiettivi per la cui costruzione l'Amministrazione ha svolto incontri nelle tre frazioni e ha richiesto contributi ai cittadini. Questa mattina abbiamo inviato all'Ufficio di Pianificazione il contributo dell'Associazione che potete leggere qui sotto. Abbiamo diviso il contributo in due parti: la prima descrive gli obblighi di legge sull'applicazione della VAS e la seconda esamina quelle che sono a nostro parere le criticità del territorio su cui sarà necessario intervenire. 
Per la prima parte abbiamo avuto un grande aiuto da Marco Grondacci e dai suoi scritti e per questo lo ringraziamo.



Appunti metodologici sulla costruzione del documento obiettivi e sulla procedura VAS

Leggiamo nel sito della Regione Liguria (che riprende le prescrizioni dell’art. 5 del Dlgs
152/2006):
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo di valutazione ambientale introdotto dalla Direttiva 2001/42/CE con l'obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Più precisamente, la valutazione ambientale prevede:
- l'elaborazione di un rapporto di impatto ambientale,
- lo svolgimento di consultazioni,
- la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni
- la messa a disposizione, del pubblico e delle autorità interessate, delle informazioni sulle decisioni prese.”

La Regione Liguria con la L.R. 32/2012, successivamente integrata con la L.R. 6/2017, ha regolamentato la procedura di VAS.
In particolare, per quanto riguarda la costruzione o la revisione di un PUC, la VAS (ordinaria o con procedura di assoggettabilità, in questo caso non cambia) prescrive che mentre si elaborano gli obiettivi del preliminare di PUC si debbano definire gli obiettivi ambientali. Il che significa che, accanto alla elaborazione degli obiettivi settoriali del piano (edificato, servizi pubblici, infrastrutture viarie, impianti industriali, ecc.) devono essere individuati gli obiettivi ambientali (riduzione emissioni in atmosfera, riduzione produzione rifiuti, riduzione suolo consumato, ecc.) da raggiungere attraverso il piano.



Gli obiettivi settoriali andranno quindi valutati in rapporto alla loro capacità di raggiungere gli obiettivi ambientali i quali saranno definiti tenendo conto sia della legislazione ambientale che delle conoscenze e delle emergenze del territorio interessato.

Inoltre, se la VAS deve rispettare il suo nome, cioè avere valore strategico, sia gli obiettivi settoriali che gli obiettivi ambientali andranno inseriti all’interno di scenari di sviluppo alternativo del territorio.

E ancora, molto importante per il nostro territorio, la L.R. citata prescrive che “Nel caso di piani o programmi che interessino siti della Rete Natura 2000 di cui alla legge regionale 10 luglio 2009, n. 28 (Disposizioni in materia di tutela e valorizzazione della biodiversita') il rapporto preliminare ed il rapporto ambientale contengono anche gli elementi indicati nei criteri e nelle linee guida definiti dalla Regione in materia di valutazione di incidenza“.
Quanto si sta pubblicando nel sito del Comune sembrerebbe una valutazione degli ambiti di riferimento propedeutico all’elaborazione di un rapporto di impatto ambientale, così come prescritto dall’art. 8 della L.R. 32/2012.

La normativa sulla trasparenza e la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (acronimo CiVIT) prescrivono che i Comuni pubblichino la documentazione relativa alla valutazione ambientale dei Piani cioè: lo stato dell’ambiente, i fattori inquinanti, le misure che incidono sull’ambiente, le misure a protezione dell’ambiente e le relative analisi di impatto, le relazioni sull’attuazione della legislazione (cioè gli atti amministrativi che il comune deve predisporre per adempiere alla legislazione comunitaria, nazionale e regionale in materia ambientale), lo stato della salute e della sicurezza umana.

Relativamente a questo ultimo punto nel sito del Comune è pubblicato il documento RIR (Rischi Incidente Rilevante) relativo al rigassificatore di Panigaglia, documento che è piuttosto generico sulla parte che riguarda gli impatti da scenari incidentali a cominciare dal rischio sanitario che è invece parte fondamentale dei documenti ex Seveso III. Citiamo a questo proposito, poiché ci sembra molto attinente con il nostro territorio, la sentenza del TAR Puglia, la n. 60 del 16 gennaio 2018, con la quale viene rigettato il ricorso della ditta che voleva realizzare un deposito costiero per lo stoccaggio di idrocarburi. La motivazione principale viene individuata nelle carenze del Rapporto di sicurezza con particolare rilievo alla non adeguata valutazione del rischio sanitario legato ai potenziali scenari incidentali. Il TAR afferma un principio generale secondo il quale per la normativa Seveso “l’interesse pubblico alla sicurezza di siffatti impianti è assolutamente prioritario rispetto agli interessi economici privati e in alcun modo negoziabile”.

La Legge Regionale ligure sulla VAS prevede che il Rapporto Ambientale che deve accompagnare il PUC contenga anche i criteri per effettuare la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario (VIIAS). Una Delibera di Giunta Regionale, la 1295/2016, ha fissato le Linee Guida per la VIIAS nelle procedure di VAS. In sintesi, nel Rapporto Ambientale deve essere verificata la coerenza degli obiettivi settoriali e ambientali con quelli della tutela della salute dei cittadini specificando quali siano i possibili effetti del Piano sugli aspetti socio-sanitari e quali miglioramenti ci si prefiggano.

Secondo la recente riforma della Legge Regionale 32/2012, la competenza di approvare l’atto che conclude il procedimento di VAS spetta ai Comuni, cioè sia la procedura di verifica di assoggettabilità che la VAS ordinaria si concludono con un provvedimento emanato dall’Ente Comune. Resta fermo quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato 133/2011 secondo la quale il parere motivato che conclude il procedimento di VAS deve essere rilasciato da un Ufficio e da un responsabile diverso da quello responsabile del procedimento di PUC pena la illegittimità del procedimento. La stessa sentenza dice che “appare evidente la volontà di assicurare che la fissazione delle “competenze” sia compiuta a priori, con atti che individuino in via generale e astratta i soggetti, uffici o organi cui viene attribuita la veste di “autorità competente””.

Quanto detto vale anche per la VIIAS che deve prima essere elaborata dall’Autorità Procedente del PUC, cioè dall’Ufficio di Piano e dal responsabile del procedimento. Successivamente, in sede di VAS, dovrà essere valutata, nella forma e nella sostanza, dall’Autorità Competente che deve essere un settore specifico del Comune, separato dall’Ufficio di Piano e dal Responsabile del procedimento.

Il nostro Comune ha avviato, con D.G.C. 79/2014 l’Ufficio di Pianificazione il quale ha tra le sue competenze, come si legge nel sito del Comune, “Pianificazione: urbanistica, piani e programmi del Parco Naturale Regionale, piani di gestione, piani attuativi e piani di settore (privati e ERS), piani e programmi di valorizzazione dei beni demaniali e culturali, del S.I.C. e del Sito Unesco” ma anche “Procedimenti di VAS e VIA per procedimenti di competenza. Pareri di conformità al Piano del Parco Naturale Regionale, nulla osta Urbanistici e Forestali di competenza comunale. VAS, VIA e Valutazioni di incidenza procedimenti edilizi e urbanistici.

Evidentemente non è stata messa in atto la separazione prevista dalla legge.

Nel sito del Comune, alla pagina “Verso il PUC” sono pubblicati molti documenti propedeutici alla creazione del Documento obiettivi ma mancano gli atti amministrativi e le normative che regolano il procedimento. Per una maggiore chiarezza e affinché la partecipazione del pubblico non sia solo formale chiediamo vengano pubblicati.

 
Contributo dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale Posidonia alla stesura del Documento Obiettivi del nuovo PUC

PREMESSA
Gli obiettivi di un PUC devono tener conto del concetto di paesaggio come definito dalla Convenzione Europea del paesaggio: “il paesaggio svolge importanti funzioni di interesse generale sul piano culturale, ecologico, ambientale e sociale e costituisce una risorsa favorevole all’attività economica, … se salvaguardato, gestito e pianificato in modo adeguato, può contribuire alla creazione di posti di lavoro; … è un elemento importante della qualità della vita delle popolazioni; … rappresenta un elemento chiave del benessere individuale e sociale, … la sua salvaguardia, la sua gestione e la sua pianificazione comportano diritti e responsabilità per ciascun individuo”.

Questa idea di paesaggio è ormai consolidata nella moderna urbanistica così come l’idea che l’ambiente di vita abbia influenza sul comportamento e sul carattere dei cittadini tutti, non solo di quelli più attenti a ciò che li circonda ma anche di quelli più indifferenti che lo subiscono inconsapevolmente. E’ altrettanto noto come lo stato di abbandono e il degrado di strutture pubbliche abbia abbassato nei cittadini il livello di percezione della negatività, abbia ridotto il rispetto verso i beni comuni e abbia favorito il distacco delle persone dal senso di appartenenza a una comunità.
Grande attenzione va quindi posta nel recupero della qualità dei luoghi, tenendo conto che il territorio è la risorsa fondamentale per chi lo abita. Obiettivo fondamentale è dare ai paesi la possibilità di recuperare la propria identità e la propria vivibilità (pensiamo per esempio al recupero della balneabilità, della percorribilità dei sentieri e alla creazione di spazi aggregativi), tenendo ben presente che affinché un luogo sia attrattivo dal punto di vista turistico deve prima di tutto essere a misura di residenti

Il PUC che uscirà da questa revisione dovrà, fatta la fotografia della situazione e effettuata la diagnosi, procedere alla cura dei mali strutturali e gestionali del nostro ambiente che sono da ricercare principalmente in un insensato sviluppo edilizio e nella mancata attenzione al territorio nelle sue parti più fragili, sia da un punto di vista naturalistico che geomorfologico.

A nostro avviso un PUC non deve essere la somma di desiderata espressi dai cittadini più o meno interessati ma deve prima di tutto fornire una visione del territorio e del suo sviluppo di ampio respiro e lungimiranza, senza voli pindarici e senza progetti che si configurino già in partenza come irrealizzabili.

E’ fondamentale ricordare che buona parte del territorio di Portovenere è Sito Unesco, Parco Regionale e Sito di Interesse Comunitario. I valori paesaggistici, storici, naturalistici e antropologici che hanno determinato questi riconoscimenti devono essere mantenuti e consolidati.

CRITICITA’ DEL TERRITORIO E POSSIBILI INTERVENTI

Elenchiamo quelle che a nostro avviso sono le principali criticità del nostro territorio, fornendo alcuni esempi e quello che auspichiamo di trovare nel nuovo PUC

1) A nostro avviso il PUC dovrebbe avere come obiettivo prioritario la tutela e salvaguardia del territorio. Il nostro è un territorio fragile sia da un punto di vista idrogeologico che idraulico, presenta numerose emergenze che, per nostra fortuna, per ora si sono evidenziate in poche occasioni. I cambiamenti climatici denunciati a livello mondiale però portano a una intensificazione degli eventi estremi per cui la massima attenzione va posta nella prevenzione.
Attenzione e prevenzione che si traducono sia nella manutenzione del territorio non insediato che nel non caricarlo ulteriormente con nuove costruzioni e nuove infrastrutture.
La cura per il territorio ha conseguenze positive non solo per la vita degli abitanti ma anche per il turismo sempre più raffinato e specializzato. Accanto a un turismo di massa, domenicale e estivo, il classico turismo mordi e fuggi che privilegia il consumo del territorio, si devono creare le condizioni per attirare un turismo consapevole e sostenibile che possa godere, anche oltre la stagione estiva, delle bellezze paesaggistiche, delle tradizioni e della storia locale e di una quotidianità a misura d’uomo. Quindi massima attenzione agli ambiti di tutela e conservazione prevedendone anche l'ampliamento.

2) Particolare cura deve essere rivolta al territorio collinare impedendo la chiusura di sentieri ma anzi favorendone la percorribilità anche con una attenta manutenzione. Si deve mantenere la possibilità di attuare nelle zone di presidio ambientale convenzioni con i proprietari che, mantenendo la funzione agricola del sito, possano esercitare una forma di controllo sul territorio. Tali convenzioni potrebbero anche consentire, nelle zone attraversate dai sentieri, di adattare strutture già esistenti per creare mini rifugi che offrano alcuni servizi agli escursionisti.

3) Deve essere evitato ogni intervento che vada nella direzione del consumo di suolo. Nel nostro comune la popolazione è in calo almeno da trent'anni a questa parte e non per mancanza di abitazioni: infatti a fronte del calo della popolazione cresce il numero di abitazioni e di vani inutilizzati. Anche il mercato delle seconde case, dopo una iniziale esplosione, ha subito una brusca frenata. Ci sono molte abitazioni invendute e inutilizzate, alcune addirittura non terminate, e di questo problema un PUC deve tener conto.
Questo significa anche porre la massima attenzione nel censimento delle abitazioni sfitte e inutilizzate e nel predisporre incentivi e aiuti per la loro ristrutturazione per arrivare alla piena utilizzazione di tutto il patrimonio abitativo esistente.
E' auspicabile che venga incentivato per le ristrutturazioni l'uso di tecniche e materiali che portino risparmi energetici e lo sfruttamento di energie rinnovabili. Sono in commercio per esempio pannelli solari a mo' di tegole di cui si può favorire l'utilizzo magari al di fuori dei centri storici.

4) Ugualmente importante è mettere un freno al consumo di mare che ha importanti ripercussioni sulla terra ferma. Abbiamo visto in questi anni che la creazione e l'ampliamento di porticcioli e marine non porta maggior benessere alla popolazione ma al contrario ha conseguenze negative quali l’aumento del traffico veicolare con la conseguente necessità di costruire parcheggi gravando ancora di più su un già fragile territorio. In genere poi all’interno dei porticcioli si creano strutture commerciali, sportive e di accoglienza togliendo così ricadute positive nei confronti del commercio locale.
La "pavimentazione" del mare con pontili ha modificato non solo l'estetica delle baie e impedito a abitanti e turisti il godimento del mare ma interagisce con le correnti e contribuisce all'inquinamento con gli scarichi delle barche.

Vorremmo perciò venisse adottato come principio cardine lo stop al consumo del territorio e del mare

5) La creazione e l'ampliamento di porticcioli, marine e approdi ha modificato anche la linea di costa e la stessa possibilità per la popolazione di accedere al mare. Si è intervenuti pesantemente su tratti di costa che conservavano ancora tratti geologici e naturalistici integri.
Al Fezzano si ipotizza un distruttivo intervento su un tratto di costa rimasto inalterato nel tempo, questo come conseguenza della richiesta di ampliamento dell’attuale porticciolo che auspichiamo venga negato. La baia delle Grazie ha subito numerose modificazioni. Sono state privatizzate e chiuse numerose discese al mare, si è intervenuti pesantemente sulla costa. Permane inoltre la separazione tra un buon tratto del borgo e il mare costituita dalla presenza del Cantiere Valdettaro. La ricerca di soluzioni che permettano la percorribilità lungo mare dell'intera baia non è più procrastinabile.

6) Allo stesso modo non è più procrastinabile la bonifica del nostro mare e di aree a terra, bonifica in assenza della quale non si può parlare né di benessere degli abitanti né di turismo e tanto meno di recupero della balneabilità. Pensiamo per esempio all’Area ex Pittaluga alle Grazie che è tutt’ora inserita nell’elenco della Regione Liguria dei siti da bonificare.
Ci sono anche attività quali la piscicoltura che contribuiscono notevolmente all’inquinamento del mare e che avrebbero dovuto da tempo essere trasferite in siti più idonei.
Un notevole miglioramento dell’ambiente e della sua vivibilità verrebbe da una attenta revisione della rete fognaria che allo stato attuale contribuisce in maniera notevole all’inquinamento del mare e non solo.

7) Un PUC deve mirare al benessere della popolazione, deve salvaguardarla da rischi che ne potrebbero compromettere la salute e la stessa vita. Per questo riteniamo sia necessario mantenere la dizione "Area di trasformazione" (obiettivi PUC 2002) per la baia di Panigaglia, credendoci e lavorando per una reale trasformazione, avviando trattative con la proprietà e facendo concrete ipotesi di insediamenti di altra natura, pensando a incrementi dell'occupazione e al miglioramento della vita dei borghi.

8) E’ indispensabile migliorare la percorribilità della Sp 530 che presenta tratti molto critici e spesso è teatro di incidenti anche gravi. Nel tratto a Fezzano, località “dazio”, è sempre più urgente arrivare a una convenzione con l’Aeronautica Militare per l’acquisizione di uno spazio sottostrada per la creazione di un parcheggio che consentirebbe di eliminare le macchine in sosta che restringono la carreggiata. Alle Grazie permane la pericolosità in località “case rosse”, dovuta alla ristrettezza della sede stradale.

9) Un accordo con l’Aeronautica Militare sarebbe auspicabile anche per la creazione di un passaggio lungomare tra Fezzano e Cadimare e per l’utilizzo delle strutture sportive presenti in quel sito, utilizzo che potrebbe alleggerire le frazioni dall’ingombrante presenza dei campi sportivi destinando quelle aree ad uso verde pubblico o uso sportivo più leggero.
Sempre nell’area Aeronautica la creazione di un campus universitario nei fabbricati che insistono nel territorio del Comune di Porto Venere porterebbe un buon numero di giovani a frequentare e soggiornare nel nostro territorio con ricadute benefiche sull’economia.

10) Il borgo di Porto Venere ha subito nel tempo pesanti sconvolgimenti, dalle mura fino alla baia dell’Olivo. Potremmo dire che non c’è più nulla da distruggere, tutto è già stato fatto. Si pensi anche a quelli che anni fa sono passati per interventi migliorativi e hanno invece provocato danni irrecuperabili (per esempio la distruzione del vecchio comune). Occorre fare molta attenzione affinché tali errori non si ripetano.
La tendenza alla banalizzazione e alla disneylandizzazione del luogo può essere fermata prevedendo anche qui, come in tutto il territorio comunale, lo stop al consumo di territorio e di mare e salvaguardando e tutelando la parte collinare, sottraendola a un insensato sfruttamento e mantenendola a un uso naturalistico e culturale che favorisca un turismo più attento e rispettoso.

11) Per Palmaria dovrà essere garantita la fruizione pubblica libera e dovrà essere consentito l'accesso e la fruizione alle scogliere, alle spiagge e a tutti i sentieri che la percorrono. Dovrà essere preservato il valore naturalistico e storico-culturale dell’isola. Piccoli interventi su edifici già esistenti dovranno migliorare la qualità della vita degli abitanti (per esempio presidio sanitario o di protezione civile e antincendio) e favorire la fruizione turistica (punto informativo, vendita di prodotti dell’isola, ecc.).
Non dovrà essere consentito costruire nuovi edifici né alterare i caratteri tipologici, compositivi e costruttivi di quelli esistenti.


INCHIESTA PUBBLICA

Siamo in attesa della Inchiesta pubblica guidata da un garante terzo che è prevista dalla procedura di VAS cui il nuovo PUC dovrà essere assoggettato. Questo passaggio, se ben gestito, avrà una notevole importanza sia per i cittadini che per l’Amministrazione: i cittadini si sentiranno interlocutori attivi e almeno in parte artefici del proprio futuro e l’Amministrazione avrà a disposizione i risultati di un grande lavoro collettivo cui potrà attingere per proseguire la propria azione.







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