Il nostro sindaco, Matteo Cozzani, è quasi sempre assente da Porto Venere, da quando, ancora prima delle elezioni, è stato nominato capo dello staff e, successivamente, capo di gabinetto di Toti.
Con la scusa del COVID nega lo svolgimento dei Consigli Comunali in presenza. L’opposizione ha protestato, forte anche della nota della Prefettura pervenuta all’Amministrazione che non vieta lo svolgimento in presenza, purché nel rispetto delle norme anti-Covid. Chi conosce la sala Consiglio di P.V. sa che può contenere tranquillamente 14 persone ben distanziate. Lo svolgimento in presenza favorirebbe sia la discussione in aula che la comprensione da parte del pubblico collegato in rete.
Non solo è imposta la modalità di svolgimento del Consiglio ma anche data, orario e o.d.g. vengono imposti, non concordati con l’opposizione ma calati dall’alto, nello stile del “chi c’è c’è”. I consiglieri di maggioranza fanno atto di presenza, limitandosi ad alzare la mano a comando, mai una discussione, un dibattito, una richiesta di chiarimento, solo obbedienza cieca. Quando, nell’ultimo Consiglio, per protesta, l’opposizione ha abbandonato l’aula virtuale, in meno di tre minuti sono state votate cinque pratiche, come pura formalità. Per apprezzare poi il clima di fattiva collaborazione e l’attenzione riservata alle proposte e agli interventi della minoranza è sufficiente andare su YouTube e visionare un Consiglio Comunale, uno qualsiasi.
All’interno di questo quadro, niente affatto democratico, stanno per essere definitivamente approvate pratiche che riguardano la vendita di beni storici, beni dei cittadini, e non solo dei cittadini di Porto Venere, ma beni patrimonio dell’umanità, riconosciuti tali dall’Unesco. Sta per essere venduta una porzione di Piazza Spallanzani, universalmente nota come Piazza San Pietro, e la motivazione scritta nella Delibera che ha dato il via a questa operazione è “essendo pervenuta una manifestazione di interesse”.
E’ in corso la stima dell’edificio della ex scuola di Porto Venere, con terreno annesso, già sede del C.E.A.; molto probabilmente questo edificio sarà messo in vendita e anche questa vicenda la dice lunga riguardo la non volontà di mantenere in vita il Parco.
C’è poi, non ultima, la questione dei beni sull’isola Palmaria per i quali è iniziato l’iter del frazionamento catastale, preludio anche questo a vendite.
Insomma, Consiglio Comunale svilito, opposizione trattata con sufficienza e arroganza, beni dei cittadini considerati dal Sindaco nella propria totale disponibilità.
E’ sufficiente per dire che abbiamo un grave problema democratico?
Abbiamo inviato questa nota alla Rete delle Associazioni e Comitati del Golfo e Val di Magra, invitandoli a diffondere e a partecipare con noi a prossime manifestazioni di protesta.
La prima manifestazione, nel rispetto delle restrizioni anti-covid, sarà un flashmob programmato, insieme ad altre associazioni del territorio, per martedi 22 alle ore 18, ora di inizio del Consiglio Comunale. Ci vedremo a Porto Venere, simbolicamente sotto il palazzo del Comune, per protestare sia contro la modalità di conduzione del Consiglio che contro la vendita dei beni.
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