venerdì 28 febbraio 2025

2. La storia non ha nascondigli

 


L’Accordo del ‘96 ha tra le sue finalità la riqualificazione di due aree verdi, una lato Fezzano e una lato Pezzino, nonché la trasformazione funzionale di una parte degli immobili dello Stabilimento e la riclassificazione urbanistica delle aree indicate nel Piano Particolareggiato.

Riprendiamo in particolare due articoli:

Articolo 3, Oggetto dell’Accordo, “In coerenza con le finalità come sopra enunciate, l’Accordo ha pertanto specificamente per oggetto l’approvazione di un progetto che prevede:

  1. la demolizione di alcuni edifici esistenti;

  2. la realizzazione di un nuovo edificio ad uso officine, magazzini, ricovero automezzi ed uffici tecnici;

  3. la riclassificazione urbanistica a “verde pubblico” (F3) di un’area di mq 3.914 sottostante e antistante Cà Bertocchi, precedentemente classificata “zona boschiva attrezzata” (E3) e “Parco con Ville” (C9);

  4. la riclassificazione urbanistica a “verde privato Pezzino Basso” (C9/VP), di un’area di mq 2.500, sita in località Pezzino Basso, precedentemente classificata “verde pubblico” (F3);

  5. il completamento della passeggiata a mare “Le Grazie”;

  6. la monetizzazione degli oneri finanziari connessi alla realizzazione delle opere di riqualificazione paesistico-ambientale dell’area dello Stabilimento e alla realizzazione delle opere di cui alle lettere a) e b) che precedono.”


giovedì 27 febbraio 2025

1. La storia siamo noi

 


Dopo la notizia dell’attentato alla petroliera al campo boe di Vado Ligure anche a Panigaglia sono aumentate le misure cautelari contro atti di terrorismo. Il provvedimento maggiormente avvertito dai cittadini è stato la chiusura del sentiero che costeggia per un breve tratto la parte della baia lato Fezzano. Più e più volte siamo intervenuti sui rischi connessi alla presenza stessa dello stabilimento nel nostro territorio, citando sempre anche il rischio terrorismo, e ci ritorneremo ancora. In questo post vogliamo ripercorrere la storia di questo sentiero, storia emblematica dei rapporti tra Amministrazione Comunale e Società GNL Italia, che ha origini lontane e che merita di essere conosciuta.

Nel luglio 1987 Snam presenta, al Ministero dell’Industria e al Comune di Porto Venere, istanza di ristrutturazione per poter lavorare gas di tipo leggero. Il Comune di Porto Venere esprime parere dubitativo mentre il Ministero dell’Industria da l’assenso alle modifiche richieste,

Nel maggio 1988 viene sottoscritto tra Comune e Snam un Protocollo di Intesa per uno studio di fattibilità per un progetto calibrato sia sulle esigenze della Società che sulla conformazione della baia. Nella prima metà del 1989 viene presentato il Piano che prevede l’interramento dei serbatoi sotto il monte Castellana e l’aumento della loro capacità oltre a un nuovo assetto anche del pontile di attracco. La popolazione si oppone duramente e il progetto, che pure gode del favore dell’Amministrazione, viene accantonato.