Sull’isola Palmaria, Parco Naturale Regionale di Porto Venere, partiranno a breve “Lavori di manutenzione straordinaria e asfaltatura strada comunale Via Cavour”. Si tratta della strada che dal Terrizzo sale fino al Forte Cavour e raggiunge la Batteria Sperimentale dove ha (o aveva?) sede il Centro di Educazione Ambientale del Parco.
Nel progetto presentato, e approvato ora con Conferenza dei Servizi decisoria, è evidenziato l’ultimo tratto di questa strada, sempre stato “bianco”, come “tratto da asfaltare” in contraddizione con il vigente Piano del Parco che proibisce ogni nuova asfaltatura.
Ci sono nel progetto anche altri particolari non in linea con il citato Piano del Parco, come per esempio i cordoli in cemento ai lati della strada e il tipo di materiale da utilizzare nei tratti di strada che devono essere risanati.
Per tutti questi motivi il biologo Fabio Giacomazzi, coautore con noi del Libro Bianco sul Parco e anima del Centro Monitoraggio Parco che ne è derivato, ha inviato una segnalazione alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia.
Dopo aver richiesto e ottenuto documentazione integrativa per potere esprimere il parere di propria competenza, la Soprintendenza ha subordinato l’approvazione del progetto al pieno rispetto delle seguenti prescrizioni:
- Qualsiasi tratto del percorso che, allo stato attuale si presenti quale strada bianca dovrà restare tale. Sono ammessi solo lavori di sistemazione finalizzati al mantenimento del percorso e alla corretta regimazione delle acque con materiale sciolto uguale per caratteristiche a quello esistente E da escludere, in particolare, l’impiego di materiali cementizi o bituminosi o che possano modificare la permeabilità del selciato.
- I cordoli laterali, inclusi quelli lato valle del percorso, dovranno essere realizzati in pietra senza l’introduzione di cordoli cementizi, diversamente da quanto descritto in relazione e rappresentato nella sezione tipo 1 rappresentata nella Tav. 3;
- Il nuovo manto di usura di completamento, nei tratti già asfaltati, sia realizzato con stabilizzato drenante con l’utilizzo di inerti già presenti sull’Isola Palmaria in modo tale che il colore finale si inserisca correttamente nel pregiato contesto tutelato, evitando l’impiego di conglomerato bituminoso, così come anticipato nella richiesta di integrazioni inviata da questa Soprintendenza E ammesso, ove necessario, l’impiego di addittivante con legante naturale carbon free.
Prescrizioni, come si legge, molto rigide che riguardano sia il tratto di strada “bianco” che i cordoli laterali ed anche il materiale da utilizzare nell’asfaltatura dei tratti già asfaltati ma ammalorati. In poche parole, la Sovrintendenza ha tenuto conto delle osservazioni ricevute.
E’ la dimostrazione che tenere un faro acceso sulle vicende che riguardano il territorio e in particolare il Parco, come sta facendo il CMP, contribuisce alla salvaguardia e alla tutela dei nostri preziosissimi beni ambientali, beni pesantemente attaccati da piani che non hanno nulla a che vedere con il rispetto per l’ambiente ma solo con la più rapace speculazione.
Non si tratta quindi di “dire NO” ma di assicurarsi di intervenire nel rispetto delle norme e con la dovuta attenzione a non alterare caratteri naturali e paesaggistici in contesti delicati come quello della Palmaria: si possono raggiungere i medesimi obiettivi con un progetto più attento e accurato.
Per quanto ci riguarda continueremo a vigilare e a denunciare, nel rispetto anche dell’art. 9 della nostra Costituzione:
La Repubblica …… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. ….
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