lunedì 10 settembre 2012

Porto Venere, assedio alla collina


Domenica 9 settembre  il quotidiano La Repubblica ha dedicato un'intera pagina nella cronaca regionale al consumo di suolo a Porto Venere, in particolare alla costruzione di due nuovi alberghi mentre due degli alberghi storici sono chiusi, uno da anni l'altro da mesi.

                      
                                                             
Il giornalista Marco Preve, estensore dell'articolo, riporta nella stessa pagina l'intervista da lui fatta al Sindaco, Massimo Nardini, che ha tenuto per sé la delega all'Urbanistica, e all'Assessore ai Lavori Pubblici Paola Roberta Faggioni.


                                           
Il Sindaco giustifica l'”assedio alla collina” come frutto delle scelte delle precedenti giunte e del PUC del 2000 che aveva già previsto la costruzione dei due alberghi. Il Comune di Porto Venere è sempre stato amministrato dalla sinistra o centro-sinistra e queste sono le amministrazioni che hanno segnato negli anni un modello di sviluppo e di uso del territorio che ne ha prodotto il consumo insensato che è sotto i nostri occhi. Il territorio è sempre stato sfruttato economicamente e monetizzato, senza nessuna attenzione alla qualità, con finalità mirate non all'interesse collettivo ma quasi sempre a quello privato. Come scrive ironicamente Preve “le scelte del passato, anche se non condivise, sono intoccabili”.
L'Assessore Faggioni giustifica la costruzione dei due nuovi alberghi con la necessità di intercettare i turisti in transito sui vaporetti che, con una migliore ricettività alberghiera, potrebbero fermarsi una notte (in un “residence alberghiero di lusso”?). I vaporetti di cui parla l'Assessore sono quelli che fanno la spola tra Lerici, Porto Venere e le Cinque Terre imbarcando gitanti spesso scesi da pullman che li scaricano in un posto per riprenderli poi in un altro alla fine della gita in barca. E' questo il modello di sviluppo turistico che si vuole per Porto Venere? Del resto i nostri amministratori sono in buona compagnia: è lo stesso modello che ha suggerito il progetto dei grattacieli-alberghi nel Water Front alla Spezia dove i croceristi in transito potrebbero pernottare.
I nostri politici locali hanno una chiara idea di quale turismo prefigurare per Porto Venere? con quali servizi? Su quali basi l'Assessore afferma che questi gitanti potrebbero pernottare almeno una notte? ci sono dei dati cui ha attinto? è stata fatta un'indagine? c'è uno studio che noi non conosciamo?
L’Assessore Faggioni inoltre ha avuto fino a poco tempo fa la delega alla Cultura e non ha preso posizione, come sarebbe stato suo dovere, su interventi devastanti per un paesaggio particolarmente pregiato, con valenze storiche e culturali riconosciute in tutto il mondo. In questo modo ha condiviso una politica che antepone interessi economici immediati e privati alla tutela e alla conservazione del territorio.
Infine ci sentiamo molto “rassicurati” (si fa per dire) dagli annunci del Sindaco che Preve cita nel finale dell'articolo: il Grand Hotel riaprirà, non c'è nulla di ufficiale ma il proprietario glielo “ha garantito personalmente”, e la revisione del PUC “è alle porte e non potrà che contenere un divieto quasi totale di incrementi volumetrici”.
Nella prossima primavera si vota, facile prendere impegni per altri.

6 commenti:

  1. Il sindaco Nardini ha perfettamente ragione, non gli si possono addebitare colpe che non ha.
    Quello che gli si può addebitare invece, a lui e alla sua giunta, è di aver concesso la possibilità di costruire delle case in aree edificabili ricadenti nel PEEP (Piano per l'edilizia economica popolare) alle Grazie e a Fezzano. La motivazione? I nostri giovani devono poter avere la possibilità di tornare a vivere nei nostri borghi avendo a disposizione case che possono permettersi di pagare. Ecco un'altra buona ragione per sventrare gratuitamente le colline. Peccato. Si perché i giovani quelle case non possono proprio permettersi di pagarle, in quanto comunque molto costose. Infatti la cooperativa che ha avuto dall’Amministrazione Comunale la concessione del diritto di proprietà delle aree e che teoricamente, al momento della concessione, avrebbe già dovuto avere un numero sufficiente di soci-acquirenti, ha pubblicizzato per mesi presso il “centro commerciale Il faro” la vendita di detti appartamenti. E' bastata poi una semplice telefonata perché fossero offerti su un piatto d'argento con tanto di suggerimenti per trovare gli escamotages per aggirare la legge: può intestare la casa a un suo congiunto se lei è già proprietario di un altro alloggio, la residenza la prenderà solo al momento del rogito ecc, ecc. Non ci venga quindi il sindaco Nardini a raccontare la favola del “divieto a qualsiasi incremento volumetrico”. Di cosa stiamo parlando?
    Quindi cosa possiamo dedurne? Che si creano bisogni fittizi per poter continuare a costruire, a deturpare il territorio, a svenderlo, ad abusarne. Si, non ho timore di usare questo termine “forte” perché di vero abuso si tratta. La fragilità dei luoghi imporrebbero un'attenzione che nei fatti non esiste.
    Tra cinque o dieci anni, non importa quanti, un sindaco qualsiasi, cresciuto in questo stesso humus culturale potrà ancora dire “non sono stato io”. Certo, ancora una volta diremo “non sei STATO tu”
    perché un concetto diverso di STATO avrebbe imposto un diversa assunzione di responsabilità

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  2. Non abito a Porto Venere ma è un luogo che mi è molto caro e dove ho passato molte piacevoli giornate. Per vari motivi sono stata assente per qualche anno e vi sono ritornata qualche giorno fa. Che delusione! Niente, o quasi, corrisponde ai miei ricordi. Già arrivando è una sfilata di nuove costruzioni che hanno divorato il verde delle colline. Lo spettacolo di Porto Venere dall'alto è dominato da gru e, anche lì, nuove costruzioni. In paese poi l'impressione dominante è di sporco e di degrado, sia nella via interna che sul lungomare con quegli enormi, prepotenti massi molto diversi da quelli poveri e discreti che ricordavo. Non ho potuto andare all'isola Palmaria ma quello che ho visto dalla Piazza di San Pietro mi ha dolorosamente colpito. Peccato, sono veramente addolorata, un altro pezzo della nostra bella Italia se ne sta andando. A vantaggio di chi? Non certo di quelli che come me amavano, devo dirlo al passato, Porto Venere e la sua atmosfera

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  3. E pensare che nel programma elettorale di questa amministrazione, che ha già consumato 9/10 del proprio mandato, c'era “nulla più che la ordinaria amministrazione”. Se fosse stata “straordinaria amministrazione” cosa sarebbe avvenuto? Ad esempio, l'allaccio fognario costruito in Palmaria e che non è attivo, comunque scaricherà in mare esattamente come fa Portovenere paese. Forse si
    poteva rinviare a favore di qualcosa di più urgente? Pensare a lavori faraonici che restano invenduti
    conferma quanto già dimostrato ovunque: i comuni che scimmiottano l'impresa commerciale non rientrano mai delle spese. Anche questo ci era stato promesso pre elezioni: chiudere le società partecipate come gli stessi amministratori di adesso sostenevano quando rappresentavano l'opposizione. Ci resta invece lo sventramento della collina alle spalle dei paesi, ma il sindaco ci dice che è dovuto a scelte delle precedenti amministrazioni. Peccato che molte varianti al Puc del 2002 siano state fatte negli ultimi tre anni e forse si tenterà di farne altre, non certo in difesa del territorio. Ricordate ”parla con noi” e quello striscione posto accanto al cimitero di Fezzano? Forse anche i morti avevano cominciato a protestare ed allora le loro ossa, senza avvisarne i discendenti che potevano parlare, sono state esiliate in fosse comuni.

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  4. sono una vecchia, non troppo ma abbastanza, per accomunarmi a quello che dice Enrico Pandolfo, con il quale abbiamo condiviso una adolescenza da frequentatori di Portovenere, lui come li chiamavamo allora "i foresti" che passavano prima le vacanze scolastiche ma anche quelle festive:Natale sul sagrato della chiesa ecc..,Questa premessa per unirmi anche a Simona Vicola,che dice la brutta impressione che ha avuto del paese, dal quale mancava da tempo, io invece che continuo a frequentarla essendo da generazione materna di Portovenere, e amando il paese per quello che è adesso ma in ricordo di quello che era impresso nella mente e per dire che è veramente una vergogna vedere quello che Hanno fatto in nome del progresso.In tutti questi anni ho di tutto, in primis la visione della Locanda San Pietro che ha visto la mia infanzia entrare e uscire dalla cucina dove la nonna lavava i piatti, non c'erano le lavastoviglie e le sue mani erano cotte dall'acqua calda e per me era un divertimento pigiare le sue dite e vedere il buco che si formava nella pelle e che ritornava su, giochi di bimba, o andare dalla mamma che in lavanderia stirava le lenzuola con quel bel profumo di bucato di panni stesi al sole, non c'erano le lavatrici.Ricordi di bimba oramai cresciuta.SANGUINETTI GABRIELLA

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  5. Quando ho mandato la mail a Corrado Augias non credevo che venisse pubblicata  e quindi sono stata particolarmente felice della sua risposta, come al solito intelligente e di ampio respiro.
    Ha capito infatti che le mie parole non riguardavano  solo Porto Venere per quanto, essendo per me  luogo di frequentazione e di affetti, mi stia particolarmente a cuore ciò che vi accade.
     Il problema della salvaguardia  del territorio  investe tutti i cittadini perché si parla dei luoghi  in cui si vive e che vorremmo fossero rispettati : è  un problema etico e politico, ma spesso  interessi e  disinteresse si intrecciano.
    Quello che fa male  ,perlomeno ai cittadini responsabili e sensibili, è l'essere sempre all'oscuro di quello che accade intorno a loro, nel LORO territorio. Le decisioni delle Amministrazioni non sono quasi mai partecipate, condivise e mi pare davvero patetico nascondersi dietro a quel "non sono stato io" di qualche Sindaco, volendo sempre far ricadere le colpe su giunte precedenti mentre speculazioni, deturpazioni, scempi vanno avanti inesorabilmente.
    Una cosa è certa: il silenzio, come sempre, può sembrare assenso. Quindi è bene dar voce ai propri pensieri e al proprio malcontento con i mezzi che abbiamo: in fondo anche il famoso "Parla con noi", cavallo di battaglia della campagna elettorale dell'attuale Amministrazione portovenerina,  invitava proprio  a questo....

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  6. Bene FANNO bene a costruire hotels , alberghi e altro, creando posti di lavoro e posti letto, ma dovrebbero obbligare chiusura oltre la mezzanotte con musica. Saluti, Colombo un abitante di Le Grazie.

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