Premetto che personalmente
non ho alcuna animosità nei confronti dell'attuale Giunta e del
Sindaco di Porto Venere, con cui anzi ho già avuto, in qualità di
socio dell'Associazione Culturale Posidonia, due incontri che
volevano avere e hanno anche avuto, almeno nelle intenzioni, un
carattere di costruttiva collaborazione.
Fatta questa premessa però
vorrei sottolineare che all'ordine del giorno, parecchio corposo, del
Consiglio Comunale del 25/09 vi sono deliberazioni di notevole
peso per le quali non mi pare sia stato intrapreso ed effettuato per
tempo alcun percorso "partecipativo", neanche
nell'accezione relativamente limitata contenuta nel Programma
Elettorale presentato da LA Lista Civica (vedi pag. 4, in particolare
comma 1: "La "partecipazione" non è, e non può
essere, un concetto astratto dietro il quale ci si può tutelare
quando si decide in nome di una comunità. La "partecipazione"
non è, e non può essere, uno strumento passivo che coinvolge gli
altri nell'approvare decisioni già prese.").
Ciò è grave in particolare
con riferimento alla "Proposta di Deliberazione delle Linee di
Governo per gli anni 2013 - 2018", che hanno, o dovrebbero
avere, carattere vincolante per l'Amministrazione, e alla "Proposta
di Deliberazione Indirizzi per le partecipazioni". Sulla prima
Proposta, per esigenze di spazio, non mi soffermo, limitandomi a
sottolineare l'assenza di qualsivoglia discussione pubblica. Sulla
seconda, alla luce anche dell'articolo comparso sul Secolo XIX di
lunedì 23 settembre, vorrei spendere qualche parola in più:
1)
Non si capisce per quale ragione la strada della liquidazione della
Porto Venere Sviluppo Srl sia così sconsigliabile. Il "buco"
teorico accertato, al momento, si aggira fra i 600 e i 900/mila euro,
in assenza di vendite. Ma la società ha in gestione il sistema
parcheggi, che dovrebbe garantire un sufficiente cash flow per
sostenere i rimborsi mutui. E' ragionevole pensare che nel giro di 5
anni, tanto, salvo errori, potrebbe durare la liquidazione, qualche
vendita si potrebbe realizzare. Quel che è certo che così si
opererebbe nella massima trasparenza (il Liquidatore risponde anche
penalmente dei suoi atti).
2) Ammesso, e non concesso
(ma qui si dovrebbe aprire un vasto dibattito), che il privato sia
meglio del pubblico, perché non procedere al realizzo della quota
del 51% della Porto Venere Servizi
Portuali e Turistici Srl, visto che l'esigenza è quella di far cassa: i costi sarebbero i medesimi di quelli previsti per l'acquisizione del 49% e a quel punto pur avendo un "partner" privato, ne avremmo uno particolare, una piccola public company, legatissima la territorio, che magari potrebbe essere "blindata" con opportuni interventi statutari preventivi.
Portuali e Turistici Srl, visto che l'esigenza è quella di far cassa: i costi sarebbero i medesimi di quelli previsti per l'acquisizione del 49% e a quel punto pur avendo un "partner" privato, ne avremmo uno particolare, una piccola public company, legatissima la territorio, che magari potrebbe essere "blindata" con opportuni interventi statutari preventivi.
3) Poniamo che si debba
forzatamente procedere, per quanto riguarda la Porto Venere Servizi
Portuali e Turistici Srl, nel senso indicato dalla Giunta.
Tralasciamo la questione dei costi di acquisizione. E se poi la
società dovesse evidenziare perdite (l'utile 2012 è stato di appena
tremila euro) e quindi riduzioni di capitale? E poi, quali sono i
costi preventivati per l'incorporazione della Portovenere Sviluppo
Srl? (il fatto che il Comune abbia il controllo totalitario di due
Società non vuol dire che automaticamente si possano fondere.
l'incorporante deve avere il controllo totale dell'incorporanda)
Non la voglio far lunga, ma voglio semplicemente sottolineare che i punti problematici sono tanti, economici e non, e che se si vogliono rispettare la trasparenza e la partecipazione proclamate nel Programma Elettorale qualche assemblea e qualche incontro popolare in più sarebbero necessari.
Non la voglio far lunga, ma voglio semplicemente sottolineare che i punti problematici sono tanti, economici e non, e che se si vogliono rispettare la trasparenza e la partecipazione proclamate nel Programma Elettorale qualche assemblea e qualche incontro popolare in più sarebbero necessari.
A meno che gli elettori, in
particolare quelli de LA Lista Civica, non decidano di delegare a
pochi decisioni che condizioneranno la vita dell'intera comunità
negli anni a venire, con poche possibilità di tornare indietro.
Corrado Giudici
ma perchè, cosa vi aspettavate da un'amministrazione di destra?.......Sveglia!!!
RispondiEliminaSarò/saremo anche addormentati, ma da persona di sinistra, con una lunghissima storia di militanza (e non ho cambiato idea, ma è una questione di rappresentanti!) debbo ricordare all'anonimo commentatore, che pensa di essere sveglio, che la precedente amministrazione a Posidonia non ha mai dato udienza, questa almeno sì, al di là delle scelte senz'altro discutibili, che discutiamo (eccome!). Se la precedente amministrazione avesse fatto seriamente almeno questo, forse non avremmo questa amministrazione: ricordi, l'anonimo commentatore, che l'astensionismo ha colpito a senso unico e che è stato il precedente sindaco a perdere, non il nuovo a vincere (vedere i dati elettorali per credere).
EliminaPur considerando destra e sinistra termini ancora provvisti di contenuto, stimolerei l'anonimo commentatore a considerare il fatto che si è cambiato tutto per non cambiare niente e che sarebbe l'ora di riavviare un impegno dal basso, senza estremismi e senza "grillismi". A questi livelli è sempre impegnativo, ma possibile.
Forse niente ,ma certamente ci si aspettava qualcosa di più da una Amministrazione cosiddetta di "sinistra".
RispondiEliminaRipropongo la scelta di non pubblicare interventi anonimi.
RispondiEliminaOgni idea è meritevole di attenzione mettendoci la faccia.Se l'anonimo ha argomentazione per svegliarci in modo palese ce lo comunichi.
Enrico Pandolfo
Facendo finta di credere che l'anonimato abbia una motivazione tecnicas, pubblichiamo le istruzioni per firmare i commenti:
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