lunedì 30 maggio 2022

Apparente dimenticanza



Abbiamo più volte e ampiamente scritto in questo blog sul Parco Naturale Regionale di Porto Venere, sullo stato di abbandono in cui versa e sulla mancanza di progetti scientifici sia sulla parte terrestre che sull’Area Marina.


Dobbiamo riprendere l’argomento per una “apparente dimenticanza” avvenuta in occasione della giornata europea dei Parchi che si celebra in tutta Europa il 24 maggio. Nella Pagina Facebook La mia Liguria, collegata alla Regione, compare l’elenco dei Parchi Regionali Liguri che hanno aderito all’iniziativa. Unico assente il Parco di Porto Venere.


Dai cittadini e dalle Associazioni ambientaliste che da tempo si battono per la conservazione, lo sviluppo e il potenziamento del Parco Naturale, questa assenza è stata interpretata come l’ennesimo segnale del disimpegno dell’Amministrazione Comunale, alla quale è affidata la gestione del Parco, nei confronti del Parco stesso.




Sono arrivate sulla pagina Fb e sulla stampa le prime note di protesta e l’amministratore risponde, cortesemente ma con una inesattezza: il Parco di Porto Venere ha un sito web ufficiale, indipendente da quello del Comune, https://parconaturaleportovenere.it
Su questo sito l'ultimo post è stato pubblicato oltre due mesi fa e non vi è traccia di iniziative programmate per la Giornata dei Parchi.







Dopo le note di protesta il post de La mia Liguria viene corretto aggiungendo Porto Venere addirittura a caratteri maiuscoli. Rimane però una citazione "vuota".





Sulla stampa abbiamo letto il 29 maggio la dichiarazione del Presidente Regionale di Federparchi, Roberto Costa, secondo il quale il Parco di Porto Venere non figurava nell’elenco perché, interpellato e invitato a programmare iniziative in occasione di questa giornata europea, non ha risposto né fatto pervenire alcunché.


Pensiamo che l’Amministrazione Comunale abbia fatto una grama figura di fronte all’Europa e si sia distinta nella Regione Liguria come totalmente disattenta e disinteressata al nostro patrimonio paesaggistico e ai nostri beni ambientali. Eppure è proprio ai beni storici e ambientali che dobbiamo la fama di cui gode il nostro territorio nel mondo e la ricchezza, anche economica, che ci deriva dal turismo.


Il nostro Parco, che ingloba due SIC-ZSC istituiti dalla Direttiva Habitat, che è contenuto per la parte non insulare in un terzo SIC-ZSC, che ha al suo interno un SIC Marino, che potrebbe e dovrebbe avere cospicui finanziamenti europei per la sua gestione, che potrebbe attirare turismo di qualità e renderci ancora più famosi nel mondo con una corretta gestione del patrimonio storico-ambientale, viene invece abbandonato in nome di una valorizzazione intesa come privatizzazione e svendita, viene manipolato e asservito a operazioni miopi che non tengono in nessun conto i diritti nostri e delle generazioni future.


Il nostro Parco, che nel 2001 venne impropriamente affidato alla gestione del Comune contravvenendo sia alla Legge Nazionale che a quella Regionale sulle Aree Protette, (di tutto questo abbiamo scritto QUI) deve finalmente essere dotato di un Ente Gestore, autonomo dalle amministrazioni pro tempore.


Pensiamo che solo così si possano salvare i nostri beni, valorizzando la biodiversità di cui è ricco il nostro ambiente e le testimonianze storiche che abbiamo ereditato e che abbiamo il dovere di tramandare, coniugando il rispetto e la salvaguardia della natura con lo sviluppo sostenibile del territorio.


 



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