Il Consiglio Comunale di Porto Venere nella seduta del 23 dicembre u.s. ha respinto a maggioranza l’o.d.g. sul riconoscimento dello Stato di Palestina proposto da ANPI Nazionale, ARCI e molte altre sigle che operano per la pace e in difesa dei diritti dei popoli. L’o.d.g. chiedeva il riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina ritenendolo un passo fondamentale per equiparare la sua condizione sul piano politico a quella degli altri Stati, per riconoscere le aspirazioni legittime ad avere uno stato da parte dei palestinesi e per ribadire le tutele previste dal Diritto Internazionale. Non sono più sufficienti le dichiarazioni di condanna delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea ma occorre una ferma presa di posizione per fermare il massacro che si sta attuando nella striscia di Gaza e porre fine all’occupazione militare israeliana.
L’o.d.g. è stato letto in Consiglio Comunale da uno dei consiglieri di minoranza, è stata letta un’intervista al coordinatore uscente delle Nazioni Unite sul fallimento della diplomazia, ma nulla da fare. La posizione della maggioranza è stata espressa da sindaco e vicesindaco secondo i quali si tratta di una questione soggettiva e il C.C., la casa dei cittadini, non è luogo in cui parlarne.
Facciamo nostra anche la lettera al Governo Italiano e al Parlamento Europeo inviata da Rete Italiana Pace e Disarmo e altre sigle, che chiede l’immediato cessate il fuoco per la grave situazione umanitaria e per le conseguenze delle operazioni militari nei confronti della popolazione civile di Gaza. Chiede inoltre di avanzare in tutte le sedi internazionali la richiesta del ritiro di Israele dai territori occupati e la convocazione di una conferenza di pace per riportare pace, sicurezza comune e giustizia in tutta l’area Mediorientale.
Siamo profondamente indignati e ci vergogniamo, quali cittadini di Porto Venere, per l’atteggiamento dei nostri amministratori, che hanno dimostrato anche in questo caso una ormai cronica mancanza di rispetto verso le Istituzioni che dovrebbero rappresentare, segnandone un progressivo declino e irrilevanza nella Società civile locale. La logica seguita è quella di considerare di parte e rendere ininfluente anche una richiesta di dibattere e prendere posizione su temi gravissimi quali il genocidio che si sta mettendo in atto in Palestina. Quali cittadini di Porto Venere rivendichiamo il diritto e l’obbligo di far sentire la nostra voce, non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte e stare in silenzio, troppe volte questo è avvenuto e la storia ce lo ricorda
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