venerdì 4 aprile 2025

Dichiarazioni non conformi

 


                                 4 alla volta trasportati dal Ro-Ro da Panigaglia all'ex molo Enel


Articoli di stampa di queste ultime settimane hanno riportato alla ribalta le nuove funzioni che saranno aggiunte al rigassificatore di GNL Italia presente nella baia di Panigaglia. Stiamo parlando delle funzioni di truck loading e di vessel reloading sulle quali abbiamo già scritto QUI.

La prima, cioè il caricamento su autobotti di gas naturale liquefatto per essere poi trasferite al di là del golfo, è stata autorizzata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, in concerto con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con Decreto del 24 febbraio 2023.

Il Ministero, Direzione generale Infrastrutture e Sicurezza, a seguito di istanza presentata dalla Società, aveva indetto a aprile 2021 la Conferenza dei Servizi comunicando con chiarezza ai soggetti coinvolti che

nel procedimento autorizzativo era da intendersi inclusa anche la parte del progetto relativa alle attività di trasferimento delle autocisterne tramite traghetto Ro-Ro, nonché la parte riguardante il Comune di La Spezia, e che quindi l’eventuale autorizzazione rilasciata alla GNL Italia Spa avrebbe riguardato il progetto nel suo complesso”.



Per questo motivo a giugno 2021 una nota del Ministero aggiungeva il Comune della Spezia agli Enti chiamati ad esprimersi.

Con nota del 28 ottobre 2022 la Direzione generale Infrastrutture e Sicurezza comunicava la chiusura favorevole dell’istruttoria procedimentale chiedendo contestualmente l’Intesa della Regione Liguria ai fini della conclusione del procedimento autorizzativo.

L’Intesa veniva deliberata dalla Giunta Regionale il 18 novembre 2022, Delibera n. 1112. Il Decreto autorizzativo del Ministero è, come abbiamo scritto, del febbraio 2023.


Prima domanda: dopo la conclusione della Conferenza dei Servizi e il rilascio dell’Intesa da parte della Regione Liguria, che senso hanno le tardive dichiarazioni del Comune della Spezia sulle limitazioni orarie allo sbarco delle autocisterne? Non avrebbero dovuto essere espresse come prescrizioni al momento della partecipazione alla Conferenza dei Servizi? Perché vengono espresse solo ora e solo riferite al luogo di sbarco quando nulla si dice e si è detto sull’attraversamento del Golfo con Ro-Ro?

Come scrive Grondacci QUI “siamo di fronte a un esempio fulgido di equilibrismo amministrativo”.

Riportiamo una parte della nota di Città di La Spezia – Dipartimento 3 – Servizi Tecnici laddove definiva “l’intervento assentibile, ancorché permangano le preoccupazioni dell’Amministrazione, già espresse in sede di VIA, circa i numerosi transiti effettuati dal Ro-RO ferry nella parte interna del Golfo e le inferenze con i numerosi natanti, anche di grosse dimensioni, che la attraversano, rimettendosi comunque alle specifiche valutazioni effettuate dagli enti competenti.

Tra gli Enti competenti c’è la Capitaneria di Porto che, con nota del 2 luglio 2021 aveva comunicato che, trattandosi di un intervento da realizzare all’interno di una area già soggetta a limitazione del traffico navale, non ravvisa motivi ostativi, per quanto di competenza, ai soli fini di sicurezza della navigazione e di “maritime security”, per l’autorizzazione di cui all’articolo 52, comma 2, del Codice della Navigazione.

Non ci eravamo accorti di vivere in un Golfo soggetto a limitazioni del traffico navale. O forse si riferiva solo alla Baia di Panigaglia? Ma il Ro-Ro che parte da Panigaglia e va a sbarcare le autocisterne cariche di gnl all’ex molo Enel, come attraversa il Golfo?

Il Ministero era stato chiaro nella richiesta: “nel procedimento autorizzativo era da intendersi inclusa anche la parte del progetto relativa alle attività di trasferimento delle autocisterne tramite traghetto Ro-Ro”

Secondo il Comune di Porto Venere “non si rilevano motivi ostativi dal punto di vista edilizio alla realizzazione delle opere in progetto”. Certo, gli unici interventi sono edilizi, la costruzione di due muretti, l’adattamento di una viabilità interna, un’area di sosta, cosa vuoi che sia?


Seconda domanda: che senso hanno le altrettanto tardive dichiarazioni di esponenti politici comparse qualche giorno addietro sulla stampa QUI? Queste critiche non avrebbero dovuto essere espresse quando la Regione si preparava al rilascio dell’Intesa? (allora si cercando di darne la massima risonanza sulla stampa)


Mutuando le conclusioni dal post di Marco Grondacci citato sopra, il Sindaco della Spezia, quello di Porto Venere, le forze politiche avrebbero un’occasione per pronunciarsi e esprimere così il loro diniego al permanere dell’impianto di rigassificazione nella baia: opporsi con ogni mezzo al progetto di ammodernamento e ampliamento presentato al Ministero il quale dovrà decidere se mandare il progetto a VIA ordinaria o solo a Verifica di assoggettabilità a VIA. Questo progetto prevede un forte aumento, circa il 30%, della capacità di rigassificazione con l’arrivo quindi di un numero maggiore di gasiere. Questo, unito alla funzione di vessel reloading, comporterebbe un dragaggio di notevoli dimensioni, si parla di circa 2 milioni di metri cubi di sedimenti, in un’area che è sito inquinato e da bonificare e che confina con aree marine protette

Fermare questo sarebbe un grande risultato per la tutela e la salvaguardia del nostro territorio e, non dimentichiamolo mai, per la sicurezza e per la salute di tutti gli abitanti del Golfo. Su quest’ultimo aspetto non ci siamo soffermati in questo post ma vale quanto scritto più e più volte, anzi, con le nuove funzioni aumenteranno i rischi nella baia e nel Golfo.

Non dimentichiamo infine che ad ogni autorizzazione ottenuta, dalle nuove funzioni alla nuova AIA, dalla sostituzione dei vaporizzatori all’incamiciamento dei serbatoi e così via, si allunga la vita e la permanenza nella baia del rigassificatore mentre i nostri amministratori dovrebbero avere, e avrebbero dovuto avere in tutti questi anni, come punto fermo “la prosecuzione del confronto globale tra Snam e Comune sui tempi e modi di dismissione dell’impianto”. (Protocollo di Intesa Snam- Comune 25 luglio 1994)





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