Si è tenuta martedì 27 presso il
Centro Sociale del Fezzano una assemblea popolare indetta dall'Amministrazione
Comunale allo scopo di illustrare la situazione della Porto Venere Sviluppo
Srl, società che ha come core business aziendale
la realizzazione del parcheggio con box auto in località Fezzano e sulla quale
abbiamo già scritto in questo blog. Il progetto approvato prevedeva 56 box
auto, divenuti poi a progetto concluso 82, 13 posti coperti e144 posti auto a
rotazione (di cui 12 esterni alla struttura).
Nel corso della serata sono
emersi fatti noti e alcuni sconosciuti.
FATTI
NOTI
La
situazione economico-finanziaria
Nel corso dell’assemblea, che è
stata registrata e confidiamo verrà pubblicata, il Sindaco Cozzani ha illustrato la catastrofica situazione
finanziaria di questa società che, essendo a totale partecipazione pubblica,
crea non pochi problemi alla tenuta dei conti dell'intero comune. Basti dire
che se anche venissero venduti i 31 box ancora invenduti e gli 11 posti auto
rimasti, sanati i debiti con banche, Comune e fornitori, rimarrebbe un buco di
circa 700.000 euro (altro che i 168.000 euro di utile da reinvestire nei borghi
come favoleggiava l’allora Sindaco Nardini nella riunione del 28 gennaio 2011!)
Chi, come noi, ha monitorato la
situazione della società fin dal suo nascere e ha costantemente preso visione
delle decisioni assunte dall'Amministrazione su di essa nonché dei bilanci
annuali depositati presso la Camera di Commercio della Spezia, non ha avuto
grandi sorprese, purtroppo. Ci saremmo anzi aspettati una maggiore durezza da
parte del Sindaco Cozzani nel trattare alcuni aspetti o episodi e confidiamo
che il suo glissare sia stato dettato dalla dovuta riservatezza di fronte a una
indagine della Corte dei Conti ancora in corso.
FATTI
NON NOTI
1 –
la certificazione di agibilità
L'inaugurazione del parcheggio è
avvenuta il 20 aprile 2013 in piena campagna elettorale, cosa che la
dice lunga sulla motivazione della fretta. Al momento dell'inaugurazione non
era, e non lo è tuttora, completata la parte esterna per cui la struttura non
aveva ancora ottenuto la certificazione di agibilità. Come ha riferito il Sindaco
Cozzani nel dare questa notizia, appena insediato ha dovuto procedere a uno
scorporo delle opere per far sì che la struttura potesse cominciare a
funzionare.
Vista la fretta e il momento in
cui si è voluto a tutti i costi inaugurare potremmo parlare di patetici
mezzucci ma, a nostro parere, non si è trattato solo di quello: è stato l’ennesimo
esempio di quanto poco l’Amministrazione Nardini rispettasse i cittadini e
della sua propensione alla manipolazione e allo sfruttamento di qualsiasi
circostanza a fini propagandistici e di immagine (vedi, per esempio, le celebrazioni
sull’abbattimento dello Scheletrone e successivi anniversari).
2 –
La richiesta di mallevatoria
La seconda rivelazione del
sindaco Cozzani riguarda il tentativo fatto dal dimissionario Consiglio di
Amministrazione della Società di avere dalla nuova Amministrazione una garanzia
di mallevatoria, cioè il tentativo di garantirsi una sorta di “perdono
preventivo”, di non essere quindi perseguibili qualsiasi accusa potesse in
futuro essere formulata nei confronti della loro gestione della Società; in
sostanza il Sindaco avrebbe dovuto farsi garante per loro.
Questo codicillo, nascosto tra le
righe del verbale di dimissioni presentato al Sindaco per la firma, è stato
scoperto perché egli, prima di firmare, ha fatto esaminare il documento da un
legale di sua fiducia.
3 –
La lettera che autorizza una modifica del progetto
Ma il vero scoop della serata è
stata la presentazione di una lettera dell’ex sindaco Nardini che autorizzava
il C.d.A della Società a variare il
progetto approvato in Consiglio Comunale aumentando il numero dei box.
Come abbiamo già scritto in
questo blog, il 25 settembre 2008 con Deliberazione della Giunta Comunale n.
158 viene assegnato ad una commissione paritetica il compito di “elaborare una
sintetica relazione dalla quale si evincano
-
il quadro complessivo economico finanziario
della società, anche con riferimento alla situazione economica degli anni
precedenti,
-
lo stato di progettazione degli interventi
programmati,
-
le possibilità di eventuale modifica delle
progettazioni già realizzate con evidenza delle conseguenze
giuridiche-economiche che ne potrebbero derivare,
-
le prospettive eventuali di modifica dello
statuto societario, anche con riferimento alle condizioni economiche della
società stessa”.
La commissione consegna la
relazione all’allora Sindaco Nardini il 9 gennaio 2009 e, esaminate le diverse
proposte che comprendevano anche proposte di modifiche alla progettazione del
parcheggio come si vede qui a fianco, ipotesi B e C, il Consiglio Comunale,
il 24 gennaio 2009, da mandato al
Sindaco di trasformare la società da Spa in Srl e lo autorizza “all’assunzione
delle decisioni e alla sottoscrizione degli atti necessari all’approvazione del
nuovo statuto societario autorizzandolo altresì ad apportare tutte le
correzioni ed integrazioni formali eventualmente chieste”. Il Sindaco è
autorizzato quindi dal C.C. solo a
compiere gli atti necessari alla trasformazione della natura giuridica della
Società. Il C.C. non si pronuncia sulle ipotesi progettuali, deduciamo che sia
rimasta in vigore la progettazione già
approvata, ipotesi A.
Nella lettera del 21 maggio 2009
l’ex Sindaco scrive che secondo la commissione “l’ultima soluzione progettuale
presentata rispondeva a logiche parzialmente superate”. Non abbiamo trovato in
quale pagina della relazione sia scritta questa considerazione, anzi, la
Commissione scrive: “alla luce della prenotazione soltanto parziale dei box e
dei posti auto da concedere a privati, tenendo conto dei dati del quadro
economico finanziario, è realistico ipotizzare due possibili scelte alternative:
1) la mancata realizzazione del
progetto con la restituzione del doppio della caparra …(omissis)..…
2) la modifica del progetto dal
punto di vista tecnico attraverso l’adozione di una delle possibili soluzioni
di cui alle lettere B e C…(omissis)…” (L’ipotesi B prevedeva 56 box mentre la C
ne prevedeva 50)
La lettera di Nardini invece
prosegue formulando “alcuni indirizzi utili per la realizzazione
dell’intervento:
-
necessità di prevedere un maggior numero di box
auto privati rispetto alla soluzione progettuale presentata per garantire il
fabbisogno necessario nella frazione del Fezzano e la necessaria copertura
finanziaria
-
verificare la possibilità di tramutare il
contratto con i promissari acquirenti da concessione pluriennale del diritto di
superficie a vendita del bene in proprietà esclusiva…….”
I box auto sono così diventati 82
e ad oggi ne sono stati venduti 51. Anche il secondo suggerimento è stato
seguito dalla Società che ha proceduto vendendo i box come esclusiva proprietà.
CONCLUSIONI
Consideriamo molto grave che un Sindaco,
che prima di essere eletto aveva firmato l’appello dei molti cittadini contrari
a quella costruzione e che aveva fatto dell’opposizione alla Società un cavallo
di battaglia della sua campagna elettorale, non solo si sia poi battuto, contro
ogni logica, affinché l’opera venisse realizzata ma addirittura si sia arrogato
il potere, con una semplice lettera non supportata da nessuna delibera del C.C
e neppure di Giunta, come ha sottolineato il Sindaco Cozzani, di suggerire una
modifica sostanziale al progetto
approvato in precedenza.
Come abbiamo appreso martedì, questa
modifica è una delle cause, anche se non l’unica, del grave dissesto
finanziario in cui versa la società, cioè il comune, e che si ripercuoterà
sulla qualità della vita di tutti i cittadini.
E I
CITTADINI?
I numerosissimi cittadini presenti
hanno seguito in un attonito e totale silenzio la relazione del Sindaco Cozzani
e hanno anche assistito all’(in)spiegabile silenzio dei soli due membri della
passata amministrazione, Masi e Faggioni, e dei pochissimi rappresentanti dell’allora
partito di riferimento presenti in sala.
P.S.
Questo post è in elaborazione dal
28 agosto. Oggi, poco prima di pubblicarlo, leggiamo la risposta di Nardini
pubblicata su La Nazione. Ci chiediamo come mai non abbia sentito il bisogno di
essere presente all’assemblea e rispondere direttamente di fronte ai cittadini
ma abbia preferito farlo solo tramite stampa dove non è possibile contraddittorio.
La sue risposte ci appaiono strumentali, parziali e toccano la forma ma non la
sostanza; pensiamo quindi di non dover modificare né aggiungere nulla a quanto
scritto sopra.
Penso che, dovendo studiare numeri snocciolati da altri, bene abbia fatto Nardini a prendersi qualche giorno. Avessero voluto un confronto Cozzani avrebbe dovuto mandare il suo elaborato a Nardini un paio di giorni prima dell'assemblea, ma così non è stato. Trovate un ente super partes che certifichi chi bleffa, Nardini o Cozzani, e mettete la parola fine a questa querelle in attesa di conoscere il bilancio del comune.
RispondiEliminaSaluti
Chi ha avuto in mano sino al 26 maggio 2013 i dati della società di cui era l'unico socio non
RispondiEliminapuò invocare termine per avere in anticipo dati aggiornati:si trattava di dati riferiti al precedente consiglio di amministrazione.Se
i componenti del precedente cda fossero stati presenti alla assemblea avrebbero potuto comunicare in diretta i propri dubbi;farlo in
tempi successivi ed in modo anonimo non conferisce credibilità alle loro tesi.
Non ho capito una cosa: quanto ha fatto spendere in più l'ex sindaco? Se quella lettera è la principale causa del dissesto finanziario della società, penso sia una cifra molto considerevole. Si conosce la cifra esatta?
RispondiEliminal'importo aggiuntivo che l'ex sindaco,in deroga alla revisione finanziaria ed edilizia della Commissione comunale,ha fatto spendere è assai ingente.
RispondiEliminaPer dati più certi lo chieda a lui,ma solo nelle "sedi istituzionali" perché alla assemblea popolare lui non partecipa.