lunedì 28 giugno 2021

Il Parco Naturale Regionale di Porto Venere. Parte prima: uno sguardo ai bilanci del Comune

 


Lo scopo di questo scritto è dimostrare con documenti ufficiali che il Parco Naturale Regionale di Porto Venere, viene progressivamente lasciato morire, lasciato senza fondi e quindi nell’impossibilità di programmare e realizzare non solo eventi, iniziative, collaborazioni con Enti e Università, ma neppure la gestione ordinaria.

Del Parco Naturale Regionale di Porto Venere ci siamo occupati QUI, QUI e QUI raccontandone la storia e lamentando lo stato di abbandono che era evidente già da tempo.

Per dimostrare ulteriormente questo abbandono abbiamo esaminato le voci riconducibili al Parco estratte dai Bilanci di previsione o, quando non reperibili, da quelli consuntivi, del Comune di Porto Venere per gli anni da 2011 (e qualche caso di anno precedente) a 2021.

Ci siamo limitati in questo scritto a una lettura commentata dei bilanci, abbiamo tralasciato l’importanza del Parco per gli aspetti scientifici, la ricchezza di biodiversità terrestre e marina che caratterizza questo territorio e sulla quale ritorneremo.


Nel bilancio fino al 2011 sono riportate entrate per il Parco per un totale di 324.743 euro suddivise nelle voci: Trasferimenti Regionali, Proventi da gestione Parco, Proventi CEA, rimborsi per CO.CO.CO. Ufficio Parco, Sponsorizzazioni Parco, Contributi regionali, Fondi straordinari per la gestione. Nel capitolo Spese compaiono voci riferite al Parco quali acquisti, servizi, gestione, interventi, ecc. per un totale di 540.775 euro


Focalizzando la nostra attenzione sui fondi provenienti dalla Regione e destinati al Parco troviamo tra le Entrate dei bilanci successivi alla voce Trasferimenti Regionali e nella colonna Residui Consolidati, cifre che diminuiscono progressivamente dai 58.500 euro del 2016 fino ai 4.700 del 2019 e allo 0 del 2020 (nel 2019 compaiono 50.000 euro nelle colonne Assestato e Disponibilità contabile, unico anno). Alla voce Contributi Regionali Parco troviamo, sempre nella colonna Residui Consolidati, cifre che dai 278.031 euro del 2016 scendono ai 52.391,87 del 2017 e poi si dimezzano all’incirca ogni anno fino agli 8.944,87 del 2020.


Assolutamente risibili, e indice di una conduzione da sempre approssimativa, sono le entrate dalla Gestione Parco: 2693,82 nel 2011 che scendono a 274 nel 2016, 450 nel 2017 e zero negli anni successivi. Nel 2011 la voce Sponsorizzazioni Parco aveva entrate per 48.400 euro, negli anni successivi questa voce sparisce.


Nella Relazione previsionale programmatica 2013/2015 il Programma 6 Progetto 1 ha ancora indicate spese, sia correnti che per investimento per un totale di 274.280 euro per il 2013, 249.000 per il 2014 e 210.500 per il 2015.

Nel bilancio di previsione 2015/2017 non ci sono più Programmi suddivisi in Progetti ma vengono introdotte le Missioni suddivise in Programmi. Tra le Missioni e i relativi programmi compaiono nuove voci che non erano nel Bilanci precedenti. Quello che era il Programma 6 “Ambiente”, Progetto 1 “Parco Naturale Regionale”, diventa la Missione 9 “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, Programma 5 “Aree protette, Parchi naturali, Protezione naturalistica e forestazione”.

Sotto questa voce troviamo ancora nel 2015 tra le Spese in conto capitale una previsione di cassa, fondo vincolato pluriennale, di 79.434,67 euro che scendono a 57.991,25 nel Bilancio di previsione 2017 e si azzerano per gli anni 2018-2019.


Contestualmente all’introduzione in bilancio delle Missioni compare alla Missione 9 una voce mai apparsa prima, il Programma 2 “Tutela, valorizzazione e recupero ambientale”. Collegato al Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2016 che porterà al Masterplan per l’isola Palmaria? Sembrerebbe di si, viste le previsioni di spesa consistenti fin dal 2015, una previsione di cassa di 1.438.446,68 tra spese correnti e spese in conto capitale che diventano 763.783,59 nel 2018.

Contemporaneamente si azzerano le previsioni di spesa per il Programma 5.

Nel Bilancio di previsione 2021/2023, ultimo pubblicato, alla Missione 9, Programma 5 troviamo una sconsolante sequela di zeri mentre il programma 2 presenta per il 2021 una previsione di cassa di 710.357,24 euro.


Non ci sembra una semplice modifica di codici o spostamento di capitoli di bilancio. La tutela di un’Area Protetta, lo studio e la salvaguardia della biodiversità, la ricerca scientifica, la diffusione della conoscenza diventano valorizzazione/monetizzazione e recupero/banalizzazione. E’ proprio quel cambio di rotta, di mentalità, di visione che abbiamo più volte messo in evidenza: il territorio e l’ambiente hanno valore se e solo se sono monetizzabili, se possono essere piegati a un utilizzo economico finanziario e non per il loro valore storico, culturale, ambientale e scientifico.

Abbondanza di spese per la realizzazione del Masterplan che di fatto privatizzerà e snaturerà buona parte dell’isola, nulla per il Parco che ha il fine di preservare i beni naturali per le generazioni future.


Di questo e altro ancora tratteremo nella seconda parte




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