Il Protocollo d’Intesa per
la Valorizzazione dell’isola Palmaria siglato il 14 marzo 2016 tra
il Comune di Porto Venere, Ministero della Difesa, Regione Liguria e
Agenzia del Demanio prevede di:
- “recuperare alcuni
immobili in uso alla Marina Militare che potrebbero essere messi a
disposizione del progetto di valorizzazione dell’isola;
- migliorare, anche con
interventi di manutenzione straordinaria, alcuni beni che rimangono
in uso alla Marina Militare essendo inseriti nel complesso di più
generale valorizzazione dell’isola e ancora necessari alle esigenze
della Forza Armata;
- contribuire alla
valorizzazione dell’isola Palmaria nell’ambito di un progetto
pilota che sia fortemente basato sulla presenza storica, culturale e
materiale, della Marina Militare;
- favorire il processo di
valorizzazione dell’isola Palmaria quale esempio di sviluppo
sostenibile di un bene di grande valore storico, culturale,
ambientale e paesaggistico.”
L’accordo prevede anche che
i beni che rimangono nella disponibilità della Forza Armata “saranno
oggetto di interventi di innovazione e di manutenzione straordinaria
compresi e finanziati nell’ambito dell’attuazione del programma
di valorizzazione dell’isola Palmaria, senza
oneri per le Amministrazioni Statali”.
(il
grassetto è nostro)
A nostro parere l’accordo non solo non è a costo zero (l'Amministrazione Comunale dovrà impegare risorse per gli interventi di cui sopra) ma non porta neppure vantaggi per la comunità, né da un punto di vista economico né socio-ambientale.
A nostro parere l’accordo non solo non è a costo zero (l'Amministrazione Comunale dovrà impegare risorse per gli interventi di cui sopra) ma non porta neppure vantaggi per la comunità, né da un punto di vista economico né socio-ambientale.
Cominciamo con l’esaminare
quest’ultimo aspetto.