Dopo
la notizia dell’attentato alla petroliera al campo boe di Vado
Ligure anche a Panigaglia sono aumentate le misure cautelari contro
atti di terrorismo. Il provvedimento maggiormente avvertito dai
cittadini è stato la chiusura del sentiero che costeggia per un
breve tratto la parte della baia lato Fezzano. Più e più volte
siamo intervenuti sui rischi connessi alla presenza stessa dello
stabilimento nel nostro territorio, citando sempre anche il rischio
terrorismo, e ci ritorneremo ancora. In questo post vogliamo
ripercorrere la storia di questo sentiero, storia emblematica dei
rapporti tra Amministrazione Comunale e Società GNL Italia, che ha
origini lontane e che merita di essere conosciuta.
Nel
luglio 1987 Snam presenta, al Ministero dell’Industria e al Comune
di Porto Venere, istanza di ristrutturazione per poter lavorare gas
di tipo leggero. Il Comune di Porto Venere esprime parere dubitativo
mentre il Ministero dell’Industria da l’assenso alle modifiche
richieste,
Nel
maggio 1988 viene sottoscritto tra Comune e Snam un Protocollo di
Intesa per uno studio di fattibilità per un progetto calibrato sia
sulle esigenze della Società che sulla conformazione della baia.
Nella prima metà del 1989 viene presentato il Piano che prevede l’interramento dei serbatoi sotto il monte Castellana e l’aumento
della loro capacità oltre a un nuovo assetto anche del pontile di
attracco. La popolazione si oppone duramente e il progetto, che pure
gode del favore dell’Amministrazione, viene accantonato.